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Gli impressionisti
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Re: Gli impressionisti
PIERRE-AUGUSTE RENOIR
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Pierre-Auguste Renoir (Limoges, 25 febbraio 1841 – Cagnes-sur-Mer, 3 dicembre 1919) è stato un pittore francese, tra i massimi esponenti dell'Impressionismo.
Nato a Limoges (Alta Vienne), sesto dei sette figli di Léonard e Marguerite Merlet, un sarto e un'operaia tessile, visse dall'età di tre anni a Parigi: nonostante l'interesse per la musica, il padre lo indirizzò alla decorazione della porcellana, campo nel quale egli diede buona prova delle sue abilità. Il padre, nella speranza che diventasse un buon artigiano, gli permise di seguire dei corsi serali di disegno.
Grazie all'aiuto del maestro Charles Gleyre, fu ammesso nel 1862 all'Ecole des Beaux-Arts: qui conobbe Alfred Sisley, Frédéric Bazille e Claude Monet, con i quali iniziò presto a recarsi a Fontainebleau per dipingere en plein air.
Grazie a Esmeralda che danza, un'opera poi perduta (forse distrutta dall'artista stesso[1]), nel 1864 fu ammesso al Salon: nonostante le successive commissioni ricevute, non era però in grado di mantenersi autonomamente.
Nel 1870 partecipò al conflitto franco–prussiano. Nel 1873 insieme ad altri pittori creò la Società anonima cooperativa di artisti, pittori, scultori, incisori, etc. che nel 1874 organizzò la prima esposizione degli impressionisti presso lo studio del fotografo Nadar.
Tra il 1874 ed il 1877, pur in difficoltà economiche, si dedicò assiduamente alla pittura: risalgono a questi anni alcuni tra i suoi capolavori, come Bal au moulin de la Galette e Nudo al sole.
Risollevate le sue finanze, grazie alla vendita delle sue opere, nel 1881 viaggiò in Algeria e in Italia: qui rimase colpito dai dipinti di Raffaello e dagli affreschi di Pompei.
Nel 1890 si sposò con Aline Charigot, dalla quale ebbe 3 figli: Pierre (1885), Jean (1894) e Claude (1901). Nel 1900 venne insignito del titolo di Cavaliere della Legion d'Onore.
A causa dei frequenti attacchi di reumatismi, si trasferì nel sud della Francia, per trovare un clima più mite: la sua ultima residenza, a Cagnes-sur-Mer, è ora un museo. Per l'aggravarsi delle sue condizioni (era stato colpito da artrite reumatoide alle mani e ai piedi), fu costretto alla sedia a rotelle: continuò tuttavia a dipingere, facendosi legare un pennello alla mano più ferma.
Morì il 3 dicembre 1919, a 78 anni, in seguito a una polmonite: aveva appena terminato Le bagnanti.
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Pierre-Auguste Renoir (Limoges, 25 febbraio 1841 – Cagnes-sur-Mer, 3 dicembre 1919) è stato un pittore francese, tra i massimi esponenti dell'Impressionismo.
Nato a Limoges (Alta Vienne), sesto dei sette figli di Léonard e Marguerite Merlet, un sarto e un'operaia tessile, visse dall'età di tre anni a Parigi: nonostante l'interesse per la musica, il padre lo indirizzò alla decorazione della porcellana, campo nel quale egli diede buona prova delle sue abilità. Il padre, nella speranza che diventasse un buon artigiano, gli permise di seguire dei corsi serali di disegno.
Grazie all'aiuto del maestro Charles Gleyre, fu ammesso nel 1862 all'Ecole des Beaux-Arts: qui conobbe Alfred Sisley, Frédéric Bazille e Claude Monet, con i quali iniziò presto a recarsi a Fontainebleau per dipingere en plein air.
Grazie a Esmeralda che danza, un'opera poi perduta (forse distrutta dall'artista stesso[1]), nel 1864 fu ammesso al Salon: nonostante le successive commissioni ricevute, non era però in grado di mantenersi autonomamente.
Nel 1870 partecipò al conflitto franco–prussiano. Nel 1873 insieme ad altri pittori creò la Società anonima cooperativa di artisti, pittori, scultori, incisori, etc. che nel 1874 organizzò la prima esposizione degli impressionisti presso lo studio del fotografo Nadar.
Tra il 1874 ed il 1877, pur in difficoltà economiche, si dedicò assiduamente alla pittura: risalgono a questi anni alcuni tra i suoi capolavori, come Bal au moulin de la Galette e Nudo al sole.
Risollevate le sue finanze, grazie alla vendita delle sue opere, nel 1881 viaggiò in Algeria e in Italia: qui rimase colpito dai dipinti di Raffaello e dagli affreschi di Pompei.
Nel 1890 si sposò con Aline Charigot, dalla quale ebbe 3 figli: Pierre (1885), Jean (1894) e Claude (1901). Nel 1900 venne insignito del titolo di Cavaliere della Legion d'Onore.
A causa dei frequenti attacchi di reumatismi, si trasferì nel sud della Francia, per trovare un clima più mite: la sua ultima residenza, a Cagnes-sur-Mer, è ora un museo. Per l'aggravarsi delle sue condizioni (era stato colpito da artrite reumatoide alle mani e ai piedi), fu costretto alla sedia a rotelle: continuò tuttavia a dipingere, facendosi legare un pennello alla mano più ferma.
Morì il 3 dicembre 1919, a 78 anni, in seguito a una polmonite: aveva appena terminato Le bagnanti.
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Re: Gli impressionisti
Alfred Sisley
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Alfred Sisley, pittore Impressionista, nasce a Parigi, 30 ottobre 1839 da genitori inglesi e, pur essendo considerato anglo-francese, rimase cittadino britannico per tutta la vita, anche se tentò due volte, senza successo, di avere la cittadinanza francese.
Il padre, un facoltoso commerciante di cotone e caffè, vorrebbe che il figlio seguisse gli affari di famiglia; per questo nel 1857, finiti gli studi, lo manda a Londra.
Ma presto gli interessi di Alfred si rivelano di altra natura, più che al commercio, dedica gran parte del tempo alla visita dei musei e allo studio di Turner e Constable.
Tornato a Parigi nel 1861 Alfred Sisley inizia a frequentare i corsi nell'atelier di Charles Gleyre, una delle scuole più in voga nella Parigi dell'epoca.
Tra gli allievi dello studio figurano anche i giovani Pierre-Auguste Renoir, Claude Monet e Frédéric Bazille, con i quali stringe subito amicizia che prosegue anche fuori dello studio.
Le tele di questo periodo raffigurano perlopiù i dintorni di Parigi e la Foresta di Fontainebleau, dove l'artista, in compagnia di Monet, Renoir e Bazille, compie numerose spedizioni per dipingere dal vero quel paesaggio dagli alberi secolari che già aveva ispirato gli artisti francesi delle generazioni precedenti.
Dopo la chiusura dello studio di Gleyre, nel 1864, continua a studiare arte come allievo di Camille Corot e partecipa al Salon nel 1866, con due dipinti; Alfred Sisley cercherà di tornarci anche in seguito e ci riuscirà nel 1868 e 1870.
I dipinti degli anni 1870-1874, raffigurano i villaggi raggruppati attorno alla grande curva della Senna a ovest di Parigi, dove gli impressionisti, attratti dalla convivenza di tradizione rurale e modernità, avevano formato una colonia.
In queste tele emerge la poesia semplice della vita di periferia che l'artista coglie meglio di ogni altro.
Grazie alla generosità dal facoltoso padre, Sisley trascorse una giovinezza felice; Renoir lo presenta come un "piacevole essere umano" e disse anche che "non poteva resistere alla vista di una sottoveste"; nel 1866, Alfred Sisley sposa Marie Lescouezec, dalla quale l'anno successivo ha un figlio.
La guerra Franco- Prussiana sconvolge la vita dell'artista e dei suoi amici: Bazille, muore al fronte e Sisley si trova senza l'assegno paterno, fallito in seguito al conflitto.
A corto di mezzi Sisley si rende contro che la pittura, da grande passione, deve diventare anche la principale fonte di sostentamento; per risparmiare, non torna nella costosa Parigi e rimanere in campagna a pochi kilometri da Argenteuil, dove si è stabilito Monet e proprio Monet, nel 1872, lo presenta a Paul Durand-Ruel, un gallerista che gli acquista qualche tela e che, l'anno successivo, ne espone quattro nella sua galleria di Londra.
Nel 1874, Alfred Sisley partecipa alla prima mostra degli impressionisti, presso lo studio del fotografo Nadar,dopodiché trascorre alcuni mesi in Inghilterra ad Hampton Court, sul Tamigidove dipinge nuovGalleria opere d'arte dai colori vivaci, ricchi di verve e immediatezza.
Tornato dall'Inghilterra, si stabilisce a Marly-le-Roi ad una ventina di kilometri da Parigi, dove, nel 1876, dipinge gli effetti dell'alluvione.
Il paese e la campagna offrono al pittore un'ampia quantità di motivi, che egli dipinge in tutte le condizioni climatiche, raggiungendo una raffinatezza straordinaria nell'applicazione della poetica e della tecnica impressionista.
Con il gruppo degli impressionisti espone di nuovo nel 1876, nel 1877 ma purtroppo il gallerista Durand-Ruel subisce un tracollo finanziario e non acquista più le opere degli impressionisti e questo colpisce particolarmente Sisley e Monet che dipendevano da lui.
Con Monet, Alfred Sisley organizza una fallimentare vendita all'asta di opere; perseguitato dai creditori Alfred Sisley cambia continuamente residenza. Da Marly si trasferisce a Sèvres dove rimarrà fino al 1880, inaugurando una nuova stagione nella sua arte: lo stile diventa più ritmico, la tavolozza più intensa e ogni tocco di pennello è più legato alle emozioni risvegliate dal soggetto che ritrae.La povertà continua a perseguitare il pittore che cambiare cambia ancora residenza, da Sevres a Veneux-Nadon e nel 1882 a Moret-sur-Loing dove la situazione economica migliora leggermente perchè Durand-Ruel riprende ad acquistargli qualche opera.
Durand-Ruel gli organizza una personale, con una settantina di opere in mostra, ma il disinteresse del pubblico è palpabile.
Amareggiato e sempre più isolato, Alfred Sisley si rifiuta di esporre all'ultima mostra degli impressionisti, nel 1886, e il gallerista Durand-Ruel continua a proporre le sue opere sia nella galleria di Parigi che in quella di New York.
Negli ultimi anni della sua vita Sisley si cimenta con un soggetto del tutto nuovo, dipingendo una serie di marine che mostrano la costa deserta e ventosa davanti ad un mare agitato.
Opere forti e toccanti in cui Sisley, alla fine della carriera, si mostra ancora capace di commuoversi e di commuovere raggiungendo un'altra vetta della propria arte.
A partire dal 1892 Sisley espone ogni anno al Salon de la Société Nationale des Beaux-Arts e nel 1897 si tiene una sua retrospettiva alla Galerie Georges Petit, ma è ancora una volta un insuccesso.
Alfred Sisley muore a Moret-sur-Loing il 29 gennaio 1899.
Fonte 7muse[Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]
Alfred Sisley, pittore Impressionista, nasce a Parigi, 30 ottobre 1839 da genitori inglesi e, pur essendo considerato anglo-francese, rimase cittadino britannico per tutta la vita, anche se tentò due volte, senza successo, di avere la cittadinanza francese.
Il padre, un facoltoso commerciante di cotone e caffè, vorrebbe che il figlio seguisse gli affari di famiglia; per questo nel 1857, finiti gli studi, lo manda a Londra.
Ma presto gli interessi di Alfred si rivelano di altra natura, più che al commercio, dedica gran parte del tempo alla visita dei musei e allo studio di Turner e Constable.
Tornato a Parigi nel 1861 Alfred Sisley inizia a frequentare i corsi nell'atelier di Charles Gleyre, una delle scuole più in voga nella Parigi dell'epoca.
Tra gli allievi dello studio figurano anche i giovani Pierre-Auguste Renoir, Claude Monet e Frédéric Bazille, con i quali stringe subito amicizia che prosegue anche fuori dello studio.
Le tele di questo periodo raffigurano perlopiù i dintorni di Parigi e la Foresta di Fontainebleau, dove l'artista, in compagnia di Monet, Renoir e Bazille, compie numerose spedizioni per dipingere dal vero quel paesaggio dagli alberi secolari che già aveva ispirato gli artisti francesi delle generazioni precedenti.
Dopo la chiusura dello studio di Gleyre, nel 1864, continua a studiare arte come allievo di Camille Corot e partecipa al Salon nel 1866, con due dipinti; Alfred Sisley cercherà di tornarci anche in seguito e ci riuscirà nel 1868 e 1870.
I dipinti degli anni 1870-1874, raffigurano i villaggi raggruppati attorno alla grande curva della Senna a ovest di Parigi, dove gli impressionisti, attratti dalla convivenza di tradizione rurale e modernità, avevano formato una colonia.
In queste tele emerge la poesia semplice della vita di periferia che l'artista coglie meglio di ogni altro.
Grazie alla generosità dal facoltoso padre, Sisley trascorse una giovinezza felice; Renoir lo presenta come un "piacevole essere umano" e disse anche che "non poteva resistere alla vista di una sottoveste"; nel 1866, Alfred Sisley sposa Marie Lescouezec, dalla quale l'anno successivo ha un figlio.
La guerra Franco- Prussiana sconvolge la vita dell'artista e dei suoi amici: Bazille, muore al fronte e Sisley si trova senza l'assegno paterno, fallito in seguito al conflitto.
A corto di mezzi Sisley si rende contro che la pittura, da grande passione, deve diventare anche la principale fonte di sostentamento; per risparmiare, non torna nella costosa Parigi e rimanere in campagna a pochi kilometri da Argenteuil, dove si è stabilito Monet e proprio Monet, nel 1872, lo presenta a Paul Durand-Ruel, un gallerista che gli acquista qualche tela e che, l'anno successivo, ne espone quattro nella sua galleria di Londra.
Nel 1874, Alfred Sisley partecipa alla prima mostra degli impressionisti, presso lo studio del fotografo Nadar,dopodiché trascorre alcuni mesi in Inghilterra ad Hampton Court, sul Tamigidove dipinge nuovGalleria opere d'arte dai colori vivaci, ricchi di verve e immediatezza.
Tornato dall'Inghilterra, si stabilisce a Marly-le-Roi ad una ventina di kilometri da Parigi, dove, nel 1876, dipinge gli effetti dell'alluvione.
Il paese e la campagna offrono al pittore un'ampia quantità di motivi, che egli dipinge in tutte le condizioni climatiche, raggiungendo una raffinatezza straordinaria nell'applicazione della poetica e della tecnica impressionista.
Con il gruppo degli impressionisti espone di nuovo nel 1876, nel 1877 ma purtroppo il gallerista Durand-Ruel subisce un tracollo finanziario e non acquista più le opere degli impressionisti e questo colpisce particolarmente Sisley e Monet che dipendevano da lui.
Con Monet, Alfred Sisley organizza una fallimentare vendita all'asta di opere; perseguitato dai creditori Alfred Sisley cambia continuamente residenza. Da Marly si trasferisce a Sèvres dove rimarrà fino al 1880, inaugurando una nuova stagione nella sua arte: lo stile diventa più ritmico, la tavolozza più intensa e ogni tocco di pennello è più legato alle emozioni risvegliate dal soggetto che ritrae.La povertà continua a perseguitare il pittore che cambiare cambia ancora residenza, da Sevres a Veneux-Nadon e nel 1882 a Moret-sur-Loing dove la situazione economica migliora leggermente perchè Durand-Ruel riprende ad acquistargli qualche opera.
Durand-Ruel gli organizza una personale, con una settantina di opere in mostra, ma il disinteresse del pubblico è palpabile.
Amareggiato e sempre più isolato, Alfred Sisley si rifiuta di esporre all'ultima mostra degli impressionisti, nel 1886, e il gallerista Durand-Ruel continua a proporre le sue opere sia nella galleria di Parigi che in quella di New York.
Negli ultimi anni della sua vita Sisley si cimenta con un soggetto del tutto nuovo, dipingendo una serie di marine che mostrano la costa deserta e ventosa davanti ad un mare agitato.
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A partire dal 1892 Sisley espone ogni anno al Salon de la Société Nationale des Beaux-Arts e nel 1897 si tiene una sua retrospettiva alla Galerie Georges Petit, ma è ancora una volta un insuccesso.
Alfred Sisley muore a Moret-sur-Loing il 29 gennaio 1899.
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Re: Gli impressionisti
ODILON REDON
Odilon Redon (il cui nome di battesimo è Bertrand-Jean) nasce in una famiglia benestante a Bordeaux il 22 aprile 1840 ed è il secondogenito di Bertrand Redon e Marie Guérin (nota come Odile), una creola di origine francese che dà alla luce cinque figli: Ernest, Odilon, Marie, Leo e Gaston.
Di costituzione gracile, al punto che pare non possa riuscire a sopravvivere, Odilon, ad appena due giorni dalla nascita, viene portato in campagna a Peyrelebade, nella tenuta agricola di famiglia (situata nelle vicinanze di Listrac, nel Medoc) e consegnato alle cure di una nutrice.
1840-51
Odilon trascorre gli anni dell'infanzia a Peyrelebade. I medici, riconosciuta la sua fragilità fisica e psicologica, sconsigliano qualsiasi "sforzo cerebrale"; questo il motivo per cui Odilon non viene mandato a scuola che molto più tardi. La sua malattia, giudicata molto grave, gli provoca ripetute crisi di tipo epilettico. Viene condotto più volte in pellegrinaggio alla Madonna di Verdelais e il suo caso figura tra le 133 guarigioni miracolose avvenute in quel luogo tra il 1819 e il 1883. Privo di ogni educazione borghese e allo stesso tempo emarginato da quella contadina non riesce, per debolezza costituzionale, a seguire i coetanei nei giochi e nelle corse campestri. Le sue giornate si svolgono in solitudine, relegato in cortile a "giocare tranquillamente"; passa il tempo a osservare il paesaggio. In questo periodo sviluppa il rapporto con la natura che diverrà in seguito elemento di grande importanza nella sua arte.
1851-56
Ormai undicenne, Odilon è ricondotto a Bordeaux per frequentare il primo anno di scuola. Cresciuto senza regole, prova molto disagio nell'inserirsi in famiglia e in società. Più tardi affermerà che la vita, dagli undici ai diciotto anni, si rivelò essere molto faticosa, contraddistinta da una viscerale insofferenza per lo studio. In casa soddisfano ogni sua necessità materiale, ma viene al contempo emarginato nella sfera affettiva sia dai genitori (soprattutto la madre) che dai fratelli. Verso i quindici anni incomincia a emergere in lui la predisposizione al disegno che coltiva appassionatamente; inizia così a prendere lezioni dal maestro Stanislas Gorin (di questo artista si hanno pochissime informazioni, pare che tutto sia andato perduto).
1857
Per ordine paterno, Redon si reca a Parigi a studiare architettura. Frequenta l'ambiente studentesco ma resta estraneo all'esuberanza dei suoi coetanei. Bocciato alla prova orale negli esami del primo anno, abbandona l'idea di diventare architetto e si dedica alla pittura. Inizia anche a scrivere; i suoi sono tentativi incerti, giovanili, romantici. Incontra a Bordeaux il botanico Armand Clavaud, uomo di grande spessore intellettuale che lo inizia alla letteratura, alla storia e alla filosofia. Odilon scopre così la natura attraverso il microscopio, studia le religioni e i poemi orientali, legge le opere di Flaubert, Poe, Baudelaire. Clavaud gli insegna l'estetica, dall'antichità classica al romanticismo.
1860-63
Partecipa per la prima volta, presentandosi con i "Paesaggi", alle esposizioni de la Société des Amis des Arts di Bordeaux. Successivamente visita i Pirenei e la Spagna. Questo viaggio segna una tappa fondamentale nella crescita artistica di Redon: è una vera e propria rivelazione. Le emozioni suscitate dal paesaggio, l'intensità delle luci e dei colori lasciano nell'artista una traccia indelebile, ampiamente riconoscibile nella sua opera. Incontra nel 1863, a Bordeaux, il quarantunenne litografo Rodolfo Bresdin, con il quale si lega in grande amicizia e che lo inizia all'acquaforte e alla litografia.
1863-66
Iniziato da Bresdin all'acquaforte, produce la maggior parte delle opere in questo triennio (in seguito riutilizzerà questa tecnica in modo molto sporadico, particolarmente negli anni 1880 e 1882). Soprattutto tra il 1865 e il 1866 l'artista realizza nove acqueforti raffiguranti dei cavalieri in combattimento inscritti in paesaggi inaccessibili e brulli. Le scene si svolgono in un silenzio avvolgente, minacciosamente dominato da grandi massi rocciosi sormontati dal cielo tenebroso. Questa descrizione dura e selvaggia della natura è probabilmente una conseguenza delle emozioni suscitate in Redon dal paesaggio pirenaico e iberico.
1870-71
Redon è chiamato alle armi per la guerra franco-prussiana. Il Corpo d'armata al quale appartiene (II Armée de la Loire) è ampiamente impiegato in battaglia; una di queste si svolge il 22 dicembre. Redon ne esce illeso ma in preda a un grave indebolimento fisico. Viene congedato il 21 febbraio 1871, per malattia. Non potendo più partecipare attivamente alle manovre, cerca di rendersi utile entrando nel servizio ausiliario. Apparentemente non riporta segni emozionali da quest'esperienza che tuttavia deve aver operato in modo più sottile una trasformazione interiore. I suoi Neri (carboncini, acqueforti, litografie) abbondano subito dopo la guerra.
1874-79
Muore il padre e a seguito di questa perdita inizia, per tutta la famiglia Redon, una sorta di declino economico. Nella primavera successiva Odilon si reca a Barbizon (località molto frequentata dagli artisti del suo tempo) per studiare, nella foresta di Fontainebleau, la vegetazione "ad alto fusto" e il sottobosco. Intraprende alcuni viaggi e recatosi in Belgio e in Olanda, visita i musei, rimanendo particolarmente colpito dall'opera di Rembrandt. Fantin-Latour gli insegna la tecnica del "papier report" (sistema che consente di trasporre un disegno su un'altra superficie). Pubblica il suo primo album di litografie ispirate ai Pensieri di Pascal dal titolo: "Dans le rève".
1880
Sposa Camille, una giovane creola dal temperamento estroverso e dinamico. Attraverso il matrimonio Redon raggiunge una maggiore stabilità affettiva ed esistenziale; Camille ha la capacità di guidarlo nei rapporti esterni, appianando tutti quei problemi relazionali e gestionali che lui vive come ostacoli insormontabili. Effettua il viaggio di nozze in Bretagna e in quell'occasione esegue Moulin en Bretagne, il suo primo pastello. Respinto dal mondo accademico lavora con accanimento per potersi far conoscere dal pubblico. Questa spinta vitale deriva con molta probabilità dalla necessità di sopperire ai bisogni materiali sorti in concomitanza alle nuove responsabilità familiari.
1884-86
Questi due anni recano a Redon una serie di disgrazie che lo segnano profondamente: muoiono i suoi fratelli Leo e Maria, poco dopo l'amico Bresdin e infine il piccolo Jean (il suo primo figlio di appena pochi mesi) al quale dedica una serie di ritratti. Indubbiamente il 1886 è per Redon un anno contraddittorio poiché, se dal lato umano, con la morte di Jean, corrisponde a un periodo di dolore, d'altro canto segna una tappa tra le più importanti della sua carriera artistica: espone al Salone di Bruxelles con Gauguin. A questa esperienza significativa seguono i primi contatti con gli artisti e scrittori belgi.
1888
Redon lavora alla creazione di una serie di quarantadue litografie (circa un quinto delle sue incisioni) ispirate all'opera letteraria La tentazione di Sant'Antonio, di Gustave Flaubert. Per questo compito, l'artista realizza tre album, nei quali pone la sua immaginazione a servizio del testo pur mantenendo una poetica tutta personale che amalgama sapientemente contenuti macabri, fantastici e originali.
1889-90
Le molte soddisfazioni artistiche maturate in seguito ad anni di lavoro sono coronate da un importante avvenimento di carattere affettivo: nasce il suo secondogenito, Ari'. La paternità probabilmente incide nell'animo dell'artista poiché inizia gradualmente ad abbandonare i Neri per dedicarsi all'uso del colore. A questa nota positiva si aggiunge subito un evento drammatico: la notte del 1° dicembre 1890, Clavaud si suicida. Redon ne è addolorato e consacra all'amico l'album "Les Songes" attraverso cui si immedesima nella disperazione che Clavaud deve aver provato prima, durante e dopo il gesto disperato.
1899-1910
In questi anni Redon lavora incessantemente e le tappe più significative sono le seguenti: esegue l'ultima serie litografica su ordinazione di Vollard, espone al Salon d'Automne nel quale gli viene messa a disposizione un'intera sala. Il museo del Lussemburgo acquista l'opera "Les Yeux clos". Compie un importante viaggio a Venezia, realizza dei disegni per tappezzerie commissionati dalle Manifatture Gobelins, decora la Biblioteca dell'Abbazia di Fontfroide, le sue opere vengono esposte a Chicago, New York e Boston. Mellerio pubblica il catalogo delle sue opere.
1914-16
Scoppia la Prima guerra mondiale e il figlio di Odilon, Ari, viene chiamato alle armi e immediatamente impiegato al fronte. Redon trascorre l'ultimo periodo della sua esistenza nell'ansia di non vederlo tornare ed è così che il suo timore si avvera. Non ricevendo più notizie del figlio si reca nel mese di gennaio 1916 a casa di amici nella speranza di raccogliere informazioni indirette. Il freddo gli procura una banale influenza che gli è fatale. Muore il 6 luglio del 1916, prima del congedo di Ari'.
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Odilon Redon (il cui nome di battesimo è Bertrand-Jean) nasce in una famiglia benestante a Bordeaux il 22 aprile 1840 ed è il secondogenito di Bertrand Redon e Marie Guérin (nota come Odile), una creola di origine francese che dà alla luce cinque figli: Ernest, Odilon, Marie, Leo e Gaston.
Di costituzione gracile, al punto che pare non possa riuscire a sopravvivere, Odilon, ad appena due giorni dalla nascita, viene portato in campagna a Peyrelebade, nella tenuta agricola di famiglia (situata nelle vicinanze di Listrac, nel Medoc) e consegnato alle cure di una nutrice.
1840-51
Odilon trascorre gli anni dell'infanzia a Peyrelebade. I medici, riconosciuta la sua fragilità fisica e psicologica, sconsigliano qualsiasi "sforzo cerebrale"; questo il motivo per cui Odilon non viene mandato a scuola che molto più tardi. La sua malattia, giudicata molto grave, gli provoca ripetute crisi di tipo epilettico. Viene condotto più volte in pellegrinaggio alla Madonna di Verdelais e il suo caso figura tra le 133 guarigioni miracolose avvenute in quel luogo tra il 1819 e il 1883. Privo di ogni educazione borghese e allo stesso tempo emarginato da quella contadina non riesce, per debolezza costituzionale, a seguire i coetanei nei giochi e nelle corse campestri. Le sue giornate si svolgono in solitudine, relegato in cortile a "giocare tranquillamente"; passa il tempo a osservare il paesaggio. In questo periodo sviluppa il rapporto con la natura che diverrà in seguito elemento di grande importanza nella sua arte.
1851-56
Ormai undicenne, Odilon è ricondotto a Bordeaux per frequentare il primo anno di scuola. Cresciuto senza regole, prova molto disagio nell'inserirsi in famiglia e in società. Più tardi affermerà che la vita, dagli undici ai diciotto anni, si rivelò essere molto faticosa, contraddistinta da una viscerale insofferenza per lo studio. In casa soddisfano ogni sua necessità materiale, ma viene al contempo emarginato nella sfera affettiva sia dai genitori (soprattutto la madre) che dai fratelli. Verso i quindici anni incomincia a emergere in lui la predisposizione al disegno che coltiva appassionatamente; inizia così a prendere lezioni dal maestro Stanislas Gorin (di questo artista si hanno pochissime informazioni, pare che tutto sia andato perduto).
1857
Per ordine paterno, Redon si reca a Parigi a studiare architettura. Frequenta l'ambiente studentesco ma resta estraneo all'esuberanza dei suoi coetanei. Bocciato alla prova orale negli esami del primo anno, abbandona l'idea di diventare architetto e si dedica alla pittura. Inizia anche a scrivere; i suoi sono tentativi incerti, giovanili, romantici. Incontra a Bordeaux il botanico Armand Clavaud, uomo di grande spessore intellettuale che lo inizia alla letteratura, alla storia e alla filosofia. Odilon scopre così la natura attraverso il microscopio, studia le religioni e i poemi orientali, legge le opere di Flaubert, Poe, Baudelaire. Clavaud gli insegna l'estetica, dall'antichità classica al romanticismo.
1860-63
Partecipa per la prima volta, presentandosi con i "Paesaggi", alle esposizioni de la Société des Amis des Arts di Bordeaux. Successivamente visita i Pirenei e la Spagna. Questo viaggio segna una tappa fondamentale nella crescita artistica di Redon: è una vera e propria rivelazione. Le emozioni suscitate dal paesaggio, l'intensità delle luci e dei colori lasciano nell'artista una traccia indelebile, ampiamente riconoscibile nella sua opera. Incontra nel 1863, a Bordeaux, il quarantunenne litografo Rodolfo Bresdin, con il quale si lega in grande amicizia e che lo inizia all'acquaforte e alla litografia.
1863-66
Iniziato da Bresdin all'acquaforte, produce la maggior parte delle opere in questo triennio (in seguito riutilizzerà questa tecnica in modo molto sporadico, particolarmente negli anni 1880 e 1882). Soprattutto tra il 1865 e il 1866 l'artista realizza nove acqueforti raffiguranti dei cavalieri in combattimento inscritti in paesaggi inaccessibili e brulli. Le scene si svolgono in un silenzio avvolgente, minacciosamente dominato da grandi massi rocciosi sormontati dal cielo tenebroso. Questa descrizione dura e selvaggia della natura è probabilmente una conseguenza delle emozioni suscitate in Redon dal paesaggio pirenaico e iberico.
1870-71
Redon è chiamato alle armi per la guerra franco-prussiana. Il Corpo d'armata al quale appartiene (II Armée de la Loire) è ampiamente impiegato in battaglia; una di queste si svolge il 22 dicembre. Redon ne esce illeso ma in preda a un grave indebolimento fisico. Viene congedato il 21 febbraio 1871, per malattia. Non potendo più partecipare attivamente alle manovre, cerca di rendersi utile entrando nel servizio ausiliario. Apparentemente non riporta segni emozionali da quest'esperienza che tuttavia deve aver operato in modo più sottile una trasformazione interiore. I suoi Neri (carboncini, acqueforti, litografie) abbondano subito dopo la guerra.
1874-79
Muore il padre e a seguito di questa perdita inizia, per tutta la famiglia Redon, una sorta di declino economico. Nella primavera successiva Odilon si reca a Barbizon (località molto frequentata dagli artisti del suo tempo) per studiare, nella foresta di Fontainebleau, la vegetazione "ad alto fusto" e il sottobosco. Intraprende alcuni viaggi e recatosi in Belgio e in Olanda, visita i musei, rimanendo particolarmente colpito dall'opera di Rembrandt. Fantin-Latour gli insegna la tecnica del "papier report" (sistema che consente di trasporre un disegno su un'altra superficie). Pubblica il suo primo album di litografie ispirate ai Pensieri di Pascal dal titolo: "Dans le rève".
1880
Sposa Camille, una giovane creola dal temperamento estroverso e dinamico. Attraverso il matrimonio Redon raggiunge una maggiore stabilità affettiva ed esistenziale; Camille ha la capacità di guidarlo nei rapporti esterni, appianando tutti quei problemi relazionali e gestionali che lui vive come ostacoli insormontabili. Effettua il viaggio di nozze in Bretagna e in quell'occasione esegue Moulin en Bretagne, il suo primo pastello. Respinto dal mondo accademico lavora con accanimento per potersi far conoscere dal pubblico. Questa spinta vitale deriva con molta probabilità dalla necessità di sopperire ai bisogni materiali sorti in concomitanza alle nuove responsabilità familiari.
1884-86
Questi due anni recano a Redon una serie di disgrazie che lo segnano profondamente: muoiono i suoi fratelli Leo e Maria, poco dopo l'amico Bresdin e infine il piccolo Jean (il suo primo figlio di appena pochi mesi) al quale dedica una serie di ritratti. Indubbiamente il 1886 è per Redon un anno contraddittorio poiché, se dal lato umano, con la morte di Jean, corrisponde a un periodo di dolore, d'altro canto segna una tappa tra le più importanti della sua carriera artistica: espone al Salone di Bruxelles con Gauguin. A questa esperienza significativa seguono i primi contatti con gli artisti e scrittori belgi.
1888
Redon lavora alla creazione di una serie di quarantadue litografie (circa un quinto delle sue incisioni) ispirate all'opera letteraria La tentazione di Sant'Antonio, di Gustave Flaubert. Per questo compito, l'artista realizza tre album, nei quali pone la sua immaginazione a servizio del testo pur mantenendo una poetica tutta personale che amalgama sapientemente contenuti macabri, fantastici e originali.
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