Die Hard 2 - 58 Minuti per Morire
« Lei è l'uomo sbagliato, al posto sbagliato, nel momento sbagliato! »
« La storia della mia vita. » (Il maggiore Grant e John McClane)
58 minuti per morire - Die Harder (Die Hard 2) è un film del 1990 diretto da Renny Harlin. Fa parte di una saga; è il sequel di Trappola di cristallo, ed è seguìto da Die Hard - Duri a morire, Die Hard - Vivere o morire e Die Hard - Un buon giorno per morire. Il protagonista è il poliziotto di New York John McClane, interpretato da Bruce Willis. In Italia il film è stato successivamente distribuito in home video con il titolo Die Hard 2 - 58 minuti per morire.
Trama
Siamo nell'aeroporto di Washington, dove il poliziotto John McClane sta attendendo l'atterraggio del volo su cui sta viaggiando la moglie; la donna sta raggiungendo il marito da Los Angeles per trascorrere insieme le vacanze natalizie. Mentre John è in attesa all'interno dello scalo, avvista due sospetti che si muovono furtivamente per raggiungere la zona bagagli. John li segue; tenta di fermarli per identificarli, ma i due ingaggiano una violenta sparatoria. John riesce ad ucciderne uno, ma la polizia aeroportuale, intervenuta sul posto, lo blocca credendolo un malfattore.
Mentre John viene interrogato, identificato e subito rilasciato, il sopravvissuto allo scontro raggiunge altri terroristi in un luogo sicuro all'esterno dell'aeroporto, una vecchia chiesa trasformata per l'occasione nella loro base operativa: l'azione intrapresa al deposito bagagli fa parte di un piano che mira a mettere sotto il controllo dei terroristi l'intero scalo. Il capo delle operazioni è il colonnello Stuart, un ex componente dell'esercito espulso dal corpo perché coinvolto in faccende tutt'altro che lecite: il suo piano è quello di liberare un ex generale corrotto di Val Verde, Ramon Esperanza, fatto prigioniero dagli americani ed estradato su un volo in arrivo a Washington.
I criminali riescono a portare a termine la prima fase dell'operazione: sostituirsi alla torre di controllo rendendone inutilizzabili le apparecchiature. Gli aerei in arrivo vengono fatti attendere in volo mentre i criminali contattano la vera torre di controllo per comunicare la loro richiesta di liberazione del generale. La prima reazione delle autorità aeroportuali è quella di tentare di raggiungere un'antenna per stabilire un canale di comunicazione con i piloti ed avvertirli della situazione, ma i terroristi hanno previsto la mossa avendo già minato l'antenna: l'azione, cui prende parte anche John, si traduce in un cruento scontro a fuoco tra gli agenti di polizia ed i terroristi, dal quale ne escono vivi solo McClane e l'ingegnere capo della torre di controllo Leslie Barnes.
La rappresaglia dei terroristi non si fa attendere e si concretizza nel far precipitare uno degli aerei in quota inviando falsi dati telemetrici. Credendo veri i segnali inviati dalla "falsa" torre di controllo, il pilota del velivolo effettua la regolare manovra di atterraggio, ma si accorge troppo tardi dell'inganno e l'aereo si schianta al suolo, nonostante anche McClane si sforzi di evitare la tragedia piazzandosi sulla pista e cercando di farsi notare dal pilota con dei segnali luminosi di fortuna: nessuno dei passeggeri e dell'equipaggio sopravvive.
Gli altri aerei in quota sono ormai a corto di carburante: in particolare, l'aereo su cui viaggia la moglie di McClane ha 58 minuti di autonomia. Su questo aereo, inoltre, c'è anche Richard Thornberg, quel giornalista senza scrupoli sempre a caccia di scoop e gloria per sé, che aveva messo in pericolo con i suoi servizi televisivi la vita di John e della moglie.
Giunge allo scalo anche una squadra speciale dell'esercito guidata dal Maggiore Grant, che fra l'altro è l'ex-istruttore del colonnello Stuart. L'aereo del generale intanto è atterrato, ma quest'ultimo è riuscito a neutralizzare l'equipaggio ed a prendere il controllo del velivolo, sia pur con qualche difficoltà. John cerca anche di fermarlo, ma invano. Successivamente, egli riesce a scoprire, con l'aiuto dell'ingegnere Barnes, il nascondiglio dei terroristi. La squadra speciale di Grant accorre subito ed inizia una violenta sparatoria nella quale i terroristi ed il generale riescono a rifugiarsi in un hangar, dove si trova un 747 da trasporto da loro richiesto per fuggire. In questo frangente, però, John scopre che la squadra speciale dell'esercito e Grant ha solo finto di attaccare i terroristi con cartucce a salve rivelandosi quindi di essere in combutta con loro per riuscire a liberare il generale senza intoppi.
Intanto Thornberg, a bordo dell'aereo, intercettando le comunicazioni radio dell'aeroporto, riesce a sapere cosa sta succedendo effettivamente. Emozionato dall'idea del possibile scoop della sua vita (più volte afferma di aspirare al premio Pulitzer) invece di preoccuparsi di uscire vivo dalla situazione, si nasconde in una toilette del velivolo, tramite un radiotelefono contatta la sede della sua emittente e, in diretta nazionale, rivela pubblicamente tutto quanto sta accadendo. Egli, però, ottiene soltanto il risultato di seminare il panico nell'intero aeroporto mettendo a repentaglio la vita delle migliaia di persone presenti ed intralciando altresì il lavoro delle forze di polizia sul posto.
La moglie di John, resasi conto di quel che sta facendo Thornberg, con l'aiuto delle hostess interviene immediatamente e lo immobilizza stordendolo mentre è ancora al telefono in diretta, intento ad autocelebrarsi come un eroe. John, che frattanto si è imbattuto in una giornalista di un altro network TV molto meno ambiziosa, con l'aiuto di lei e dell'elicottero della sua troupe riesce a saltare sull'ala dell'aereo con cui il generale, i terroristi e la squadra speciale cercano di fuggire.
Grant sale sull'ala e intraprende un corpo a corpo contro John, che però ha la meglio e spinge l'ufficiale corrotto nella turbina dell'ala, facendolo così morire stritolato; subito dopo, Stuart riesce a farlo scendere con la forza dal velivolo ma John, che è riuscito ad aprire un bocchettone di rifornimento sull'ala, dà fuoco alla scia di carburante che fuoriesce e fa sì che l'aereo, proprio nell'attimo in cui si stacca dal suolo e decolla, esploda a mezz'aria.
Così facendo, John, oltre ad eliminare in un sol colpo tutti i terroristi, riesce anche ad illuminare la pista grazie alle fiamme sprigionate dall'incendio del velivolo esploso e consentendo così a tutti gli aerei in attesa in quota di atterrare agevolmente senza danni. John riuscirà, così, a riabbracciare la moglie sana e salva.
Location
Sebbene la maggior parte delle scene all'interno dell'aeroporto sono state girate al Los Angeles International Airport, le riprese all'esterno sono state effettuate all'aeroporto internazionale Stapleton a Denver. L'aeroporto e stato chiuso nel 1995 e sostituito dall'Aeroporto Internazionale di Denver. Mentre le scene all'esterno della chiesa sono state riprese a Highland Lake, a nord di Denver nella Contea di Weld; gli interni della chiesa sono stati realizzati nei pressi di Los Angeles.
La scena in cui John McClane illumina la pista e il successivo atterraggio dell'aereo è stata girata diverse volte nei seguenti luoghi: Granada Hills (Los Angeles County, CA), Century City (Los Angeles County), Deserto del Mojave, Alpena (Contea di Alpena) e Sault Ste. Marie.
Citazioni e riferimenti
Nella scena a inizio film in cui McClane parla al telefono con la moglie in aereo, si può notare che la donna seduta accanto a quest'ultima sta leggendo una rivista in cui compare la coppia Martin Riggs-Roger Murtaugh (Mel Gibson-Danny Glover) di Arma letale, saga cinematografia "concorrente" di Die Hard.
Fonte: WIKIPEDIA