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L'arte deve essere provocatoria
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Re: L'arte deve essere provocatoria
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Re: L'arte deve essere provocatoria
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Re: L'arte deve essere provocatoria
Man Ray
Filadelfia, 1890-Parigi, 1976.
Emmanuel Radnitsky, questo il vero nome di Man Ray (uomo saggio), considerato il massimo esponente della cultura dadaista americana. Trasferitosi a New York, Emmanuel frequenta le lezioni di pittura e successivamente, appena diciannovenne, studia alla Scuola delle Belle Arti, seguendo contemporaneamente corsi di disegno e di acquarello presso il circolo artistico anarchico Ferrer Center.
A Ridgefield, nel New Jersey, dove vivrà per quattro anni, lavora come disegnatore pubblicitario. Tenta dunque, insieme al poeta Alfred Kreymborg, di fondare una comunità artistica. Incontra Alfred Stieglitz ed entra in contatto con l' Avanguardia americana. La scoperta dei movimenti artistici europei avverrà nel 1913, dopo aver visto le opere di Marcel Duchamp e Francis Picabia all'Armory Show. Realizza quindi il suo primo quadro cubista: un ritratto di Alfred Stieglitz. Si sposa con la poetessa Adon Lacroix con la quale pubblica il libro A Book of Diverse Writings. La guerra in corso in Europa blocca il suo progetto di recarsi a Parigi.
A venticinque anni, Man Ray acquista una macchina fotografica per riprodurre i suoi quadri e fonda la prima rivista americana dadaista The Ridgefield Gazook: quattro pagine con sue illustrazioni e testi di sua moglie. E' l'anno del suo incontro con Duchamp e della sua prima esposizione alla Daniel Gallery di New York. Nel 1919, pubblica l'unico numero di “TNT”, rivista di tendenza anarchica, e inizia una collaborazione fotografica e cinematografica con Marcel Duchamp. I due, insieme a Katherine Dreier, Henry Hudson e Andrei McLaren fondano la “Societé anonime”, un museo d'arte d'avanguardia.
Nel 1921, durante la quindicesima mostra annuale di fotografia, vince un premio per un ritratto di Berenice Abbott, allora scultrice e in seguito fotografa e sua assistente per tre anni. Il sodalizio con Marcel Duchamp è ormai consolidato e Man Ray lo raggiunge finalmente a Parigi dove incontra i dadaisti e fa la conoscenza di Jean Cocteau, Erik Satie e Kiki de Montparnasse.
Sono anni ricchi di attività artistiche: pubblicazione di libri, partecipazioni a decine di mostre personali e collettive, la realizzazione delle “rayografie”, chiamate ora comunemente “fotogrammi”, immagini nate in camera oscura senza l'ausilio di una macchina fotografica, grazie al processo chimico che la luce innesca sui materiali fotosensibili. Nel 1923 gira “Retour à la raion”, il primo di alcuni film (Anémic cinéma, Emak Bakia, L'Etoile de mer, Les Mystères du Chateau de dé).
L'invasione nazista del 1940 costringe Man Ray a lasciare la capitale francese alla volta di New York per stabilirsi successivamente a Hollywood, dove rimarrà per undici anni prima di ritornare a Parigi. Alla Biennale di Venezia del 1961 riceve la medaglia d'oro per la fotografia mentre nel 1971 gli saranno dedicate due retrospettive, a Rotterdam e a Milano (alla Galleria Schwarz), comprendenti 225 lavori realizzati tra il 1912 e il 1971.
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Re: L'arte deve essere provocatoria
JEAN BAZAINE [Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine] Jean Bazaine nasce a Parigi nel 1904. Mentre prepara una licenza di lettere, è allievo dello scultore Landowski alla scuola di Belle Arti di Parigi. Nel 1924, abbandona la scultura per la pittura. Dal 1930, il giovane artista comincia a mostrare il suo lavoro alle esposizioni di gruppo con Fautrier, Pougny, Goerg e Gromaire, di cui diventa amico. Nel 1932 viene organizzata la sua prima mostra personale; Pierre Bonnard lo incoraggia.
Jean Bazaine va per la prima volta a Saint-Guénole nel 1936 ; il mare e la luce del nord assumeranno d'ora in poi un posto privilegiato nella sua visione artistica. In questo stesso anno (1936), stringe amicizia con Jacques Villon. L'anno seguente partecipa all'importante esposizione « L'arte indipendente, Maestri di oggi » (Petit-Palais, Parigi). Riceve il premio Blumenthal nel 1938.
Nel 1941, Bazaine sarà uno degli organizzatori di una mostra, pietra miliare, nella storia della pittura della Scuola di Parigi Paris : « Venti giovani pittori della tradizione francese » ; questa manifestazione era stata concepita come una provocazione verso l'occupante tedesco che aveva qualificato come« arte degenerata » questo tipo di espressione artistica. Fino alla fine della guerra, Bazaine esporrà di frequente con Estève e Lapicque, coltivando sempre strette relazioni con Manessier, Singier, Gischia, Pignon o Le Moal. Bazaine parteciperà ormai regolarmente a grandi esposizioni internazionali (Biennale di Venezia, Instituto Carnegie di Pittsburg, Biennale di Sao Paulo, Documenta di Kassel, etc.). La sua prima personale veramente importante ha luogo a Parigi nel 1949, Bazaine vi espone delle pitture realizzate fra il 1944 e il 1949. Il suo lavoro rifiuta l'apparenza, la rende liricamente sensibile attraverso una gamma colorata molto estesa e riccamente armonica. La prima restrospettiva del suo lavoro sarà nel 1959, alla Kunsthalle di Berna, poi allo Stedelijk Museum di Eindhoven e al Museo di Amsterdam. Delle sue mostre, individuali e collettive, verranno regolarmente organizzate negli anni. Jean Bazaine ha esplorato numerose vie d'espressione: pittore alla gouache, acquarellista, incisore, litografo. Jean Bazaine continuerà sempre un'intensa attività per opere a destinazione monumentale : pittore di cartoni per arazzi, per mosaici ( chiesa d'Audincourt, UNESCO a Parigi, ORTF, Palazzo del Luxembourg, etc.) e per vetrate ( chiesa d'Assy, castello di La Chaux, chiesa d'Audincourt, di Villeparis, chiesa Saint-Séverin di Parigi, cattedrale di Saint-Dié, etc.). Realizzerà anche decori per il teatro e collaborerà all'avventura del libro illustrato ( con amici come André Frénaud, Raymond Queneau, Jean Tardieu, Eluard ed altri ancora). Per finire, a partire dal 1934, Bazaine, che resterà tutta la sua vita uomo di cultura, accompagnerà il suo lavoro con riflessioni sull'arte e sugli artisti. Il suo testo « Notes sur la peinture d'aujourd'hui » ( Annotazioni sulla pittura di oggi) (Ed. Floury, Paris, 1948) è considerato un classico degli scritti di pittore e sarà sovente tradotto e rieditato.
Il pittore Jean Bazaine muore a Clamart (Hauts-de-Seine) nel 2001.
Jean Bazaine va per la prima volta a Saint-Guénole nel 1936 ; il mare e la luce del nord assumeranno d'ora in poi un posto privilegiato nella sua visione artistica. In questo stesso anno (1936), stringe amicizia con Jacques Villon. L'anno seguente partecipa all'importante esposizione « L'arte indipendente, Maestri di oggi » (Petit-Palais, Parigi). Riceve il premio Blumenthal nel 1938.
Nel 1941, Bazaine sarà uno degli organizzatori di una mostra, pietra miliare, nella storia della pittura della Scuola di Parigi Paris : « Venti giovani pittori della tradizione francese » ; questa manifestazione era stata concepita come una provocazione verso l'occupante tedesco che aveva qualificato come« arte degenerata » questo tipo di espressione artistica. Fino alla fine della guerra, Bazaine esporrà di frequente con Estève e Lapicque, coltivando sempre strette relazioni con Manessier, Singier, Gischia, Pignon o Le Moal. Bazaine parteciperà ormai regolarmente a grandi esposizioni internazionali (Biennale di Venezia, Instituto Carnegie di Pittsburg, Biennale di Sao Paulo, Documenta di Kassel, etc.). La sua prima personale veramente importante ha luogo a Parigi nel 1949, Bazaine vi espone delle pitture realizzate fra il 1944 e il 1949. Il suo lavoro rifiuta l'apparenza, la rende liricamente sensibile attraverso una gamma colorata molto estesa e riccamente armonica. La prima restrospettiva del suo lavoro sarà nel 1959, alla Kunsthalle di Berna, poi allo Stedelijk Museum di Eindhoven e al Museo di Amsterdam. Delle sue mostre, individuali e collettive, verranno regolarmente organizzate negli anni. Jean Bazaine ha esplorato numerose vie d'espressione: pittore alla gouache, acquarellista, incisore, litografo. Jean Bazaine continuerà sempre un'intensa attività per opere a destinazione monumentale : pittore di cartoni per arazzi, per mosaici ( chiesa d'Audincourt, UNESCO a Parigi, ORTF, Palazzo del Luxembourg, etc.) e per vetrate ( chiesa d'Assy, castello di La Chaux, chiesa d'Audincourt, di Villeparis, chiesa Saint-Séverin di Parigi, cattedrale di Saint-Dié, etc.). Realizzerà anche decori per il teatro e collaborerà all'avventura del libro illustrato ( con amici come André Frénaud, Raymond Queneau, Jean Tardieu, Eluard ed altri ancora). Per finire, a partire dal 1934, Bazaine, che resterà tutta la sua vita uomo di cultura, accompagnerà il suo lavoro con riflessioni sull'arte e sugli artisti. Il suo testo « Notes sur la peinture d'aujourd'hui » ( Annotazioni sulla pittura di oggi) (Ed. Floury, Paris, 1948) è considerato un classico degli scritti di pittore e sarà sovente tradotto e rieditato.
Il pittore Jean Bazaine muore a Clamart (Hauts-de-Seine) nel 2001.
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- Messaggio n°288
Re: L'arte deve essere provocatoria
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Hans Hartung Hans Hartung (Lipsia, 21 settembre 1904 – Antibes, 7 dicembre 1989) è stato un pittore tedesco naturalizzato francese, che per primo trasferì sulla tela, in nitidi disegni, lo slancio sicuro del suo braccio. Nel dopoguerra gli artisti gestuali e segnici sorsero a schiere, ma egli fu tra i pochissimi a raggiungere la pienezza dell'espressione artistica.
È possibile cogliere mutamenti nella sua pittura, ma sono variazioni sul tema: egli non giunse per gradi al non figurativo, ma vi partì fin dalle prime prove e vi rimase. I primi dipinti astratti di Hans Hartung risalgono agli anni trenta, ma è solo nel dopoguerra che l'energia del suo segno diventa la struttura portante del quadro.
La vita di Hartung non trascorse sempre tra le pareti di uno studio.
Fu allievo di Vasilij Vasil'evič Kandinskij al Bauhaus, le sue opere giovanili ne riprendono infatti precisamente le teorie. Nel 1935, per evitare le persecuzioni naziste nei confronti della cosiddetta arte degenerata, lasciò la Germania e si trasferì a Parigi, dove visse in grandi ristrettezze. Scoppiata la guerra, il 26 dicembre 1939 si arruolò nella Legione Straniera, ma dopo qualche mese fu smobilizzato a Sidi Bel Abbes, raggiunta la Francia lavorò come operaio agricolo. Nel 1942 si rifugiò in Spagna, ove fu arrestato e incarcerato per sette mesi. Dopo la liberazione, raggiunse l'Africa del Nord e, l'8 dicembre 1942, si arruolò nuovamente nella Legione. Assegnato al Reggimento di marcia della Legione straniera combatté in Tunisia e sbarcò in Francia il 1º ottobre 1944. A novembre fu ferito gravemente nei combattimenti di Belfort nel tentativo di trascinare un camerata ferito entro le proprie linee. Evacuato fu amputato della gamba destra. Fu riformato dalla Legione il 19 maggio 1945. Naturalizzato francese nel 1946, fu decorato della Croce di guerra del 1939-1945, della Medaglia militare e della Legione d'Onore.
Nel 1945 riprese il discorso interrotto di pittore. Era partito nel 1923 con macchie; proseguì con segni scuri che si accavallano, si incrociano, si aggrovigliano su fondi luminosi, in cui il colore trapassa da una gamma all'altra con vibrazioni struggenti.
È poi approdato a enormi tele ove il fondo verde-azzurro è qua e là scalfito da nervosi, sottili graffi, quasi il segno di un lampo o di una stella cadente.
Nel 1960 ha ricevuto il Gran Premio della Biennale di Venezia.
wikipediaÈ possibile cogliere mutamenti nella sua pittura, ma sono variazioni sul tema: egli non giunse per gradi al non figurativo, ma vi partì fin dalle prime prove e vi rimase. I primi dipinti astratti di Hans Hartung risalgono agli anni trenta, ma è solo nel dopoguerra che l'energia del suo segno diventa la struttura portante del quadro.
La vita di Hartung non trascorse sempre tra le pareti di uno studio.
Fu allievo di Vasilij Vasil'evič Kandinskij al Bauhaus, le sue opere giovanili ne riprendono infatti precisamente le teorie. Nel 1935, per evitare le persecuzioni naziste nei confronti della cosiddetta arte degenerata, lasciò la Germania e si trasferì a Parigi, dove visse in grandi ristrettezze. Scoppiata la guerra, il 26 dicembre 1939 si arruolò nella Legione Straniera, ma dopo qualche mese fu smobilizzato a Sidi Bel Abbes, raggiunta la Francia lavorò come operaio agricolo. Nel 1942 si rifugiò in Spagna, ove fu arrestato e incarcerato per sette mesi. Dopo la liberazione, raggiunse l'Africa del Nord e, l'8 dicembre 1942, si arruolò nuovamente nella Legione. Assegnato al Reggimento di marcia della Legione straniera combatté in Tunisia e sbarcò in Francia il 1º ottobre 1944. A novembre fu ferito gravemente nei combattimenti di Belfort nel tentativo di trascinare un camerata ferito entro le proprie linee. Evacuato fu amputato della gamba destra. Fu riformato dalla Legione il 19 maggio 1945. Naturalizzato francese nel 1946, fu decorato della Croce di guerra del 1939-1945, della Medaglia militare e della Legione d'Onore.
Nel 1945 riprese il discorso interrotto di pittore. Era partito nel 1923 con macchie; proseguì con segni scuri che si accavallano, si incrociano, si aggrovigliano su fondi luminosi, in cui il colore trapassa da una gamma all'altra con vibrazioni struggenti.
È poi approdato a enormi tele ove il fondo verde-azzurro è qua e là scalfito da nervosi, sottili graffi, quasi il segno di un lampo o di una stella cadente.
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Re: L'arte deve essere provocatoria
Georges Braque
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George Braques nasce nel 1882 ad Argenteuil-sur-Seine.
Il padre e il nonno di Georges erano titolari di un'impresa di verniciature edili.
Nel 1890, la famiglia si trasferisce a Le Havre e nel 1893 Braque si iscrive al liceo di questa città.
In seguito studia all'Accademia di Belle Arti, dove conosce Othon Friesz e Raoul Duffy.
Nel 1899, è allievo di un pittore decoratore di Le Havre e, nel 1900, si trasferisce a Parigi dove lavora come apprendista presso un altro artigiano.
La sera frequenta un corso di disegno.
Nel 1902, all'Accademia Humbert incontra Francis Picabia e Maria Laurencin.
Al Louvre s'innamora dell'arte egiziana e dell'arte greca e frequenta assiduamente il museo del Lussemburgo, la galleria Druet e la galleria Vollard.
E' allievo, per qualche settimana, di Lèon Bonnat alla Scuola nazionale superiore di belle arti (1903).
Terminati gli studi, decide di dedicarsi alla pittura paesaggistica e per fare ciò si sposta in Bretagna e in Normandia (Honfleur, Le Havre) e inizia ad esporre nel 1906.
Biografia di Georges Braque
Con Othon Friesz, compie un viaggio ad Anversa dove realizza le sue prime opere secondo i principi dei Fauves.
Nel 1907 espone le tele che aveva dipinto a Estaque, vicino a Marsiglia e, a La Ciotat in Provenza, raccogliendo parecchi consensi .
In quel periodo stringe amicizie importanti con Henri Matisse e con un mercante di quadri , D.H. Kahnweiler, che gli offre il suo aiuto e lo presenta a Guillaume Apollinaire, attraverso il quale George Braques conosce Picasso che stava iniziando a dipingere "Les Demoiselles d'Avignon".
Dopo l'incontro con Picasso e Apollinaire, Braque si stacca dal fauvismo per diventare uno dei promotori del "Cubismo Analitico”.
Questo termine, inizialmente umoristico, nasce da un articolo del critico Louis Vauxcelles che descrive le opere di Braque come tele composte da tanti piccoli “cubi”.
Il Salon d'Automne rifiuta di ospitare la sua prima mostra personale che viene allestita alla galleria Kahnweiler, e la prefazione del suo catalogo viene scritta da Apollinaire.
Nel 1911 a Cèret, in collaborazione con Picasso, George Braques approfondisce le ricerche d'orientamento al cubismo, iniziando quella fase che verrà chiamata "Cubismo Ermetico” caratterizzata dall'introduzione, nelle tele, di lettere e numeri.
Nel 1912 in una cittadina nei pressi di Avignone, i due eseguono, sempre in collaborazione, i primi “Collage”, passando così al "Cubismo Sintetico”, in cui il volume delle forme si disperde in una fitta trama di rapporti tra linee e piani, sui quali vengono talvolta applicati ritagli di carta (papier-collè), sabbia, o imitazioni di marmo e di legno.
Biografia di Georges Braque
Dopo la Prima Guerra mondiale, a cui George Braques partecipa, riportandovi anche gravi ferite, riprende la sua attività e conosce Juan Gris, che dà un contributo notevole al cubismo sintetico, ed Henri Laurens.
Quello stesso anno pubblica nella rivista Nord-Sud, diretta da Pierre Reverdy, "Pensèes e Reflexions sur la peinture".
Nel 1919 organizza una grande mostra presso la galleria di Lèonce Rosenberg e l'anno dopo
Braque espone da Kahnweiler alcune tele e la sua prima scultura: un "Nudo in piedi" in stucco.
Nel 1925 il famoso architetto Auguste Perret costruisce per il pittore la casa dove vivrà il resto dei suoi giorni, sviluppando l'ultima fase della sua arte, la fase classica.
L'oggetto reale diventa il pretesto di una costruzione plastica molto preziosa dal punto di vista della materia e molto curata dal punto di vista dell'esecuzione.
Braque continua ad approfondire le sue ricerche di eleganti ritmi lineari, con accordi più gravi di colore, cercando di suscitare un'armonia quasi musicale.
Nel 1931 produce alcuni bassorilievi in stucco policromati raffiguranti figure mitologiche e acqueforti per la Teogonia di Esiodo.
Nel 1933, a Basilea, ha luogo un'esposizione riassuntiva delle sue opere, che è ripetuta in seguito, nelle grandi capitali.
Nel 1937, George Braques vince il premio Carnegie alla mostra internazionale di Pittsburgh e l'anno dopo ottiene il primo premio per la pittura alla Biennale di Venezia.
Biografia di Georges BraqueLa sua arte deborda dalla tela per decorare a Saint-Paul-de-Vence le vetrate di un'antica cappella che si trova nella collina "Gardettes", dedicata al piccolo Bernard Maegh , dipinge un soffitto del Louvre, quello della sala Enrico I (grandi uccelli stilizzati, 1952-53), crea alcune sculture in bronzo e disegna dei gioielli.
Nel 1960, è organizzata una mostra retrospettiva della sua opera grafica (stampe e illustrazioni di libri). Con il titolo di Le jour et la nuit (Gallimard, 1952) Braque pubblica i suoi "Cahiers", una raccolta di brevi riflessioni estetiche e morali scritte tra il 1917 e il 1952.
Negli ultimi anni Braque continua a dipingere e a incidere. Ma le precarie condizioni di salute gli impediscono di dedicarsi a grandi progetti.
Georges Braque muore a Parigi nel 1963.
Braque affermava che, nell'arte, conta una cosa soltanto: "Quella che non si può spiegare".
I suoi più cari amici furono poeti: Blaise Cendrars, Apollinaire, Jean Paulhan, Francis Ponge, Renè Char che apprezzarono la sua capacità di esprimere la spiritualità della materia e lo lodarono perché seppe creare "una poetica dello spazio".
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George Braques nasce nel 1882 ad Argenteuil-sur-Seine.
Il padre e il nonno di Georges erano titolari di un'impresa di verniciature edili.
Nel 1890, la famiglia si trasferisce a Le Havre e nel 1893 Braque si iscrive al liceo di questa città.
In seguito studia all'Accademia di Belle Arti, dove conosce Othon Friesz e Raoul Duffy.
Nel 1899, è allievo di un pittore decoratore di Le Havre e, nel 1900, si trasferisce a Parigi dove lavora come apprendista presso un altro artigiano.
La sera frequenta un corso di disegno.
Nel 1902, all'Accademia Humbert incontra Francis Picabia e Maria Laurencin.
Al Louvre s'innamora dell'arte egiziana e dell'arte greca e frequenta assiduamente il museo del Lussemburgo, la galleria Druet e la galleria Vollard.
E' allievo, per qualche settimana, di Lèon Bonnat alla Scuola nazionale superiore di belle arti (1903).
Terminati gli studi, decide di dedicarsi alla pittura paesaggistica e per fare ciò si sposta in Bretagna e in Normandia (Honfleur, Le Havre) e inizia ad esporre nel 1906.
Biografia di Georges Braque
Con Othon Friesz, compie un viaggio ad Anversa dove realizza le sue prime opere secondo i principi dei Fauves.
Nel 1907 espone le tele che aveva dipinto a Estaque, vicino a Marsiglia e, a La Ciotat in Provenza, raccogliendo parecchi consensi .
In quel periodo stringe amicizie importanti con Henri Matisse e con un mercante di quadri , D.H. Kahnweiler, che gli offre il suo aiuto e lo presenta a Guillaume Apollinaire, attraverso il quale George Braques conosce Picasso che stava iniziando a dipingere "Les Demoiselles d'Avignon".
Dopo l'incontro con Picasso e Apollinaire, Braque si stacca dal fauvismo per diventare uno dei promotori del "Cubismo Analitico”.
Questo termine, inizialmente umoristico, nasce da un articolo del critico Louis Vauxcelles che descrive le opere di Braque come tele composte da tanti piccoli “cubi”.
Il Salon d'Automne rifiuta di ospitare la sua prima mostra personale che viene allestita alla galleria Kahnweiler, e la prefazione del suo catalogo viene scritta da Apollinaire.
Nel 1911 a Cèret, in collaborazione con Picasso, George Braques approfondisce le ricerche d'orientamento al cubismo, iniziando quella fase che verrà chiamata "Cubismo Ermetico” caratterizzata dall'introduzione, nelle tele, di lettere e numeri.
Nel 1912 in una cittadina nei pressi di Avignone, i due eseguono, sempre in collaborazione, i primi “Collage”, passando così al "Cubismo Sintetico”, in cui il volume delle forme si disperde in una fitta trama di rapporti tra linee e piani, sui quali vengono talvolta applicati ritagli di carta (papier-collè), sabbia, o imitazioni di marmo e di legno.
Biografia di Georges Braque
Dopo la Prima Guerra mondiale, a cui George Braques partecipa, riportandovi anche gravi ferite, riprende la sua attività e conosce Juan Gris, che dà un contributo notevole al cubismo sintetico, ed Henri Laurens.
Quello stesso anno pubblica nella rivista Nord-Sud, diretta da Pierre Reverdy, "Pensèes e Reflexions sur la peinture".
Nel 1919 organizza una grande mostra presso la galleria di Lèonce Rosenberg e l'anno dopo
Braque espone da Kahnweiler alcune tele e la sua prima scultura: un "Nudo in piedi" in stucco.
Nel 1925 il famoso architetto Auguste Perret costruisce per il pittore la casa dove vivrà il resto dei suoi giorni, sviluppando l'ultima fase della sua arte, la fase classica.
L'oggetto reale diventa il pretesto di una costruzione plastica molto preziosa dal punto di vista della materia e molto curata dal punto di vista dell'esecuzione.
Braque continua ad approfondire le sue ricerche di eleganti ritmi lineari, con accordi più gravi di colore, cercando di suscitare un'armonia quasi musicale.
Nel 1931 produce alcuni bassorilievi in stucco policromati raffiguranti figure mitologiche e acqueforti per la Teogonia di Esiodo.
Nel 1933, a Basilea, ha luogo un'esposizione riassuntiva delle sue opere, che è ripetuta in seguito, nelle grandi capitali.
Nel 1937, George Braques vince il premio Carnegie alla mostra internazionale di Pittsburgh e l'anno dopo ottiene il primo premio per la pittura alla Biennale di Venezia.
Biografia di Georges BraqueLa sua arte deborda dalla tela per decorare a Saint-Paul-de-Vence le vetrate di un'antica cappella che si trova nella collina "Gardettes", dedicata al piccolo Bernard Maegh , dipinge un soffitto del Louvre, quello della sala Enrico I (grandi uccelli stilizzati, 1952-53), crea alcune sculture in bronzo e disegna dei gioielli.
Nel 1960, è organizzata una mostra retrospettiva della sua opera grafica (stampe e illustrazioni di libri). Con il titolo di Le jour et la nuit (Gallimard, 1952) Braque pubblica i suoi "Cahiers", una raccolta di brevi riflessioni estetiche e morali scritte tra il 1917 e il 1952.
Negli ultimi anni Braque continua a dipingere e a incidere. Ma le precarie condizioni di salute gli impediscono di dedicarsi a grandi progetti.
Georges Braque muore a Parigi nel 1963.
Braque affermava che, nell'arte, conta una cosa soltanto: "Quella che non si può spiegare".
I suoi più cari amici furono poeti: Blaise Cendrars, Apollinaire, Jean Paulhan, Francis Ponge, Renè Char che apprezzarono la sua capacità di esprimere la spiritualità della materia e lo lodarono perché seppe creare "una poetica dello spazio".
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Re: L'arte deve essere provocatoria
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Re: L'arte deve essere provocatoria
Robert Mapplethorpe
Robert Mapplethorpe (Long Island, 4 novembre 1946 – Boston, 9 marzo 1989) è stato un fotografo statunitense.
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La maggior parte delle sue foto sono realizzate in studio. I suoi temi più comuni furono ritratti di celebrità (tra cui Andy Warhol, Deborah Harry, Patti Smith e Amanda Lear), soggetti sadomaso (che ritraevano da vicino e senza filtri la sottocultura omosessuale di New York di cui Mapplethorpe stesso faceva parte), e studi di nudo spesso maschili e omoerotici, con le notevoli eccezioni della serie di nudo femminile della culturista Lisa Lyon.
Aveva una fitta rete di relazioni e non perdeva mai l'opportunità di promuovere il suo lavoro, per esempio invitando tutti i suoi conoscenti alle sue inaugurazioni in galleria.
Robert Mapplethorpe morì di complicazioni conseguenti all'AIDS.
Nasce nel Queens lunedì 4 novembre del 1946. La famiglia è cattolica osservante di origini irlandesi, Robert è il terzo di sei fratelli. Cresce a Floral Park, a Long Island. A soli 16 anni, nel 1963, è sorpreso mentre tenta di rubare da un negozio di Times Square un giornaletto pornografico gay che è troppo giovane per poter comperare. Parlando di quella esperienza spiegherà che ne era ossessionato: “Erano sigillati, il che li rendeva anche più sexy; perché non li potevi vedere” e ancora “Pensavo che se avessi potuto in qualche modo renderli arte, se avessi potuto mantenere quella sensazione, avrei creato qualcosa di unicamente mio”. Nel 1963 si iscrive al Pratt Institute di Brooklin, frequentato già del padre ingegnere e fotoamatore. Si iscrive inizialmente al corso per pubblicitario. Si iscrive anche alla associazione paramilitare “National Honor Society of Pershing Rifles”, di cui aveva fatto parte anche il padre. L'associazione è legata al programma del Reserve Officers Training Corps (ROTC), il programma di formazione per ufficiali delle forze armate attivo in numerosi istituti scolastici.
Sono gli anni in cui ostenta un machismo di maniera nel tentativo di rifiutare le sue inclinazioni omosessuali. Sono, quelli fra il 1963 e il 1969, anni particolari per gli Stati Uniti, il vietnam, le rivolte studentesche, i movimenti di liberazione delle donne e degli omosessuali stanno cambiando rapidamente la società. Il giovane Robert stringe amicizia con gli studenti del corso di arte e sospende gli studi. Inizia a consumare droghe: marihuana, LSD, speed-ball. Consumo che durerà per tutta la sua vita. Nella primavera del 1967 conosce Patti Smith, all'epoca una giovane ragazza spiantata appena arrivata a New York, con la ferrea intenzione di diventare una poetessa, e se ne innamora. Va a vivere con Patti prima in un appartamento in Hall Street, e successivamente al Chelsea Hotel. I due condivideranno la stanza dell'albergo per alcuni anni, prima come amanti, poi come semplici amici. Il rapporto intimo con Patti è uno dei più importanti per Robert, che la fotograferà spesso negli anni fra il 1970 e il 1973. È di Mapplethorpe la celebre copertina dell’album di Patti Smith Horses.
Riprende gli studi, più per attingere ad un prestito per studenti che per altre ragioni, e si iscrive ad arti grafiche ma nel 1970 abbandona il Pratt Institute definitivamente senza aver completato gli studi. Dal 1970, inizia ad utilizzare immagini fatte con una Polaroid. L'idea è quella di risparmiare tempo e denaro utilizzando immagini prodotte espressamente invece di dover cercare quella più idonea nelle riviste. I lavori in polaroid saranno dimenticati negli anni del grande successo per essere poi riscoperti dopo la sua morte. Esiste, forse, un punto nodale nella vita di Mapplethorpe che segna definitivamente il suo interesse per la fotografia, lo riporta Patti Smith nel suo libro “Just Kids” : “John (McKendry) aveva accesso alle camere blindate che custodivano l'intera collezione fotografica del museo (il MOMA), in gran parte mai esposta al pubblico. Avere il permesso di sollevare la velina dalle fotografie, di toccarle, e farsi un'idea della carta e della mano dell'artista fece un'enorme impressione su Robert; studiò tutto con la massima attenzione – la carta, lo sviluppo, la composizione e l'intensità dei neri. “È tutta questione di luce,” disse.
Nelle sue prime immagini polaroid, Mapplethorpe tende apparentemente a tralasciare le raffinatezze tecniche che lo renderanno famoso. Nel 1970 inizia la sua prima relazione omosessuale seria con David Crowland. Un modello del New Jersey che lo presenterà al suo primo benefattore, Il curatore della sezione fotografica del MOMA John McKendry. Ma la svolta è del 1972, quando conosce e diventa l'amante di Sam Wagstaff, che avrà una parte importante nel far conoscere il lavoro di Mapplethorpe. È grazie a lui infatti che Robert ottiene finalmente l'accesso agli ambienti della buona società e una certa stabilità economica. Nell'ottobre del 1972 Robert lascia l'appartamento della 23ª strada che aveva condiviso con Patti Smith per andare a vivere nel loft di Bond Street comperato con i soldi di Sam Wagstaff. Il rapporto com Wagstaff sarà duraturo e i due rimarranno insieme come amanti fino alla morte di Sam per AIDS.
Nel 1973 la prima mostra personale, “Polaroids”, presso la Light Gallery di New York. Sempre nel 1973 Robert acquista una Graflex 4x5 pollici con dorso Polaroid. È sempre Sam Wagstaff che regala a Robert la prima Hasselblad, nel 1975. La nuova macchina consente a Mapplethorpe il controllo della scena che stava cercando. È con l’Hasselbald che produce le centinaia di capolavori che lo renderanno famoso, prima il controverso “The X portfolio”, una serie di fotografie sadomaso poi gli innumerevoli ritratti di personaggi famosi, di Lisa Lyon e infine le nature morte. Non contento delle qualità formali ottenute con il medio formato e il sapiente uso della luce, Robert stampa le sue foto in grandi formati e con tecniche raffinate e costose stampa al platino e le inserisce in inserti che completano l'effetto di grande lusso. Mapplethorpe muore di AIDS il 9 marzo 1989, ancora una volta non ci sono parole migliori per ricordarlo di quelle che gli dedica la sua amica di sempre, Patti Smith: “Ci salutammo e lasciai la stanza. Qualcosa mi spinse a tornare indietro. Era scivolato in un sonno leggero. Restai a guardarlo. Così sereno, come un bambino vecchissimo.
Aprì gli occhi e mi sorrise. “Sei già tornata?” Poi si riaddormentò. L'ultima immagine di lui fu come la prima. Un giovane che dormiva ammantato di luce, che riapriva gli occhi col sorriso di chi aveva riconosciuto colei che mai gli era stata sconosciuta”. Tratto da Just Kids. Come accade ai grandi maestri della storia dell'arte la sua importanza continua a crescere negli anni successivi alla sua morte. La Fondazione Robert Mapplethorpe si occupa di gestire il suo patrimonio e di promuovere la fotografia e la lotta contro l'AIDS. La serie di esposizioni dei suoi lavori ne accresce la notorietà, e il suo modo di fare fotografia è quello che maggiormente influenza le generazioni di fotografi dagli anni novanta in poi. Di tutte le sue mostre deve essere assolutamente citata La perfezione nella Forma che si tenne a Firenze nel 2009, e dove i lavori di Mapplethorpe furono accostati ai capolavori di Michelangelo ed esposti nel luogo più adatto, la Galleria dell'Accademia di Firenze.
All'estero Mapplethorpe è noto soprattutto per la sua serie "Portfolio X" che fece scandalo per i contenuti erotici, compreso un autoritratto di spalle con una frusta inserita nell'ano. In queste immagini il fotografo spezzava deliberatamente il confine tra foto d'arte e foto commerciale destinata al mercato pornografico, adottando soggetti e temi tipici della "pornografia" nel contesto di immagini d'arte. Come soggetti della sua arte Mapplethorpe scelse ad esempio coppie autentiche della scena S&M gay di New York, ritraendole in pratiche erotiche "estreme" . Ciò che non poteva essere neppure discusso, ora veniva rappresentato in immagini ed esposto nelle gallerie d'arte.
Oltre a questo, Mapplethorpe scelse per modelli celebrità del mercato della pornografia omosessuale, con una particolare predilezione per i neri, ritraendole in pose classiche e statuarie o al contrario in pose sessualmente esplicite.
Questa rottura deliberata di confini codificati da decenni fu la principale ragione dell'ostilità nei confronti del suo lavoro. Fu però soprattutto per merito suo se in fotografia è caduta la barriera artificiale fra "arte" e "pornografia". Al punto che oggi l'imitazione mimetica dei codici e delle convenzioni della fotografia pornografica nella foto d'arte non sorprende più nessuno, tanto da essere ormai utilizzata perfino in campagne pubblicitarie di moda. In Italia Mapplethorpe è invece, prudentemente, ricordato soprattutto per le serie di primi piani di fiori. Queste foto estremamente raffinate e stilizzate ripetevano in senso inverso il lavoro già fatto col corpo umano, sottolineando il fatto spesso dimenticato che i fiori sono gli organi sessuali delle piante, e che anche nel loro caso Bello Artistico e Sesso non possono essere arbitrariamente separati e collocati in due sfere separate. Le foto di Mapplethorpe mostrano quindi in dettaglio, con grande creatività e spesso anche ironia, gli organi riproduttivi delle piante, richiamando i suoi più convenzionali lavori omo-sessuali.WIKIPEDIA
Robert Mapplethorpe (Long Island, 4 novembre 1946 – Boston, 9 marzo 1989) è stato un fotografo statunitense.
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La maggior parte delle sue foto sono realizzate in studio. I suoi temi più comuni furono ritratti di celebrità (tra cui Andy Warhol, Deborah Harry, Patti Smith e Amanda Lear), soggetti sadomaso (che ritraevano da vicino e senza filtri la sottocultura omosessuale di New York di cui Mapplethorpe stesso faceva parte), e studi di nudo spesso maschili e omoerotici, con le notevoli eccezioni della serie di nudo femminile della culturista Lisa Lyon.
Aveva una fitta rete di relazioni e non perdeva mai l'opportunità di promuovere il suo lavoro, per esempio invitando tutti i suoi conoscenti alle sue inaugurazioni in galleria.
Robert Mapplethorpe morì di complicazioni conseguenti all'AIDS.
Nasce nel Queens lunedì 4 novembre del 1946. La famiglia è cattolica osservante di origini irlandesi, Robert è il terzo di sei fratelli. Cresce a Floral Park, a Long Island. A soli 16 anni, nel 1963, è sorpreso mentre tenta di rubare da un negozio di Times Square un giornaletto pornografico gay che è troppo giovane per poter comperare. Parlando di quella esperienza spiegherà che ne era ossessionato: “Erano sigillati, il che li rendeva anche più sexy; perché non li potevi vedere” e ancora “Pensavo che se avessi potuto in qualche modo renderli arte, se avessi potuto mantenere quella sensazione, avrei creato qualcosa di unicamente mio”. Nel 1963 si iscrive al Pratt Institute di Brooklin, frequentato già del padre ingegnere e fotoamatore. Si iscrive inizialmente al corso per pubblicitario. Si iscrive anche alla associazione paramilitare “National Honor Society of Pershing Rifles”, di cui aveva fatto parte anche il padre. L'associazione è legata al programma del Reserve Officers Training Corps (ROTC), il programma di formazione per ufficiali delle forze armate attivo in numerosi istituti scolastici.
Sono gli anni in cui ostenta un machismo di maniera nel tentativo di rifiutare le sue inclinazioni omosessuali. Sono, quelli fra il 1963 e il 1969, anni particolari per gli Stati Uniti, il vietnam, le rivolte studentesche, i movimenti di liberazione delle donne e degli omosessuali stanno cambiando rapidamente la società. Il giovane Robert stringe amicizia con gli studenti del corso di arte e sospende gli studi. Inizia a consumare droghe: marihuana, LSD, speed-ball. Consumo che durerà per tutta la sua vita. Nella primavera del 1967 conosce Patti Smith, all'epoca una giovane ragazza spiantata appena arrivata a New York, con la ferrea intenzione di diventare una poetessa, e se ne innamora. Va a vivere con Patti prima in un appartamento in Hall Street, e successivamente al Chelsea Hotel. I due condivideranno la stanza dell'albergo per alcuni anni, prima come amanti, poi come semplici amici. Il rapporto intimo con Patti è uno dei più importanti per Robert, che la fotograferà spesso negli anni fra il 1970 e il 1973. È di Mapplethorpe la celebre copertina dell’album di Patti Smith Horses.
Riprende gli studi, più per attingere ad un prestito per studenti che per altre ragioni, e si iscrive ad arti grafiche ma nel 1970 abbandona il Pratt Institute definitivamente senza aver completato gli studi. Dal 1970, inizia ad utilizzare immagini fatte con una Polaroid. L'idea è quella di risparmiare tempo e denaro utilizzando immagini prodotte espressamente invece di dover cercare quella più idonea nelle riviste. I lavori in polaroid saranno dimenticati negli anni del grande successo per essere poi riscoperti dopo la sua morte. Esiste, forse, un punto nodale nella vita di Mapplethorpe che segna definitivamente il suo interesse per la fotografia, lo riporta Patti Smith nel suo libro “Just Kids” : “John (McKendry) aveva accesso alle camere blindate che custodivano l'intera collezione fotografica del museo (il MOMA), in gran parte mai esposta al pubblico. Avere il permesso di sollevare la velina dalle fotografie, di toccarle, e farsi un'idea della carta e della mano dell'artista fece un'enorme impressione su Robert; studiò tutto con la massima attenzione – la carta, lo sviluppo, la composizione e l'intensità dei neri. “È tutta questione di luce,” disse.
Nelle sue prime immagini polaroid, Mapplethorpe tende apparentemente a tralasciare le raffinatezze tecniche che lo renderanno famoso. Nel 1970 inizia la sua prima relazione omosessuale seria con David Crowland. Un modello del New Jersey che lo presenterà al suo primo benefattore, Il curatore della sezione fotografica del MOMA John McKendry. Ma la svolta è del 1972, quando conosce e diventa l'amante di Sam Wagstaff, che avrà una parte importante nel far conoscere il lavoro di Mapplethorpe. È grazie a lui infatti che Robert ottiene finalmente l'accesso agli ambienti della buona società e una certa stabilità economica. Nell'ottobre del 1972 Robert lascia l'appartamento della 23ª strada che aveva condiviso con Patti Smith per andare a vivere nel loft di Bond Street comperato con i soldi di Sam Wagstaff. Il rapporto com Wagstaff sarà duraturo e i due rimarranno insieme come amanti fino alla morte di Sam per AIDS.
Nel 1973 la prima mostra personale, “Polaroids”, presso la Light Gallery di New York. Sempre nel 1973 Robert acquista una Graflex 4x5 pollici con dorso Polaroid. È sempre Sam Wagstaff che regala a Robert la prima Hasselblad, nel 1975. La nuova macchina consente a Mapplethorpe il controllo della scena che stava cercando. È con l’Hasselbald che produce le centinaia di capolavori che lo renderanno famoso, prima il controverso “The X portfolio”, una serie di fotografie sadomaso poi gli innumerevoli ritratti di personaggi famosi, di Lisa Lyon e infine le nature morte. Non contento delle qualità formali ottenute con il medio formato e il sapiente uso della luce, Robert stampa le sue foto in grandi formati e con tecniche raffinate e costose stampa al platino e le inserisce in inserti che completano l'effetto di grande lusso. Mapplethorpe muore di AIDS il 9 marzo 1989, ancora una volta non ci sono parole migliori per ricordarlo di quelle che gli dedica la sua amica di sempre, Patti Smith: “Ci salutammo e lasciai la stanza. Qualcosa mi spinse a tornare indietro. Era scivolato in un sonno leggero. Restai a guardarlo. Così sereno, come un bambino vecchissimo.
Aprì gli occhi e mi sorrise. “Sei già tornata?” Poi si riaddormentò. L'ultima immagine di lui fu come la prima. Un giovane che dormiva ammantato di luce, che riapriva gli occhi col sorriso di chi aveva riconosciuto colei che mai gli era stata sconosciuta”. Tratto da Just Kids. Come accade ai grandi maestri della storia dell'arte la sua importanza continua a crescere negli anni successivi alla sua morte. La Fondazione Robert Mapplethorpe si occupa di gestire il suo patrimonio e di promuovere la fotografia e la lotta contro l'AIDS. La serie di esposizioni dei suoi lavori ne accresce la notorietà, e il suo modo di fare fotografia è quello che maggiormente influenza le generazioni di fotografi dagli anni novanta in poi. Di tutte le sue mostre deve essere assolutamente citata La perfezione nella Forma che si tenne a Firenze nel 2009, e dove i lavori di Mapplethorpe furono accostati ai capolavori di Michelangelo ed esposti nel luogo più adatto, la Galleria dell'Accademia di Firenze.
All'estero Mapplethorpe è noto soprattutto per la sua serie "Portfolio X" che fece scandalo per i contenuti erotici, compreso un autoritratto di spalle con una frusta inserita nell'ano. In queste immagini il fotografo spezzava deliberatamente il confine tra foto d'arte e foto commerciale destinata al mercato pornografico, adottando soggetti e temi tipici della "pornografia" nel contesto di immagini d'arte. Come soggetti della sua arte Mapplethorpe scelse ad esempio coppie autentiche della scena S&M gay di New York, ritraendole in pratiche erotiche "estreme" . Ciò che non poteva essere neppure discusso, ora veniva rappresentato in immagini ed esposto nelle gallerie d'arte.
Oltre a questo, Mapplethorpe scelse per modelli celebrità del mercato della pornografia omosessuale, con una particolare predilezione per i neri, ritraendole in pose classiche e statuarie o al contrario in pose sessualmente esplicite.
Questa rottura deliberata di confini codificati da decenni fu la principale ragione dell'ostilità nei confronti del suo lavoro. Fu però soprattutto per merito suo se in fotografia è caduta la barriera artificiale fra "arte" e "pornografia". Al punto che oggi l'imitazione mimetica dei codici e delle convenzioni della fotografia pornografica nella foto d'arte non sorprende più nessuno, tanto da essere ormai utilizzata perfino in campagne pubblicitarie di moda. In Italia Mapplethorpe è invece, prudentemente, ricordato soprattutto per le serie di primi piani di fiori. Queste foto estremamente raffinate e stilizzate ripetevano in senso inverso il lavoro già fatto col corpo umano, sottolineando il fatto spesso dimenticato che i fiori sono gli organi sessuali delle piante, e che anche nel loro caso Bello Artistico e Sesso non possono essere arbitrariamente separati e collocati in due sfere separate. Le foto di Mapplethorpe mostrano quindi in dettaglio, con grande creatività e spesso anche ironia, gli organi riproduttivi delle piante, richiamando i suoi più convenzionali lavori omo-sessuali.WIKIPEDIA
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