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    Messaggio Da coyote irrequieto Dom 21 Lug 2013 - 21:41

    In questo momento si sta correndo l'ultima tappa del 100° Tour de France
    Ciclismo Map_home

    Quest'anno, la Corsa Gialla (così chiamata per il colore che spetta al vincitore) e andata all'inglese Froome. La tappa che si sta correndo ora è solo una passerella per lo spettacolo e i velocisti ai Campi Elisi di Parigi

    Ques'anno la corsa è stata caratterizzata da un particolare numero di cadute spettacolari, fortunatamente senza nessuna grossa conseguenza per nessun corridore

    Ciclismo 2013-07-03T170320Z_1852836759_LR2E9731BD9EI_RTRMADP_3_CYCLING-TOURCiclismo 2013-07-11T163938Z_1379719856_PM1E97B1ECX01_RTRMADP_3_CYCLING-TOUR

    Il Tour de France (o Giro di Francia) è uno dei tre grandi giri maschili di ciclismo su strada ed uno tra i più importanti avvenimenti sportivi del mondo. Fa parte del calendario mondiale UCI.

    A partire dal 1903 la corsa si è svolta ogni anno, ad eccezione dei periodi della prima e della seconda guerra mondiale, durante tre settimane nel mese di luglio, su un percorso ogni volta diverso attraverso la Francia ed i paesi confinanti. Attualmente l'organizzazione della gara è affidata alla Société du Tour de France, una sussidiaria dell'Amaury Sport Organisation, che fa parte del gruppo mediatico de L'Équipe.

    A partire dal 1984 c'è anche un Giro di Francia femminile, la Grande Boucle Féminine Internationale, con un percorso e tappe più brevi.
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    Messaggio Da thomas Dom 22 Set 2013 - 10:42

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    Messaggio Da coyote irrequieto Lun 23 Set 2013 - 10:15

    thomas ha scritto:Ciclismo Uci_pinocchio_mondiali_ciclismo_2013
    Che bella bici che hai Thomas tevojobene  ma come fai a salirci? dubbioso 
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    Messaggio Da thomas Lun 23 Set 2013 - 17:55

    mi aiuto ... col naso :190: :190: :190: :190: :190: :190: 


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    Messaggio Da annika Dom 25 Mag 2014 - 21:55

    Giro d'Italia, Aru vola in salita: impresa alla Pantani. Uran sconfitto, ma resta in rosa
    Ciclismo 181319491-d1a21659-0fa2-4f54-9313-771527653979
    E' il primo sardo a vincere una tappa al Giro, su una ascesa come Montecampione che in passato è stata solo appannaggio di miti come il Pirata. Battuti i colombiani, tra i quali il leader della generale che continua a soffrire quando la strada sale.

    MONTECAMPIONE - Fabio Aru vince a Montecampione, su un monte di campioni. Vi ha vinto Bernard Hinault, che oltre trenta anni fa soprese tutti, da fuoriclasse qual era. Dopo una disfatta nella giornata precedente, il Tasso sfruttò un tracciato di soli 85 km per un attacco alla maglia rosa Silvano Contini andando a vincere il secondo dei suoi tre giri. Vi ha vinto Marco Pantani nel 1998, staccandosi di ruota quel russo con gli occhi di un lupo, Pavel Tonkov, toccando la leggenda. Oggi vince Fabio Aru, lo fa alla maniera dei forti, staccando tutti e volando quando le pendenze si fanno impervie.

    ARU FA FELICE UN'ISOLA - Una azione straordinaria di questo 24enne che fa felice una intera isola. E' il settimo corridore sardo della storia del Giro d'Italia, ma è il primo a prendersi una tappa. Se è nata una stella è presto per dirlo, ma la stoccata è di quelle da custodia negli annali. Uno scatto come il suo cognome, secco, un colpo da ko: non lo tiene nessuno, non lo tiene soprattutto la maglia rosa Uran. Rigoberto resta leader, ma dimostra che in salita è peggiorato proporzionalmente al suo miglioramento a cronometro. Non un buon viatico per lui in vista della tappa di martedì, con Gavia, Stelvio e Val Martello. "E' stata una giornata abbastanza buona, la tappa era lunga e la squadra è andata molto forte. Tutto è andato molto bene per noi", prova a consolarsi la maglia rosa. Sarà.IL GRANDE INTERROGATIVO - A questo punto, detto di Uran, considerando che il polacco Majka c'è sempre ma inizia a perdere qualche colpo, che Quintana dà colpetti ma non riesce a piazzare la spallata, che Evans si porta tutto il peso degli anni su spalle sia pur larghe, la domanda sorge spontenea. Aru può vincere il Giro? Non è facile, bisognerà vedere già a Val Martello la capacità di recupero e di gestione della pressione. Però l'Italia ha trovato un altro uomo da corse a tappe oltre a Nibali, questo si può affermare.

    LA FUGA DEI DODICI - I 225 km da Valdengo a Montecampione hanno una lettura elementare. Una lunghissima fase pianeggiante, poi una arrampicata di 19 km verso Montecampione. Infinita, pendenze abbastanza regolari (media 8%), ma è una di quelle che quando pensi di avercela fatta resti fregato. Inizio veloce e va via una fuga di dodici uomini. Molti di loro non sono lì per caso. C'è ad esempio Cunego, che dieci anni fa il Giro lo vinceva ed adesso si interroga su come lasciare un segno. C'è l'australiano Hansen, un gigante perfetto per un attacco del genere, ma solo fino ai piedi della salita. C'è soprattutto Bouet, chiaro segnale che Pozzovivo vuole davanti un punto di riferimento. Con loro nel drappello, Ratto, Le Bon, Cardoso, Geschke, Paolini, Felline, Rodriguez, Barbin e Torres Agudelo. Con un buon margine (superano anche i 7 minuti) ed un moderato disinteresse dei big (in fondo il più vicino a Uran, ma a 10', è Cunego), qualcuno potrebbe anche pensare di farcela.

    L'IMPREVISTO SCINTO - L'imprevisto lo fornisce Luca Scinto. Il ds della NeriSottoli proprio non digerisce che i suoi siano fuori dalla fuga. Chiamato in causa prova ad accennare: ''E' per tutelare la classifica delle fughe di Fedi, e poi abbiamo Rabottini sedicesimo nella generale''. Poi però ammette: ''E' giusto che prendano il vento in faccia, così un'altra volta staranno attenti''. Insomma, la Neri tira a tutta e quando inizia la salita i battistrada sono nel mirino del gruppo. Poi i fuochi di artificio. Uran pensa più in grande di quanto pedala. La maglia rosa cerca di prendere in mano l'iniziativa, ma non ne ha più di tanto. Rolland ci prova, ovviamente viene da dire: attacca sempre, è generoso, ma sbaglia spesso i tempi. Pozzovivo soffre, si stacca, ma alla fine è un tira e molla interrotto da un solo uomo. Aru, lo scatto: la folla si infiamma, il Giro si infiamma anche per l'Italia. Era ora. "Sono contentissimo, ho avuto una squadra che mi è stata vicina non solo oggi ma tutti i giorni. Ringrazio i miei compagni di squadra, sono stati straordinari - spiega Aru - Ho però ancora tanto da imparare e da crescere, è tutto come prima"


    ,ORDINE D'ARRIVO
    1. Fabio Aru (Ita, Astana) in 5h33'06"  :575:  :575: 
    2. Fabio Duarte (Col, Colombia) a 0'21"
    3. Nairo Quintana (Col, Movistar) a 0'22"
    4. Pierre Rolland (Fra) s.t.
    5. Rigoberto Uran (Col) a 0'42"
    6. Rafal Majka (Pol) a 0'52"
    7. Franco Pellizotti (Ita) a 1'08"
    8. Daniel Moreno (Esp) s.t.
    9. Ryder Hesjedal (Can) a 1'13"
    10. Cadel Evans (Aus) s.t.
    12. Domenico Pozzovivo (Ita) a 1'13"
    15. Ivan Basso (Ita) a 2'17"
    CLASSIFICA GENERALE
    1. Rigoberto Uran Uran (Col, Omega) in 63h26'39"
    2. Cadel Evans (Aus, Bmc) a 1'03"
    3. Rafal Majka (Pol, Tinkoff) a 1'50"
    4. Fabio Aru (Ita) a 2'24"  :575:  :575: 
    5. Nairo Quintana (Col) a 2'40"
    6. Domenico Pozzovivo (Ita) a 2'42"
    7. Wilco Kelderman (Ned) a 3'04"
    8. Pierre Rolland (Fra) a 4'47"
    9. Robert Kiserlovski (Cro) a 5'44"
    10. Wouter Poels (Ned) a 6'32"
    11. Ryder Hedjedal (Can) a 6'44"
    12. Ivan Basso (Ita) a 7'42"
    15. Franco Pellizotti (Ita) a 11'02"


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    Messaggio Da annika Dom 27 Lug 2014 - 20:57

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    Final Classification from 2014 Tour de France
    1. Vincenzo Nibali (Italy / Astana) 89:59:06"
    2. Jean-Christophe Peraud (France / AG2R) +7:37"
    3. Thibaut Pinot (France / FDJ.fr) +8:15"
    4. Alejandro Valverde (Spain / Movistar) +9:40"
    5. Tejay van Garderen (U.S. / BMC Racing) +11:44"
    6. Romain Bardet (France / AG2R) +11:46"
    7. Leopold Koenig (Czech Republic / NetApp) +14:32"
    8. Haimar Zubeldia (Spain / Trek) +18:12"
    9. Laurens ten Dam (Netherlands / Belkin) +18:20"
    10. Bauke Mollema (Netherlands / Belkin) +21:15"


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    Messaggio Da thomas Dom 27 Lug 2014 - 22:36

    Nibali ha vinto il Tour de France: Parigi incorona il suo re

    Ciclismo 200515478-e42776a8-8f19-4ab1-909c-f3768dde07c7

    Agli Champs Elysées è il grande giorno dello Squalo, che diventa il settimo italiano a vincere la Grande Boucle, il sesto in assoluto nella storia a conquistare tutti e tre i grandi giri. Sul podio le lacrime all'inno di Mameli

    PARIGI - Ore 19,10 del 27 luglio 2014, il romantico tramonto parigino accoglie un eroe sportivo. Mancano tre km alla fine del Tour de France, in attesa dello sprint finale, poi vinto del tedesco Marcel Kittel, il tempo viene neutralizzato. Significa che per Vincenzo Nibali suona il gong nella storia: è il settimo italiano a vincere il Tour de France. Una vittoria perentoria, una missione meditata da un paio d'anni, forse da una vita, di una portata enorme per il ciclismo e per tutto lo sport italiano. La maglia gialla nella marcia di avvicinamento a Parigi, ma anche negli ultimi metri della passerella finale, viene scortata da tutti i compagni dell'Astana. E stavolta è una scorta dolce, priva dell'agonismo della gara, a volte talmente feroce da appiattire l'umanità. Scarponi e compagni hanno faticato tutti i giorni per tenere il capitano in rampa di lancio, ma quando non ci sono riusciti lui ha fatto da solo, applicando una ricetta straordinariamente difficile nella sua semplicità: ha fatto valere la legge del più forte.

    Ore 19,10 del 27 luglio 2014, inizia una festa senza fine: l'Arco di Trionfo, le note dell'inno di Mameli che inebriano gli Champs Elysées. Vincenzo le vive intimamente, è preda di una commozione genuina, le lacrime ne segnano il volto. Ci sono i genitori, la moglie Rachele, l'ultima arrivata Emma, tenerissima, che sembra quasi capire con fierezza il capolavoro del papà. Non è neanche semplice aggiungere altro ai fiumi di inchiostro versati nel mondo per la maglia gialla. I termini più usati in queste tre settimane sono stati 'normale', ' comune' ecc. Vero, viene da associarsi. Vincenzo Nibali è il ragazzo della porta accanto che va fortissimo in bicicletta. Ma non cambia mai atteggiamento verso il prossimo. Forse è per questo che in fase di avvicinamento al Tour ci siamo preoccupati che non ce la potesse fare. C'era il timore che quella serenità potesse soccombere di fronte alla brutale voglia di riscatto di Contador o alle scariche adrenaliniche dell'allampanato Froome. Nibali con le sue imprese ha ribaltato tutto, e anche senza controprova è lecito affermare che lo Squalo questo Tour lo avrebbe vinto lo stesso anche se il pistolero e il britannico non si fossero massacrate le ossa sull'asfalto. Magari con distacchi più contenuti, ma avrebbe vinto lo stesso. Nibali lo ha fatto capire a Sheffield nel secondo giorno, quando l'Inghilterra sembrava la Vallonia e lui ha piazzato una rasoiata da classica fulminando i suoi rivali.

    Ciclismo 193619036-ffc14537-ee59-4b2c-b573-cfbd972dcd8b

    A pensarci bene però, anche quel 'comune' va riveduto e corretto. Basta analizzare i distacchi inflitti. Peraud e Pinot, giusto orgoglio di una Francia che torna a respirare il podio con due atleti dopo 30 anni, sono dietro di otto minuti. Il decimo, Bauke Mollema, addirittura a ventuno minuti e mezzo. Il tutto tenendo presente che, a parte la cavalcata selvaggia scatenata nell'ultima tappa pirenaica verso Hautacam, Nibali ha sempre tenuto benzina nel serbatoio, dando la sensazione di spingere meno rispetto alle potenzialità. Avrà pure la faccia del ragazzo della porta accanto, ma comune... Proprio no. Entra in un club che più esclusivo non si può: ci sono Jacques Anquetil, Eddy Merckx, Felice Gimondi, Bernard Hinault e Alberto Contador. Sono gli unici nella storia del ciclismo che hanno vinto almeno una edizione delle maggiori corse a tappe, Tour, Giro, Vuelta.

    Nel Tour ha dimostrato una completezza impressionante. Di Sheffield abbiamo detto, ma è stato solo l'inizio. Il capolavoro Nibali lo compie sul pavè della Roubaix, più odiato che amato dai big: Froome sulle pietre della leggenda neanche ci arriva, Contador naufraga nel fango, Vincenzo si prende la prima pagina de L'Equipe che sembra un tuono: 'Dantesque". E poi i Vosgi, la Plance des Belles filles, e le Alpi nel giorno dei 100 anni del mito Bartali, ed ancora sui Pirenei, quando chiude il poker perfetto. Ottavio Bottecchia, Gino Bartali, Fausto Coppi, Gastone Nencini, Felice Gimondi, Marco Pantani, i nostri eroi in giallo. Ora lo Squalo, di gran lunga il più meridionale di tutti, segnale di un ciclismo che cambia geografia non solo nel mondo, ma anche in Italia. Merci, Monsieur Nibal.



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    Messaggio Da Kim Winchester Lun 28 Lug 2014 - 18:15

    COMPLIMENTI A NIBALI! 
    Ha dominato il tour dall'inizio alla fine, dimostrando il suo talento in ogni tappa, e in ogni situazione (tappe di montagna, cronometro, strade con pavé, etc... ), con qualsiasi condizione atmosferica, e rimanendo sempre concentrato e sempre umile! Un vero campione!


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    Messaggio Da mory Sab 2 Mag 2015 - 17:07

    Alex Dowsett
    Ciclismo 220px-Alex_Dowsett_Richmond_2009_AB2_(cropped)
    Dowsett ce la fa: 52,937 km, è il nuovo Record dell’Ora
    Nel velodromo di Manchester il britannico supera di 446 metri il record di Rohan Dennis (52,491). Il prossimo 7 giugno sarà il turno di Bradley Wiggins

    02 MAGGIO 2015
    Il 26enne britannico Alex Dowsett è il nuovo primatista dell’ora. Tremila spettatori nel velodromo di Manchester hanno assistito alla maiuscola prova del corridore in forza alla Movistar, che ha superato il precedente primato di Rohan Dennis (52,491 km) facendo segnare 52,937 km, pari a poco più di 213 giri: 446 metri in più.


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    Messaggio Da Kim Winchester Lun 1 Giu 2015 - 0:51

                               G IRO D’ITALIA 2015
    Alberto Contador (TINKOFF SAXO) ha vinto la 98° edizione del Giro d'Italia. Lo spagnolo ha indossato la Maglia Rosa e sollevato il Trofeo senza Fine nello splendido scenario di Corso Sempione a Milano.
    Il corridore belga Iljo Keisse (ETIXX - QUICK-STEP) si è imposto nell'ultima tappa del Giro d'Italia, tappa in linea da Torino a Milano (178km). La Maglia Rosa, Alberto Contador, ha detto:
    Ringrazio gli italiani per il loro affetto. Tutti mi hanno voluto davvero bene e sono molto felice. Durante la terza dura settimana del Giro è successo l'inimmaginabile: sono venuto qui pensando alla vittoria, preparandola con molta attenzione, poi sono caduto e mi sono infortunato alla spalla. C'era la mitica salita del Mortirolo, poi ieri sul Colle delle Finestre non ho avuto buone gambe. È stato un bel Giro e un'esperienza molto speciale per me. Non so quanto tempo ci vorrà per recuperare. È stato un Giro emozionante. Ho già detto che sarà il mio ultimo ma non si sa mai... Mai dire mai.


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    Messaggio Da Kim Winchester Lun 1 Giu 2015 - 0:57

      CLASSIFICHE:                                       ORDINE D’ARRIVO ULTIMA TAPPA
    NAZ
    TEAM
    TEMPO
    DIST
    ABB
    1
    KEISSE Iljo
    BEL
    EQS
    4:18:37
    0:00
    13"
    2
    DURBRIDGE Luke
    AUS
    OGE
    4:18:37
    0:00
    8"
    3
    KLUGE Roger
    GER
    IAM
    4:18:46
    0:9
    4"
    4
    PORSEV Aleksandr
    RUS
    KAT
    4:18:46
    0:9
    5
    NIZZOLO Giacomo
    ITA
    TFR
    4:18:46
    0:9
    1"
     
    CLASSIFICA GENERALE      MAGLIA ROSA
    NAZ
    TEAM
    TEMPO
    DIST
    1
    CONTADOR VELASCO Alberto
    ESP
    TCS
    88:22:25
    0:00
    2
    ARU Fabio
    ITA
    AST
    88:24:18
    1:53
    3
    LANDA MEANA Mikel
    ESP
    AST
    88:25:30
    3:05
    4
    AMADOR Andrey
    CRC
    MOV
    88:30:35
    8:10
    5
    HESJEDAL Ryder
    CAN
    TCG
    88:32:17
    9:52
     
     
     
     
     
    CLASSIFICA  MAGLIA AZZURRA   (MONTAGNA)

    NAZ
    TEAM
    PUNTI
    1
    VISCONTI Giovanni
    ITA
    MOV
    125
    2
    LANDA MEANA Mikel
    ESP
    AST
    122
    3
    KRUIJSWIJK Steven
    NED
    TLJ
    115
    4
    INTXAUSTI Benat
    ESP
    MOV
    107
    5
    ARU Fabio
    ITA
    AST
    80
     
     
    CLASSIFICA   MAGLIA  ROSSA      (CLASSIFICA A PUNTI)
    NAZ
    TEAM
    PUNTI
    1
    KEISSE Iljo
    BEL
    EQS
    70
    2
    DURBRIDGE Luke
    AUS
    OGE
    47
    3
    KLUGE Roger
    GER
    IAM
    25
    4
    NIZZOLO Giacomo
    ITA
    TFR
    22
    5
    GILBERT Philippe
    BEL
    BMC
    20
     
    CLASSIFICA MAGLIA BIANCA    (MIGLIOR GIOVANE)
    NAZ
    TEAM
    TEMPO
    DIST
    1
    ARU Fabio
    ITA
    AST
    88:24:18
    0:00
    2
    FORMOLO Davide
    ITA
    TCG
    90:16:04
    1:51:46
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    Messaggio Da biba Lun 27 Lug 2015 - 17:47

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    Chris Froome, voto 9: sì, l’ultima settimana è stata negativa, ma tutti gli indizi (Tour 2013) portavano ad un simile rendimento. Il britannico ha comunque potuto permettersi un calo del genere, dopo dei primi quindici giorni di corsa semplicemente da urlo. Perfetto nei trabocchetti iniziali (vento, pavé, muri), apparso migliorato anche in discesa e soprattutto molto più abile tatticamente rispetto al recente passato. Certo, il suo stile non farà innamorare per la meccanicità delle sue azioni e per la potenza del Team Sky (voto 8), ma non restare a bocca aperta durante la sua fantascientifica progressione a La-Pierre-Saint-Martin è pressoché impossibile. Quell’attacco, insieme ad una prima settimana impeccabile, gli hanno garantito una seconda Maglia Gialla assolutamente meritata.
    Nairo Quintana, voto 7: sulla distanza sarebbe il più forte, ma se ne ricorda soltanto alla 19esima e alla 20esima tappa, forse stregato dalla mazzata inflittagli da Froome sui Pirenei. E’ brillante su ogni salita, ma lo dimostra con scattini di fatto inutili portati soltanto a tappe (o ad ascese) già terminate. Quando decide di fare all-in, però, ricorda a tutti perché è stato spesso proclamato come il miglior scalatore del Tour: in due giorni recupera 1’58” a Froome, seppur non mettendo mai davvero in discussione la sua leadership. Un peccato. Come nel 2013, diventa davvero esplosivo soltanto nel finale. Ma questa volta i rimpianti sono enormi. Perlomeno si conferma.
    Alejandro Valverde, voto 6,5: disputa probabilmente uno dei migliori Tour de France della carriera, tant’è che si ritrova anche a salire sul podio. Meritatamente o meno, è un altro discorso. Come Quintana e un po’ tutta la Movistar (voto 5) decide di dare fuoco alle polveri soltanto nelle ultime due giornate, dimostrando di avere la forza per mettere in difficoltà il Team Sky e Chris Froome. Fino a giovedì, tuttavia, il suo passatempo preferito era stoppare tutti i tentativi di fuga di Contador. Tatticamente rivedibile, come spesso gli capita, ma senz’altro in gran condizione per tutte e tre le settimane.
    Vincenzo Nibali, voto 7: la prima settimana e mezza è catastrofica, nonostante la buona cronometro iniziale. Tra il tempo perso a Zelande (colpa dell’Astana, certo, ma anche sua) e il clamoroso crollo di La Pierre-Saint-Martin vanifica tutte le possibilità di bissare il successo dello scorso anno (la foratura ai piedi dell’Alpe d’Huez è a parte) e di salire sul podio. La squadra viene a mancare (voto 5,5) ma il prosieguo è un susseguirsi di emozioni e passione, quella che da parte dei tifosi francesi non è mai mancata e che i tifosi italiani gli hanno (ri)dimostrato soltanto nell’epica vittoria di La Toussuire. Una rivincita su tutti i detrattori che lo davano già per finito. Scatta su ogni salita, incurante di watt, VAM, misuratori e marchingegni vari. Lo Squalo li lascia agli altri, lui ci mette il coraggio. Grazie Vincenzo, anche per i rimpianti per una condizione comunque indegna nella parte iniziale.
    Alberto Contador, voto 6,5: prova a sfruttare la testa e l’immenso talento a disposizione. Le gambe, però, non girano proprio mai. I tentativi di attaccare da lontano Froome e il Team Sky (e sono diversi) si spengono sempre dopo centinaia di metri. Ha il merito di non mollare mai se non nelle ultime due tappe quando cede di schianto, confermando come l’accoppiata Giro-Tour nel ciclismo moderno sia una chimera. Per la sua caparbietà, per la classe e per la fantasia, il Pistolero merita comunque applausi a scena aperta. Ad avercene.
    Robert Gesink e Bauke Mollema, voto 6: un Tour passato quasi sempre a cercare di tenere la ruota di Froome&co. non senza difficoltà, cedendo inevitaiblmente il passo dopo aver fatto l’elastico magari per diversi chilometri. Lottano con tutta l’energia a loro disposizione, ma il distacco dai primi cinque resta abissale per i due olandesi, rispettivamente sesto e settimo a Parigi. Compitino portato a casa diligentemente.
    Mathias Frank, voto 7: si scopre improvvisamente uomo da Grandi Giri, considerando che il suo miglior piazzamento fin qui era stato un 83esimo posto al Giro d’Italia 2012. L’elvetico entra nella Top 10 con la fuga di Pra Loup ma non a caso, perché saprà restarvi splendidamente nelle tappe successive dimostrando un’ottima tenuta in salita. Un ottavo posto che, in casa IAM, difficilmente avrebbero prospettato alla vigilia.
    Romain Bardet, voto 6,5: talento cristallino, nono nella generale alla fine anche se ci si poteva attendere qualcosa in più. L’impresa confezionata a St-Jean-de-Maurienne, però, è un vero e proprio saggio di classe: spettacolare in discesa, superlativo in salita quando trova la gamba giusta. Fa esaltare il pubblico francese per il suo coraggio ed è anche il supercombattivo del Tour.
    Tejay van Garderen, voto 5,5: non crederemmo di sbagliare il pronostico se, in caso di mancato ritiro (sfortunatissimo a tal proposito), lo statunitense fosse arrivato in sesta posizione a Parigi. Già prima dell’abbandono aveva dato segni importanti di cedimento.
    Thibaut Pinot, voto 6: salva in extremis un Tour de France pessimo con la straordinaria vittoria sull’Alpe d’Huez. Fin lì, però, il coraggio e la spregiudicatezza messe in mostra sui Pirenei e sulle Alpi non sarebbero bastate per regalargli la sufficienza. Conferma la casualità del podio dello scorso anno e, soprattutto, di dover ancora crescere molto per poterci ritornare.
    Richie Porte e Wout Poels, voto 8: il primo è il vero regista del Team Sky, dimostrando un grande senso tattico (oltre ad una gran gamba, eccezion fatta per qualche momento di difficoltà) soprattutto sull’Alpe d’Huez, quando frena Poels e la sua voglia di balzare addosso a Quintana. Peccato non averlo avuto in queste condizioni al Giro. Il secondo, invece, si sostituisce idealmente a Geraint Thomas dopo la crisi di quest’ultimo, scortando Froome sulla Croix de Fer e svolgendo un lavoro preziosissimo. Un potenziale Top 10, se corresse da capitano.
    Geraint Thomas, voto 5,5: saranno stati anche i postumi dello spettacolare capitombolo nella tappa di Gap, ma il britannico crolla completamente nelle ultime due tappe alpine. Ovvero quando capitan Froome avrebbe avuto bisogno del suo grande talento. Sparisce quando non dovrebbe, ma la Sky ha trovato un altro potenziale vincitore di Grandi Giri.
    Warren Barguil, voto 6: si parla molto di Bardet e Pinot, ma poco del 23enne della Giant. Sbagliando. Il ciclismo francese potrà contare anche sullo scalatore bretone, in grande spolvero per due settimane e mezzo. Poi cala, ma il futuro è anche suo.
    Tanel Kangert, Jakob Fuglsang e Michele Scarponi, voto 6: gli scudieri di Vincenzo Nibali dell’ultima settimana. Si rivitalizzano insieme al proprio capitano, scortandolo in salita e preparandogli il terreno per ogni attacco. Da applausi nella tappa dell’impresa dello Squalo.
    André Greipel, voto 10: quattro vittorie su cinque volate, un dominio indiscusso ed indiscutibile. Avrebbe avuto anche la lode se non fosse stato per lo sprint vincente di Mark Cavendish (voto 5,5) a Fougères, dove comunque arriva secondo. Il Gorilla strapazza tutti a Zelande, ad Amiens a Valence e infine mette la ciliegina sulla torta sugli Champs-Élysées, per la vittoria più bella della carriera. Non ha a disposizione una squadra eccezionale, ma la sua immensa potenza gli consente sempre di aggredire straordinariamente tutti gli sprint.
    Peter Sagan, voto 7: facendo le dovute proporzioni, si dimostra il corridore più forte del Tour de France 2015. Potrebbe divorare gli avversari e conquistare la quarta Maglia Verde consecutiva. La classifica a punti è dominata dalla seconda settimana in poi, sul primo punto invece c’è da lavorare: cinque volte secondo, due volte terzo e un totale di undici (!!!) Top 10 di tappa. I problemi, arcinoti, sono tattici: non si muove mai in maniera opportuna, spesso ritardando quegli affondi che sarebbero irresistibili. A digiuno per il secondo anno consecutivo.
    Joaquim Rodriguez, voto 6,5: vorrebbe curare anche la classifica generale, ma a La Pierre-Saint-Martin si accorge subito di non esserne in grado. Il bottino di consolazione, tuttavia, è quantomai discreto, per usare un eufemismo. Purito si porta a casa due tappe: una sul Mur de Huy e francamente c’erano pochi dubbi, l’altra a Plateau de Beille con un forcing inarrestabile. Potrebbe puntare poi alla maglia a pois, ma scompare sulle Alpi.
    Daniel Teklehaimanot, voto 8: l’uomo della storia per la sua Eritrea. Veste una bellissima maglia a pois per quattro giorni, cercando poi di inserirsi in diverse fughe pirenaiche ed alpine. Il fiore all’occhiello di un’altrettanto straordinaria MTN-Qhubeka (voto 8), primo team africano a vincere una tappa al Tour con Stephen Cummings.
    Rubén Plaza, voto 7: una delle vittorie più inaspettate. A 35 anni, lo spagnolo si toglie probabilmente la più grande soddisfazione della carriera con il successo di Gap, quando riesce a diventare irraggiungibile anche per Peter Sagan. L’unica gioia dell’unica squadra italiana presente al Tour, la Lampre.
    John Degenkolb, voto 5,5: due volte secondo, tre volte quarto. Ma anche l’impressione di non avere mai lo spunto giusto per vincere. Non benissimo per il vincitore della Sanremo e della Roubaix. Rimandato alla Vuelta?
    Matteo Trentin, Daniel Oss, Manuel Quinziato, Matteo Tosatto, Daniele Bennati, voto 7: sempre al vento, sempre a lavorare per i vari Martin, Stybar, Cavendish,Contador e van Garderen (finché è durato). Trentin ha provato a lanciarsi in fuga nella tappa di Valence, ma senza successo. Bravi comunque.
    Adam e Simon Yates, voto 6: sono ancora acerbi e si vede. Ma attenzione. I gemelli britannici dell’Orica GreenEDGE non hanno mancato di far intravedere le loro qualità in diverse tappe complicate, con tanti tentativi di fuga e piazzamenti importanti sul traguardo. Ne sentiremo parlare.
    Greg Van Avermaet, voto 7: tra lui e Sagan, gli eterni piazzati degli ultimi anni, doveva pur vincere qualcuno a Rodez. Al termine di un’estenuante volata la spunta il belga, che piazza la prima zampata della carriera al Tour.
    Rohan Dennis, voto 7: menzione speciale per la prima Maglia Gialla del Tour, a sorpresa ma non troppo. Decisivo poi anche nella vittoria della cronosquadre per la sua BMC. Può puntare ad una medaglia all’appuntamento iridato.
    Adam Hansen, voto 12: no, non stiamo delirando. Dodici è il numero (pazzesco) di Grandi Giri portati a termine consecutivamente dall’highlander australiano. Dalla Vuelta del 2011 al Tour del 2015, il buon Adam non si è mai ritirato nel corso delle tre settimane. Chapeau.
    Sebastien Chavanel, voto 10: l’ultimo della generale a quasi cinque ore da Froome. Giù il cappello anche per lui per essere arrivato a Parigi.
    Thomas Voeckler, voto 2: chi l’ha visto?
    Filippo Pozzato, voto 2: c'era?
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    Messaggio Da Frau Blucher Lun 27 Lug 2015 - 18:02

    Ottimo lavoro, Bibù!  ok2applauso Cheerleader Pulcinodance StayinAlive hawaiana


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    Messaggio Da annika Lun 14 Set 2015 - 17:25

    LIVE Vuelta, ultima tappa: Aru in trionfo a Madrid

    È il giorno della passerella finale per il sardo dell'Astana. Arrivo di sera nella capitale, poi scatterà la festa



    13 Settembre 2015

    20.17 — La vittoria in volata è di Degenkolb
    20.16 — Ultimo chilometro!
    20.15 — Mancano due km al traguardo, ci si prepara alla volata, con la Giant che cerca di prendere in mano la situazione.
    20.13 — Riassorbito l'attacco di Gougeard, è l'Orica a mettersi in testa al gruppo.
    20.11 — Ultimo giro: Gougeard tenta di tenere in scacco da solo il gruppo.
    19.58 — Mancano tre giri alla fine, gli attaccanti hanno solo 15'' di vantaggio.
    19.48 — Quattro giri al termine: 6 battistrada, con Fabio Duarte (Colombia) che cerca di raggiungerli.
    19.35 — Ancora sei giri: è la Lampre a fare il ritmo in gruppo preparando l'eventuale volata di Oliveira.
    19.20 — Inizia il secondo giro del circuito. Un gruppetto di sei è in fuga: Matteo Montaguti (AG2R), Omar Fraile (Caja Rural), Carlos Verona (Etixx), Jose Joaquin Rojas (Movistar), Ben King (Cannondale ) e Laurent Pichon (Fdj). Intanto allo sprint intermedio è transitato per primo Alejandro Valverde, che così ha soffiato la maglia verde della classifica a punti a Purito Rodriguez.
    19.10 — La curiosità: Adam Hansen, come tutti gli atleti della Lotto Soudal, corre con una pallina bianca e rossa sotto la sella con il numero 13. Un modo per ricordare il compagno Kris Boeckmans (il 13 è il suo numero fortunato), vittima di una brutta caduta nell'ottava tappa. Il belga è stato ricoverato all'ospedale di Murcia e tenuto in coma farmacologico con una lacerazione polmonare. Quarantotto ore fa il risveglio e il trasferimento in un ospedale belga accompagnato dalla buona notizia che non ci sono lesioni cerebrali. Ma le due cifre per l'australiano assumono anche un altro significato: 13 sono i grandi giri che Hansen ha portato consecutivamente a termine. Per il due volte vincitore del Crocodile Trophy si tratta di un record assoluto nella storia del ciclismo che in precedenza apparteneva allo spagnolo Bernardo Ruiz.

    18.50 — La prima ora se ne è andata a una media dei 26,7 all'ora. Spazio ai festeggiamenti e ai brindisi della maglia rossa. Tra una decina di km inizierà il circuito finale: dodici giri prima dell'ultima battaglia per i (pochi) velocisti rimasti.
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    La festa di Aru con i compagni dell'Astana. Epa
    È il giorno della passerella trionfale per Fabio Aru: 98,8 km da Alcalá de Henares a Plaza de Cibeles, il cuore di Madrid. Il sardo percorrerà l’ultima tappa della Vuelta con la maglia rossa di leader, conquistata ieri con una stupenda azione a 50 km dal traguardo di Cercedilla. Fabio è il sesto italiano a sedersi sul trono della corsa spagnola dopo Angelo Conterno (1956), Felice Gimondi (1968), Giovanni Battaglin (1981), Marco Giovannetti (1990) e Vincenzo Nibali (2010). Per l’occasione, sfoggerà una bici interamente ridipinta di rosso con scritte in oro: "Fabio Aru: 2015 Vuelta Champion". La tappa è iniziata alle 17.35, la festa scatterà in notturna dopo l'ultimo sprint previsto intorno alle 20.30.
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    La bici che sfoggia a Madrid Fabio Aru

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    Messaggio Da Kim Winchester Sab 28 Mag 2016 - 1:04

                               GIRO  D’ITALIA      19a    TAPPA
                                            Pinerolo-Risoul





    Stavo aspettando che i nostri due esperti di ciclismo scrivessero  qualche cosa in merito al Giro d’Italia di quest’anno, ma oggi è stata una bellissima tappa e non si può non commentarla.

    La tappa numero 19, la terz’ultima prima della conclusione di questo Giro, vede i concorrenti alle prese con le Alpi, con il Colle dell’Agnello, la cima Coppi di quest’anno!
    Tappa durissima, nella quale avviene di tutto, e che a due sole giornate dalla conclusione riapre i giochi.

    Già, perché la classifica generale vede i primi della lista tutti a pochi secondi di differenza l’uno dall’ altro,quindi tutto è ancora da decidere!
    La tappa odierna prevedeva  126 km, con partenza da Pinerolo ed arrivo a Risoul, e nel percorso era contemplata anche la ‘scalata’ al Colle dell’Agnello con i suoi 2744 metri di quota.
    Si sa che le tappe di montagna sono sempre le più avvincenti, e questa ha confermato le aspettative, anzi forse le ha anche superate, perché ha regalato emozioni  a non finire.
    Il  punto chiave della tappa è stata proprio la Cima Coppi, ovvero Colle dell’agnello, che con i suoi tornanti avvolti dalla nebbia e con un po’ di neve ai bordi, aspettava il passaggio dei concorrenti.
    La partita si gioca tutta qui: l’olandese Kruijswijk è deciso a mantenere la maglia rosa  sulle sue spalle, il Colombiano Chaves  è determinato a dar battaglia per  portargliela via, e il nostro Vincenzo Nibali, è pronto a disputare un’ottima corsa, impegnandosi al massimo, così da  mettere a tacere tutte le critiche mossegli in questi giorni.

    Nibali, infatti, partito come favorito all’inizio del Giro,  dopo alcune tappe in cui non ha brillato, ha visto scendere notevolmente  le sue probabilità di vincere il titolo, e la Stampa, delusa,  ha cominciato a fare insinuazioni sulla sua forma fisica, a muover critiche perché si aspettava il campione dello scorso anno, e a ipotizzare un suo possibile ritiro,ora che la  vittoria al Giro per lui si era fatta più distante.

    Ma il corridore dell’Astana non ha mollato, non solo è rimasto in gara, ma ha risposto a chi lo dava ormai per sconfitto,  disputando una stupenda tappa, tirando fuori tutta la grinta che lo contraddistingue!

    Ma torniamo al Colle dell’Agnello: il primo a conquistare la vetta è Michele Scarponi(altro nome importante della giornata), il fidato gregario di Nibali.
    Scarponi conquista il Gran Premio della Montagna,  da quel momento  mancano 55 km al traguardo.

    Comincia la discesa dal Colle dell’Agnello, ed ecco l’episodio decisivo: Kruijswijk scivola in una curva a sinistra e viene sbalzato giù dalla bici, finendo nella neve a bordo strada. La Maglia Rosa si rialza subito, riportando fortunatamente solo contusioni ed escoriazioni. Ma la botta c’è stata, e dolorante si rimette in sella alla sua bici sistemata alla buona dai soccorsi. Continua a correre come  può, finché la sua Ammiraglia lo raggiunge e gli fornisce una nuova bicicletta, ma ormai ha perso terreno e c’è chi può approfittare di questo sfortunato evento!

    Infatti Nibali e Chaves prendono il largo, e il Giro si riapre!

    La discesa sarà inclemente anche col povero Zakarin, il russo della Katusha infatti finirà fuori strada, grande spavento per tutti, davvero una brutta caduta, che si concluderà col ritiro del ciclista, che fortunatamente riporterà solo la rottura  della clavicola.
     
    Conclusa la discesa, i corridori si apprestano ad affrontare un’altra  montagna, ma nel tratto in falsopiano che precede la nuova salita, l’Astana ordina a Scarponi di fermarsi per aspettare Nibali, così da poterlo aiutare,tirando per lui nella salita che li attende. E Scarponi da bravo gregario qual è, obbedirà!

    Farà bene il suo lavoro e il gruppetto che comprende anche Nibali e Chaves riprende il fuggitivo Monfort che era da solo in testa. A questo punto Vincenzo Nibali accelera, seguito a ruota da Chaves, Nieve ed Ulissi.

    Poi  a meno 5 km dall’arrivo il siciliano scatta per ben due volte, la prima volta  Chaves non lo molla, ma al secondo affondo anche il giovane colombiano deve cedere e resta indietro.
    Da questo momento in poi, Nibali tirerà fuori tutta la sua grinta e pedalando senza sosta manterrà la distanza che lo separa da Chaves e si aggiudicherà la tappa!

    Nel tagliare il traguardo di Risoul, Nibali alzerà una mano al cielo, segno inconfondibile della dedica della vittoria al compianto Rosario Costa, il giovane 14enne scomparso pochi giorni fa a causa di un incidente stradale mentre si allenava con la sua bicicletta. Il ragazzo di Messina era una giovane promessa del ciclismo, e correva proprio per la squadra  fondata da Nibali.

    Subito dopo l’arrivo il siciliano dell’Astana scoppierà in lacrime: la commozione per il giovane scomparso, la fatica per l’impresa appena compiuta, la gioia per essersi riscattato dopo alcune giornate negative; c’è tutto in quelle lacrime!

    Molti ormai non credevano più possibile un rientro di Nibali nella lotta per la conquista del Giro. Molti,ma non tutti, lui ci ha creduto ancora e lo ha dimostrato, la sua squadra ci ha creduto ancora e lo ha sostenuto.

    Questa tappa  ci ha fatto stare col fiato sospeso fino alla fine, i ciclisti ci hanno regalato grandi emozioni:

    Abbiamo visto l’umiltà di Scarponi, che proiettato verso una possibile vittoria di tappa, si è fermato, per mettersi al servizio della Squadra, e soprattutto dell’amico Vincenzo.  Si è fatto da parte, e ha faticato per il successo del suo capitano, dimostrando di essere un ottimo gregario e una bellissima persona.

    Abbiamo visto la grinta del simpaticissimo giovane Chaves, che ha lottato e si è difeso come ha potuto di fronte alla grandissima prestazione di Nibali. Alla fine il colombiano ha tagliato il traguardo per terzo,ma si è comunque guadagnato la Maglia Rosa, togliendola all’olandese. Ora Chaves, ance lui scoppiato in pianto al traguardo, dopo la fatica, dovrà cercare di tenersela stretta quella maglia per le due ultime tappe che restano.

    Abbiamo visto la tenacia dello sfortunato Kruijswijk, che nonostante la caduta,e  le ferite sanguinanti,non ha mollato, ha stretto i denti ed è andato avanti con grande coraggio e determinazione, tagliando il traguardo come 16esimo, e scivolando in classifica generale al terzo posto.

    Ma soprattutto abbiamo visto l’orgoglio di Vincenzo Nibali, che è andato a prendersi in solitaria questa meritatissima vittoria.

    Domani altra durissima prova: l’ultimo tappone Alpino: 134 km che separano Guillestre da Sant’Anna di Vinadio, e ci saranno da ‘scalare’ ancora più montagne!

    Questa sarà la resa dei conti!

    Il nostro Nibali può ancora farcela, deve solo crederci!    Noi ci crediamo, speriamo che lo faccia anche lui!


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    Messaggio Da Kim Winchester Sab 28 Mag 2016 - 1:07

    Ciclismo 5431054_mediagallery-article
    Vincenzo Nibali

    ARRIVO — 1. Vincenzo NIBALI (Astana) 162 km in 4.19'54'', media 37,399 km/h; 2. Nieve (Spa) a 51''; 3. Chaves (Col) a 53''; 4. Ulissi a 1'02''; 5. Majka (Pol) a 2'14''; 6. Valverde (Spa); 7. Uran (Col); 8. Preidler (Aut) a 2'43''; 9. Roche (Irl) a 2'51''; 10. Dupont (Fra); 14. Jungels (Lus) a 3'45''; 16. Kruijswijk (Ola) a 4'54''.


    CLASSIFICA — 1. Esteban CHAVES (Col, Orica-GreenEdge); 2. Nibali a 44''; 3. Kruijswijk (Ola) a 1'05''; 4. Valverde (Spa) a 1'48''; 5. Majka (Pol) a 3'59''; 6. Jungels (Lus) a 7'53''; 7. Amador (C. Rica) a 9'34''; 8. Uran (Col) a 12'18''; 9. Siutsou (Bie) a 13'19''; 10. Pozzovivo a 14'11''.


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    Messaggio Da Kim Winchester Mer 1 Giu 2016 - 23:16

                    Noi ci abbiamo creduto e....... a quanto pare anche lui!


                                              GIRO D'ITALIA 2016


    Nibali vince il Giro d'Italia: "Emozione bellissima, ora punto alle Olimpiadi"

    Vincenzo Nibali ha ufficialmente vinto il 99° Giro d'Italia. Il corridore dell'Astana trionfa in anticipo grazie alla decisione della direzione di corsa di neutralizzare i tempi dell'ultima tappa della corsa rosa all'ingresso del circuito di Torino, a circa 60 chilometri della conclusione della frazione. La decisione è dovuta alla pericolosità del circuito reso viscido dalla pioggia che si è abbattuta sul capoluogo piemontese. Nella classifica finale il 31enne messinese precede di 52" il colombiano Esteban Chaves (Orica-GreenEdge) e di 1'17" lo spagnolo Alejandro Valverde (Movistar), che salgono con lui sul podio finale.
    Niente da fare per Giacomo Nizzolo che, dopo aver sfiorato il trionfo nella 21esima tappa, si è visto declassare dalla giuria a favore di Nikias Arndt, perdendo così la prima vittoria conquistata al Giro. Nel mirino della giuria una traiettoria sospetta ai danni di Sacha Modolo.
    Vincenzo Nibali punta ora a conquistare la medaglia olimpica in occasione dei Giochi di Rio 2016. "Si va avanti come era stato prefissato. Dopo il Giro tirerò un po' il fiato e poi continuerò con l'obiettivo puntato sulle Olimpiadi" dice ai microfoni di Rai Sport prima della partenza dell'ultima tappa.
    Poi, dopo la vittoria al Giro: "E' stata un'emozione bellissima oggi per tutto il percorso, in particolare la folla sul circuito finale qui a Torino è stata incredibile. Non ci sono parole, sono molto felice".
    Fonte AdnKronos
    Ciclismo 120046973-74854635-deb6-4acb-94ee-0b880329acb5


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    Messaggio Da Kim Winchester Mer 1 Giu 2016 - 23:23

    Ed ora tutte le classifiche finali:



    Maglia Rosa

    • 1.
      Ciclismo IT
      NIBALI VINCENZO
      AST
      86h 32’ 49”


    • 2.
      Ciclismo CO
      CHAVES ESTEBAN
      OGE
      0’ 52”


    • 3.
      Ciclismo ES
      VALVERDE ALEJANDRO
      MOV
      1’ 17”


    • 4.
      Ciclismo NL
      KRUIJSWIJK STEVEN
      TLJ
      1’ 50”


    • 5.
      Ciclismo PL
      MAJKA RAFAL
      TNK
      4’ 37”


    • 6.
      Ciclismo LU
      JUNGELS BOB
      EQS
      8’ 31”


    • 7.
      Ciclismo CO
      URAN URAN RIGOBERTO
      CPT
      11’ 47”


    • 8.
      Ciclismo CR
      AMADOR ANDREY
      MOV
      13’ 21”


    • 9.
      Ciclismo CO
      ATAPUMA DARWIN
      BMC
      14’ 09”


    • 10.
      Ciclismo BY
      SIUTSOU KANSTANTSIN
      DDD
      16’ 20”






    Maglia Rossa

    • 1.
      Ciclismo IT
      NIZZOLO GIACOMO
      TFS
      209


    • 2.
      Ciclismo IT
      TRENTIN MATTEO
      EQS
      184


    • 3.
      Ciclismo IT
      MODOLO SACHA
      LAM
      163


    • 4.
      Ciclismo IT
      ULISSI DIEGO
      LAM
      156


    • 5.
      Ciclismo IT
      OSS DANIEL
      BMC
      133


    • 6.
      Ciclismo NL
      TJALLINGII MAARTEN
      TLJ
      103


    • 7.
      Ciclismo ES
      VALVERDE ALEJANDRO
      MOV
      92


    • 8.
      Ciclismo DE
      ARNDT NIKIAS
      TGA
      88


    • 9.
      Ciclismo RU
      PORSEV ALEXANDER
      KAT
      80


    • 10.
      Ciclismo NL
      KRUIJSWIJK STEVEN
      TLJ
      76






    Maglia Azzurra

    • 1.
      Ciclismo ES
      NIEVE MIKEL
      SKY
      152


    • 2.
      Ciclismo IT
      CUNEGO DAMIANO
      NIP
      134


    • 3.
      Ciclismo CO
      ATAPUMA DARWIN
      BMC
      118


    • 4.
      Ciclismo AT
      DENIFL STEFAN
      IAM
      109


    • 5.
      Ciclismo IT
      VISCONTI GIOVANNI
      MOV
      77


    • 6.
      Ciclismo RU
      FOLIFOROV ALEXANDER
      GAZ
      66


    • 7.
      Ciclismo EE
      TAARAMAE REIN
      KAT
      62


    • 8.
      Ciclismo ES
      LOPEZ GARCIA DAVID
      SKY
      54


    • 9.
      Ciclismo IT
      SCARPONI MICHELE
      AST
      51


    • 10.
      Ciclismo NL
      KRUIJSWIJK STEVEN
      TLJ
      42






    Maglia Bianca

    • 1.
      Ciclismo LU
      JUNGELS BOB
      EQS
      86h 41’ 20”


    • 2.
      Ciclismo CO
      HENAO SEBASTIAN
      SKY
      29’ 38”


    • 3.
      Ciclismo IT
      CONTI VALERIO
      LAM
      1h 10’ 07”


    • 4.
      Ciclismo IT
      FORMOLO DAVIDE
      CPT
      1h 18’ 48”


    • 5.
      Ciclismo US
      DOMBROWSKI JOSEPH LLOYD
      CPT
      1h 24’ 25”


    • 6.
      Ciclismo ER
      KUDUS GHEBREMEDHIN MERHAWI
      DDD
      1h 46’ 03”


    • 7.
      Ciclismo ES
      VERONA CARLOS
      EQS
      1h 57’ 26”


    • 8.
      Ciclismo RU
      FOLIFOROV ALEXANDER
      GAZ
      1h 58’ 06”


    • 9.
      Ciclismo US
      BROWN NATHAN
      CPT
      2h 06’ 47”


    • 10.
      Ciclismo SE
      LUDVIGSSON TOBIAS
      TGA
      2h 12’ 42




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    Messaggio Da Kim Winchester Dom 23 Apr 2017 - 17:43

    CICLISMOLA DINAMICA
    Ciclismo, è morto Michele Scarponi, vittima di un tragico incidente stradale
    Il campione dell'Astana, vincitore del Giro d'Italia 2011 dopo la squalifica di Contador, è stato investito in sella alla sua bici. Aveva 37 anni. Lunedì scorso la sua ultima vittoria
    Ciclismo LAPR1035-003-kpGD-U190903631920BsH-620x349@Gazzetta-Web_articolo
    Michele Scarponi è morto stamattina in un incidente stradale mentre si allenava a Filottrano, il suo paese. La tragedia è avvenuta alle 8.05 in via dell'Industria, all'altezza di un'intersezione. Michele veniva da Filottrano in discesa, mentre un furgone, guidato da un 57enne del posto, che sopraggiungeva in salita e stava svoltando, avrebbe omesso di dargli la precedenza. L'impatto è stato violentissimo, il tutto sotto lo sguardo attonito di decine di automobilisti che si sono subito resi conto della gravità della situazione. Attivato il 118, la centrale operativa ha provveduto ad inviare un'ambulanza infermieristica che in pochi minuti ha raggiunto il luogo dell'intervento. Nel frattempo, dall'ospedale regionale di Torrette di Ancona, si alzava in volo l'elicottero. L'anestesista rianimatore non ha potuto far altro che constatare il decesso. Scarponi, 37 anni, è deceduto sul colpo. L'investitore, indagato per omicidio stradale, ha detto ai carabinieri di non aver visto il corridore mentre sopraggiungeva.

    AL GIRO — Professionista dal 2002, noto a tutti per le grandi doti di scalatore, Scarponi aveva vinto il Giro d'Italia 2011 dopo la squalifica di Alberto Contador ed era stato appena promosso capitano della squadra kazaka per il prossimo Giro d'Italia dopo il forfait di Fabio Aru. Appena cinque giorni fa aveva vinto la prima tappa del Tour of the Alps indossando la maglia di leader, la stessa che ha portato ai suoi figli gemelli Giacomo e Tommaso venerdì sera, come mostra la foto pubblicata su twitter.
    Ciclismo 0794d7ee591e250b2bcdffaf11b60043
    Scarponi era conosciuto e apprezzato anche per le sue doti umane: sorridente e sempre pronto alla battuta, spesso iniziava gli allenamenti in compagnia del suo pappagallo Frankie, ripreso più volte in video postati sul suo profilo twitter. Era uno dei corridori più amati in gruppo. Lascia la moglie e due figli gemelli. Una notizia pesantissima per il mondo del ciclismo, a meno di due settimane dal via del Giro d'Italia, la corsa che lo ha visto vincere tre tappe tra 2009 e 2010. Sempre nel 2009 aveva conquistato anche la classifica generale della Tirreno-Adriatico.
    LUTTO NELLO SPORT — Non è mancato il cordoglio di tutto lo sport italiano. A cominciare dal presidente del Coni Giovanni Malagò: "Sono profondamente colpito dalla tragica scomparsa di Michele. Lo sport italiano si stringa in un forte abbraccio alla famiglia". Via social i messaggi si moltiplicano, dal mondo del calcio (Lazio, Genoa e via via moltissime squadre professionistiche) a naturalmente quello del ciclismo. Il Coni ha poi invitato le federazioni nazionali a far osservare durante le manifestazioni del weekend un minuto di silenzio per ricordare Scarponi.


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    Messaggio Da Kim Winchester Mer 26 Apr 2017 - 12:25

    Ieri si è tenuto il funerale di Michele Scarponi, vogliamo ripercorrere brevemente le tappe della carriera di questo grande campione:





    Michele Scarponi, la carriera con la vittoria al Giro 2011 e l'amicizia con Nibali



    Ciclismo 2395822_1248_aassas.jpg.pagespeed.ce.eUTtd2HyBj

    Michele Scarponi era chiamato L'Aquila di Filottrano e quell'aquila aveva voluto tatuarla anche sul suo corpo. Viveva a Filottrano, in provincia di Ancona, ed era sposato con Anna Tommasi dalla quale nel 2012 aveva avuto la coppia di gemelli, Tommaso e Giacomo.
    Michele era conosciuto in tutto il mondo sportivo per le sue doti sportive che gli avevano permesso di vincere molto e per la battuta sempre pronta. Proprio per questo in gruppo era amato da tutti.
    La bicicletta ha sempre fatto parte della sua vita. Ne ricevette una dai suoi genitori per la prima Comunione e venne subito iscritto con una squadra locale per potersi cimentare in qualche gara.
    Il primo successo importante è arrivato a 17 anni quando ha vinto il campionato italiano juniores. Subito dopo c’è stato il passaggio con la Zalf-Desiree Fior.
    E’ arrivata la convocazione in azzurro nel 2001 per la prova a cronometro ai Mondiali di Lisbona dove si è classificato ottavo e primo degli italiani.
    Passato professionista l'anno successivo con l'Acqua e Sapone-Cantina Tollo di Mario Cipollini, ha ottenuto subito la prima vittoria da pro. Sono quindi arrivati piazzamenti importanti nelle classiche del Nord come Amstel Gold Race e Liegi-Bastogne-Liegi.
    Nel 2005 è stato coinvolto con tutta la squadra, la spagnola Liberty Seguros Würt, nell'inchiesta per doping denominata Operacion Puerto. Dopo aver ammesso i suoi rapporti con il medico Eufemiano Fuentes, nel 2007 ha scontato una squalifica inflitta dal Coni di 18 mesi fino, al novembre 2008.
    E’ rientrato alle corse nel 2009 con la maglia della Diquigiovanni Androni di Gianni Savio e subito si è imposto in corse importanti: ha vinto la classifica finale della Tirreno-Adriatico e le due tappe di Benevento e Mayrhofen al Giro d'Italia. Questi risultati gli hanno permesso di indossare la maglia azzurra ai Mondiali di Mendrisio.
    Nel 2010 ha prevalso di nuovo alla corsa dei Due Mari nella tappa di Chieti e al Giro d'Italia dopo la bellissima vittoria nella frazione Brescia-Aprica ha chiuso al quarto posto della classifica generale alle spalle di Ivan Basso. Ha terminato quella stagione con un secondo posto al Giro di Lombardia alle spalle di Philippe Gilbert.
    Nel 2011 ha gareggiato con la Lampre di Saronni e al Giro d'Italia si è piazzato secondo dietro Alberto Contador e davanti a Vincenzo Nibali. Poi, in seguito alla squalifica del madrileno per doping, è stata assegnata a lui la vittoria finale. Scarponi, riguardo questa vittoria, diceva sempre che lui in quel Giro era arrivato secondo e che il vincitore per lui rimaneva sempre Alberto Contador.
    Nel 2012 nonostante una forma non ottimale è riuscito ad onorare la vittoria dell'anno precedente al Giro mettendosi in luce nelle ultime tappe con degli attacchi e chiudendo ai piedi del podio. Lo stesso risultato lo ha ottenuto anche alla corsa rosa dell'anno successivo dove è finito quarto per colpa di una caduta che gli è costata oltre un minuto di ritardo.
    Nel 2014 l'ingaggio all'Astana con Vincenzo Nibali e il ritiro dalla corsa rosa in seguito alla caduta nella frazione con arrivo a Montecassino.
    Il 2016 per il campione marchigiano è stato un anno importante: è stato l'uomo chiave per la vittoria finale di Vincenzo Nibali al Giro d'Italia tanto che lo stesso messinese ha voluto tagliare il traguardo dell'ultima tappa a Torino alzando il braccio a Scarponi in segno di vittoria. Anche alla successiva Vuelta è stato chiamato come uomo di esperienza per insegnare al giovane colombiano Lopez a correre le grandi corse a tappe.
    A 37 anni era considerato ancora un corridore capace di vincere corse importanti tanto che Alexander Vinokourov, il generale manager dell'Astana, aveva detto che il ritiro per Scarponi era ancora lontano e che avrebbe potuto correre per diverse stagioni.
    Quest’anno aveva partecipato a fianco di Aru alla Tirreno-Adriatico e in seguito all'infortunio del corridore sardo lo stesso team aveva dichiarato che Scarponi sarebbe stato il capitano della formazione Kazaka al Giro del centenario.
    Orgoglioso, Scarponi, di questo ruolo aveva affermato che avrebbe fatto del suo meglio per  provare a salire sul podio finale.
    La sua ultima vittoria è recentissima: il giorno di Pasquetta ha vinto la prima frazione del Tours of the Alps, l’ex Giro del Trentino. Dalla piccola corsa a tappe era rientrato soltanto ieri e domani sarebbe partito con la squadra per allenarsi sull'Etna dove si sarebbe corsa una delle frazioni più importanti del Giro d'Italia.
    Questa mattina alle 8 era uscito per un allenamento leggero, come si dice in gergo una sgambata, a dimostrazione del fatto che era serio nel suo lavoro di atleta.
    Intorno alle 8.30 l'incontro con il suo destino e il tragico incidente che gli è costato la vita, a pochi passi dalla sua casa.
    Michele Scarponi in tutto il mondo del ciclismo verrà ricordato come un amico e compagno, sorridente e altruista e capace di risalire in sella per portare a termine la sua corsa nonostante il dolore e donare tutto se stesso per proteggere il suo capitano e portarlo fino alla vittoria.


    Fonte: sport.ilmessaggero.it


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    Messaggio Da Kim Winchester Mer 26 Apr 2017 - 12:40

    Ed ecco il palmarès della sua carriera:


    Palmarès

    2002 (Acqua & Sapone-Cantina Tollo, una vittoria)
    3ª tappa, 2ª semitappa Settimana Ciclistica Lombarda (Sarnico > San Fermo)

    2003 (Domina Vacanze-Elitron, una vittoria)
    3ª tappa Giro d'Abruzzo (Atri > Atri)

    2004 (Domina Vacanze, sei vittorie)
    4ª tappa Settimana Internazionale di Coppi e Bartali (Casalgrande > Pavullo)
    1ª tappa Settimana Ciclistica Lombarda (Casazza > Colle Gallo)
    2ª tappa Settimana Ciclistica Lombarda (Roncadelle > Roncadelle)
    Classifica generale Settimana Ciclistica Lombarda
    4ª tappa Corsa della Pace (Eisleben > Beierfeld)
    Classifica generale Corsa della Pace

    2007 (Acqua & Sapone-Caffè Mokambo, due vittorie)
    2ª tappa Settimana Internazionale di Coppi e Bartali (Castel San Pietro Terme > Faenza)
    Classifica generale Settimana Internazionale di Coppi e Bartali

    2009 (Serramenti PVC Diquigiovanni-Androni Giocattoli, quattro vittorie)
    6ª tappa Tirreno-Adriatico (Civitanova Marche > Camerino)
    Classifica generale Tirreno-Adriatico
    6ª tappa Giro d'Italia (Bressanone > Mayrhofen)
    18ª tappa Giro d'Italia (Sulmona > Benevento)

    2010 (Androni Giocattoli-Serramenti PVC Diquigiovanni, quattro vittorie)
    4ª tappa Tirreno-Adriatico (San Gemini > Chieti)
    Prologo Settimana Ciclistica Lombarda (Colle Gallo, cronometro)
    Classifica generale Settimana Ciclistica Lombarda
    19ª tappa Giro d'Italia (Brescia > Aprica)

    2011 (Lampre-ISD, sei vittorie)
    5ª tappa Giro di Sardegna (Oristano > Gesturi)
    4ª tappa Tirreno-Adriatico (Narni > Chieti)
    3ª tappa Volta Ciclista a Catalunya (La Vall d'en Bas > Andorra/Vallnord)
    Classifica generale Volta Ciclista a Catalunya
    Classifica generale Giro del Trentino
    Classifica generale Giro d'Italia
    Coppa del 150º anniversario dell'Unità d'Italia

    2013 (Lampre-Merida, una vittoria)
    Gran Premio Costa degli Etruschi

    2017 (Astana Pro Team, una vittoria)
    1ª tappa Tour of the Alps (Kufstein > Innsbruck/Hungerburg)


    Altri successi
    2003 (Domina Vacanze-Elitron)
    Classifica a punti Giro d'Abruzzo

    2004 (Domina Vacanze, sei vittorie)
    Classifica a punti Settimana Ciclistica Lombarda
    Classifica scalatori Settimana Ciclistica Lombarda

    2011 (Lampre-ISD)
    Classifica a punti Tirreno-Adriatico
    Classifica a punti Giro d'Italia

    2015 (Astana Pro Team)
    2ª tappa Vuelta a Burgos (Burgos, cronosquadre)

    2016 (Astana Pro Team)
    1ª tappa Giro del Trentino (Riva > Torbole, cronosquadre)
    2ª tappa Vuelta a Burgos (Burgos, cronosquadre)


    Piazzamenti

    Grandi Giri

    Giro d'Italia
    2002: 18º
    2003: 15º
    2005: 47º
    2006: ritirato
    2009: 32º
    2010: 4º
    2011: vincitore
    2012: 4º
    2013: 4º
    2014: ritirato (16ª tappa)
    2016: 16º

    Tour de France
    2004: 32º
    2012: 24º
    2014: 49º
    2015: 41º

    Vuelta a España
    2003: 13º
    2005: 12º
    2011: ritirato
    2013: 15º
    2016: 11º

    Classiche monumento

    Milano-Sanremo
    2005: 133º
    2009: 46º
    2010: 30º
    2011: 6º
    2015: 21º

    Liegi-Bastogne-Liegi
    2003: 4º
    2004: 7º
    2009: 34º
    2012: 8º
    2013: 5º
    2015: 41º

    Giro di Lombardia
    2003: ritirato
    2005: ritirato
    2008: 57º
    2009: 88º
    2010: 2º
    2013: ritirato
    2014: ritirato



    Competizioni mondiali

    Campionati del mondo
    Lisbona 2001 - Cronometro Under-23: 8º

    Mendrisio 2009 - In linea Elite: ritirato

    Toscana 2013 - In linea Elite: 16º


    Riconoscimenti
    Premio Regione Marche nel 2009
    Premio speciale del CONI Provinciale di Ancona nel 2009 e 2010
    Premio Italia professionisti nel 2011
    Oscar TuttoBici della rivista TuttoBici nel 2011


    Fonte:Wikipedia


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    Messaggio Da Kim Winchester Mer 26 Apr 2017 - 12:42

    Vogliamo ricordarlo così, mentre faceva ciò che amava di più: correre in bici.
    Vogliamo ricordare le sue fatiche, le sue vittorie e il suo sorriso.





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    Messaggio Da Kim Winchester Mer 26 Apr 2017 - 13:06

    E vogliamo ricordare anche la simpatica e profonda amicizia tra lui e il pappagallo Frankje, diventato ormai una presenza costante durante i sui allenamenti, e che continua ad aspettare il suo amico in bici.

    L'amicizia tra 'L' Aquila' e il pappagallo.

    Il pappagallo Frankie, compagno fedele di Michele Scarponi durante gli allenamenti, aspetta ancora l'amico sul luogo dell'incidente

    Ciclismo 17952815_1873684899566834_1988219794391812387_n
    Il pappagallo è stato fotografato mentre aspetta il capitano dell'Astana. L'uccello attende l'amico proprio in quell'incrocio maledetto dove il ciclista ha perso la vita, investito da un furgone


    L'incrocio maledetto. Quel pezzo di asfalto lungo Viale Industria Michele Scarponi lo conosceva a memoria, a soli 2,5 Km da casa sua. Percorreva in discesa la Strada Provinciale 362 che da Filottrano scende giù fino a Jesi, dove spesso si dava appuntamento con qualche collega per continuare a pedalare.

    Compagno fedele
    Prima di arrivare a Jesi, però, Scarponi non era mai solo, aveva come fedele compagno di allenamento il pappagallo Frankie, divenuto negli ultimi anni quasi una web-star grazie ai video che lo stesso Michele postava sui social. Frankie è un esemplare Ara, una femmina di quattro anni e mezzo, il suo proprietario si chiama Giacomo e abita nella frazione di Montoro. Quando Giacomo è al lavoro il pappagallo è libero di scorrazzare, maestoso, con la sua apertura alare di quasi un metro, e nella zona tutti ormai lo conoscono e lo coccolano. Con Michele aveva instaurato un rapporto simbiotico, appena lo vedeva in bici lo avvicinava, aspettava apposta il suo braccio per appoggiare le zampette o si posava comodo sulle spalle quasi a fargli compagnia. E poi c'era soprattutto il casco, quanto si divertiva a puntellarlo con il suo grande becco nero: "Dai su Frankie, sempre con questo casco, me lo fai scivolare via...", sorrideva Scarponi in uno dei suoi ultimi video.


    L'aquila e il pappagallo
    L'Aquila di Filottrano non c'è più, travolta da un furgone lungo Viale Industria. Due giorni dopo l'incidente mortale, proprio lì all'incrocio maledetto con via Schiavoni, chi c'è? Frankie. In basso i tanti fiori e i messaggi, in alto c'è lui. E' appoggiato al cartello stradale del Bar Arcobaleno, che coincidenza linguistica, proprio come i colori vivaci tipici dei pappagalli Ara. E diventa difficile non commuoversi. Perché Frankie ha lo sguardo perso nel vuoto. Aspetta Michele, l'amico che è volato via.


    Fonte: sport.sky.it


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    Messaggio Da Kim Winchester Mer 26 Apr 2017 - 13:18

    Ed ecco alcuni dei loro video insieme:













    Ciao Campione!


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    Messaggio Da Kim Winchester Ven 5 Mag 2017 - 11:52

    Giro d’Italia 2017 oggi al via.
    Parte il 100esimo Giro d’Italia con la Alghero-Olbia, velocisti in agguato per la prima volata di gruppo, ma uno strappo a venti dal traguardo potrebbe lanciare una fuga



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    Alghero, 5 maggio 2017 - Con la Alghero-Olbia il Giro d’Italia 2017 prende finalmente vita. Si parte dalla Sardegna: la frazione di apertura, di 206 chilometri, presenta le prime asperità ma dovrebbe portare il gruppo ad una volata generale.




    LA TAPPA - Sprint (prevedibile) a parte, si tratta comunque di una tappa interessante, ondulata, con un dente a venti dal traguardo che potrebbe lanciare qualche temerario verso una fuga e un arrivo a braccia alzate, ma appare molto difficile. Si parte da Alghero (per la prima volta sede di partenza), dopo circa 60 chilometri di sali e scendi ecco la prima salita del Giro in località Multeddu, cinque chilometri non duri che non faranno selezione. La prima parte mossa di tappa darà sicuramente il via a una fuga. La seconda asperità sarà la salita di quarta categoria a Trinità d’Agultù a oltre cento chilometri dal traguardo. Non sarà decisiva. Nella seconda parte di tappa, il gruppo avrà la possibilità di alzare il ritmo e riprendere eventuali fughe, anche se a venti dall’arrivo il percorso proporrà la salita di San Pantaleo, tre chilometri con pendenza media del 5% ma con uno strappo di 500 metri al 10%. Qui potrebbero partire eventuali contrattaccanti mettendo in difficoltà i velocisti del gruppo che cercheranno di salire con passo regolare. Per il gruppo ci sarà comunque la possibilità di recuperare il tempo perso negli ultimi 15 chilometri. Il finale di tappa è in leggera discesa, adatto ai velocisti. Le ruote veloci saranno le favorite, partendo da Greipel, favorito assoluto, passando per il talento della Quick Step Gaviria. Per quanto riguarda gli italiani possibilità per Modolo e Nizzolo, occhio anche all’australiano Caleb Ewan. Possibile outsider Jakub Marecko.




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