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Il Corsaro Nero, gentiluomo italiano (Conte Emilio di Roccabruna, Signore di Ventimiglia e di Valpenta), è uno dei più famosi filibustieri della Tortuga. È divenuto pirata per sete di vendetta nei confronti del fiammingo duca di Wan Guld e dei suoi alleati spagnoli; nelle sue imprese lo seguono i due fratelli minori, il Corsaro Rosso e il Corsaro Verde.
Il film si apre con i due fratelli minori che, sulla spiaggia di Maracaibo, aspettano l'arrivo di Emilio; i tre Corsari hanno scoperto che Wan Guld è giunto sull'isola per esser nominato governatore. Ma i due fratelli sono impazienti e decidono di muovere subito verso la città, lasciando il biscaglino Carmaux e l'amburghese Wan Stiller, i loro comandanti in seconda, ad aspettare l'arrivo del fratello maggiore. Riusciti ad entrare nel palazzo del governatore, affrontano il neo-duca, che però li uccide a tradimento. Il Corsaro Nero non riesce ad arrivare in tempo e l'unica cosa che può fare è riportare i corpi, appesi alla forca nella piazza principale - a mo' di monito -, sulla sua nave, la Folgore.
Una volta a bordo, mentre rende loro gli onori funebri, stringe un solenne patto col Diavolo, al quale giura di sterminare Wan Guld e tutta la sua famiglia come questi ha sterminato la sua. Non ha nemmeno terminato il giuramento che, al largo, viene avvistato un galeone spagnolo: il Corsaro Nero lo ritiene il primo regalo fattogli da Satana e comanda l'arrembaggio. L'abbordaggio pirata va a buon fine e il Corsaro Nero prende in ostaggio la bellissima Honorata Willermann, una nobildonna in viaggio per Maracaibo. Non sa che sotto il suo finto nome ella nasconde l'identità della figlia del duca Wan Guld.
Una volta a terra, il Corsaro Nero porta Honorata al mercato degli schiavi della Tortuga, e ne riscatta la libertà. Durante le contrattazioni, il Corsaro Nero salva anche il Conte di Lerma dalle grinfie dell'Olonese, personaggio realmente esistito (anche se nel film il suo nome originale, Jean David Nau, è traslato in Jean Pietro Nau) e descritto nel film come un capo dei corsari della Tortuga particolarmente cafone e rissoso - proprio l'opposto di Emilio. Che infatti non è ben visto né da lui, né dagli altri pirati, sia per la sua nobile lealtà, sia per il suo volontario distacco dalla cupidigia piratesca.
Alla Tortuga, intanto, è arrivato anche il giovane Morgan, un corsaro britannico alle prime armi che nessuno pare tenere in considerazione; in realtà, l'astuto giovane ha scoperto che a Maracaibo è arrivato il tesoro dell'Emiro. Tutti i pirati decidono così di partire per la sua conquista, tranne il Corsaro Nero che annuncia che andrà da solo a Maracaibo, per poter scovare Wan Guld. Morgan, però, affascinato dal nobiluomo italiano, si offre al Corsaro Nero come comandante in seconda e, per convincerlo, porta con sé Josè, un ambiguo spagnolo che era al servizio del duca e che conosce i suoi spostamenti sull'isola. Il Corsaro Nero, perciò, libera Honorata e la invita a non seguirlo. Ma Carmoux e Wan Stiller la fanno salire di nascosto sulla Folgore e qui viene riconosciuta da José; il Corsaro Nero si vede perciò costretto a rispettare il suo patto. Morgan, in un discorso dalla tolda della Folgore, suggerisce saggiamente di non uccidere la ragazza, bensì di affidare la sua sorte al mare; così Honorata viene fatta salire su una scialuppa e lasciata alla deriva. Carmoux e Wan Stiller vedono per la prima volta il Corsaro Nero piangere.
Arrivati a Maracaibo si formano due gruppi: il Corsaro Nero, Josè e Yara andranno a caccia di Van Guld, mentre Morgan, Carmoux e Van Stiller andranno in cerca del tesoro dell'Emiro. Il grossolano Olonese, invece, sceglie la via dell'assedio; assedio che si rivelerà inutilmente cruento e infruttuoso, benché alla fine gli uomini della Tortuga riusciranno ad espugnare Maracaibo e a costringere Wan Guld alla fuga. Il tesoro dell'Emiro, però, va a Morgan, che - con l'astuzia e senza spargimento di sangue - si fa portare dritto al tesoro dai notabili della città e si toglie lo sfizio di sbeffeggiare l'Olonese che non gli aveva dato credito alla Tortuga.
Il Corsaro Nero, però, viene braccato, ferito gravemente e portato in fin di vita dai fiamminghi, sul galeone del Duca. Qui trova però il conte di Lerma, che, memore dell'aiuto offertogli dal Corsaro al mercato degli schiavi, lo fa medicare e gli facilita la fuga. Il Corsaro Nero raggiunge a nuoto la costa dove trova Josè e Yara, quindi Van Stiller e grazie ad una scialuppa riesce a mettersi in salvo e a raggiungere quasi la Folgore, capitanata da Morgan e Carmaux. Arriva, però il galeone del Duca e si scatena una furibonda battaglia: la Folgore - che resta inerme agli attacchi dei pezzi d'artiglieria fiamminga - è gravemente danneggiata e va alla deriva, mentre i corpi dei pirati caduti in acqua vengono trascinati verso il galeone spagnolo. Tra questi, il Corsaro Nero, vede cadere anche il fidato Carmaux. Così decide di lanciarsi nell'ultimo disperato arrembaggio: arriva sul ponte del galeone, pronto all'ultima pugna. A questo punto, però, si rivela l'ingegno di Morgan: quelli che sembravano corpi senza vita, erano in realtà pirati vivi e vegeti, che hanno raggiunto il galeone a nuoto e che conducono un arrembaggio micidiale.
Finalmente il Corsaro Nero e il duca di Wan Guld si trovano faccia a faccia, il pirata sconfigge il suo avversario, ma non riesce ad ucciderlo: sono le anime dei suoi due fratelli a impedirglielo, per evitare che, in conseguenza del diabolico patto con Satana, la sua anima venga dannata. Il duca, vedendosi sconfitto, butta una torcia nella santabarbara del galeone, facendolo esplodere.
Rimasto su una zattera assieme ai fidi Carmaux e Van Stiller e ad una Yara ormai morente, il Corsaro Nero viene a trovarsi alla deriva nelle stesse acque che hanno visto la fine di Honorata. Vengono però salvati da alcune imbarcazioni di indigeni che li portano a terra; si trovano sull'isola su cui si trova anche Honorata. A questo punto la vendetta è compiuta e finalmente il Corsaro Nero può lasciare spazio nel suo cuore per l'amore.
Il film si apre con i due fratelli minori che, sulla spiaggia di Maracaibo, aspettano l'arrivo di Emilio; i tre Corsari hanno scoperto che Wan Guld è giunto sull'isola per esser nominato governatore. Ma i due fratelli sono impazienti e decidono di muovere subito verso la città, lasciando il biscaglino Carmaux e l'amburghese Wan Stiller, i loro comandanti in seconda, ad aspettare l'arrivo del fratello maggiore. Riusciti ad entrare nel palazzo del governatore, affrontano il neo-duca, che però li uccide a tradimento. Il Corsaro Nero non riesce ad arrivare in tempo e l'unica cosa che può fare è riportare i corpi, appesi alla forca nella piazza principale - a mo' di monito -, sulla sua nave, la Folgore.
Una volta a bordo, mentre rende loro gli onori funebri, stringe un solenne patto col Diavolo, al quale giura di sterminare Wan Guld e tutta la sua famiglia come questi ha sterminato la sua. Non ha nemmeno terminato il giuramento che, al largo, viene avvistato un galeone spagnolo: il Corsaro Nero lo ritiene il primo regalo fattogli da Satana e comanda l'arrembaggio. L'abbordaggio pirata va a buon fine e il Corsaro Nero prende in ostaggio la bellissima Honorata Willermann, una nobildonna in viaggio per Maracaibo. Non sa che sotto il suo finto nome ella nasconde l'identità della figlia del duca Wan Guld.
Una volta a terra, il Corsaro Nero porta Honorata al mercato degli schiavi della Tortuga, e ne riscatta la libertà. Durante le contrattazioni, il Corsaro Nero salva anche il Conte di Lerma dalle grinfie dell'Olonese, personaggio realmente esistito (anche se nel film il suo nome originale, Jean David Nau, è traslato in Jean Pietro Nau) e descritto nel film come un capo dei corsari della Tortuga particolarmente cafone e rissoso - proprio l'opposto di Emilio. Che infatti non è ben visto né da lui, né dagli altri pirati, sia per la sua nobile lealtà, sia per il suo volontario distacco dalla cupidigia piratesca.
Alla Tortuga, intanto, è arrivato anche il giovane Morgan, un corsaro britannico alle prime armi che nessuno pare tenere in considerazione; in realtà, l'astuto giovane ha scoperto che a Maracaibo è arrivato il tesoro dell'Emiro. Tutti i pirati decidono così di partire per la sua conquista, tranne il Corsaro Nero che annuncia che andrà da solo a Maracaibo, per poter scovare Wan Guld. Morgan, però, affascinato dal nobiluomo italiano, si offre al Corsaro Nero come comandante in seconda e, per convincerlo, porta con sé Josè, un ambiguo spagnolo che era al servizio del duca e che conosce i suoi spostamenti sull'isola. Il Corsaro Nero, perciò, libera Honorata e la invita a non seguirlo. Ma Carmoux e Wan Stiller la fanno salire di nascosto sulla Folgore e qui viene riconosciuta da José; il Corsaro Nero si vede perciò costretto a rispettare il suo patto. Morgan, in un discorso dalla tolda della Folgore, suggerisce saggiamente di non uccidere la ragazza, bensì di affidare la sua sorte al mare; così Honorata viene fatta salire su una scialuppa e lasciata alla deriva. Carmoux e Wan Stiller vedono per la prima volta il Corsaro Nero piangere.
Arrivati a Maracaibo si formano due gruppi: il Corsaro Nero, Josè e Yara andranno a caccia di Van Guld, mentre Morgan, Carmoux e Van Stiller andranno in cerca del tesoro dell'Emiro. Il grossolano Olonese, invece, sceglie la via dell'assedio; assedio che si rivelerà inutilmente cruento e infruttuoso, benché alla fine gli uomini della Tortuga riusciranno ad espugnare Maracaibo e a costringere Wan Guld alla fuga. Il tesoro dell'Emiro, però, va a Morgan, che - con l'astuzia e senza spargimento di sangue - si fa portare dritto al tesoro dai notabili della città e si toglie lo sfizio di sbeffeggiare l'Olonese che non gli aveva dato credito alla Tortuga.
Il Corsaro Nero, però, viene braccato, ferito gravemente e portato in fin di vita dai fiamminghi, sul galeone del Duca. Qui trova però il conte di Lerma, che, memore dell'aiuto offertogli dal Corsaro al mercato degli schiavi, lo fa medicare e gli facilita la fuga. Il Corsaro Nero raggiunge a nuoto la costa dove trova Josè e Yara, quindi Van Stiller e grazie ad una scialuppa riesce a mettersi in salvo e a raggiungere quasi la Folgore, capitanata da Morgan e Carmaux. Arriva, però il galeone del Duca e si scatena una furibonda battaglia: la Folgore - che resta inerme agli attacchi dei pezzi d'artiglieria fiamminga - è gravemente danneggiata e va alla deriva, mentre i corpi dei pirati caduti in acqua vengono trascinati verso il galeone spagnolo. Tra questi, il Corsaro Nero, vede cadere anche il fidato Carmaux. Così decide di lanciarsi nell'ultimo disperato arrembaggio: arriva sul ponte del galeone, pronto all'ultima pugna. A questo punto, però, si rivela l'ingegno di Morgan: quelli che sembravano corpi senza vita, erano in realtà pirati vivi e vegeti, che hanno raggiunto il galeone a nuoto e che conducono un arrembaggio micidiale.
Finalmente il Corsaro Nero e il duca di Wan Guld si trovano faccia a faccia, il pirata sconfigge il suo avversario, ma non riesce ad ucciderlo: sono le anime dei suoi due fratelli a impedirglielo, per evitare che, in conseguenza del diabolico patto con Satana, la sua anima venga dannata. Il duca, vedendosi sconfitto, butta una torcia nella santabarbara del galeone, facendolo esplodere.
Rimasto su una zattera assieme ai fidi Carmaux e Van Stiller e ad una Yara ormai morente, il Corsaro Nero viene a trovarsi alla deriva nelle stesse acque che hanno visto la fine di Honorata. Vengono però salvati da alcune imbarcazioni di indigeni che li portano a terra; si trovano sull'isola su cui si trova anche Honorata. A questo punto la vendetta è compiuta e finalmente il Corsaro Nero può lasciare spazio nel suo cuore per l'amore.