"Erano sette, ma lottarono come settecento"
I magnifici sette (The Magnificent Seven) è un film western del 1960, diretto da John Sturges e interpretato, tra gli altri, da Yul Brynner, Steve McQueen, Charles Bronson e James Coburn. Liberamente ispirato al film di Akira Kurosawa I sette samurai, cui Sturges paga tributo, il film ripropone, nella chiave di lettura della frontiera americana del XIX secolo, i temi dell’onore, dell’amicizia virile e del rifiuto di fronte all’ingiustizia che già Kurosawa aveva affrontato nel suo film di sei anni prima, ambientato nel Giappone dell’età feudale.
Trama
L’azione si svolge intorno al 1880, in un paese alla frontiera tra gli Stati Uniti e il Messico. Chris Adams, un pistolero professionista, viene ingaggiato dal capo del villaggio messicano di Ixcatlan perché ne protegga i contadini dalle scorrerie della banda di Calvera. Assolda così sei compagni per difendere il villaggio. I sette si installano a Ixcatlan e, quando arriva Calvera con i suoi bandidos, lo mettono in fuga. Il villaggio festeggia l'avvenimento, ma ben presto tra i peones si manifesta un sentimento di disagio per la presenza dei pistoleri. Comunque, per liberare definitivamente il villaggio dal pericolo di Calvera, i sette tentano una sortita notturna; ma nel frattempo Calvera ed i suoi hanno occupato il villaggio. Ritornati al villaggio Calvera li sorprende, li circonda, li disarma ed intima loro di ritornare negli States. Sotto scorta li fa accompagnare al confine. A questo punto i sette prendono il compito loro assegnato come una questione d’onore e tornano indietro a difendere il villaggio. Riusciranno nel loro intento, anche se a caro prezzo, perché quattro di essi moriranno. Dei tre superstiti due, Chris e Vin, riprenderanno il loro cammino ed il più giovane di loro, Chico, mezzosangue messicano, rimarrà nel villaggio per amore di una ragazza lì conosciuta.
Elementi e Stile
Apparentemente nichilista (i sette combattono per una causa non loro), in realtà il film evidenzia di volta in volta le personalità dei protagonisti: il professionista che si compiace del lavoro ben fatto, il giustiziere, il giovane idealista, l’individualista, in un mix che indubbiamente, pur non avendo la forza evocativa dei Sette Samurai, mantiene ancora oggi una certa forza epica, grazie anche alla trascinante colonna sonora di Elmer Bernstein, nominata al premio Oscar e divenuta famosissima. Memorabile l’ultima frase del film (citazione quasi letterale dell'originale di Kurosawa), con la quale Chris Adams fa capire che gente come lui è destinata solo a un ruolo di passaggio: «Ancora una volta hanno vinto i contadini. Noi abbiamo perso. Noi perdiamo sempre».
Fonte: WIKIPEDIA