The Ring 2 è un film del 2005, diretto da Hideo Nakata, sequel di The Ring.
Trama
Sono trascorsi sei mesi da quando Rachel, giornalista di cronaca nera della città di Seattle, è riuscita a sfuggire allo spettro di Samara Morgan e all'incubo della VHS sotto maleficio che preannuncia la morte di chi ne guarda il contenuto. Lei e suo figlio Aidan, si sono rifugiati nella cittadina montana di Astoria, nello Stato dell'Oregon. Una sera, Rachel, lavorando al Daily Astorian (il giornale locale), viene al corrente del ritrovamento del cadavere di un ragazzo il cui viso sembra aver subito un processo di pietrificazione.
Assieme al giovane viene ritrovata anche una ragazza in stato catatonico. Entrambi avevano deciso di trascorrere la serata guardando una videocassetta. Rachel sa bene che quello non è altro che il "rituale" assassinio di Samara. La giornalista scova il nastro contenente il film su cui grava la maledizione e lo brucia ma ben presto scopre che lo spirito della bambina dai poteri paranormali è tornato, questa volta, per impossessarsi di suo figlio Aidan.
In un tentativo disperato, la madre cerca di salvarlo abbandonando Astoria. Ma Samara è la loro ombra: li insegue e li terrorizza. Impiega una delle sue doti paranormali, per "forzare" la volontà di un branco di cervi ad attaccare l'auto dei fuggiaschi. Rachel è costretta a tornare indietro e trova scampo a casa del collega Max Rourke.
Lì, Aidan, mentre la madre è tornata nella loro abitazione a prendere alcune cose, viene raggiunto da Samara nella vasca da bagno, la quale tenta di invaderne il corpo. La madre arriva in tempo per strapparlo dalle sue grinfie, ma Rourke, giunto sul posto a fatti conclusi, finisce con l'equivocare e ai medici dell'ospedale, nel quale Aidan viene ricoverato, dichiara d'aver visto la madre tentare di annegare il proprio figlioletto.
Una psichiatra accusa la giornalista di violenza nei confronti del bambino e l'allontana. In questo frangente, sarà Aidan, a suggerire alla madre come agire: lei deve tornare a Seattle per indagare a fondo sul passato della diabolica bambina, cercando di scovare un metodo definitivo per liberarsene.
Così, giunta alla fattoria abbandonata, di proprietà dei defunti coniugi Morgan (genitori adottivi di Samara), scopre, nello scantinato, il diario della signora Morgan (l'omicida di Samara). Attraverso questa testimonianza, Rachel arriva a conoscere l'identità della madre naturale della bambina.
Evelyn, è questo il suo nome, si trova, ormai da moltissimi anni, in cura in un ospedale psichiatrico per aver tentato di annegare Samara. La giornalista va a conoscerla, ma Evelyn già l'attendeva: la visita gli era stata rivelata in sogno. Evelyn racconta a Rachel che sua figlia, da neonata, era stata posseduta da un'anima malvagia. Le racconta di come l'unica possibilità di liberare Aidan (quando Samara ne avrà invaso il corpo), sarà di graziarlo, uccidendolo, come già a suo tempo lei aveva tentato invano di fare con la propria figlia.
Rachel, disperata, torna a casa. Scopre che Aidan è stato dimesso dall'ospedale e ben presto capisce che quello che ha innanzi non è che il corpo del figlio "controllato" da Samara (la quale, nel frattempo, ha già ucciso altre due persone che avevano tentato di opporsi alla sua volontà: la psichiatra dell'ospedale, che non voleva dimettere Aidan ed il collega della madre, che intendeva indagare sul bambino).
A Rachel non resta che dare ascolto all'esortazione di Evelyn. Narcotizza Aidan/Samara e lo immerge nell'acqua della vasca da bagno. Appena prima che Aidan perisca per affogamento, Samara esce dal suo corpo. Mentre Rachel si illude di poter tirare un sospiro di sollievo, Samara si ripresenta.
A questo punto, la giornalista ipotizza che, in fondo, lo spettro desideri solo una nuova madre tutta per sé, che possa darle quell'amore negato dalle due madri precedenti (quella biologica e quella adottiva). Dunque si lascia prendere dallo spettro. Samara la trascina nella propria dimensione di dolore: il pozzo nel quale è stata uccisa. Mentre attende che il fantasma faccia di lei ciò che più desidera, Rachel intuisce che la chiave per fermare definitivamente Samara potrebbe non essere necessariamente il proprio sacrificio, ma semplicemente impedire a Samara di uscire da quel pozzo.
Armata di nuovo coraggio, faticosamente risale per le umide pareti di quella cavità, inseguita dallo spettro, riuscendo, infine, a sigillarlo, con una pesante lastra di pietra, qui la celebre scena in cui, una volta uscita dal pozzo Samara chiama Rachel urlando "Mamma!", e lei, mentre sigilla il pozzo risponde: "Non sono la tua fottuta mamma!".
Una volta fermata la minaccia, Rachel però rimane intrappolata in quel terribile limbo. Sarà solo grazie alle indicazioni di Aidan, attraverso quel luogo onirico, che lei tornerà (tuffandosi dalla scogliera da cui si era buttata Anna Morgan), nel mondo reale a riabbracciare il proprio bambino promettendogli che Samara non sarebbe più apparsa.
Fonte: WIKIPEDIA