Queen sono un gruppo musicale rock britannico, formatosi a Londra nel 1971, composto originariamente dal cantante e pianista Freddie Mercury, dal chitarrista Brian May, dal batterista Roger Taylor e dal bassista John Deacon.
La band, conosciuta come una tra le più importanti della scena musicale internazionale, ha venduto tra i 150 e i 300 milioni di dischi; tra le più importanti canzoni del quartetto si ricordano Bohemian Rhapsody, inserita sia da critici sia da sondaggi popolari tra le migliori canzoni di tutti i tempi,We Are the Champions e Somebody to Love di Mercury, We Will Rock You, Who Wants to Live Forever e The Show Must Go On di May, Radio Ga Ga e A Kind of Magic di Taylor e Another One Bites the Dust e I Want to Break Free di Deacon. La loro prima raccolta del 1981, Greatest Hits, risulta l'album più acquistato in assoluto in Inghilterra, con oltre cinque milioni di copie vendute, precedendo Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band dei Beatles.
Il gruppo ha riscosso nel corso degli anni un grandissimo successo di pubblico e ha avuto una forte influenza sulle generazioni e sui musicisti successivi. Nel 2001 la band è stata inclusa nella Rock and Roll Hall of Fame di Cleveland e, nel 2004, nella UK Music Hall of Fame. Un sondaggio d'opinione, effettuato in Gran Bretagna dalla BBC nel 2007, elesse i Queen come il "miglior gruppo britannico di tutti i tempi", davanti ai Beatles e ai Rolling Stones; inoltre, i quattro membri della band sono stati ammessi nella Songwriters Hall of Fame. I Queen, che attinsero principalmente al progressive e al glam rock, furono capaci di adottare generi musicali molto diversi e innovativi, come heavy metal, gospel, blues rock, musica elettronica, funky e rock psichedelico.
Caratteristica del gruppo erano i loro concerti, (ben 707 in 26 nazioni dal 1971 al 1986) che, animati da Mercury, considerato uno dei più carismatici frontman di sempre,[9] si trasformavano in spettacoli teatrali; per questo motivo, alla band è stato spesso attribuito il titolo di miglior live-band della storia. La loro esibizione al Live Aid è stata votata da un vasto numero di critici non solo come la migliore dell'evento, ma una delle migliori in assoluto della storia della musica moderna. La morte di Mercury, leader carismatico del gruppo, avvenuta il 24 novembre 1991, e il ritiro di Deacon nel 1997 frenarono la produzione musicale della band; May e Taylor continuarono a suonare insieme, formando con Paul Rodgers, a partire dal 2005, i Queen + Paul Rodgers, esperienza terminata nel 2009.
La formazione (1968-1971)
Nel 1964, il chitarrista Brian Harold May fondò insieme a Tim Staffell i 1984; il gruppo, composto da altri quattro membri, ebbe un buon successo, arrivando nel 1967 ad aprire un concerto di Jimi Hendrix e a partecipare a un grande concerto di Natale con T. Rex e Pink Floyd. Dopo lo scioglimento della band nel 1968, May e Staffell decidono di riformarne un'altra, inserendo così nella bacheca dell'Imperial College, dove studiavano, un annuncio: "Cercasi batterista stile Ginger Baker/Mitch Mitchell". A questo rispose Roger Meddows Taylor, che convinse con la propria professionalità May e Staffell ed entrò a far parte degli Smile. La prima apparizione pubblica della nuova band avvenne il 26 ottobre 1968, quando aprì un concerto dei Pink Floyd; nel maggio 1969, il gruppo firma un contratto con la Mercury Records per la pubblicazione di un singolo.
In questo periodo Staffell presentò ai compagni Farrokh Bulsara detto "Freddie", che faceva parte di una blues band, gli Ibex (poi Wreckage)dispensando comunque numerosi consigli agli Smile su come suonare e presentarsi in pubblico. Il singolo Earth, registrato ai Trident Studios, venne pubblicato negli Stati Uniti, senza tuttavia ottenere il successo sperato; per questo motivo, Staffell decise di abbandonare i due compagni, entrando a far parte degli Humpy Bong.
I rimanenti membri degli Smile, incoraggiati da Bulsara, che si era aggregato ai due, continuarono il loro lavoro e, nell'aprile 1970, cambiarono il nome della band in "Queen", cominciando a cercare un bassista; il 27 giugno 1970, i tre, completati da Mike Grose, si esibirono per la prima volta in pubblico, a Truro, in un concerto di beneficenza per la Croce rossa. Il nome "Queen" venne pensato da Bulsara, che cominciò inoltre a farsi chiamare "Mercury"; "Queen è un nome corto, semplice e facile da ricordare ed esprime poi quello che vogliamo essere, maestosi e regali. Il glam è parte di noi e vogliamo essere dandy." Lo stile adottato dai tre comprendeva abiti di seta in bianco e nero, bracciali, anelli e collari. Dopo poco tempo Grose abbandonò la band, così come fece il suo sostituto Barry Mitchell. Dopo aver provato Doug Ewood Bogie, Taylor e May incontrarono nel gennaio 1971 John Deacon, proponendogli il posto di bassista dei Queen; a fine febbraio, Deacon, per la sua tranquillità e la sua conoscenza dell'elettronica, diventò il quarto membro del gruppo.
I primi anni (1972-1975)
Nonostante fossero impegnati a terminare il loro percorso universitario, i Queen organizzarono un tour in Cornovaglia, per cominciare a provare alcuni brani e ad acquisire confidenza con il palcoscenico; nel settembre 1971, Terry Yeadon, un amico di May, offrì alla band la possibilità di registrare gratuitamente nei nuovi De Lane Lea Studios, per collaudarne le attrezzature. La band ne approfittò, registrando alcuni brani originali come Liar, Keep Yourself Alive e Stone Cold Crazy,[che attirarono l'attenzione di John Anthony, discografico della Mercury Records, e di Roy Thomas Baker, collaboratore della Trident Audio Productions, agenzia di management che mise sotto contratto i Queen, con la supervisione del manager Jack Nelson.
Il chitarrista dei Queen Brian May, che scrisse il primo singolo pubblicato dal gruppo, Keep Yourself Alive.
Nell'estate 1972, Mercury e gli altri iniziarono a lavorare al primo album, che finirono nel gennaio 1973; a marzo, i Queen firmarono il primo contratto d'incisione per il mercato britannico ed europeo con la EMI; negli Stati Uniti d'America e in Giappone la band era invece rappresentata dalla Elektra Records. Il 9 aprile, Nelson organizzò la presentazione ufficiale del gruppo al Marquee Club di Londra, che si rivelò un successo, nonostante la scarsa affluenza del pubblico. Il primo singolo, Keep Yourself Alive, venne pubblicato il 6 luglio, ottenendo recensioni favorevoli dalla critica, senza tuttavia ricevere alcuna promozione radiofonica. Un mese prima del loro debutto discografico, i Queen, con il nome Larry Lurex, avevano inciso la reinterpretazione I Can Hear Music.
L'album d'esordio, Queen, che uscì il 13 luglio 1973 e comprendeva perlopiù canzoni scritte alcuni anni prima, ha come prerogative "l'aggressività e la nitidezza della voce di Freddie e gli assoli di May", unendo hard rock (Liar), progressive rock (My Fair King) e ballate melodiche (The Night Comes Down) al glam e ad ambientazioni fantasy, tratte principalmente dalle opere di John Ronald Reuel Tolkien (Great King Rat). Negli Stati Uniti, Queen raggiunse nelle classifiche di Billboard l'83º posto. In questo periodo, il tema del bianco e nero,
inventato da un gruppo di fan di Liverpool, crebbe di importanza; questa peculiarità era presente anche nei loro spettacoli, che prevedevano uno stretto contatto con il pubblico, durante i quali indossavano gli eccentrici abiti creati dalla stilista Zandra Rhodes.
Dal 13 settembre al 2 febbraio 1974, la band londinese cominciò il suo primo tour, il Queen I Tour, che li vide esibirsi come gruppo di supporto dei Mott the Hoople in 35 concerti, principalmente in Inghilterra; durante gli spettacoli di questi anni inserivano nelle scalette, oltre ai brani dei loro lavori, brevi medley rock and roll di canzoni degli anni cinquanta, come Jailhouse Rock e Big Spender. Il 21 febbraio, il gruppo suonò dal vivo a Top of the Pops un brano inedito che sarebbe diventato l'unico singolo del loro secondo disco, Seven Seas of Rhye;questo ebbe un grande successo commerciale, venendo trasmesso in continuazione dalle stazioni radiofoniche e raggiungendo il 45º posto nelle classifiche inglesi.
Queen II, uscito l'8 marzo 1974, risulta un concept album, sviluppando ulteriormente l'idea della contrapposizione tra il bene e il male, concetti esemplificati principalmente da un punto di visto cromatico; lo stesso disco risulta diviso in White Side e Black Side, "lato bianco" e "lato nero", due parti caratterizzate da differenti approcci sonori. Il primo, curato principalmente da May, comprende ballate e progressioni melodiche, come White Queen (As It Began), Someday One Day e Father To Son, mentre la parte di Mercury è caratterizzata da suoni più duri, caotici e barocchi, inseriti in testi enigmatici e contorti, come The March of the Black Queen e The Fairy Fellers Masterstroke. Tra gli elementi più innovativi di Queen II, vi è l'utilizzo di nuovi generi musicali, come il rock and roll (The Loser In The End, scritta da Taylor) e il pop (Funny How Love Is).L'album raggiunse la 35ª posizione nelle classifiche inglesi.
Il 1º marzo 1974, il gruppo cominciò il Queen II Tour,[27] durante il quale il loro secondo album scalò velocemente le classifiche inglesi, piazzandosi al quinto posto e superando le centomila copie vendute, divenendo disco d'argento,[28][29] mentre Seven Seas of Rhye arrivò nella "top ten" della classifica dei singoli;[30] nello stesso mese, l'Elektra pubblicò Queen in Giappone, dove entrò in classifica nel giro di pochi giorni.Il tour nazionale si chiuse con un tutto esaurito al Rainbow Theatre di Londra, subito prima di partire per gli Stati Uniti, esibendosi con Mott the Hoople e Aerosmith; dopo l'esordio al Regis College di Denver il 16 aprile, una grave forma di epatite colpì Brian May, costringendo la band ad annullare le rimanenti date. Il resto del gruppo attese il chitarrista, che utilizzò il tempo in convalescenza scrivendo nuovi pezzi per il futuro album, registrato a luglio nei Rockfield Studios in Galles e, successivamente, ai Trident Studios di Londra
Il loro terzo singolo, Killer Queen/Flick of the Wrist, esempio dello stile glam-art rock della band e con due facciate A, ottenne un enorme successo, entrando in classifica direttamente alla 5ª posizione, arrivando poi al 2º posto; negli Stati Uniti questa produzione, per la quale Mercury vinse nel 1974 l'Ivor Novello Awards, divenne disco d'oro. Questi risultati spinsero il gruppo ad affrettare i preparativi per un nuovo tour inglese, in attesa della pubblicazione del terzo album ufficiale, Sheer Heart Attack. Uscito l'8 novembre 1974, il disco contiene importanti contributi, oltre che di May e Mercury, di Taylor e Deacon, "comportando una fusione più concisa dei generi dal loro adottati e un'identità più sentita e personale". Nel disco si nota nuovamente l'equilibrio tra i vari stili musicali molto differenti, passando dalle voci angeliche di In the Lap of the Gods all'heavy-metal di Stone Cold Crazy, dal boogie-woogie di Now I'm Here al piano di Lily of the Valley e di Dear Friends.[16] Considerato un classico del rock e fonte di ispirazione per numerosi gruppi come Metallica ed Extreme, Sheer Heart Attack raggiunse il 2º posto nel Regno Unito e il 12º negli Stati Uniti.
Il 30 ottobre cominciò a Manchester lo Sheer Heart Attack Tour, registrando una lunga serie di "tutto esaurito"; da questa tournée cominciò la consuetudine di suonare al termine di ogni concerto, a eccezione di quelli tenuti in Irlanda, una versione acustica di God Save the Queen, utilizzando la sola chitarra elettrica di Brian May, riprendendo ciò che Hendrix aveva fatto con l'inno nazionale statunitense. Mercury, subito prima dell'inno, lanciava rose e brindava con coppe di champagne. Il 15 gennaio 1975, il tour si spostò negli Stati Uniti; questo venne tuttavia parzialmente annullato per problemi alla gola che colpirono Mercury. In aprile, le tappe della tournée si spostarono in Giappone, dove i Queen vennero accolti da 3.000 fan all'aeroporto di Tokyo.
La consacrazione (1975-1976)
Nell'estate 1975, dopo aver firmato un nuovo contratto con la EMI e aver abbandonato la Trident e Jack Nelson per ragioni economiche, il gruppo cominciò a lavorare a un nuovo album,passando molto tempo in sala di registrazione, guidati dal nuovo manager John Reid; il principale risultato di questo lavoro fu Bohemian Rhapsody, un brano di circa 6 minuti scritto da Mercury che divenne la "canzone simbolo del progetto musicale e artistico chiamato Queen", per la quale ci vollero tre settimane di registrazioni, di cui una solo per le parti vocali; Reid provò a convincere i Queen, senza successo, che la sua eccessiva durata non poteva rendere la traccia pubblicabile.
Un amico della band, Kenny Everett, deejay di Capital Radio, a cui venne consegnata una copia del vinile del brano, piacque talmente la canzone che la trasmise ripetutamente alla radio.Il successo che derivò dalla trasmissione della traccia costrinse la EMI a pubblicare velocemente Bohemian Rhapsody; uscito il 31 ottobre 1975, il singolo vendette in due settimane 150.000 copie.A causa dei numerosi impegni del quartetto, che non poteva partecipare assiduamente alle trasmissioni televisive, venne commissionato a Bruce Gowers un videoclip della canzone, tra i primi nella storia della musica, primo contando i brani rock, trasmesso il 20 novembre da Top of the Pops. Il brano rimase per ben nove settimane consecutive al primo posto della classifica inglese, anticipando con successo l'uscita del nuovo disco.
« Per Queen II e Sheer Heart Attack volevamo fare un sacco di cose ma non c'era abbastanza spazio mentre per A Night At The Opera l'abbiamo avuto. Non siamo ancora a metà strada, ma da quello che ho potuto sentire abbiamo superato tutto quanto abbiamo fatto in precedenza. »
(Freddie Mercury)
A Night at the Opera, il cui titolo è ispirato all'omonimo film dei fratelli Marx, divenne uno dei dischi più costosi mai realizzati dell'epoca, oltre che il più grande successo del gruppo. L'unione di rock e opera lirica, presente in alcuni brani precedenti come Killer Queen, pervade il nuovo album, che risulta "una messa in scena che ricalca, al limite dell'oltraggioso, l'antico teatro musicale dell'operetta (...) dedicandosi principalmente all'ironia, alla parodia." Oltre a Bohemian Rhapsody, al piano romantico di Love of My Life e alle atmosfere retrò di Seaside Rendezvous e di Lazing on a Sunday Afternoon, tutte scritte da Mercury, notevoli sono anche i brani scritti dagli altri componenti, come I'm in Love with My Car, scritta e cantata da Taylor, The Prophet's Song e Sweet Lady di May e You're My Best Friend di John Deacon, sua seconda composizione per la band, giunta al settimo posto nella classifica dei singoli inglese. Quest'album fu il loro primo successo negli Stati Uniti, dove arrivò al quarto posto nelle charts degli album, diventando disco di platino e rimanendo per 56 settimane in classifica.[39] L'enorme lavoro che fu necessario per il completamento di questo LP portò tuttavia alla rottura con Roy Thomas Baker.
Fra il 29 novembre e il 2 dicembre, quattro serate di tutto esaurito all'Hammersmith Odeon di Londra consacrarono definitivamente la band.Tra la fine del 1975 e i primi mesi del 1976, i Queen tennero oltre 75 concerti per l'A Night at the Opera Tour, che toccò Europa, Giappone, Stati Uniti e Australia; il 18 settembre 1976, per ringraziare i fan, organizzarono uno spettacolo gratuito ad Hyde Park, al quale assistono circa 176.000 persone. Dopo la fine della tournée, Mercury, May e Taylor registrarono alcune parti vocali per il secondo LP di Ian Hunter All American Alien Boy. Il primo singolo del nuovo lavoro dei Queen fu la ballata Somebody to Love, trasmessa ancora una volta ripetutamente da Kenny Everett, con conseguenze analoghe a Bohemian Rhapsody; questo venne pubblicato il 12 novembre, accompagnata da un nuovo video promozionale di Bruce Gowers, preannunciando l'uscita del nuovo album.
A Day at the Races uscì il 10 dicembre 1976, utilizzando un titolo nuovamente ispirato a un film dei fratelli Marx. Numerosi, oltre i riferimenti cinematografici, sono gli elementi che lo avvicinano al precedente disco, come la quasi identica copertina e l'inserimento del dramma lirico e della canzonetta.[44] Sono sempre presenti però sia l'hard rock con Tie Your Mother Down, sia la pop-ballad per piano di You Take My Breath Away, senza trovare tuttavia, nell'insieme delle tracce, "l'ironia sensazionale di A Night At The Opera", che sopravvive solo in The Millionaire Waltz e Good Old-Fashioned Lover Boy; tra le particolarità del disco vi è Teo Torriatte (Let Us Cling Together), canzone omaggio al pubblico nipponico contenente due versi in lingua giapponese.Somebody To Love rimane il brano più significativo di A Day at the Races, venendo considerata "una scalata melodica di una perfetta architettura gospel con la voce di Mercury che sale letteralmente nel cielo della musica pop-rock"; il singolo salì subito ai vertici della classifiche. L'album, nonostante l'indubbia qualità e la piena maturità esecutiva dei membri, venne giudicato da molti inferiore al precedente,ottenendo comunque un disco di platino negli Stati Uniti con 1 500.000 copie vendute e due dischi di platino nel Regno Unito.
I successi dell'epoca rock (1977-1979)
Il 14 gennaio 1977, dopo la pubblicazione di un Ep con Death On Two Legs, partirono per il A Day at the Races Tour, che confermò, con numerosi "tutto esaurito", il successo della band negli Stati Uniti; Al termine della tournée, cominciarono a lavorare al nuovo album, che registrarono in due mesi e mezzo; nello stesso tempo Taylor pubblicò da solista l'EP (I Wanna) Testify.
Il bassista dei Queen, John Deacon, al concerto del 1979 di Dublino
Il 7 ottobre in quasi tutto il mondo venne pubblicato in singolo con doppio lato A We Are the Champions/We Will Rock You, due inni da stadio, scritti rispettivamente da Mercury e May, che rappresentarono un omaggio agli spettatori dell'ultima tournée, piazzandosi al 2º posto sia nelle classifiche inglesi sia in quelle americane, con un totale di oltre 2 milioni di copie vendute e 27 settimane di presenza in classifica.Il loro sesto album, News of the World, si contraddistingue per sonorità più immediate e grezze,attingendo maggiormente al rock e al blues e risultando uno dei prodotti musicali più riusciti dei Queen.[45] Lo stile pomposo e melodico della band è presente anche in questo lavoro, con la ballata di Deacon Spread Your Wings, la sonata per piano All Dead All Dead, il pre-thrash metal di Sheer Heart Attack e l'hard-pop di It's Late.
Il 11 novembre 1977 ebbe inizio il News of the World Tour,[49] che esordì a negli Stati Uniti, dove News of the World vinse 4 dischi di platino con 4.600.000 copie vendute; in patria i Queen si fermarono invece a 2 dischi di platino. I brani dell'ultimo lavoro dei Queen alimentarono l'affetto dei fan e incrementarono la popolarità del gruppo, che ampliò il repertorio delle canzoni dei live anche con ballate più dolci come Love of My Life, che divenne un cavallo di battaglia dei futuri spettacoli.[48] Dopo una pausa di circa quattro mesi a inizio 1978, Mercury e gli altri tornarono sugli spalti per la ripresa europea della tournée, ripartendo il 9 aprile da Stoccolma; al termine della serie di concerti, conclusasi a Londra a maggio, i lettori del Daily Mail elessero i Queen "miglior gruppo rock".[16] Il gruppo si rimise subito a lavoro, trasferendosi, per ragioni fiscali, ai Mountain Studios di Montreux, in Svizzera, e agli Studio Super Bear di Berre-les-Alpes. Qui una tappa del Tour de France ispirò a Mercury Bicycle Race, che venne pubblicata a ottobre insieme a Fat Bottomed Girls, scritta da May; il singolo, promosso da un video che mostra una gara di ciclismo allo stadio di Wimbledon tra 65 donne nude, arrivò all'undicesimo posto nelle classifiche inglesi. Il 28 ottobre 1978 "le regine" cominciarono il Jazz Tour, durante il quale presentarono le canzoni del loro ultimo lavoro.
Jazz, presentato alla stampa mondiale con un party a New Orleans, con prestigiatori e spogliarelliste, uscì il 14 novembre 1978 e vide il ritornò di Roy Thomas Baker nel ruolo di manager della band.I Queen abbandonano in parte l'ironia degli album precedenti, cosa che fece risultare il loro lavoro inferiore ai precedenti, probabilmente costretti dalla volontà di pubblicare forzatamente un disco all'anno, senza permettere loro una scelta più ponderata sui brani da presentare. Di Jazz fanno comunque parte alcuni tra gli elementi che rappresentano lo stile musicale dei Queen, come l'assoluto impegno all'intrattenimento del pubblico e la padronanza di generi musicali molto diversi, come la ballata per piano di Jealousy, il vaudeville di Dreamers Ball e il rock di Don't Stop Me Now e di Let Me Entertain You. Il disco venne criticato sia dalla stampa sia da una parte del pubblico, per la sua eccessiva pomposità; Jazz arrivò comunque al numero due della classifica, nella quale restò ininterrottamente per 27 settimane.
A partire dal gennaio 1979, che fu il primo anno dalla loro fondazione che i Queen non pubblicarono alcun album, il quartetto iniziò uno dei più importanti tour europei della loro storia, il Live Killers Tour, pubblicizzato dall'uscita del singolo Don't Stop Me Now, durante il quale il gruppo riuscì a offrire uno spettacolo completo e unico da un punto di vista musicale oltre che scenico. Il successo della tournée convinse i Queen a pubblicare il loro primo album live, anche per placare le numerose pubblicazioni bootleg dell'epoca; Live Killers uscì nel giugno 1979, ottenendo ottime vendite e l'apprezzamento della critica. Questo album esemplificò anche la svolta sostanziale nel sound del gruppo, che cominciò ad attingere maggiormente all'elettronica; il doppio disco risultò "il testamento ultimo di tutta la sua produzione negli anni settanta". Live Killers, che arrivò al terzo posto delle classifiche inglesi, mostrò inoltre l'eccezionalità delle performance musicali dei Queen, con Freddie Mercury, considerato uno showman, che accompagnava i fan nel canto delle tracce più popolari.
I Queen terminarono nella primavera 1979 la seconda parte del Live Killers Tour, che li vide protagonisti di eccentrici spettacoli al Nippon Budokan di Tokyo. Il 18 agosto, le regine parteciparono al mega-concerto di Saarbrucken con Ten Years After e Rory Gallagher, davanti a 30.000 persone; questo spinse ulteriormente le vendite del nuovo singolo, Crazy Little Thing Called Love, che arrivò al primo posto in numerose classifiche mondiali.A novembre il gruppo cominciò il Crazy Tour, le cui serate si svolsero in piccoli spazi allo scopo di avere un contatto più stretto con il pubblico;la tournée si concluse con una serata natalizia all'Hammersmith Odeon, dove, insieme a The Who, Wings e The Clash, si celebrò Rock for Kampuchea, un concerto benefico per la popolazione della Cambogia.
L'epoca del sintetizzatore (1980-1983)
Subito dopo il Crazy Tour, nel gennaio 1980 uscì Save Me, che riscosse buon successo; nello stesso mese, i Queen, accompagnati dal nuovo produttore Reinhold Mack, finirono di registrare ai Musicland Studios di Monaco di Baviera il loro nuovo disco e le musiche per un film, commissionato dal produttore italiano Dino De Laurentiis, basato su Flash Gordon, protagonista dell'omonimo fumetto.Con The Game, anticipato dal singolo Play the Game, i Queen ebbero una svolta dal punto di vista musicale, in quanto cominciarono a usare il sintetizzatore, la cui assenza era espressamente rimarcata nei crediti degli album precedenti; a testimonianza di questo cambiamento vi fu anche il nuovo "look" dei quattro. Le composizioni del disco risultano brevi e meno elaborate, con suoni più asciutti e diretti, passando dalla melodia di Save Me al dance rock di Another One Bites the Dust; Play The Game risulta la traccia caratteristica del disco, che affianca la classica ballata pop ai suoni elettronici della nuova avventura, mentre il rockabilly di Crazy Little Thing Called Love mostra ancora l'ironia dei lavori precedenti. Il disco arrivò in testa delle classifiche britanniche e statunitensi.
Diego Armando Maradona fu ospite dell'ultimo concerto argentino dei Queen, che si tenne Buenos Aires il 4 marzo 1981.
Il nuovo singolo scritto da John Deacon, Another One Bites the Dust, venne pubblicato ad agosto, ottenendo uno notevole successo commerciale, con 5 settimane di presenza al primo posto delle classifiche statunitensi; divenuto disco di platino, ricevette un premio di Billboard come "miglior singolo crossover", diventando il disco più venduto nella storia del quartetto. Il 30 giugno, spinti dal successo del singolo, venne inaugurato a Vancouver il The Game Tour, che li portò negli stadi di tutto il Nord America, registrando in tutte le 46 date il "tutto esaurito".A ottobre, May e gli altri tornarono in Inghilterra per perfezionare il materiale destinato alla colonna sonora del film Flash Gordon di Mike Hodges. Il 24 novembre uscì il singolo Flash, mentre l'8 dicembre venne pubblicato l'omonimo album, che arrivò al decimo posto in classifica. Nel disco sono presenti numerosi frammenti di dialogo tratti dal film, con due sole tracce cantate, Flash e The Hero, lasciando spazio a brani musicali che esaltarono, attraverso il diffuso uso del sintetizzatore, l'avvenirismo spaziale della pellicola. Anche se il film si rivelò in seguito un flop commerciale, la critica fu benevola con la compilation; la band ottenne per le loro musiche di Flash Gordon una nomination al premio BAFTA alla migliore colonna sonora. Alla fine del 1980, il quartetto aveva venduto in tutto il mondo un totale di 45 milioni di album e 25 milioni di singoli.
A fine ottobre cominciò la parte europea del The Game Tour;[66] dopo numerose difficoltà d'organizzazione, partì nel marzo 1981 South America Bites the Dust, arrivando in paesi che non avevano ancora toccato, come Argentina e Brasile. Nel periodo successivo alla loro visita, figurarono 10 album dei "britannici" nella classifica argentina dei 10 album più venduti.[60] Il 20 marzo, sul palco dello stadio Morumbi di San Paolo, i Queen furono ascoltati da oltre 131.000 spettatori, record assoluto di paganti per un concerto rock. Nello stesso mese, Roger Taylor pubblicò da solista Fun in Space, primo LP fuori dai Queen di uno dei membri;il disco, che lo vide cantare e suonare tutti gli strumenti, ebbe un buon risultato commerciale, decidendo tuttavia di non separarsi dal gruppo.
Dopo il successo sudamericano, il gruppo si ritrovò nei Mountain Studios, per cominciare a lavorare a una nuova opera; David Bowie, che frequentava le stesse sale di registrazione, strinse amicizia con May e Mercury, dalla quale uscì una jam session che portò alla nascita di Under Pressure, il cui singolo uscì il 25 ottobre, piazzandosi al primo posto della chart inglese; nel Nord America questo invece arrivò al 29 posto.A metà settembre, il quartetto suonò ancora in Sudamerica nel Gluttons for Punishment Tour, ulteriore prosecuzione del The Game Tour; a causa di numerosi problemi organizzativi e di sicurezza, loro stessi decisero di terminare prematuramente la serie di spettacoli, concludendo dunque la tournée all'estadio Cuauhtémoc di Puebla de Zaragoza, in Messico. Il 3 novembre 1981 uscì la loro prima raccolta ufficiale, Greatest Hits, insieme a Greatest Flix, antologia di tutti i video realizzati fino a quel momento dai Queen. Formato da 17 singoli che percorrono i primi dieci anni delle "regine", l'album entrò in classifica direttamente al secondo posto e, con 300.000 copie vendute, ottiene subito il disco di platino.
A dicembre, i Queen si ritrovarono negli studi Musicland di Monaco, dove, a causa della stanchezza dovuta alle numerose tappe in giro per il mondo e ai numerosi impegni musicali, nonché condizionati dalla vita notturna della città bavarese, non riuscirono a lavorare "quasi mai in condizioni psicologiche perfette".[69] Il loro dodicesimo disco, Hot Space, uscì il 21 maggio 1982, preceduto dal singolo Body Language, che venne apprezzato dalla critica,arrivando al 25º posto in Inghilterra, risultato in parte dovuto alla censura del video da parte di MTV perché ritenuto "spinto", e all'11º negli Stati Uniti.[69][72] L'8 aprile i Queen diedero il via all'Hot Space Tour;[73] la prima tappa fu Göteborg, dove, per l'importanza dell'elettronica nella loro musica e per precisa volontà di Mercury, che voleva occuparsi in minore misura del piano durante i concerti,insieme ai quattro storici componenti della band salì l'ex Mott the Hoople, Morgan Fisher, che cominciò a occuparsi delle tastiere. Dal 1984 fino al 1991, il tastierista ufficiale fu invece Spike Edney.
L'ultimo lavoro discografico delle "regine", Hot Space, continuò ciò che era cominciato con The Game, proseguendo nel sound dance rock e pop, abbandonando ulteriormente le sonorità "hard" dei primi anni della band.[72] L'album, che deluse i fan della vecchia guardia, caratterizzato anche da alcuni brani in black music, come l'R&B di Back Chat, uscito come singolo il 9 agosto e arrivato alla 40ª posizione in Gran Bretagna, e il soul di Cool Cat, fu il risultato dello sregolato stile di vita dell'epoca dei Queen, provocando una generata incompletezza e frettolosità delle canzoni, talvolta dall'ottimo potenziale. Under Pressure, composta insieme a Bowie, risultò la canzone simbolo dell'album, nonché la più apprezzata. Il disco riscosse comunque un discreto successo, arrivando al 4º posto nelle graduatorie inglesi, aumentando la stima della stampa nei confronti del quartetto. Hot Space venne tuttavia praticamente ignorato dalle stazioni rock americane, scomparendo quasi subito dalle classifiche di Billboard e minando la fama dei Queen negli Stati Uniti. La seconda parte del Hot Space Tour risultò infatti l'ultima tournée della band nel Nord America.
Una volta terminata la serie di concerti, alla fine del 1982 i Queen decidettero di comune accordo di separarsi; questo fu dovuto sia all'insoddisfazione dei fan, così come della band, della qualità del loro ultimo lavoro, nel quale non si riconoscevano, sia al deterioramento progressivo dei rapporti personali all'interno del gruppo. Dunque, per l'intero 1983 non vennero organizzate né pubblicazioni né tournée; nessuno dei componenti giudicava questo uno scioglimento definitivo, ma semplicemente una lunga pausa di riflessione. I quattro cominciarono a dedicarsi a progetti solistici; Mercury collaborò con Giorgio Moroder, registrando Love Kills, canzone inserita nella versione ricolorata e ridoppiata di Metropolis. Il cantante cominciò anche a lavorare a Mr. Bad Guy, che diventerà in futuro il suo unico album da solista.[76] Brian May produsse Lettin Loose degli Heavy Pettin e pubblicò, insieme a Eddie Van Halen e Alan Gratzer, Star Fleet Project, un EP composto da tre lunghi brani, mentre Roger Taylor, dopo aver collaborato a Vinyl Confessions dei Kansas, lavorò con Rick Parfitt per Strange Frontier, suo secondo album da solista, pubblicato nel 1984.John Deacon non intraprese nessun progetto musicale, decidendo di dedicarsi alla propria famiglia.
Il ritorno all'hard-rock e i grandi concerti (1984-1987)
Nell'agosto 1983, il gruppo si ritrovò negli Record Plant Studios di Los Angeles, dove cominciò a lavorare a un nuovo progetto; il 23 gennaio 1984, i Queen tornarono ufficialmente con il singolo Radio Ga Ga, che venne pubblicizzato con un costoso video di David Mallet, contenente spezzoni del film del 1927 Metropolis, piazzandosi subito al 4º posto delle classifiche inglesi. Il 27 febbraio uscì The Works, album che vide un netto cambio di rotta da quello che sono stati i lavori precedenti; nonostante la confermata presenza del sintetizzatore, il sound di questa compilation cerca di tornare alla fine degli anni settanta, abbandonando parzialmente la dance rock e attingendo maggiormente al pop e al rock;sono comunque ancora presenti sia l'hard rock (Tear It Up e Hammer to Fall), sia il gusto dell'ironia (Man On The Prowl), sia la ballata melodica (It's a Hard Life e Is This The World We Created).
Per la prima volta, i testi riguardano anche alcune tematiche sociali e politiche, non direttamente trattate in passato, come l'antinucleare Hammer to Fall e il brano contro il suicidio Keep Passing The Open Windows.Tra i brani di maggiore popolarità del disco vi è I Want to Break Free, il cui videoclip, ideato da Taylor, fu tacciato di cattivo gusto negli Stati Uniti e bandito dalle televisioni. The Works, che produsse 4 singoli, arrivò al secondo posto nel Regno Unito, dove però divenne il loro album di maggior successo discografico dietro Greatest Hits, guidando invece la classifica in altri 19 paesi, tra cui Stati Uniti, sotto l'etichetta Capitol Records, che aveva sostituito l'Elektra dal 1983, e Italia, dove la band era stata ospite del Festival di Sanremo 1984.
Nell'agosto, sull'onda del successo di Hammer to Fall, partì il The Nell'agosto, sull'onda del successo di Hammer to Fall, partì il The Works Tour, con coreografie futuriste ispirate a Metropolis, i cui biglietti per i concerti inglesi vennero esauriti immediatamente; la tournée toccò anche il Sudafrica, dove accettarono di fare 12 serate a Sun City, considerata la città simbolo dell'apartheid, in quanto popolata da facoltosi uomini bianchi; in passato le Nazioni Unite avevano vietato agli artisti di esibirsi in questo stato, per la sua discriminazione nei confronti delle persone di colore. Per l'idea di suonare comunque a Sun City, i Queen vennero molto criticati in tutto in mondo, anche dalla stessa Unione dei Musicisti, e accusati di essere "approfittatori", poiché avevano legittimato l'apartheid al solo scopo di guadagnare il più possibile. May rispose che, dopo attenta riflessione, vi erano andati perché in fondo non erano una band politicizzata, precisando che il pubblico era composto da uomini di tutte le razze. Per cercare di risollevare l'immagine dei Queen, intrapresero numerose iniziative benefiche a favore dei bambini di colore. Alla fine del tour, per cui la band ricevette il Premio Silver Clef per il successo dei 4 concerti londinesi, il quartetto registrò ai Sarm Studios di Londra la canzone natalizia Thank God It's Christmas, che non ebbe un grande successo commerciale.
I Queen a Rock in Rio
La considerazione pubblica nei confronti della band calò molto; tuttavia, due grandi eventi musicali contribuirono a risollevare la popolarità dei Queen a livello mondiale. Nelle prime settimane del 1985, Gerry Stickells, tour manager della band, organizzò la partecipazione dei Queen a un festival a Rio De Janeiro, chiamati per il successo avuto nei precedenti concerti sudamericani; Rock in Rio, che venne trasmesso in diretta televisiva in tutto il Sud America, si svolse dal 12 al 19 gennaio e vide la partecipazione di AC/DC, George Benson, Iron Maiden e Yes; le regine aprirono e chiusero l'evento rock; salirono per la prima volta sul palco alle due del mattino, davanti a circa 250.000 persone, il più grande pubblico pagante per un singolo concerto. La Picture Music pubblicò poi Live in Rio, raccolta delle esibizioni del gruppo durante l'ultimo concerto nella città brasiliana. Subito dopo le due serate, i quattro ripresero il The Works Tour, che arrivò in Nuova Zelanda e Australia.Il 29 aprile uscì il primo disco solista di Freddie Mercury, Mr. Bad Guy; nonostante le recensioni negative da parte della stampa specializzata, per via dell'unione mal combinata di canzoni d'amore e ballate funky, il disco si piazzò al 6º posto nelle classifiche inglesi.
I Queen parteciparono, il 13 luglio 1985, al Live Aid, un concerto umanitario organizzato da Bob Geldof che vide la partecipazione dei più importanti artisti internazionali, allo scopo di ricavare fondi in favore delle popolazioni dell'Etiopia, colpite da una grave carestia.[89] Geldof considerava molto importante la partecipazione dei Queen all'evento per la loro popolarità in Giappone e in Sud America; la band, nonostante alcune esitazioni nel prendere una decisione definitiva, dovute soprattutto all'esigua durata delle esibizioni, decise di parteciparvi e si esibì al Wembley Stadium di Londra.Nei 20 minuti a disposizione, i Queen suonarono Bohemian Rhapsody, Radio Ga Ga, Hammer to Fall, Crazy Little Thing Called Love, We Will Rock You e We Are the Champions; sia la stampa, sia i 72.000 spettatori di Wembley, sia gli artisti considerarono la loro interpretazione memorabile, una delle migliori di tutti i tempi; Mercury costruì in questa esibizione "il mito di insuperabile frontman".
Il batterista dei Queen, Roger Meddows-Taylor (qui nel 2005), autore di A Kind of Magic, singolo d'esordio dell'omonimo album.
« Noi abbiamo suonato bene, ma Freddie era oltre e ha portato tutto a un altro livello. »
La partecipazione al Live Aid diede nuovo entusiasmo ai Queen, che grazie a questo successo tornarono nuovamente a essere un gruppo coeso; se prima dell'evento Deacon disse "I Queen non sono più un gruppo realmente unito ma quattro individualità che lavoravano insieme." dopo il 13 luglio affermò "Il Live Aid ci ha totalmente rivitalizzati, restituendoci l'entusiasmo di un tempo". Subito dopo il concerto londinese, cominciarono a progettare un nuovo album; il 4 novembre il gruppo pubblicò il singolo One Vision, ispirato al famoso discorso di Martin Luther King Jr.Nella primavera 1986, Mercury e Deacon parteciparono al musical Time di Dave Clark. Durante le prime sessioni di prove, la band venne contattata dal regista Russel Mulcahy, per commissionare loro una colonna sonora per il suo primo film. Dopo aver accettato l'incarico, cominciarono a registrare brani adatti alla trama, oltre che alcuni videoclip, diretti da Mulcahy, di tracce come A Kind of Magic, il cui singolo raggiunse la prima posizione in 35 stati.
L'album A Kind of Magic uscì il 2 giugno 1986, posizionandosi subito al primo posto delle classifiche britanniche, posizione che occuperà per 13 settimane consecutive, vincendo due dischi di platino.Il disco si presenta come una colonna sonora di Highlander - L'ultimo immortale, rappresentando allo stesso tempo un lavoro autonomo e svincolato dal film: i Queen continuano ciò che avevano intrapreso con The Works, basandosi sulle caratteristiche glam del gruppo e attingendo nuovamente al pop (A Kind of Magic), all'hard rock (Princes of the Universe, One Vision,Gimme the Prize), all'arena rock (Friends Will Be Friends) e alle ballate melodiche (One Year of Love), utilizzando anche un'orchestra sinfonica in Who Wants to Live Forever. A Kind of Magic risulta un album intenso, potente, creativo e completo, in cui ciascun membro dei Queen scrive il testo di uno dei 4 singoli (A Kind of Magic, One Vision, Friends Will Be Friends e Who Wants to Live Forever).
Il 6 giugno i Queen cominciarono a Stoccolma il Magic Tour;questo fu il loro tour più grande e spettacolare, molto più avanzato e sfarzoso dei precedenti, con il palco più grande mai costruito e un impianto luci altamente computerizzato. La tournée, nelle 26 date, raccolse circa un milione di spettatori; in Gran Bretagna, oltre 400.000 fan comprarono i biglietti per le sole sei date disponibili, stabilendo un ulteriore record assoluto. L'11 e 12 luglio tornarono a suonare al Wembley Stadium, davanti entrambe le serate a 70.000 persone; questi divennero due dei loro concerti più famosi e celebrati.[16] Qui Freddie concluse lo spettacolo, sulle note di God Save the Queen, vestito da re, con pelliccia e corona.
Il 27 luglio suonarono a Budapest, risultando la prima band rock a esibirsi oltre la cortina di ferro.L'ultimo spettacolo della tournée era inizialmente fissato per Marbella, in Spagna; in seguito il produttore Harvey Goldsmith riuscì a organizzare una data nel parco di Knebworth, per il 9 agosto 1986. Qui Freddie Mercury si esibì per l'ultima volta con i Queen in una delle sue prestazioni vocali più apprezzate, con 120.000 fan come spettatori. Questa risultò essere una delle loro esibizioni più spettacolari e grandiose; alcuni brani suonati dal vivo furono riportati nella raccolta Live Magic.Nel party successivo all'esibizione, Mercury fece inutire che quello sarebbe stato il loro ultimo concerto, alimentando le voci riguardanti lo scioglimento della band.
Alla fine del 1986, proprio mentre la EMI decise di pubblicare Live Magic, selezionando e rimontando alcuni momenti dell'ultimo tour[78], il gruppo decise di concedersi una seconda pausa di riflessione, fermandosi per tutto il 1987; John Deacon, in preda allo stress per i continui spostamenti dovuti alle varie tappe dei tour, arrivò sull'orlo di un collasso nervoso. In questo lasso di tempo, Mercury cominciò a parlare dell'AIDS, dichiarandosi pubblicamente terrorizzato dal suo dilagare;tuttavia egli ha già contratto l'HIV, nonostante i test dell'epoca si rivelassero negativi.Freddie, dopo aver inciso una cover di The Great Pretender dei Platters,[99] collaborò inoltre con la cantante lirica Montserrat Caballé per registrare l'album Barcelona, la cui canzone omonima divenne 5 anni dopo l'inno dei Giochi olimpici di Barcellona 1992. Taylor fondò i The Cross, progetto parallelo ai Queen, che pubblicarono il primo album, Shove It, nel gennaio 1988, mentre May produsse il primo album dei Bad News. Il 15 aprile 1987, i Queen ricevettero l'Ivor Novello Awards per il loro "fondamentale contributo alla musica inglese".
Gli ultimi album e la morte di Mercury (1988-1991)
Nel 1988, i Queen si ritrovarono in studio, cominciando a lavorare a un nuovo disco; i quattro adottarono nuove regole per la registrazione del materiale, per cui ogni brano venne accreditato con la dicitura "parole e musica dei Queen", evitando così i dissidi che erano sorti tra i quattro soprattutto nella scelta dei singoli;tutte le nuove tracce vennero dunque discusse e realizzate in comune. La copertina di The Miracle, anticipato dal singolo I Want It All, esemplificò la ritrovata coesione della band. Il loro ultimo lavoro, che contenne cinque singoli, si piazzò al primo posto in Inghilterra, dove vinse in una settimana il disco di platino, e in altre nazioni, mostrando ulteriormente la varietà dei generi musicali presenti nel loro repertorio, personalizzate con le sonorità tipiche dei Queen, dal pop rock di Breakthru al pop di The Miracle, dall'hard rock di Scandal e I Want It All al funky di The Invisible Man.
Alla fine di novembre, i Queen, galvanizzati dal successo di The Miracle, che risollevò dopo alcuni anni le loro quotazioni negli Stati Uniti, dichiararono alla stampa di essere nuovamente pronti a rientrare in studio.Tuttavia l'assenza di un tour e le sempre più rare apparizioni di Freddie in pubblico alimentarono le speculazioni dei media sulla salute del cantante; Mercury, decidendo di mantenere la notizia segreta, per proteggere la propria riservatezza dalla stampa scandalistica britannica, si limitò a dire che la decisione di non compiere un tour era dovuta alla voglia di rompere il binomio album/tour degli anni passati.
Nel 1989, May e Taylor parteciparono a Rock Aid Armenia, progetto a favore delle vittime del terremoto del 1988. Il 4 dicembre uscì At the Beeb, un album dal vivo comprendente otto canzoni registrate dal quartetto in 2 sessioni negli studi della BBC nel 1973. Nel 1990, anno in cui si festeggiò il ventennale della carriera dei Queen con una festa monumentale a base di luci laser, le voci su Mercury malato di AIDS divennero sempre più insistenti, in seguito a un'apparizione in pubblico del cantante il 18 febbraio, per una premiazione per il contributo dato alla musica britannica ai BRIT Awards, in cui apparve molto dimagrito e provato,[103] e alla morte per AIDS di Nicolai Grishanovitch, un amico del cantante; per cercare di ridurre queste voci, il cantante esibì un test negativo alla malattia.[101] Sempre nel 1990, il gruppo decise inoltre di lasciare la Capitol Records e di cambiare casa discografica per quanto riguarda la distribuzione in Nord America; la scelta cadde sulla Hollywood Records.A marzo dello stesso anno, uscì il secondo album dei The Cross, Mad, Bad and Dangerous to Know.
Nonostante fosse molto debilitato dalla malattia, Mercury non abbandonò la sua attività con il gruppo e il 14 gennaio 1991, venne pubblicato Innuendo Sia l'omonima canzone nel Regno Unito sia Headlong negli Stati Uniti, primi singoli del disco, ebbero un notevole successo; il primo, che arrivò a vendere in una settimana oltre 100.000 copie, rappresenta una piccola opera rock, composta di varie parti tra cui un assolo di flamenco eseguito da Steve Howe e May e collegata direttamente a Bohemian Rhapsody. Il disco, pubblicato il 4 febbraio, segna un parziale ritorno dei Queen alle origini, "chiudendo idealmente il cerchio artistico della band" e abbandonando l'anima pop-dance degli anni precedenti; "lo stile musicale degli anni settanta venne recuperato e rinnovato, fondendosi con nuove sonorità, rappresentando una raggiunta maturità compositiva e musicale".Headlong e The Hitman ripresentano l'anima hard delle "regine", unite al valzer da teatro I'm Going Slightly Mad, al pop rock di I Can't Live with You e al soft rock di These Are the Days of Our Lives.
A inizio maggio, i Queen tornarono a Montreux per ritornare subito al lavoro di un nuovo album.[103] May iniziò inoltre un tour radiofonico in Nord America, per promuovere il nuovo sound della band; il chitarrista ebbe un'ottima accoglienza, dimostrando i progressi dei rapporti con il pubblico statunitense, dovuti anche alla mediazione della nuova casa discografica. A ottobre venne pubblicato Greatest Hits II, una sorta di continuazione del precedente Greatest Hits, comprendente 17 canzoni degli anni ottanta dei Queen e posizionandosi al primo posto in classifica. Per promuovere questa compilation, uscì un nuovo singolo, The Show Must Go On, tratto da Innuendo. Questa antologia venne nuovamente accompagnata da una raccolta di video, il Greatest Flix II.
Nel corso degli ultimi mesi del 1991, le voci riguardanti una grave malattia di Mercury si fecero più pressanti, confermate anche dall'aspetto sofferente del cantante nelle rare occasioni in cui appare in pubblico. Il 23 novembre 1991, Freddie Mercury decise di annunciare ufficialmente, attraverso un comunicato, di essere risultato positivo al test dell'HIV e di essere malato di AIDS. Il giorno seguente Freddie scomparve prematuramente all'età di 45 anni, a causa di una broncopolmonite fomentata dall'AIDS, nella sua casa di Earls Court.
Tributi e messaggi di cordoglio cominciarono ad arrivare da tutto il mondo, con numerosi fan che si radunarono per tutta la notte davanti la sua abitazione; tra le ultime volontà, Mercury dichiarò di voler contribuire al sostegno del Terence Higgins Trust, una delle più importanti associazioni impegnate nella lotta contro l'Aids. Per commemorare il cantante, May scelse di pubblicare un singolo contenente Bohemian Rhapsody e These Are the Days of Our Lives, i cui proventi verranno donati all'associazione; questo, che venne stampato nel giro di una settimana, vendette oltre 100.000 copie in soli sette giorni, arrivando alla prima posizione delle classifiche inglesi e risultando il singolo più venduto nel Natale di quell'anno.[16] Il videoclip di These Are the Days of Our Lives fu l'ultimo girato da Freddie Mercury, il 31 maggio 1991, ma rimasto inedito fino ad allora.
Il Freddie Mercury Tribute Concert e gli album postumi (1992-2003)
I restanti membri dei Queen, alla notizia della morte del loro amico, vennero colpiti da un intenso dolore; tra la fine dell'anno e glinizi del 1992, i tre decisero di prendersi una pausa, per riflettere sul proprio futuro. Ad aprile, May, Taylor e Deacon organizzarono un grande concerto dedicato alla memoria di Mercury nello stadio di Wembley, con numerosi artisti internazionali tra cui Tony Iommi, Metallica, Guns N' Roses, David Bowie, Roger Daltrey, Robert Plant, George Michael, Elton John, Annie Lennox, Liza Minnelli, Extreme, Def Leppard e Zucchero; i biglietti per questo evento terminarono in meno di sei ore. Il mega-concerto in stile glam, denominato Freddie Mercury Tribute Concert, si svolse il 20 aprile 1992 e venne visto in televisione da oltre un miliardo di persone. Il concerto, oltre che per l'eccezionalità dell'evento musicale, si segnalò per l'aver richiamato il mondo sul dramma dell'AIDS.
La statua di Mercury sulle rive del Lago di Ginevra a Montreux, Svizzera; questa, usata per la copertina di Made in Heaven, rappresenta il cantante al concerto di Wembley del 1986.
Gli anni successivi alla morte di Mercury sono stati gli anni più duri della band; infatti, nonostante le numerosi crisi che li avevano visti protagonisti, nessuno aveva mai considerato possibile l'idea di uno scioglimento definitivo. May e Taylor cercarono dunque di far riacquistare al gruppo una propria identità; il chitarrista pubblicò Back to the Light nel settembre 1992, cominciando una serie di tour di buon successo, testimoniati dall'album Live at the Brixton Academy del 1994. Il batterista invece compose alcune canzoni, pubblicate poi in Happiness? nel 1994. Nell'estate 1992, la EMI pubblicò Live at Wembley '86, l'edizione integrale del concerto di Wembley del 1986, che fu parte del Magic Tour. Quando superarono lo shock della morte del cantante, i tre membri restanti dei Queen si ritrovarono, valutando la possibilità di realizzare un ultimo album con il nome Queen, utilizzando alcune parti vocali che Mercury aveva già registrato, quando, molto malato, poteva cantare solo poche ore al giorno.
Nel 1995, uscì Made in Heaven, che riportò i Queen ai primi posti delle classifiche di vendita. Il disco contenne le ultime tracce vocali di Mercury registrate poco prima di morire, come A Winter's Tale, You Don't Fool Me e Mother Love, che pare il cantante sia stato costretto a registrare da seduto a causa delle condizioni che gli aveva recato la sua malattia, e alcune vecchie tracce rielaborate non pubblicate negli album precedenti, come My Life Has Been Saved; la stessa title track era concepita per The Works. La traccia La traccia d'apertura It's A Beautiful Day, un assolo di piano accompagnato dalla sola voce di Mercury, è il brano più esemplificativo dell'album, concepito come disco celebrativo degli anni passati dei Queen; Let Me Live fu invece la prima canzone in cui Mercury, May e Taylor cantarono insieme.
Nel 1997, fu pubblicato Queen Rocks, una compilation che raccoglie i maggiori successi rock della band, tra cui Stone Cold Crazy, One Vision, Hammer to Fall e I Want It All. Tra i brani di questo disco vi è anche No-One But You, primo e unico brano inedito creato dai tre rimanenti membri della band, con l'alternarsi alla voce di Brian May e di Roger Taylor, in memoria di Mercury e di Lady Diana, scomparsa in quell'anno; questo fu l'ultimo brano in cui John Deacon suonò il basso per i Queen.La sua ultima apparizione con il resto della band risale al 17 gennaio 1997, al Ballet for Life - Music by Queen & Mozart tenutosi a Parigi. Da allora, Deacon vive in Inghilterra con la sua famiglia e lavora come piccolo imprenditore.
Nel 1999, uscì il Greatest Hits III, una raccolta "per mantenere alto il nome Queen". Questo disco contenne tracce soliste di Freddie Mercury, come Living on My Own e Barcelona, e di Brian May, come Driven by you. Una versione remixata di Under Pressure (unico singolo della raccolta) e vari duetti spiega l'insolito "+" presente sulla copertina dell'album accanto al nome "Queen"; Another One Bites the Dust è in questa occasione ripresa da Wyclef Jean, mentre The Show Must Go On e Somebody to Love vennero cantate rispettivamente da Elton John e George Michael. Il 3 giugno 2002 May e Taylor vennero ospitati al Party at the Palace a Londra, dove hanno suonato con Phil Collins, Will Young e il cast del musical We Will Rock You. Nel 2003 invece sono stati ospitati al Pavarotti & Friends.wikipedia