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    Gli impressionisti


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    Messaggio Da annika Mar Apr 02, 2013 9:21 pm

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    Claude Monet:Levar del sole
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    Messaggio Da annika Mar Apr 02, 2013 9:36 pm

    ODILON REDON




    Odilon Redon (il cui nome di battesimo è Bertrand-Jean) nasce in una famiglia benestante a Bordeaux il 22 aprile 1840 ed è il secondogenito di Bertrand Redon e Marie Guérin (nota come Odile), una creola di origine francese che dà alla luce cinque figli: Ernest, Odilon, Marie, Leo e Gaston.

    Di costituzione gracile, al punto che pare non possa riuscire a sopravvivere, Odilon, ad appena due giorni dalla nascita, viene portato in campagna a Peyrelebade, nella tenuta agricola di famiglia (situata nelle vicinanze di Listrac, nel Medoc) e consegnato alle cure di una nutrice.

    1840-51
    Odilon trascorre gli anni dell'infanzia a Peyrelebade. I medici, riconosciuta la sua fragilità fisica e psicologica, sconsigliano qualsiasi "sforzo cerebrale"; questo il motivo per cui Odilon non viene mandato a scuola che molto più tardi. La sua malattia, giudicata molto grave, gli provoca ripetute crisi di tipo epilettico. Viene condotto più volte in pellegrinaggio alla Madonna di Verdelais e il suo caso figura tra le 133 guarigioni miracolose avvenute in quel luogo tra il 1819 e il 1883. Privo di ogni educazione borghese e allo stesso tempo emarginato da quella contadina non riesce, per debolezza costituzionale, a seguire i coetanei nei giochi e nelle corse campestri. Le sue giornate si svolgono in solitudine, relegato in cortile a "giocare tranquillamente"; passa il tempo a osservare il paesaggio. In questo periodo sviluppa il rapporto con la natura che diverrà in seguito elemento di grande importanza nella sua arte.

    1851-56
    Ormai undicenne, Odilon è ricondotto a Bordeaux per frequentare il primo anno di scuola. Cresciuto senza regole, prova molto disagio nell'inserirsi in famiglia e in società. Più tardi affermerà che la vita, dagli undici ai diciotto anni, si rivelò essere molto faticosa, contraddistinta da una viscerale insofferenza per lo studio. In casa soddisfano ogni sua necessità materiale, ma viene al contempo emarginato nella sfera affettiva sia dai genitori (soprattutto la madre) che dai fratelli. Verso i quindici anni incomincia a emergere in lui la predisposizione al disegno che coltiva appassionatamente; inizia così a prendere lezioni dal maestro Stanislas Gorin (di questo artista si hanno pochissime informazioni, pare che tutto sia andato perduto).

    1857
    Per ordine paterno, Redon si reca a Parigi a studiare architettura. Frequenta l'ambiente studentesco ma resta estraneo all'esuberanza dei suoi coetanei. Bocciato alla prova orale negli esami del primo anno, abbandona l'idea di diventare architetto e si dedica alla pittura. Inizia anche a scrivere; i suoi sono tentativi incerti, giovanili, romantici. Incontra a Bordeaux il botanico Armand Clavaud, uomo di grande spessore intellettuale che lo inizia alla letteratura, alla storia e alla filosofia. Odilon scopre così la natura attraverso il microscopio, studia le religioni e i poemi orientali, legge le opere di Flaubert, Poe, Baudelaire. Clavaud gli insegna l'estetica, dall'antichità classica al romanticismo.


    1860-63

    Partecipa per la prima volta, presentandosi con i "Paesaggi", alle esposizioni de la Société des Amis des Arts di Bordeaux. Successivamente visita i Pirenei e la Spagna. Questo viaggio segna una tappa fondamentale nella crescita artistica di Redon: è una vera e propria rivelazione. Le emozioni suscitate dal paesaggio, l'intensità delle luci e dei colori lasciano nell'artista una traccia indelebile, ampiamente riconoscibile nella sua opera. Incontra nel 1863, a Bordeaux, il quarantunenne litografo Rodolfo Bresdin, con il quale si lega in grande amicizia e che lo inizia all'acquaforte e alla litografia.

    1863-66
    Iniziato da Bresdin all'acquaforte, produce la maggior parte delle opere in questo triennio (in seguito riutilizzerà questa tecnica in modo molto sporadico, particolarmente negli anni 1880 e 1882). Soprattutto tra il 1865 e il 1866 l'artista realizza nove acqueforti raffiguranti dei cavalieri in combattimento inscritti in paesaggi inaccessibili e brulli. Le scene si svolgono in un silenzio avvolgente, minacciosamente dominato da grandi massi rocciosi sormontati dal cielo tenebroso. Questa descrizione dura e selvaggia della natura è probabilmente una conseguenza delle emozioni suscitate in Redon dal paesaggio pirenaico e iberico.

    1870-71
    Redon è chiamato alle armi per la guerra franco-prussiana. Il Corpo d'armata al quale appartiene (II Armée de la Loire) è ampiamente impiegato in battaglia; una di queste si svolge il 22 dicembre. Redon ne esce illeso ma in preda a un grave indebolimento fisico. Viene congedato il 21 febbraio 1871, per malattia. Non potendo più partecipare attivamente alle manovre, cerca di rendersi utile entrando nel servizio ausiliario. Apparentemente non riporta segni emozionali da quest'esperienza che tuttavia deve aver operato in modo più sottile una trasformazione interiore. I suoi Neri (carboncini, acqueforti, litografie) abbondano subito dopo la guerra.

    1874-79
    Muore il padre e a seguito di questa perdita inizia, per tutta la famiglia Redon, una sorta di declino economico. Nella primavera successiva Odilon si reca a Barbizon (località molto frequentata dagli artisti del suo tempo) per studiare, nella foresta di Fontainebleau, la vegetazione "ad alto fusto" e il sottobosco. Intraprende alcuni viaggi e recatosi in Belgio e in Olanda, visita i musei, rimanendo particolarmente colpito dall'opera di Rembrandt. Fantin-Latour gli insegna la tecnica del "papier report" (sistema che consente di trasporre un disegno su un'altra superficie). Pubblica il suo primo album di litografie ispirate ai Pensieri di Pascal dal titolo: "Dans le rève".

    1880

    Sposa Camille, una giovane creola dal temperamento estroverso e dinamico. Attraverso il matrimonio Redon raggiunge una maggiore stabilità affettiva ed esistenziale; Camille ha la capacità di guidarlo nei rapporti esterni, appianando tutti quei problemi relazionali e gestionali che lui vive come ostacoli insormontabili. Effettua il viaggio di nozze in Bretagna e in quell'occasione esegue Moulin en Bretagne, il suo primo pastello. Respinto dal mondo accademico lavora con accanimento per potersi far conoscere dal pubblico. Questa spinta vitale deriva con molta probabilità dalla necessità di sopperire ai bisogni materiali sorti in concomitanza alle nuove responsabilità familiari.

    1884-86

    Questi due anni recano a Redon una serie di disgrazie che lo segnano profondamente: muoiono i suoi fratelli Leo e Maria, poco dopo l'amico Bresdin e infine il piccolo Jean (il suo primo figlio di appena pochi mesi) al quale dedica una serie di ritratti. Indubbiamente il 1886 è per Redon un anno contraddittorio poiché, se dal lato umano, con la morte di Jean, corrisponde a un periodo di dolore, d'altro canto segna una tappa tra le più importanti della sua carriera artistica: espone al Salone di Bruxelles con Gauguin. A questa esperienza significativa seguono i primi contatti con gli artisti e scrittori belgi.

    1888
    Redon lavora alla creazione di una serie di quarantadue litografie (circa un quinto delle sue incisioni) ispirate all'opera letteraria La tentazione di Sant'Antonio, di Gustave Flaubert. Per questo compito, l'artista realizza tre album, nei quali pone la sua immaginazione a servizio del testo pur mantenendo una poetica tutta personale che amalgama sapientemente contenuti macabri, fantastici e originali.

    1889-90

    Le molte soddisfazioni artistiche maturate in seguito ad anni di lavoro sono coronate da un importante avvenimento di carattere affettivo: nasce il suo secondogenito, Ari'. La paternità probabilmente incide nell'animo dell'artista poiché inizia gradualmente ad abbandonare i Neri per dedicarsi all'uso del colore. A questa nota positiva si aggiunge subito un evento drammatico: la notte del 1° dicembre 1890, Clavaud si suicida. Redon ne è addolorato e consacra all'amico l'album "Les Songes" attraverso cui si immedesima nella disperazione che Clavaud deve aver provato prima, durante e dopo il gesto disperato.

    1899-1910
    In questi anni Redon lavora incessantemente e le tappe più significative sono le seguenti: esegue l'ultima serie litografica su ordinazione di Vollard, espone al Salon d'Automne nel quale gli viene messa a disposizione un'intera sala. Il museo del Lussemburgo acquista l'opera "Les Yeux clos". Compie un importante viaggio a Venezia, realizza dei disegni per tappezzerie commissionati dalle Manifatture Gobelins, decora la Biblioteca dell'Abbazia di Fontfroide, le sue opere vengono esposte a Chicago, New York e Boston. Mellerio pubblica il catalogo delle sue opere.



    1914-16
    Scoppia la Prima guerra mondiale e il figlio di Odilon, Ari, viene chiamato alle armi e immediatamente impiegato al fronte. Redon trascorre l'ultimo periodo della sua esistenza nell'ansia di non vederlo tornare ed è così che il suo timore si avvera. Non ricevendo più notizie del figlio si reca nel mese di gennaio 1916 a casa di amici nella speranza di raccogliere informazioni indirette. Il freddo gli procura una banale influenza che gli è fatale. Muore il 6 luglio del 1916, prima del congedo di Ari'.




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    Messaggio Da annika Gio Apr 11, 2013 9:20 pm

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    Opera di Isaak Levitan


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    Messaggio Da annika Gio Apr 11, 2013 9:23 pm

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    Opera di Isaak Levitan-Gigli d'acqua


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    Messaggio Da annika Gio Apr 11, 2013 9:25 pm

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    Opera di Isaak Levitan -Primavera in Italia


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    Messaggio Da annika Gio Apr 11, 2013 9:32 pm

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    Opera di Valentin Serov :L'unzione di NicolaII e di Alessandra Feodorovna a zar e zarina di tutte le Russie nella Cattedrale della Dormizione di Mosca (1896), acquarello


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    Messaggio Da annika Mar Mag 14, 2013 11:09 am

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    Messaggio Da annika Mar Mag 14, 2013 11:10 am

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    Messaggio Da annika Mar Mag 14, 2013 11:10 am

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    Messaggio Da annika Mar Mag 14, 2013 11:11 am

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    Messaggio Da annika Mer Lug 10, 2013 9:56 pm

    JOHN SINGER SARGENT[Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]


    John Singer Sargent nacque a Firenze il 12 gennaio 1856; due anni prima suo padre, un medico statunitense, e sua madre, anch'ella statunitense, si erano trasferiti in Europa da Filadelfia.

    Sargent mostrò fin da bambino un notevole talento pittorico e nel 1873 seguì i corsi all'Accademia di Belle Arti di Firenze.
    Nel 1874 si trasferì a Parigi, dove studiò inizialmente, insieme a James Carroll Beckwith, sotto la guida di Carolus Duran, che gli fece conoscere la pittura degli impressionisti, e successivamente all'Académie des beaux-arts.

    Pur non diventando mai un vero e proprio impressionista, Sargent rimase molto attratto da questo movimento, cercando di ricrearne la sensibilità nelle sue opere successive.

    Nel 1876 compì il suo primo viaggio negli Stati Uniti.


    Nel 1878 venne accettato per la prima volta al Salon e cominciò a farsi conoscere dalla critica.
    Nel 1879 si recò in Spagna, dove rimase colpito dai dipinti di Diego Velázquez, e in Olanda, dove ammirò le composizioni di Frans Hals: questi artisti, insieme a Edouard Manet, ebbero una fortissima influenza sul suo stile.
    Nel 1884 si ripresentò al Salon, ma ricevette così tante critiche da decidere di trasferirsi in Inghilterra.

    Qui incontrò altri pittori e scrittori americani, tra cui Edwin Austin Abbey ed Henry James, che contribuirono a formare il suo stile maturo.

    Fu in questo periodo che cominciò la sua notevole successo commerciale e la sua affermazione professionale: specializzandosi soprattutto nel ritratto a valenza psicologica, ottenne un grandissimo successo presso l'aristocrazia e l'alta borghesia europea ed americana.

    Nel 1886 allestì uno studio a Londra, nell'elegante quartiere di Chelsea.
    Nel 1887 tornò per la seconda volta negli Stati Uniti, dipingendo ritratti e grandi cicli di pitture murali in edifici pubblici a Boston e a New York.
    Nel 1889 ricevette il Gran Premio all'Esposizione Universale di Parigi e fu nominato cavaliere della Legione d'Onore.
    Nel 1894 fu nominato associato alla Royal Academy di Londra e nel 1897 ne divenne membro effettivo.
    Negli anni successivi continuò a viaggiare, a dipingere e ad esporre i suoi quadri nelle sedi più prestigiose in Francia, in Inghilterra e negli Stati Uniti. In particolare rilevanti i suoi viaggi in Italia, durante i quali, nel 1913, soggiornò sul lago di Garda, dipingendo una serie di acquarelli molto interessanti per impostazione e taglio dell'immagine a San Vigilio (molto notevoli quelli legati al caratteristico porticciolo in pietra). Di grande valore anche le serie di acquerelli realizzati in occasione dei diversi soggiorni a Venezia, città cui Sargent fu sempre legato.

    Morì a Londra il 15 aprile 1925 all'età di 69 anni.

    Amava dire di sé: «Sono un americano nato in Italia, educato in Francia, che parla inglese, sembro un tedesco e dipingo come uno spagnolo». WIKIPEDIA    
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    Ultima modifica di annika il Mer Lug 10, 2013 10:04 pm - modificato 1 volta.


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    Messaggio Da annika Mer Lug 10, 2013 10:03 pm

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    John Singer Sargent :The Daughters of Edwar D. Boit

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    John Singer Sargent : A street in Venice


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    Messaggio Da annika Mar Lug 30, 2013 9:53 pm

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    Messaggio Da annika Mar Lug 30, 2013 9:54 pm

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    Alfred Sisley :Ponte ad Hampton Court


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    Messaggio Da annika Mar Lug 30, 2013 9:57 pm

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    Claude Monet : Antibes effetto pomeridiano


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    Messaggio Da annika Mar Lug 30, 2013 10:05 pm

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    Claude Monet : Rosai nel giardino degli Hoschedè di Montegeron


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    Messaggio Da annika Mer Nov 20, 2013 10:16 pm

    Tè e morfina è il titolo di una mostra all' Hummer Museum di Los Angeles.Ritrae la gamma di ruoli giocati dalle donne nel 19° secolo a Parigi e il loro lato oscuro.

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    Messaggio Da annika Mer Nov 20, 2013 10:19 pm

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    Messaggio Da annika Mer Nov 20, 2013 10:21 pm

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    Messaggio Da annika Mar Feb 04, 2014 9:43 pm



    I PITTORI MACCHIAIOLI E LE LORO OPERE

    Quello macchiaiolo, è uno dei movimenti più significativi nella storia dell’arte ottocentesca. Nasce nel cuore di un'importante città d’arte come Firenze, in un pubblico ritrovo, il cui nome diventerà famoso e sinonimo degli incontri dei macchiaioli: il Caffè Michelangelo.

    Il movimento è uno dei pochi nel panorama ottocentesco, e l’unico degli ultimi decenni del secolo, che possa definirsi come una vera scuola, sia per i grandi risultati raggiunti, sia per la comunità di intenti che lo tiene unito, nonostante le diverse culture e tradizioni dei componenti, provenienti da ogni parte d’Italia. Il termine macchiaiolo compare per la prima volta nel 1862 sulla Gazzetta del Popolo. Il caffè Michelangelo, già prima degli incontri che lo hanno reso famoso, era il ritrovo di giovani artisti che amavano scambiarsi le opinioni e le tecniche che divergevano dalle pitture accademiche e tradizionali, in un ambito concitato e disordinato, ma pieno di impulsi e stimoli carichi di creatività. Come nell’Impressionismo francese, la pittura macchiaiola non si limita alla raffigurazione paesaggistica con la pura applicazione della nuova tecnica “a macchie di colore chiare e scure accostate”, ma necessita di una rappresentazione della natura vista “dal vero”.

    Il 1856 è la data di nascita del movimento macchiaiolo, il quale dichiara che la forma dell’oggetto non è creata dal suo profilo, ma dal rimbalzo della luce che colpendolo arriva ai nostri occhi sotto forma di colore. Componendo perciò i colori sulla tavolozza e riportandoli a “macchie accostate” le une alle altre sulla tela, sarà poi l’occhio dell’osservatore a mescolarli nella sua retina e ad ottenerne gli effetti desiderati. La tecnica macchiaiola sarà l'incubatrice di quella pittura che di lì a poco rivoluzionerà il mondo dell’arte: infatti frequenti sono le visite a Parigi dei componenti del gruppo che desta l’attenzione dei più grandi esponenti della pittura francese del periodo. Nascerà l’Impressionismo francese.

    Frammenti:
       Gli Impressionisti, che verranno più tardi, hanno certamente avuto contatti con la pittura macchiaiola.

    Il movimento macchiaiolo viene concepito durante le riunioni di alcuni artisti al Caffè Michelangelo.

    I Macchiaioli appartengono ad una generazione di artisti inquieti ed allo stesso tempo aperti al confronto con tutto il resto del continente europeo.

    Con un grande desiderio di cambiamento e di verità, contrastano ferocemente il linguaggio accademico, lo sterile formalismo romantico, gli stereotipi, il mito, la retorica dell'eroismo, il mito, le false celebrazioni. I macchiaioli sono invece alla ricerca della vita reale, della natura, dell'umiltà, degli spazi agresti e della schietta quotidianità.FA

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    Messaggio Da annika Sab Feb 08, 2014 10:33 pm

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    Opere di ODILON REDON


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    Messaggio Da annika Sab Gen 31, 2015 11:52 am



    William Turner



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    Joseph Mallord William Turner, paesaggista romantico, acquerellista e critico d'arte,  nasce a Covent Garden, Londra, il 23 aprile 1775 in una famiglia di umili origini.

    In seguito alla morte della sorella minore, seguita da sempre più evidenti disturbi mentali della madre, nel 1785 il piccolo Turner viene mandato da uno zio a Brentford, che all'epoca era una piccola cittadina a ovest di Londra, e l'anno dopo frequenta la scuola a Margate, nel Kent.
    Entrambe le cittadine sono sul Tamigi, cosa che risveglia nel ragazzo l'interesse per la pittura, scoprendo per caso il suo talento artistico naturale.

    Da quel momento Turner disegna e dipinge piccole opere che suo padre espone nella vetrina del suo negozio di barbiere.

    Ammesso alla Royal Academy a soli 15 anni, un suo acquarello viene esposto alla Esposizione Estiva del 1790.

    Nel 1794 inizia a lavorare come illustratore per il "Copperplate Magazine" e il "Pocket Magazine"; per questi giornali viaggia molto per prendere schizzi ed i soggetti che riprende per lavoro sono abbazie, cattedrali, ponti e città.

    All'inizio del 1800, è già famoso, viaggia in Francia e in Svizzera, sempre riprendendo paesaggi e sosta alcuni mesi a Parigi per studiare i dipinti esposti al Louvre, attratto dall'estetica del sublime e del pittoresco.

    Principali punti di riferimento diventano per William Turner le figure di Nicolas Poussin e di Claude Lorrain al quale si ispira per realizzare il "Liber Studiorum" (1807-1819), che contiene una serie di incisioni didattiche.

    William Turner, comunemente noto come "il pittore della luce" è considerato uno dei fondatori della pittura di paesaggio inglese all'acquarello, anche se ha dipinto anche lavori ad olio ed incisioni.
    Lo stile del pittore si evolve verso una minore definizione dei dettagli, aumentando invece le suggestioni atmosferiche, giungendo perfino a suggerire l'idea del "non finito"

    Nel 1819, Turner compie un lungo viaggio in Italia. Visita Venezia, Roma e Napoli, rimanendo folgorato dalla luce mediterranea, che imprime al suo stile la svolta decisiva che si distingue in modo  particolare in alcune vedute di Venezia, dove luce e colori sono i veri protagonisti.[Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]

    Una decina di anni dopo durante un viaggio a Roma i suoi quadri si arricchiscono di scene storiche, mitologiche e di genere, rifacendosi a Rembrandt.

    Joseph Turner a causa della vita vagabonda che conduceva, pur avendo una amante, Sarah Danby, che gli aveva dato due figlie, non si sposò mai, ma visse con suo padre fino alla sua morte, nel 1829.

    Tra il 1833 e il 1835 l'artista dipinge tre album, derivati dai viaggi sulla Loira e sulla Senna: Wanderings by the Loire (1833), Wanderings by the Seine (1834 e 1835), illustra libri e la Royal Academy of Art dove espone regolarmente, lo onora nominandolo suo membro.

    Nel 1836, assieme all'amico e collezionista Munro, torna in Val d'Aosta per rivedere le Alpi e il Monte Bianco, che tanto lo avevano affascinato in un precedente soggiorno. Qui realizza numerosi disegni a matita e acquerello che sono raccolti in due taccuini, oggi esposti alla Tate Gallery di Londra con il titolo Val d'Aosta e Fort Bard.

    Col passare degli anni, Joseph Turner diventa piuttosto eccentrico, ha pochi amici intimi, ed è soggetto ad attacchi di depressione, anche se continua a lavorare: la sua ultima mostra alla Royal Academy è stata nel 1850.[Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]

    Il pittore muore nella sua casa di Cheyne Walk a Chelsea il 19 dicembre 1851 ed è sepolto, come da suo desiderio, nella Cattedrale di St Paul, accanto a Sir Joshua Reynolds.7muse



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    Messaggio Da annika Sab Gen 31, 2015 11:56 am

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    Messaggio Da APUMA Gio Apr 02, 2015 8:53 am

    "La Signora in Rosa" di Giovanni Boldini
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    Messaggio Da APUMA Gio Apr 02, 2015 9:01 am

    Giovanni Boldini
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         « Per quanto superficiale e pieno di lenocini divenisse il suo lavoro, Boldini fu capace di trasmettere nello spettatore la gioia ispiratagli dalle assurdità che ritraeva. Anche il più insopportabile dei suoi ritratti rivela un immenso divertimento. »
    (Cecil Beaton, The Glass of Fashion, 1955)

    Giovanni Boldini (Ferrara, 31 dicembre 1842 – Parigi, 11 gennaio 1931) è stato un pittore italiano.

    Biografia
    Nasce ottavo di tredici figli, da Antonio, nativo di Spoleto, e Benvenuta Caleffi. Antonio Boldini (1799 - 1872)[1] era pittore di matrice purista, allievo di Tommaso Minardi (1787 - 1871), e restauratore. Si dice che, dotato di notevole tecnica, eseguisse buone copie di opere di Raffaello e di vedutisti veneziani. Dal padre, Zanin riceve, giovanissimo, i primi insegnamenti di disegno.

    A Ferrara frequenta dal 1858 i corsi di pittura di Girolamo Domenichini (1813 – 1891), che col padre Gaetano fu autore degli affreschi accademici nel locale Teatro, e di Giovanni Pagliarini (1809 – 1878), tenuti nel Palazzo dei Diamanti. Qui ha modo di conoscere bene i grandi quattrocentisti ferraresi, oltre a Dosso Dossi e al Parmigianino.

    La sua prima opera nota è Il cortile della casa paterna, un olio datato al 1855; seguono, datati alla fine degli anni cinquanta, il suo Autoritratto a sedici anni e i ritratti del fratello Francesco, di Maria Angelini e di Vittore Carletti.

    Firenze
    Nel 1862 si iscrive all'Accademia di Belle Arti di Firenze, allievo di Stefano Ussi (1822 - 1901) e del cavalier Enrico Pollastrini (1817 - 1876). Frequenta il noto ritrovo di artisti fiorentini, il Caffè Michelangelo, dove conosce Giovanni Fattori, Odoardo Borrani, Telemaco Signorini, il critico d'arte e mecenate del nascente movimento dei Macchiaioli Diego Martelli. Diviene amico inseparabile dei pittori Michele Gordigiani e Cristiano Banti del quale è ospite nelle sue ville di Montorsoli e di Montemurlo. Già manifesta il proprio interesse, che non abbandonerà mai, per i salotti eleganti dell'aristocrazia e dell'alta borghesia: spesso ospite degli inglesi Falconer, decora con tempera stesa a secco, dal 1867 al 1870, le pareti di una saletta della loro villa pistoiese "La Falconiera": la villa sarà acquistata nel 1938 dalla vedova del pittore e custodisce tuttora un centinaio di sue opere e di suoi cimeli. Gli affreschi che riproducono soggetti a carattere agreste ambientati in paesaggi toscani, dopo lo stacco avvenuto tra il 1974 e il 1975, sono ora esposti presso i musei dell'Antico Palazzo dei Vescovi a Pistoia.

    Nel 1866 va a Napoli col Banti, che ritrae più volte. Nel 1867 compie un viaggio in Francia con i Falconer: a Montecarlo dipinge il Generale spagnolo - "una delle cose migliori della mia gioventù" -, dirà. A Parigi visita l'Esposizione Universale e conosce Edgar Degas, Alfred Sisley e Édouard Manet.

    Si stabilisce a Londra nel 1870, invitato da William Cornwallis - West, conosciuto a Firenze, che gli mette a disposizione uno studio nel centro della città, frequentato dall'alta società ma alla fine dell'anno è nuovamente a Firenze.

    A Parigi
    Nell'ottobre del 1871 si stabilisce a Parigi aprendo uno studio nell'avenue Frochol e poi a place Pigalle dove risiede con la modella Berthe. Lavora per il più importante mercante d'arte parigino, Goupil, per il quale operano già pittori di grande successo come Mariano Fortuny ed Ernest Meissonier, oltre agli italiani Giuseppe Palizzi e Giuseppe De Nittis. Dipinge una serie di quadri di genere, d'ambiente settecentesco, allora molto in voga.

    Nel 1874 espone con successo al Salon di Parigi Le Lavandaie. Termina la relazione con Berthe e inizia quella con la contessa Gabrielle de Rasty della quale espone un ritratto al Salon nel 1875; a maggio torna brevemente a Ferrara a causa della morte della madre. Nel 1876 viaggia in Germania, dove conosce e ritrae il grande pittore Adolph von Menzel mentre nei Paesi Bassi ha modo di apprezzare le opere di Frans Hals.

    Ormai è affermato e richiestissimo dal cosiddetto bel mondo: nel 1886 ritrae una prima volta Giuseppe Verdi su tela - gli donerà il ritratto sette anni dopo a Milano - ma, non soddisfatto dell'esito, lo ritrae nuovamente il 9 aprile 1886, utilizzando il pastello su carta, in sole cinque ore. Il pittore lo tenne per sé, presentandolo all'Esposizione di Parigi del 1889 e nel 1895 alla I Biennale di Venezia, donandolo infine alla Galleria d'Arte Moderna di Roma nel 1918.

    Il 5 febbraio 1887 assiste nel Teatro alla Scala di Milano alla prima dell'Otello di Verdi, ricevendone in dono lo spartito. Nel 1889 è nominato commissario della sezione italiana all'Esposizione Universale di Parigi, esponendovi tre suoi ritratti, tra i quali il noto Ritratto di Emiliana Concha de Ossa, nipote dell'ambasciatore cileno presso il Vaticano Luis Subercaseaux.

    Alla conoscenza dell'opera dello svedese Anders Zorn si vuole far risalire la scelta del Boldini di aumentare il formato delle sue tele a partire dagli anni novanta. Nel 1892 torna in Italia, a Montorsoli, ospite del Banti, per soddisfare la richiesta del Museo degli Uffizi di un suo Autoritratto, che esegue in cambio di una copia del busto berniniano del Cardinale de' Medici. Torna a Parigi dove per un anno dà lezioni di pittura alla giovane e ricca americana Ruth Sterling.

    Nella primavera del 1900 è ospite a Palermo della famiglia Florio, per eseguire il ritratto di donna Franca, il cui esito non soddisfa il marito Ignazio a causa dell'ampia scollatura e delle gambe scoperte poco sotto il ginocchio. Modificato, il ritratto, dopo il dissesto finanziario dei Florio, fu acquistato nel 1928 dal barone Rothschild per l'enorme somma di un milione di lire. Rubato dagli occupanti nazisti a Parigi, il dipinto subì in Germania gravi danni tanto che fu necessario tagliarlo nella parte inferiore. Nello stesso anno è di nuovo presente all'Esposizione di Parigi con il ritratto di Whistler del Brooklyn Museum di New York e quello dell'Infanta Eulalia di Spagna ora conservato presso il Museo Boldini di Ferrara.

    Nel 1904 chiede in sposa Alaide Banti, figlia dell'amico pittore Cristiano, ma il matrimonio sfuma e a Parigi Boldini avvia una relazione con la signora de Joss de Couchy.

    Con l'inizio della guerra, nel 1914 si trasferisce a Nizza con la nuova modella Lina fino al 1918; l'anno dopo è insignito dal governo francese della Legione d'onore. Ormai malato, la vista indebolita, nel 1926 conosce la giovane giornalista Emilia Cardona, che sposa il 29 ottobre 1929. Muore a Parigi l'11 gennaio 1931; la sua salma è tumulata accanto ai genitori nel cimitero della Certosa di Ferrara.
    Fonte: WIKIPEDIA


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    Messaggio Da APUMA Gio Apr 02, 2015 9:05 am

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