Storia
La formazione dei Pink Floyd, nel corso degli anni, è stata guidata da tre figure predominanti, ognuna delle quali ne ha influenzato in modo sostanziale il percorso artistico: si tratta, in ordine cronologico, di Barrett, Waters e Gilmour. Lo stile floydiano ha subito sostanziali cambiamenti in base al cambio di leadership, basti pensare alle radicali differenze tra il primo album, influenzato dall'estro visionario e stravagante di Barrett e gli ultimi, tipicamente gilmouriani, più melodici e formali passando per la triologia di Animals, The Wall e The Final Cut, permeato dal taglio più raziocinico e mordace di Waters.
Quando i Tea Set scoprono che il loro nome è già usato da un'altra band, Barrett propone The Pink Floyd Sound, unione dei nomi di due bluesman: Pink Anderson e Floyd "dipper boy" Council, letti tra i crediti di un album di Piedmont blues. La parola sound viene presto abolita, mentre l'articolo the resiste fino al 1970 e viene usato per identificare i lavori dell'era Barrett. I due album del '69, More e Ummagumma, i primi del periodo post-Barrett, riportano la dicitura Pink Floyd, ma tra i crediti si trova scritto produced by The Pink Floyd. In Atom Heart Mother, terzo album dopo l'uscita di Barrett, del 1970, è scritto invece esattamente il contrario. David Gilmour, tuttavia, continua ad utilizzare l'articolo fino al 1984.
Bob Klose, data la sua attitudine prettamente blues, abbandona il gruppo dopo aver registrato solamente un demo in acetato mai dato alle stampe (lato A: Lucy Leave, lato B: (I'm a) King Bee, reinterpretazione di un brano di Slim Harpo), lasciando una formazione che vede Barrett alla voce e alla chitarra, Waters al basso, Wright alle tastiere e Mason alle percussioni. Syd comincia subito a scrivere canzoni, influenzato dalla corrente psichedelica che in quegli anni vive il periodo di massimo splendore, e le sue creazioni vengono riprodotte nei frequenti concerti presso l'UFO Club, il Marquee Club e la The Roundhouse, locali simbolo della scena underground londinese. Alla fine del 1966 la band viene invitata a contribuire alla colonna sonora del documentario Tonite Let's All Make Love in London di Peter Whitehead, con i brani Interstellar Overdrive e Nick's Boogie, registrati nel 1967. Stralci di queste registrazioni si trovano nel film London '66-'67, uscito nel 2005, firmato dallo stesso regista.
Con l'aumentare della popolarità, nell'ottobre del 1966, il gruppo forma, assieme ai manager Peter Jenner e Andrew King, la Blackhill Enterprises, una società finalizzata alla distribuzione dei singoli Arnold Layne nel marzo del '67 e See Emily Play nel giugno dello stesso anno. Arnold Layne raggiunge la posizione numero 20 nelle classifiche britanniche e See Emily Play la numero 6, fruttando alla band la prima apparizione TV a Top of the Pops nel mese di giugno.
L'era del diamante pazzo.
Il 5 agosto dello stesso anno esce The Piper at the Gates of Dawn, l'album di debutto, considerato il primo esempio di musica psichedelica britannica e generalmente elogiato dalla critica. Il disco è stato infatti definito da alcuni critici come uno dei migliori album di debutto della storia del rock. Le tracce dell'album, prevalentemente scritte da Barrett, sono caratterizzate da testi poetici, spesso influenzati dal folk, e spaziano da ardite sperimentazioni sonore come Interstellar Overdrive a stravaganze quali The Scarecrow. Prodotto da Norman Smith, l'album si piazza alla sua uscita al 6º posto delle classifiche inglesi, anche se non riesce ad eguagliare tale risultato oltreoceano, dove raggiunge solamente la posizione 131. Con questo lavoro i Floyd sono i primi a utilizzare dilatazioni e atmosfere di stampo fantascientifico, aprendo di fatto le porte alla stagione dello space rock. La band sperimenta, sempre in questo periodo, i primi light show, coinvolgendo il pubblico con proiezione di immagini, diapositive e l'impiego massiccio di un efficace impianto luci, che verrà nel tempo potenziato e perfezionato.
Con l'avvento della popolarità, lo stress della vita on the road e l'uso di droghe, in particolare LSD, cominciano a minare la salute mentale di Barrett e nel gennaio del 1968 l'amico David Gilmour si unisce alla band per aiutarlo a suonare e cantare dal vivo.
Dopo aver registrato due album come solista nel 1970, The Madcap Laughs e Barrett, prodotti da Norman Smith, co-prodotti e saltuariamente suonati da Gilmour, Waters e Wright, Barrett si ritira nella sua città natale, Cambridge, dove conduce una vita tranquilla e appartata fino al giorno della sua morte, il 7 luglio 2006.
Psichedelia e ricerca.
A Saucerful of Secrets, del 1968, è il lavoro in cui compare la maggior quantità di esperimenti sonori nella discografia dei Pink Floyd: rumori elettronici, feedback, oscillatori e gli urli primitivi di Waters caratterizzano le tracce dell'album. L'album esce nel mese di giugno e raggiunse la posizione numero 9 nel Regno Unito, mentre non compare nelle classifiche americane. In questo disco vi è ancora traccia di Barrett, autore di Jugband Blues e chitarrista in Remember a Day, registrata già durante le sessioni di The Piper at the Gates of Dawn, e Set the Controls for the Heart of the Sun. Nei brani rimanenti Barrett è sostituito da David Gilmour, che esprime uno stile chitarristico meno avventuroso e surreale, ma più elegante ed altrettanto caratteristico. Nello stesso anno i Floyd scrivono anche alcuni pezzi per la colonna sonora del film The Committee di Peter Sykes.
L'album Music from the Film More, datato 1969, vede la luce grazie al regista Barbet Schroeder, che chiede ai Floyd di creare la colonna sonora del suo film More, che sarebbe uscito a maggio. Il disco, registrato in otto giorni, raggiunge la posizione numero 9 in Gran Bretagna e la numero 153 oltreoceano, nonostante venga definito dalla critica come un album disomogeneo e irregolare. Nemmeno i fan accolgono molto positivamente l'album rispetto agli altri, definito troppo acustico e folkloristico, escludendolo idealmente dalla discografia della band.
Due brani dell'album, Green Is the Colour e Cymbaline, vengono eseguiti dal vivo nello stesso periodo. Significativa è la seconda canzone per il fatto che in essa, per la prima volta, Waters critica il mercato discografico: questa tematica verrà da lui sviluppata anche in seguito, e sarà centrale in alcuni album successivi.
Ummagumma continua il discorso intrapreso con il lavoro precedente, caratterizzato da esperimenti sonori in perfetto stile psichedelico. La struttura è molto particolare: si tratta infatti di un album doppio di cui un disco è registrato dal vivo al Mothers Club di Birmingham il 27 aprile 1969 ed al Manchester College of Commerce il 2 maggio, con l'aggiunta in studio di alcune parti vocali, mentre l'altro disco contiene cinque brani, ognuno composto da un singolo componente del gruppo. I componimenti sono divisi in più tracce: quello di Wright quattro, quelli di Gilmour e Mason in tre, mentre Waters realizza due tracce singole, e dunque distinte, intitolate rispettivamente Grantchester Meadows e Several Species of Small Furry Animals Gathered Together in a Cave and Grooving with a Pict. L'album viene pubblicato nel Regno Unito il 25 ottobre 1969 e negli Stati Uniti il 10 novembre. L'accoglienza della critica non è delle migliori, anche se di recente l'album è stato parzialmente rivalutato. Il disco raggiunge comunque la posizione numero 5 in Inghilterra e la numero 74 negli Stati Uniti, facendo entrare i Floyd nella top 100 per la prima volta. Viene certificato disco d'oro nel febbraio del 1974 e disco di platino nel marzo del 1994. In questo periodo la band esegue dal vivo la suite The Man and the Journey, composta da brani risalenti ai primi anni del gruppo e materiale che appare in Soundtrack from the Film More e Ummagumma.
Di questo periodo è anche la partecipazione alla colonna sonora di Zabriskie Point di Michelangelo Antonioni, alla quale i quattro contribuiscono con tre brani, che compaiono sull'omonimo album.
La prima parte del disco è interamente occupata dall'omonima suite lunga oltre 23 minuti, brano per gruppo rock e orchestra, frutto di un lavoro collettivo, derivato per la gran parte da improvvisazioni in studio. A Ron Geesin, pioniere della musica sperimentale in Gran Bretagna, si deve l'orchestrazione, che conferisce un carattere epico alla traccia. Il secondo lato del disco contiene una traccia per ogni componente del gruppo, più una traccia conclusiva, Alan's Psychedelic Breakfast, un curioso brano che contiene rumori di un uomo che prepara e consuma una colazione all'inglese, con parti strumentali di sottofondo.
Nonostante l'album rappresentasse una rottura con il passato e sia tuttora considerato uno degli album più difficili all'ascolto, esso ottiene alla sua uscita un risultato discografico molto positivo, il migliore fino a quel momento: numero 1 in Gran Bretagna e numero 55 negli USA. Tali risultati permettono alla band di intraprendere il primo tour in America.
Tra il 1970 ed il 1975 il Pink Floyd Sound assume una conformazione definitiva, frutto della mescolanza degli stili di Gilmour, Waters e Wright. È in questo periodo, infatti, che escono gli album che hanno portato i Pink Floyd a vendere milioni di dischi in ogni parte del mondo. Meddle, uscito nel 1971, è il preludio a tutto questo: Echoes, una suite di oltre 23 minuti che riempie il secondo lato del vinile e che continua il discorso iniziato da Atom Heart Mother, è definito da Waters come sonic poem, ed è considerato da molti fan il capolavoro del gruppo. Mason parla di Meddle come il primo vero album dei Pink Floyd. Ha introdotto l'idea di un tema che si può ripetere.
L'album include anche One of These Days, un brano quasi interamente strumentale guidato dalla steel guitar di Gilmour, che si innalza sulle note vibrate dal basso di Waters. Tra i due brani una serie di pezzi a metà tra sperimentazione e melodia, tra i quali spicca Fearless, che si segnala per il testo di Waters e Gilmour e per l'inserimento di un coro dei tifosi del Liverpool, You'll Never Walk Alone. Meddle si piazza alla posizione numero 3 nel Regno Unito e solamente alla numero 70 negli States a causa, a detta di Mason, dell'inadeguata pubblicità da parte della Capitol Records. L'album viene anche positivamente recensito dalla critica, oltre che apprezzato dai fan.
Nello stesso anno il regista Stanley Kubrick chiede al gruppo di poter utilizzare le musiche di Atom Heart Mother per il film Arancia meccanica, ma la proposta viene rifiutata per timore di una pubblicità negativa. Kubrick avrà modo di rifarsi molto più tardi, quando Waters chiede al regista di poter usare la voce impersonale di HAL 9000, il computer di 2001: Odissea nello spazio, nel suo Amused to Death. Al rifiuto del regista, Waters replicherà poi includendo un messaggio registrato al contrario al principio di Perfect Sense.
Nel 1972 i Pink ricevono l'offerta di girare un film-concerto: Pink Floyd: Live at Pompeii, girato dal regista Adrian Maben e ambientato in Italia nell'anfiteatro di Pompei. Il video è un passaggio notevole nella carriera del gruppo, sia per il concept dell'esecuzione in uno spazio vuoto, sia per gli effetti audio-visivi utilizzati, anche se aggiunti nella riedizione denominata Director's cut pubblicata in DVD solamente nel 2003.
Altra collaborazione in ambito cinematografico è rappresentata da Obscured by Clouds, colonna sonora del film di Barbet Schroeder, La Vallée, pubblicato nel 1972. Il disco si piazza per la prima volta nella top 50 americana, precisamente alla posizione numero 46, e alla numero 6 in patria. Nonostante l'entusiasmo di Mason, che lo definisce un album sensazionale, la critica non è particolarmente positiva nelle recensioni, probabilmente a causa del fatto che le tracce propongono una sorta di ricreazione tecnologica del sound floydiano, nella quale Waters e compagni esplorano liberamente i territori dell'elettronica analogica.
Una delle tracce dell'album, Free Four, è tuttavia la prima canzone dei Pink Floyd ad essere trasmessa con una certa regolarità dalle radio statunitensi, nell'autunno del 1972, generando nel pubblico una certa aspettativa nei confronti del nuovo disco dei Pink Floyd, annunciato per la primavera del 1973. La title track, una delle tante strumentali dell'album, costituisce inoltre il brano di apertura dei loro concerti per un breve periodo. Il disco è l'ultimo a contenere testi scritti da David Gilmour fino all'album A Momentary Lapse of Reason, uscito quindici anni dopo.
Il disco, suonato in concerto già dal 1972, è un concept album che propone una musica concettuale ed eterodossa, alla quale si affiancano testi dal profondo contenuto filosofico e di riflessione sulla condizione umana, cosa che caratterizzerà la restante carriera del gruppo. Mentre al lavoro di composizione collaborano tutti e quattro i componenti in maniera più o meno rilevante, i testi sono scritti interamente da Waters. Gli argomenti trattati riguardano vari aspetti della natura umana: Speak to Me/Breathe parla della nascita e dell'infanzia, Time, in cui è incluso il brano non ufficiale Breathe (Reprise), affronta il tema dell'invecchiamento e del soverchiante e rapido approssimarsi della morte, con la giovinezza che passa prima che ce ne si possa rendere conto, The Great Gig in the Sky esplora pensieri religiosi e di morte, Money si burla dell'avidità e del consumismo, Us and Them si riferisce al conflitto, all'etnocentrismo, al fatto che ciascuno ritenga sé stesso sempre dalla parte della ragione, Brain Damage guarda alle malattie mentali, mostra come la follia sia solo relativa e quanto la vecchiaia porti lontano da chi si era un tempo, mentre Eclipse conclude l'album affermando il libero arbitrio e la casualità degli eventi.
L'uso di tecniche di registrazione avanzate da parte di Alan Parsons e di effetti sonori di forte impatto fanno del disco un'opera diversa dalle precedenti produzioni del gruppo, sicuramente la più celebre e per molti la migliore dei Pink Floyd. La copertina, creata da Storm Thorgerson dello studio Hipgnosis, è una delle più conosciute della storia del rock: essa raffigura, su di uno sfondo completamente nero, un prisma colpito da un raggio di luce bianca che si scompone, grazie al fenomeno della dispersione ottica, nello spettro visibile della radiazione elettromagnetica.
Ripetere il successo di Dark Side non sarebbe stato facile, per tale motivo i Floyd pensano inizialmente di produrre un album totalmente diverso dal precedente, al fine di evitare il più possibile un paragone tra i due lavori, che difficilmente si sarebbe concluso a favore del nuovo arrivato: Household Objects, un esperimento musicale eseguito suonando oggetti comuni, ad esempio elastici e bicchieri, come se fossero strumenti musicali, viene però accantonato presto. Il nuovo album, suonato con strumenti tradizionali, è intitolato invece Wish You Were Here. Pubblicato il 15 settembre 1975, il disco tratta il tema dell'assenza: la mancanza di umanità nell'industria discografica e, soprattutto, l'assenza di Syd Barrett. Molto noto per l'omonimo brano, l'album, in larga parte strumentale, ha come tema portante il brano Shine On You Crazy Diamond, composto da due parti che aprono e concludono il lavoro. Tale traccia, alla quale prende parte il sassofono di Dick Parry, già protagonista del precedente album, è un tributo al primo leader della band che culmina con un notevole intervento di sintetizzatore, il quale lascia spazio, sul finale, al tema di See Emily Play, brano scritto da Barrett. I restanti brani, Welcome to the Machine e Have a Cigar, descrivono, secondo molti pareri, il rapporto di Syd rispettivamente con il mondo esterno e con l'ambiente dello spettacolo, considerati entrambi, assieme all'abuso di droghe, concausa del suo squilibrio mentale.
L'album raggiunge la posizione numero uno sia nel Regno Unito che negli Stati Uniti, con grande plauso della critica. Un famoso aneddoto racconta che il 9 luglio del 1975, durante le registrazioni dell'album negli Abbey Road Studios, compare Syd Barrett, che i membri del gruppo riconoscono solo dopo diversi minuti. D'aspetto molto ingrassato, alla richiesta di spiegazioni egli risponde continuamente: Ho acquistato un grande frigorifero in cucina, e ultimamente sto mangiando molta carne di maiale.
L'album, registrato presso i Britannia Row Studios e pubblicato il 23 gennaio del 1977 nel Regno Unito ed il 2 febbraio negli Stati Uniti e in Canada, raggiunge la posizione numero 2 in patria e la numero 3 oltreoceano, tuttavia alcuni critici descrivono l'album come noioso e cupo. Il disco è uno dei maggiormente dominati dalla chitarra, grazie anche all'influenza del nascente movimento punk rock di quell'anno, ed è pervaso dall'idea che le persone si possano dividere in tre categorie: maiali, pecore e cani. Ad ognuna delle tre specie è dedicata una traccia dell'album, che è completato da Pigs on the Wing, divisa in due parti che lo aprono e chiudono.
Questo lavoro è il più influenzato da temi politici nella discografia floydiana e le critiche al capitalismo ed, in minor parte, alla religione sono spesso palesi. L'icona dell'album è il Pink Floyd pig, un gigantesco maiale gonfiabile che compare nella copertina del disco, fotografato mentre vola sopra la Centrale Elettrica di Battersea.
Nel 1978, a causa di problemi legali, la band è costretta a lasciare il Regno Unito per un anno: durante questo periodo i componenti si dedicano ad impegni personali, e quando viene il momento di ritrovarsi le idee sono poche. Waters ha però nel frattempo iniziato a lavorare a due progetti: The Pros and Cons of Hitch Hiking e The Wall. Il primo diverrà un album solista del bassista, mentre il secondo sarà un altro successo discografico per i Pink Floyd.
The Wall è un'opera rock concepita fin dalla genesi come album, film e spettacolo dal vivo. L'album esce il 30 novembre 1979 ed occupa la posizione numero 3 in Gran Bretagna e la 1 negli USA, restandovi per 15 settimane. Si è classificato all'87º posto nella lista dei 500 migliori album secondo Rolling Stone e, oltre al plauso della critica, è stato certificato 23x platinum dalla RIAA grazie ai 11,5 milioni di copie vendute nei soli Stati Uniti. Il brano Another Brick in the Wall - Part 2, inoltre, diventa l'unico singolo dei Floyd a raggiungere la posizione numero 1 delle classifiche[16], mentre altri due singoli di successo sono Comfortably Numb e Run Like Hell. L'opera, ideata da Waters, tratta i temi della solitudine e dell'assenza di comunicazione dovute alla presenza di un muro (in inglese appunto wall) posto tra le persone: tale barriera è costruita dalla società moderna, la cui critica era stata sviluppata anche nel precedente album. Alla fine dell'opera il muro cade, lasciando spazio ad un messaggio positivo e di speranza: Soli, o a coppie/Quelli che davvero ti amano/Camminano su e giù fuori dal muro. Questi concetti sono presentati attraverso la storia di una rockstar di nome Pink, nella quale si distingue chiaramente la persona di Waters, che per le cause sopra citate costruisce il muro che lo separa dalle altre persone e che lo porta alla follia, dal quale si libera solo dopo una sorta di processo mentale (The Trial) che lo condanna, e che conduce all'abbattimento del muro.
Espulsione di Wright e successo di The Wall
Dall'album viene tratto un film, scritto da Waters, diretto dal regista Alan Parker ed interpretato da Bob Geldof nel ruolo del protagonista. Viene intitolato Pink Floyd The Wall e pubblicato il 6 agosto 1982, riscuotendo un notevole successo: quasi 15 milioni di dollari al botteghino negli Stati Uniti. Il film ripercorre la traccia dell'album, differenziandosi per l'esclusione dei brani Hey You e The Show Must Go On, oltre che per l'aggiunta di due nuovi brani: What Shall We Do Now?, escluso dall'album originale per motivi di spazio e When the Tigers Broke Free. La pellicola, priva di dialoghi, affianca alle scene girate delle animazioni create da Gerald Scarfe.
Date le enormi proporzioni dell'allestimento e gli inevitabili problemi organizzativi e logistici, il tour itinerante viene sostituito dall'esecuzione di più concerti nello stesso luogo. Nel 1980 il The Wall Tour farà solo tre tappe: alla Sports Arena di Los Angeles e al Nassau Coliseum di New York in febbraio, all'Earls Court di Londra in agosto. L'anno successivo il tour prosegue con altre due esibizioni, a Dortmund in febbraio e nuovamente all'Earls Court in giugno.
A Momentary Lapse of Reason e rientro di Wright
A Momentary Lapse of Reason è il disco maggiormente influenzato da Gilmour: tutti i brani portano infatti la sua firma. Le tracce presentano arrangiamenti roboanti e complesse divagazioni strumentali: già nelle note di apertura di Signs of Life vi sono sintetizzatori d'atmosfera che emergono da un tappeto di suoni e voci. Nel secondo brano, Learning to Fly, vi è la presenza di coriste, cosa che caratterizza anche One Slip. L'andatura marziale e minacciosa di The Dogs of War sembra voler recuperare le atmosfere di The Wall mentre Yet Another Movie è un esperimento di aggiornamento del sound floydiano: lento e pesantemente scandito, vede lunghi feedback di chitarra sposarsi con le tastiere. Sorrow rende poi onore allo stile chitarristico di Gilmour, A New Machine e lo strumentale Terminal Frost completano il disco, insieme alla ballata On the Turning Away, una sorta di seguito ideale di Us and Them.
La lunghissima tournée intrapresa tra il 1987 e il 1989, che comprende anche il concerto tenuto a Venezia il 15 luglio 1989 su un palco galleggiante nel Bacino San Marco e trasmesso in diretta televisiva mondiale, riscuote un successo notevole e si chiude al Knebworth Park nel giugno 1990. Due singoli estratti dall'album finiscono in cima alla Billboard Mainstream Rock Tracks americana: Learning to Fly e On the Turning Away. Un anno più tardi la band realizza un doppio album dal vivo intitolato Delicate Sound of Thunder e registra alcuni brani per il film La Carrera Panamericana, nel quale figurano anche Gilmour e Mason in veste di piloti.
All'album segue un imponente tour mondiale, del quale rimane traccia in P*U*L*S*E, pubblicato l'anno seguente, tratto dai concerti tenuti in diverse località europee e contenente la prima versione integrale dal vivo di The Dark Side of the Moon[73]. La qualità del live è altissima: la formazione si avvale di due chitarre, due tastiere, basso, batteria, percussioni, sassofono e tre coriste. Nell'omonimo filmato è possibile inoltre osservare anche la maestosità del gigantesco apparato scenografico che fa da cornice ai concerti del tour: centinaia di luci, raggi laser, fumi e persino fuochi d'artificio si combinano in coreografie che accompagnano i brani, battuta per battuta. Il manager Steve O'Rourke affermò che il punto era unicamente dar vita al miglior show possibile.
Il 2 luglio 2005, in occasione del Live 8, la grande manifestazione musicale organizzata dall'amico Bob Geldof per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla povertà e sui problemi dell'Africa, i Pink Floyd tornano ad esibirsi nella loro formazione storica, Roger Waters compreso, eseguendo cinque brani rappresentativi della loro avventura musicale: Speak to Me, Breathe, a cui venne accorpato anche Breathe (Reprise), Money, Wish You Were Here e Comfortably Numb. Durante l'esecuzione di Wish You Were Here Waters ha voluto ricordare Syd Barrett, affermando "Effettivamente è emozionante stare qui con questi tre ragazzi dopo tutti questi anni. Qui per essere contati assieme a voi. Comunque, lo stiamo facendo per tutti quelli che non sono qui, in particolare, naturalmente, per Syd".
Durante il tour estivo di Waters dello stesso anno, negli spettacoli di Magny-Cours in Francia, all'Hyde Park di Londra, a Reykjavík in Islanda e al Summer Festival di Lucca, Nick Mason si aggrega alla band nella seconda parte dei concerti, mentre Wright, che aveva partecipato al tour solista di David Gilmour, declina l'offerta poiché impegnato con il nuovo album solista. Lo stesso Nick Mason, in seguito, si aggiunge a David Gilmour e a Richard Wright nella terza serata conclusiva del Tour on an Island del chitarrista alla Royal Albert Hall di Londra, il 31 maggio 2006, ricomponendo i Pink Floyd per due canzoni: Wish You Were Here e Comfortably Numb. Si tratta della prima apparizione del trio dopo il Live 8 e, a detta di Gilmour, dell'ultimo atto dei Pink Floyd.
Waters e i Pink Floyd incrociano tuttavia nuovamente le proprie strade il 10 maggio 2007 in occasione di un concerto organizzato in memoria di Syd Barrett, morto a Cambridge il 7 luglio dell'anno precedente. Nonostante l'attesa dei fan, però, i quattro non suonano insieme: Waters si esibisce nella prima parte dello show con Jon Carin, eseguendo la sua Flickering Flame, brano che affronta il tema di un amico morto, i tre Floyd suonano subito dopo la vecchia Arnold Layne, senza Waters, accompagnati dallo stesso Carin e dal bassista degli Oasis, Andy Bell. Il motivo di tale scelta fu di non voler distogliere l'attenzione dal protagonista della serata, ovvero Syd Barrett.
Lunedì 15 settembre 2008 viene annunciata la morte di Richard Wright, avvenuta a 65 anni dopo una breve lotta contro il cancro. Lo stesso giorno David Gilmour dice di Richard Wright. "Nessuno può sostituire Richard Wright. È stato il mio partner musicale e amico. Nelle discussioni su chi o cosa fossero i Pink Floyd, il contributo enorme di Rick è stato spesso trascurato. Era gentile, modesto e riservato ma la sua voce profonda e il suo modo di suonare erano vitali, magiche componenti del nostro riconoscibile sound. Non ho mai suonato con nessuno come lui. L'armonia delle nostre voci e la nostra telepatia musicale sono sbocciate nel 1971 in Echoes. A mio giudizio tutti i più grandi momenti dei Pink Floyd sono quelli in cui lui è a pieno regime. Dopo tutto, senza Us and Them e The Great Gig in the Sky, entrambe composte da lui, cosa sarebbe stato The Dark Side of the Moon? Senza il suo tocco pacato l'album Wish You Were Here non avrebbe funzionato molto. Nei nostri anni di mezzo, per vari motivi lui ha perso la sua strada per qualche tempo, ma nei primi anni Novanta, con The Division Bell, la sua vitalità, brillantezza e humor sono ritornati e la reazione del pubblico alle sue apparizioni nel mio tour del 2006 è stata tremendamente incoraggiante, ed è un segno della sua modestia che quelle standing ovation siano giunte a lui come una grande sorpresa (sebbene non al resto di noi). Come Rick, non trovo facile esprimere i miei sentimenti con le parole, ma lo amavo e mi mancherà enormemente".
Gilmour e la sua band rendono omaggio a Wright durante lo show britannico Later with... Jools Holland suonando il brano Remember a Day, peraltro mai eseguito dal vivo in precedenza e tratto dall'album A Saucerful of Secrets.
Il 10 luglio 2010 David Gilmour e Roger Waters decidono di tornare a suonare insieme, a distanza di cinque anni dall'ultima esibizione al Live 8, in occasione di un concerto di beneficenza per la Hoping Foundation. L'avvenimento assume particolare rilevanza perché è nota l'acredine che per quasi trent'anni ha caratterizzato il rapporto tra i due musicisti. Gilmour, per ricambiare la partecipazione del ritrovato amico e collega, partecipa invece alla data del 12 maggio 2011 del tour mondiale di The Wall a Londra suonando Comfortably Numb insieme a Waters. Al termine del concerto, durante i saluti e nel brano finale Outside the Wall, oltre a Roger Waters e alla sua band, erano presenti sul palco anche David Gilmour e Nick Mason. Questa è stata con ogni probabilità l'ultima apparizione in pubblico degli ultimi tre componenti rimasti in vita dei Pink Floyd.
Tale sound, a partire da Ummagumma in poi, rientra sostanzialmente nei canoni del rock progressivo, del quale ricalca in particolare il concetto di art rock: la musica ha principalmente un obiettivo estetico, e si pone come opera d'arte. Nonostante il fatto che, a partire da Animals fino all'abbandono del gruppo da parte di Waters, i messaggi politico-sociali siano una parte rilevante degli album, cosa che esula dalle caratteristiche del prog, la ricercatezza degli arrangiamenti (si veda Echoes), l'introduzione di elementi provenienti da altre tradizioni musicali (l'orchestra di Atom Heart Mother), lo sperimentalismo e l'uso massiccio di tastiere rendono i Floyd uno degli elementi di spicco della corrente che caratterizza l'Inghilterra degli anni settanta.
Sono inoltre tra le prime band a portare in tour, oltre agli innovativi sistemi di diffusione sonora quadrifonici, un impianto luci proprio, che negli anni si è espanso sempre più, raggiungendo dimensioni impressionanti.
Caratteristica peculiare delle esibizioni floydiane sono grandi palloni gonfiabili rappresentanti diversi oggetti: nei concerti americani del 1975 del tour di Dark Side of the Moon vi è un dirigibile a forma di piramide; nel tour di Animals il protagonista è invece il Pink Floyd pig, mentre nel tour seguente l'uscita di The Wall a prendere vita sono i personaggi dell'album, sotto forma di giganteschi pupazzi a forma di stringa, con tanto di occhi sporgenti.
Sempre nei concerti di The Wall, a metà dello spettacolo, viene edificato in breve tempo un muro di cartapesta alto 12 metri che separa i musicisti dal pubblico, e che permane per tutta la seconda parte del concerto, per poi crollare nel finale.
L'apice della maestosità dell'allestimento, tuttavia, viene raggiunta nel The Division Bell tour del 1994, immortalato dal filmato P*U*L*S*E, nel quale si osserva il palco circondato da alte impalcature cariche di luci, fumi e laser: Marc Brickman, il designer della band, utilizzò centinaia di lampade intelligenti, comandate da computer, che seguivano i brani in scaletta accompagnandoli, battuta per battuta, con giochi di luci sempre diversi. Dietro il palco vi era inoltre uno schermo circolare, sul quale venivano continuamente proiettate immagini, film e animazioni sincronizzate con i brani eseguiti.
La parte più elaborata e spettacolare di queste esibizioni sono però gli effetti speciali: alla fine della canzone On The Run, un aereo in scala 1:1, sostenuto da cavi, attraversa la platea e si schianta a lato del palco in una gigantesca esplosione di luci. Durante l'assolo di Comfortably Numb, invece, una sfera ricoperta di specchi, calata al centro dell'arena, viene illuminata da potenti fari da 12 kilowatt l'uno, cosicché il riflesso illumina tutta la platea, mentre essa si apre fino a formare un fiore. Tale sfera ha un diametro di 4,9 metri, ed una volta aperta ne misura 21,3, con i petali che raggiungono un diametro di 7,3 metri.
Pure rilevante è il fenomeno delle tribute band, tra le quali si annoverano i The Pink Floyd Experience, Wish You Were Here, Anderson Council, Australian Pink Floyd Show, The Machine, Brain Damage, i Polka Floyd, gli argentini Ummagumma, gli spagnoli The Pink Tones e gli italiani Pig Floyd (di Acerenza), Anderson Council, Desmog, Syd Floyd, Fluido Rosa, Acoustic Floyd, Big One, Floyd Machine, Euphonia, Young Lust e Lunatic Moon.
Numerose sono poi le band che hanno realizzato un tributo ai Pink Floyd. L'11 ottobre 2005 la band americana di progressive metal Dream Theater ha interpretato l'intero disco The Dark Side of the Moon ad Amsterdam ripetendolo, due settimane più tardi, a Londra. La stessa band ha inserito un riferimento al brano Careful with That Axe, Eugene nel testo della canzone Octavarium, brano chiaramente ispirato al rock progressivo. Da parte sua, Easy Star All-Stars ha registrato un tributo a The Dark Side, con influenze reggae e hip-hop, intitolato Dub Side of the Moon, mentre il gruppo heavy metal Ministry ne ha seguito l'esempio intitolando Dark Side of the Spoon un suo disco del 1999. In campo classico, gli String Quartet, composti da due violini, una viola ed un violoncello, hanno realizzato una propria versione di The Dark Side, mentre la London Philharmonic Orchestra ha fatto lo stesso nel disco Us and Them: Symphonic Pink Floyd.
A causa della crescente complessità della musica dei Pink Floyd, nel corso degli anni vengono ingaggiati numerosi musicisti al fine di riprodurre nei concerti quello che era stato registrato in studio con la massima fedeltà. L'inizio di queste partecipazioni si riscontra nel tour di Atom Heart Mother, quando l'omonima suite viene suonata con l'ausilio di un'intera orchestra e coro. Vista la dispendiosità di un tour con una simile quantità di musicisti, in seguito il numero di turnisti è sempre ridotto: nel 1973 viene ingaggiato il sassofonista Dick Parry, che partecipa anche alle tournée successive, eccetto quelle di The Wall e A Momentary Lapse of Reason, nella quale è sostituito da Scott Page. Nel tour di Animals Snowy White è ingaggiato come chitarrista, ed appare nella "surrogate band" che apre i concerti di The Wall, insieme a Peter Wood, Willie Wilson e Andy Bown. Nei A Momentary Lapse of Reason e Division Bell tour Jon Carin è invece il tastierista, Guy Pratt rimpiazza Waters, Tim Renwick diventa il chitarrista di supporto e Gary Wallis il percussionista. Anche alcune coriste, tra cui Clare Torry, Sam Brown, Durga McBroom e Carol Kenyon partecipano a queste tournée. Nel Live 8, infine, suonano Tim Renwick, Jon Carin, Dick Parry e Carol Kenyon.
Album Studio
1967 - The Piper at the Gates of Dawn
1968 - A Saucerful of Secrets
1969 - Soundtrack from the Film More
1969 - Ummagumma (secondo disco)
1970 - Atom Heart Mother
1971 - Meddle
1972 - Obscured by Clouds
1973 - The Dark Side of the Moon
1975 - Wish You Were Here
1977 - Animals
1979 - The Wall
1983 - The Final Cut
1987 - A Momentary Lapse of Reason
1994 - The Division Bell
Album dal vivo
1969 - Ummagumma (primo disco)
1988 - Delicate Sound of Thunder
1995 - P•U•L•S•E
2000 - Is There Anybody Out There?: The Wall Live 1980-1981
Premi e riconoscimenti
L'album The Dark Side of the Moon è stato classificato al 43º posto nella lista dei 500 migliori album secondo Rolling Stone (nella stessa lista sono anche presenti gli album: The Wall all'87º posto, Wish You Were Here al 209º e The Piper at the Gates of Dawn al 347º)
Il brano Marooned ha conquistato un Grammy Award come miglior brano strumentale.
Il 17 gennaio 1996 la band è stata inserita nella Rock and Roll Hall of Fame da Billy Corgan, frontman degli The Smashing Pumpkins.
Il 16 novembre 2005 i Pink Floyd sono entrati nella UK Music Hall of Fame.
Il 26 agosto 2008 i Pink Floyd sono stati insigniti con il prestigioso Polar Music Prize. Alla cerimonia erano presenti Roger Waters e Nick Mason. I due floyd hanno ricevuto il riconoscimento per mano del re Carlo XVI Gustavo di Svezia alla Concert Hall di Stoccolma. Richard Wright non era presente alla premiazione per problemi di salute.
In Inglese
Vernon Fitch, The Pink Floyd Encyclopedia, Collector's Guide Publishing, Inc., 2005. ISBN 1-894959-24-8
Cliff Jones, Another Brick in the Wall: The Stories Behind Every Pink Floyd Song, Broadway Books, 1996. ISBN 0-553-06733-8
Andy Mabbett, Pink Floyd: The Visual Documentary, Omnibus Press, 1994. ISBN 0-7119-4109-2
Andy Mabbett, The complete guide to the music of Pink Floyd , Omnibus Press, 1995. ISBN 0-7119-4301-X
Barry Miles, Pink Floyd - The Early Years, Omnibus Press, 2006. ISBN 978-1-84609-444-6
Julian Palacios, Lost in the Woods: Syd Barrett and the Pink Floyd, Plexus Publishing, Limited, 2001. ISBN 0-7522-2328-3
Nicholas Schaffner, Saucerful of Secrets: The Pink Floyd Odyssey, Dell Publishing, 1991. ISBN 0-517-57608-2
Alessandro Bratus, Pink Floyd. 40 anni di suoni e visioni, Editori Riuniti, 2005. ISBN 88-359-5667-6
Franco Brizi, Pink Floyd, Coniglio Editore, 2007. ISBN 88-88833-62-5
Christian Diemoz, Le Canzoni dei Pink Floyd, 2002, Editori Riuniti, 1991. ISBN 978-88-359-5313-5
Luca Ferrari, Tatuato sul muro. L'enigma di Syd Barrett, Edizioni Blues Brothers, 1995. ISBN 978-88-8074-006-3
Alfredo Marziano; Mark Worden, Floydspotting. Guida alla geografia dei Pink Floyd, Giunti Editore, 2008. ISBN 88-09-05961-1
Glenn Povey; Ian Russell, Pink Floyd. Un Sogno in Technicolor. Trent'anni di Storia e Concerti, Giunti Editore, 1998. ISBN 88-09-03288-8
Cesare Rizzi, Pink Floyd, Giunti Editore, 2008. ISBN 88-09-05655-8
Michele Mari, Rosso Floyd, Einaudi, 2010. ISBN 978-88-06-19544-1