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Re: Arte del Rinascimento
Hans Holbein il giovane
Hans Holbein il giovane nasce ad Augusta, nella Germania meridionale verso il 1497 secondo figlio del pittore omonimo.
Dopo aver studiato pittura con il padre Hans il Vecchio, apprezzato ritrattista di tradizione fiamminga, nel 1515 si stabilì a Basilea, dove si dedicò all’illustrazione di libri, tra i quali l’Elogio della follia di Erasmo da Rotterdam.
Durante un viaggio in Italia, nel 1518, rimase affascinato dalle opere di Andrea Mantegna e Leonardo da Vinci, la cui influenza si avverte nella composizione, nella plasticità e nella ricchezza cromatica che assumono i suoi dipinti.
Morto il fratello maggiore Ambrogio, Hans eredita la bottega paterna e si iscrive alla Corporazione dei Pittori di Basilea; lo stesso anno sposa Elsbeth Binsentock vedova di un conciatore di pelli, dalla quale avrà quattro figli.
Ottenuta la cittadinanza, Holbein visse stabilmente a Basilea, dove nel 1529 venne coinvolto nella crociata iconoclasta: in questa occasione molti personaggi che non aderirono alla Riforma furono costretti a fuggire, fra questi anche Erasmo da Rotterdam. amico di Holbein.
Voci più o meno maligne dicono che abbia un'amante che ha ritratto nei panni di una cortigiana e poi come una Vergine.
Tra il 1523 e il 1526 Holbein realizza, oltre ai lavori ad olio, anche 51 disegni con le allegorie medievali della danza macabra, incisioni per la bibbia tradotta in tedesco da Martin Lutero.
Nel 1532 Holbein si stabilisce in Inghilterra, dove, conquistata la fama con il ritratto dello statista Thomas Cromwell, viene nominato pittore di corte (1536) da Enrico VIII.
Fra i ritratti di Hans Holbein, caratterizzati da grande realismo, cura dei minimi dettagli e precisa resa psicologica dei soggetti, i più significativi sono quelli del sovrano (1539-40, Galleria nazionale d’arte antica, Roma) e della sua terza moglie, Jane Seymour (1536-37, Kunsthistorisches Museum, Vienna), quelli di Charles de Solier, sieur de Morette (1534-35, Gemäldegalerie, Dresda) e di Sir Richard Southwell (1536, Uffizi Firenze, e il doppio ritratto con anamorfosi "Gli ambasciatori" Jean de Dinteville e Georges de Selve (1533, National Gallery, Londra).
j
Durante la terribile epidemia di peste che decimò la popolazione londinese, il 7 ottobre 1543 Holbein fece testamento e morì il 29 novembre 1543.
Fonte 7museHans Holbein il giovane nasce ad Augusta, nella Germania meridionale verso il 1497 secondo figlio del pittore omonimo.
Dopo aver studiato pittura con il padre Hans il Vecchio, apprezzato ritrattista di tradizione fiamminga, nel 1515 si stabilì a Basilea, dove si dedicò all’illustrazione di libri, tra i quali l’Elogio della follia di Erasmo da Rotterdam.
Durante un viaggio in Italia, nel 1518, rimase affascinato dalle opere di Andrea Mantegna e Leonardo da Vinci, la cui influenza si avverte nella composizione, nella plasticità e nella ricchezza cromatica che assumono i suoi dipinti.
Morto il fratello maggiore Ambrogio, Hans eredita la bottega paterna e si iscrive alla Corporazione dei Pittori di Basilea; lo stesso anno sposa Elsbeth Binsentock vedova di un conciatore di pelli, dalla quale avrà quattro figli.
Ottenuta la cittadinanza, Holbein visse stabilmente a Basilea, dove nel 1529 venne coinvolto nella crociata iconoclasta: in questa occasione molti personaggi che non aderirono alla Riforma furono costretti a fuggire, fra questi anche Erasmo da Rotterdam. amico di Holbein.
Voci più o meno maligne dicono che abbia un'amante che ha ritratto nei panni di una cortigiana e poi come una Vergine.
Tra il 1523 e il 1526 Holbein realizza, oltre ai lavori ad olio, anche 51 disegni con le allegorie medievali della danza macabra, incisioni per la bibbia tradotta in tedesco da Martin Lutero.
Nel 1532 Holbein si stabilisce in Inghilterra, dove, conquistata la fama con il ritratto dello statista Thomas Cromwell, viene nominato pittore di corte (1536) da Enrico VIII.
Fra i ritratti di Hans Holbein, caratterizzati da grande realismo, cura dei minimi dettagli e precisa resa psicologica dei soggetti, i più significativi sono quelli del sovrano (1539-40, Galleria nazionale d’arte antica, Roma) e della sua terza moglie, Jane Seymour (1536-37, Kunsthistorisches Museum, Vienna), quelli di Charles de Solier, sieur de Morette (1534-35, Gemäldegalerie, Dresda) e di Sir Richard Southwell (1536, Uffizi Firenze, e il doppio ritratto con anamorfosi "Gli ambasciatori" Jean de Dinteville e Georges de Selve (1533, National Gallery, Londra).
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Durante la terribile epidemia di peste che decimò la popolazione londinese, il 7 ottobre 1543 Holbein fece testamento e morì il 29 novembre 1543.
Ultima modifica di annika il Ven 8 Feb 2013 - 0:10 - modificato 2 volte.
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Re: Arte del Rinascimento
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Jan Van Eyck- Madonna del cancelliere Rolin
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Re: Arte del Rinascimento
Jan Van Eyck
Jan Van Eyck nacque intorno al 1390 a Maaseik e morì a Bruges 1441.
Elogiato dai contemporanei come “il principe dei pittori del nostro secolo”, fu l'iniziatore della scuola fiamminga, ed uno dei grandi maestri della pittura gotica.
Jan van Eyck iniziò la sua carriera artistica eseguendo alcune miniature del Libro d’ore che probabilmente appartenne a Guglielmo di Baviera.
A questo periodo risalgono anche le sette pagine miniate delle Ore di Torino, di cui quattro andarono distrutte nell'incendio della biblioteca nazionale nel 1904, mentre le tre rimanenti si trovano tuttora nel Museo Civico di Torino.
Anche in questi primi lavori del pittore, è evidente il vivo interesse naturalistio che si esprime in delicate e vibranti rappresentazioni paesaggistiche.
Il pittore rimase all'Aia dal 1422 al 1424, al servizio di Giovanni di Baviera conte di Olanda.
Nel 1425 Jan Van Eyck passò a Lille al servizio del duca di Borgogna, Filippo il buono, del quale fu non solo pittore ufficiale, ma anche intimo amico, consigliere e agente segreto.
Si sa di due missioni all'estero, nel 1426 e nel 1429, quest'ultima in Portogallo per trattare il matrimonio della figlia del re con il duca e che determinò l'inizio della profonda influenza dell'arte fiamminga su quella Portoghese.
Jan Van Eyck nel 1430, ormai celebre pittore, si stabilì a Bruges dove lavorò con il fratello Hubert, perfezionando il suo senso della prospettiva che, a differenza della scuola di Rinascimento Italiano, che era impegnata in una ricerca artistica volta a suggerire la spazialità del dipinto per fondare insieme in uno spazio omogeneo, avvenimento e architettura, Van Eyck catturava la realtà concreta nelle sue esatte proporzioni,senza ricorrere apparentemente a calcoli matematici. Lo stile di Jan van Eyck dedicandosi con tanta passione alla natura che conteneva gli avvenimenri dipinti, costituiva per la pittura fiamminga un notevole progresso, dato che fino a pochi decenni prima, sia il paesaggio sia l’architettura che includevano la storia sacra erano solo fondi schematici, simili a scene teatrali.
Le opere firmate che ci rimangono, circa una decina, includono il famoso Polittico di Gand (1432), I coniugi Arnolfini (1434, Londra, National Gallery), la Madonna del cancelliere Rolin ( 1433, Parigi, Louvre), la Madonna di Lucca (1436, Francoforte, Stadelsches Kunstinstitut), L’Annunciazione (1435), la scultorea Madonna del canonico van der Paele (1436) e per finire con la ritrattistica.
Anche in questa Jan Van Eyck rivoluzionò l'impianto tradizionale, portando l'attenzione tutta sul volto del modello, come è evidente in Timoteo, l'Uomo col turbante rosso, Jan de Leeuw, la moglie Margaretha van Eyck.
L'influenza dell'opera di Jan van Eyck fu vastissima, non solo in patria, ma anche in Italia, soprattutto attraverso Antonello da Messina, nella penisola Iberica tramite Dalmau e nell'area tedesca.
Jan van Eyck fu anche il perfezionatore della tecnica della pittura ad olio che gradualmente sostituì in Europa l'uso del colore a tempera.
Fonte 7museJan Van Eyck nacque intorno al 1390 a Maaseik e morì a Bruges 1441.
Elogiato dai contemporanei come “il principe dei pittori del nostro secolo”, fu l'iniziatore della scuola fiamminga, ed uno dei grandi maestri della pittura gotica.
Jan van Eyck iniziò la sua carriera artistica eseguendo alcune miniature del Libro d’ore che probabilmente appartenne a Guglielmo di Baviera.
A questo periodo risalgono anche le sette pagine miniate delle Ore di Torino, di cui quattro andarono distrutte nell'incendio della biblioteca nazionale nel 1904, mentre le tre rimanenti si trovano tuttora nel Museo Civico di Torino.
Anche in questi primi lavori del pittore, è evidente il vivo interesse naturalistio che si esprime in delicate e vibranti rappresentazioni paesaggistiche.
Il pittore rimase all'Aia dal 1422 al 1424, al servizio di Giovanni di Baviera conte di Olanda.
Nel 1425 Jan Van Eyck passò a Lille al servizio del duca di Borgogna, Filippo il buono, del quale fu non solo pittore ufficiale, ma anche intimo amico, consigliere e agente segreto.
Si sa di due missioni all'estero, nel 1426 e nel 1429, quest'ultima in Portogallo per trattare il matrimonio della figlia del re con il duca e che determinò l'inizio della profonda influenza dell'arte fiamminga su quella Portoghese.
Jan Van Eyck nel 1430, ormai celebre pittore, si stabilì a Bruges dove lavorò con il fratello Hubert, perfezionando il suo senso della prospettiva che, a differenza della scuola di Rinascimento Italiano, che era impegnata in una ricerca artistica volta a suggerire la spazialità del dipinto per fondare insieme in uno spazio omogeneo, avvenimento e architettura, Van Eyck catturava la realtà concreta nelle sue esatte proporzioni,senza ricorrere apparentemente a calcoli matematici. Lo stile di Jan van Eyck dedicandosi con tanta passione alla natura che conteneva gli avvenimenri dipinti, costituiva per la pittura fiamminga un notevole progresso, dato che fino a pochi decenni prima, sia il paesaggio sia l’architettura che includevano la storia sacra erano solo fondi schematici, simili a scene teatrali.
Le opere firmate che ci rimangono, circa una decina, includono il famoso Polittico di Gand (1432), I coniugi Arnolfini (1434, Londra, National Gallery), la Madonna del cancelliere Rolin ( 1433, Parigi, Louvre), la Madonna di Lucca (1436, Francoforte, Stadelsches Kunstinstitut), L’Annunciazione (1435), la scultorea Madonna del canonico van der Paele (1436) e per finire con la ritrattistica.
Anche in questa Jan Van Eyck rivoluzionò l'impianto tradizionale, portando l'attenzione tutta sul volto del modello, come è evidente in Timoteo, l'Uomo col turbante rosso, Jan de Leeuw, la moglie Margaretha van Eyck.
L'influenza dell'opera di Jan van Eyck fu vastissima, non solo in patria, ma anche in Italia, soprattutto attraverso Antonello da Messina, nella penisola Iberica tramite Dalmau e nell'area tedesca.
Jan van Eyck fu anche il perfezionatore della tecnica della pittura ad olio che gradualmente sostituì in Europa l'uso del colore a tempera.
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Re: Arte del Rinascimento
Quentin Massys
Il pittore fiammingo Quentin Massys, scritto anche Matsys, Metsys o Messys, nasce a Leuven, Belgio, intorno al 1465.
Si può considerare come il più importante pittore della scuola di Anversa.
La sua prima formazione avviene come fabbro nella sua nativa Leuven. Si dice che si sia dedicato alla pittura dopo essersi innamorato della figlia di un artista.
Nel 1491 si reca ad Anversa dove è ammesso alla corporazione dei pittori.
Nel 1507/1509 realizza le sue due celebri pale d'altare, un trittico di grandi dimensioni, Sant' Anna, commissionata per la Chiesa di Saint-Pieter di Leuven e la Deposizione del Signore, opere che rappresentano un forte sentimento religioso e mostrano una grande precisione per il dettaglio.
I suoi paesaggi ricordano quelli del suo contemporaneo collega fiammingo Joachim Patinir.
La sua non è una pittura unicamente religiosa, infatti realizza anche diversi ritratti, compreso quello del suo amico Erasmo.
Anche se la sua ritrattistica è più soggettiva e personale di quella di Albrecht Dürer e Hans Holbein, la pittura di Massys è comunque molto influenzata dal lavoro di entrambi.
Infatti, il "St. Girolamo nello studio" di Massys è in debito con quello di Dürer.
L'artista fiammingo continua la tradizione dei grandi maestri dell'arte dei Paesi Bassi del 15° secolo, con una grande attenzione verso l' arte italiana (in particolare verso l'opera di Leonardo).
Non ci sono pertanto soltanto influenze delle opere tedesche nella pittura di Massys.
Si ritrovano anche delle similitudini con l'arte proprio di Leonardo, ad esempio nella "Vergine e il Bambino" le figure sono copiate dalla Vergine delle Rocce del Da Vinci.
Nel suo bellissimo dipinto "Madonna con Bambino e Angeli" del 1505 il tipo iconografico della Vergine in piedi risale a Jan van Eyck, ma i putti con la loro ghirlanda rivelano l'influenza del Rinascimento.
A Massys piace dipingere le lacrime, le disegna come grandi perle sugli occhi oppure sulle guance rosse delle sue sante donne, come nel suo meraviglioso "Maddalena" o la sua "Pietà".
Realizza anche quadri con scene di vita quotidiana, rappresentando in modo quasi satirico banchieri, esattori delle tasse ed avari mercanti, soggetti che ricordano gli scritti del grande umanista Erasmo.
Certamente i due si conoscono nel 1517 tanto che Massys dipinge un paio di ritratti di Erasmo e il suo amico Petrus Aegidius.
Massys ha due figli, entrambi artisti.
Jan (1509-1575), diverrà un maestro nella gilda di Anversa nel 1531 e sarà bandito nel 1543 per le sue opinioni eretiche. Le sue prime opere sono una chiara imitazione delle opere del padre.
L'altro figlio, Cornelis (1513-1579), diventa un maestro pittore nel 1531, dipingendo paesaggi del padre e utilizzando il suo stesso stile nell'esecuzione delle incisioni.
L'opera di Massys è fondamentale per lo sviluppo del primo manierismo fiammingo ed avrà una determinante influenza in Spagna e Portogallo, Paesi dai quali l'artista ricevette numerose commissioni.
7museIl pittore fiammingo Quentin Massys, scritto anche Matsys, Metsys o Messys, nasce a Leuven, Belgio, intorno al 1465.
Si può considerare come il più importante pittore della scuola di Anversa.
La sua prima formazione avviene come fabbro nella sua nativa Leuven. Si dice che si sia dedicato alla pittura dopo essersi innamorato della figlia di un artista.
Nel 1491 si reca ad Anversa dove è ammesso alla corporazione dei pittori.
Nel 1507/1509 realizza le sue due celebri pale d'altare, un trittico di grandi dimensioni, Sant' Anna, commissionata per la Chiesa di Saint-Pieter di Leuven e la Deposizione del Signore, opere che rappresentano un forte sentimento religioso e mostrano una grande precisione per il dettaglio.
I suoi paesaggi ricordano quelli del suo contemporaneo collega fiammingo Joachim Patinir.
La sua non è una pittura unicamente religiosa, infatti realizza anche diversi ritratti, compreso quello del suo amico Erasmo.
Anche se la sua ritrattistica è più soggettiva e personale di quella di Albrecht Dürer e Hans Holbein, la pittura di Massys è comunque molto influenzata dal lavoro di entrambi.
Infatti, il "St. Girolamo nello studio" di Massys è in debito con quello di Dürer.
L'artista fiammingo continua la tradizione dei grandi maestri dell'arte dei Paesi Bassi del 15° secolo, con una grande attenzione verso l' arte italiana (in particolare verso l'opera di Leonardo).
Non ci sono pertanto soltanto influenze delle opere tedesche nella pittura di Massys.
Si ritrovano anche delle similitudini con l'arte proprio di Leonardo, ad esempio nella "Vergine e il Bambino" le figure sono copiate dalla Vergine delle Rocce del Da Vinci.
Nel suo bellissimo dipinto "Madonna con Bambino e Angeli" del 1505 il tipo iconografico della Vergine in piedi risale a Jan van Eyck, ma i putti con la loro ghirlanda rivelano l'influenza del Rinascimento.
A Massys piace dipingere le lacrime, le disegna come grandi perle sugli occhi oppure sulle guance rosse delle sue sante donne, come nel suo meraviglioso "Maddalena" o la sua "Pietà".
Realizza anche quadri con scene di vita quotidiana, rappresentando in modo quasi satirico banchieri, esattori delle tasse ed avari mercanti, soggetti che ricordano gli scritti del grande umanista Erasmo.
Certamente i due si conoscono nel 1517 tanto che Massys dipinge un paio di ritratti di Erasmo e il suo amico Petrus Aegidius.
Massys ha due figli, entrambi artisti.
Jan (1509-1575), diverrà un maestro nella gilda di Anversa nel 1531 e sarà bandito nel 1543 per le sue opinioni eretiche. Le sue prime opere sono una chiara imitazione delle opere del padre.
L'altro figlio, Cornelis (1513-1579), diventa un maestro pittore nel 1531, dipingendo paesaggi del padre e utilizzando il suo stesso stile nell'esecuzione delle incisioni.
L'opera di Massys è fondamentale per lo sviluppo del primo manierismo fiammingo ed avrà una determinante influenza in Spagna e Portogallo, Paesi dai quali l'artista ricevette numerose commissioni.
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opera di Quentin Massys: La brutta Contessa
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Re: Arte del Rinascimento
PIETER BRUEGEL
Bruegel Pieter il Vecchio (Brabante 1525-30 - Bruxelles 1569)
Pittore, disegnatore e incisore, il più grande artista della prima metà del Cinquecento nel nord Europa.
La documentazione circa la sua carriera è piuttosto scarsa, ciò che si sa è soprattutto grazie alla biografia estremamente elogiativa di Karel Van Mander, pubblicata nel 1604.
Nel 1551 fu iscritto nella gilda dei pittori di Anversa e cominciò a lavorare per il mercante di stampe Pieter Coecke van Aelst, anch’egli pittore, architetto, disegnatore di arazzi, e sopratutto persona molto colta, che si cimentò anche in traduzioni di testi di Vitruvio e di Sebastiano Serlio
Nel 1552 intraprese un viaggio in Francia e in Italia, soggiornò a Roma e si spinse fino in Sicilia.
La critica sottolinea la provenienza di Bruegel il Vecchio dallo studio di di Hieronymus Bosch e dalla sua fedeltà all'antica Scuola Fiamminga.
In effetti Bruegel attraversa varie fasi artistiche nel corso della sua vita, la prima si fonda sulla realizzazione di opere stilisticamente molto vicine a quelle del pittore fiammingo Hieronymus Bosh, per passare poi dalla realizzazione di paesaggi fantastici a quelli reali, e ciò in occasione del suo viaggio in Italia.
Dipinto di Pieter Bruegel
L'esperienza dell'attraversamento delle Alpi colpisce Bruegel molto più di qualsiasi opera artistica, "inghiottì tutte le montagne e le rocce e al suo ritorno le risputò fuori sulle tele e sulle tavole".
Il risultato è la serie di stampe oggi note come i Grandi paesaggi (1555-58), dodici spettacolari vedute di montagna.
Questa particolare fascinazione toccò anche l’animo di un’altro grande artista Albrecht Dürer quando vide le alpi.
Dopo aver sposato Mayeken Coecke, la figlia del suo maestro d’arte Coecke, Bruegel si stabilisce a Bruxelles, dove, dopo alcuni viaggi,riprende a dipingere, focalizzando la sua attenzione pittorica sul uomo ed sulla natura, nella nuova contrapposizione al manierismo dei maestri italiani, che predominava allora nei Paesi Bassi.
Proprio in quegli anni, ossia nel 1563, il pittore, ormai molto conosciuto, realizza una delle sue opere più splendide e famose: La Torre di Babele.
Nel 1564 nasce Pietre, il suo primogenito, anche lui destinato a diventare artista.
Il periodo compreso tra il 1565 ed il 1568 fu abbastanza prolifico per la produzione pittorica dell’artista, con la realizzazione di grandissime opere quali: la serie dedicata ai Mesi, Il paese della cuccagna ed il Banchetto nuziale.
Disegno di Pieter Bruegel
Nel 1568 nasce il secondogenito Jan, che sarà noto come "Jan Velvet", Jan dei velluti per la sua abilità a dipingere i tessuti.
Bruegel ci ha lasciato circa una settantina di opere pittoriche, malgrado la sua attività si sia svolta nel corso di una vita relativamente breve.
Sul ricordo di Bosch, Bruegel illustrò soggetti fantastici e personaggi tratti dalla Bibbia e dal Vangelo visti da un'ottica laica e talvolta mostrati con impietosa crudezza, utilizzando con forza i colori, le luci e le ombre e si segnalò per la capacità di disegnare rendendo con essenzialità ed efficacia le pose, i movimenti e le fisionomie.
Da ricordare la Tempesta raffigurante una mostruosa balena, simbolo della forza distruttiva della natura, i Cacciatori nella neve e la Mietitura, soggetti situati in immensi paesaggi dall'atmosfera vibrante.
I posteri hanno chiamato il pittore Pieter Bruegel il Vecchio per distinguerlo da Pieter Bruegel il Giovane, suo figlio primogenito, mentre invece il suo secondo figlio fu Jan Bruegel il Vecchio o "Jan Velvet", anch’egli pittore ed entrambi i figli scrivevano il loro cognome come 'Brueghel', reinserendo la lettera 'h' che il padre aveva eliminato (per ragioni sconosciute) nel 1559.
Il maestro morì nel 1569; la salma fu inumata nella chiesa di Notre-Dame de la Chapelle, a Bruxelles, città dove visse per quasi tutta la sua vita, ma i due figli erano ancora bambini alla sua morte e quindi non poterono esserne allievi7MUSE
Bruegel Pieter il Vecchio (Brabante 1525-30 - Bruxelles 1569)
Pittore, disegnatore e incisore, il più grande artista della prima metà del Cinquecento nel nord Europa.
La documentazione circa la sua carriera è piuttosto scarsa, ciò che si sa è soprattutto grazie alla biografia estremamente elogiativa di Karel Van Mander, pubblicata nel 1604.
Nel 1551 fu iscritto nella gilda dei pittori di Anversa e cominciò a lavorare per il mercante di stampe Pieter Coecke van Aelst, anch’egli pittore, architetto, disegnatore di arazzi, e sopratutto persona molto colta, che si cimentò anche in traduzioni di testi di Vitruvio e di Sebastiano Serlio
Nel 1552 intraprese un viaggio in Francia e in Italia, soggiornò a Roma e si spinse fino in Sicilia.
La critica sottolinea la provenienza di Bruegel il Vecchio dallo studio di di Hieronymus Bosch e dalla sua fedeltà all'antica Scuola Fiamminga.
In effetti Bruegel attraversa varie fasi artistiche nel corso della sua vita, la prima si fonda sulla realizzazione di opere stilisticamente molto vicine a quelle del pittore fiammingo Hieronymus Bosh, per passare poi dalla realizzazione di paesaggi fantastici a quelli reali, e ciò in occasione del suo viaggio in Italia.
Dipinto di Pieter Bruegel
L'esperienza dell'attraversamento delle Alpi colpisce Bruegel molto più di qualsiasi opera artistica, "inghiottì tutte le montagne e le rocce e al suo ritorno le risputò fuori sulle tele e sulle tavole".
Il risultato è la serie di stampe oggi note come i Grandi paesaggi (1555-58), dodici spettacolari vedute di montagna.
Questa particolare fascinazione toccò anche l’animo di un’altro grande artista Albrecht Dürer quando vide le alpi.
Dopo aver sposato Mayeken Coecke, la figlia del suo maestro d’arte Coecke, Bruegel si stabilisce a Bruxelles, dove, dopo alcuni viaggi,riprende a dipingere, focalizzando la sua attenzione pittorica sul uomo ed sulla natura, nella nuova contrapposizione al manierismo dei maestri italiani, che predominava allora nei Paesi Bassi.
Proprio in quegli anni, ossia nel 1563, il pittore, ormai molto conosciuto, realizza una delle sue opere più splendide e famose: La Torre di Babele.
Nel 1564 nasce Pietre, il suo primogenito, anche lui destinato a diventare artista.
Il periodo compreso tra il 1565 ed il 1568 fu abbastanza prolifico per la produzione pittorica dell’artista, con la realizzazione di grandissime opere quali: la serie dedicata ai Mesi, Il paese della cuccagna ed il Banchetto nuziale.
Disegno di Pieter Bruegel
Nel 1568 nasce il secondogenito Jan, che sarà noto come "Jan Velvet", Jan dei velluti per la sua abilità a dipingere i tessuti.
Bruegel ci ha lasciato circa una settantina di opere pittoriche, malgrado la sua attività si sia svolta nel corso di una vita relativamente breve.
Sul ricordo di Bosch, Bruegel illustrò soggetti fantastici e personaggi tratti dalla Bibbia e dal Vangelo visti da un'ottica laica e talvolta mostrati con impietosa crudezza, utilizzando con forza i colori, le luci e le ombre e si segnalò per la capacità di disegnare rendendo con essenzialità ed efficacia le pose, i movimenti e le fisionomie.
Da ricordare la Tempesta raffigurante una mostruosa balena, simbolo della forza distruttiva della natura, i Cacciatori nella neve e la Mietitura, soggetti situati in immensi paesaggi dall'atmosfera vibrante.
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