1997: FUGA DA NEW YORK
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1997: fuga da New York (Escape from New York) è un film di fantascienza del 1981, diretto da John Carpenter, con Kurt Russell, Lee Van Cleef, Ernest Borgnine, Donald Pleasence, Isaac Hayes ed Harry Dean Stanton. È uno degli ultimi film con Lee Van Cleef, attore di culto delle pellicole western. La pellicola introdusse un personaggio-icona del cinema: l'antieroe "Snake" Plissken, interpretato da Russell. Il soprannome del personaggio è probabilmente dovuto ai vistosi tatuaggi a forma di serpente ("snake" in inglese) sulle braccia e sul ventre, analogia che si è persa nella versione italiana, dove è stato ribattezzato "Jena" Plissken. Nel 1996, Carpenter ha girato il sequel, Fuga da Los Angeles.
Trama
« 1988: l'indice di criminalità negli Stati Uniti aumenta del 400%. Quella che un tempo fu la libera città di New York diventa il carcere di massima sicurezza per l'intero paese. Un muro di cinta di 15 metri viene eretto lungo la linea costiera di Jersey, attraverso il fiume Harlem, e giù lungo la linea costiera di Brooklyn. Circonda completamente l'isola di Manhattan, tutti i ponti e i canali sono minati. La forza di polizia statunitense, come un esercito, è accampata intorno all'isola. Non vi sono guardie dentro il carcere. Solo i prigionieri e i mondi che si sono creati. Le regole sono semplici: una volta entrati, non si esce più »
(Voce narrante a inizio film)
Nel 1988, negli Stati Uniti, mentre la criminalità ha raggiunto livelli intollerabili, Manhattan viene barricata e trasformata in una gigantesca prigione al cui interno convivono diverse etnie di uomini. Le guardie stanziano solo all'esterno, evitando che chiunque esca. 1997: Jena Plissken è un prigioniero condannato alla pena capitale, da poco trasferito nel carcere di massima sicurezza di New York. Contemporaneamente al trasferimento di Jena, l'aereo presidenziale viene dirottato da alcuni terroristi che intendono far schiantare il velivolo contro uno dei grattacieli di New York, per uccidere il Presidente degli Stati Uniti. Per salvare il presidente, il segretario di Stato lo fa salire a bordo di una capsula di salvataggio, che viene espulsa prima dell'esplosione del velivolo. La capsula cade a New York e non si hanno più tracce del presidente. Allarmato, l'esercito invia subito un gruppo di soldati a controllare la situazione, ma vengono tutti accolti da Romero (braccio destro del 'Duca di New York'), che li minaccia e ordina loro di andarsene immediatamente, pena la morte del presidente.
Il commissario di polizia Hauk decide allora di mandare Jena Plissken, in grado di cavarsela nelle situazioni più estreme, a recuperare il presidente. Plissken ha ventiquattr'ore di tempo per portarlo fuori dall'isola-prigione e permettergli così di partecipare ad un'importante conferenza sulla guerra. Alla conferenza dovrà essere presentato un nastro che contiene una formula in grado di rivoluzionare la scienza: quella per la fusione fredda. Per assicurarsi la sua partecipazione, Hauk fa iniettare a Jena - spacciandolo per un vaccino contro i molteplici virus presenti nella città - due microcapsule che esploderanno allo scadere delle ventiquattro ore - "...quel tanto che basta per aprirti entrambe le arterie...", a meno che egli non riesca a portare a termine la missione in tempo per farsi così rimuovere tali dispositivi. Jena sale quindi a bordo di un aliante: su ordine di Hauk atterra sul tetto del World Trade Center e inizia la sua discesa verso l'underground metropolitano di New York. Appena arrivato, Jena viene riconosciuto da un tassista che ricorda con lui le azioni gloriose di Leningrado. Jena lo lascia e va via, per tentare di trovare il presidente. Sceso per strada, Jena osserva l'arrivo dei "Pazzi", una tribù di cannibali che escono una volta ogni mese per procurarsi sostentamento.
L'uomo si rifugia in un locale abbandonato, il Chock Full O'Nuts, dove incontra una ragazza che, poco dopo, sarà sbranata dai Pazzi. Jena torna indietro sui suoi passi e, minacciando il tassista di ucciderlo, si fa svelare chi ha rapito il presidente: è stato il Duca, un perfido assassino ritenuto il «signore di New York». Il tassista è piuttosto restio sul da farsi, ed evita di assecondare Jena, ma la minaccia di morte a cui è sottoposto sortisce effetto: decide infatti di accompagnarlo alla dimora di due membri fidati del Duca, 'Mente' e della moglie di questi, Maggie. La dimora è quella che un tempo era la biblioteca di New York. Mente conduce Jena, il tassista e Maggie alla dimora del Duca, dove scopre che il presidente viene torturato da Romero e dagli altri seguaci del Duca. 'Mente' si unisce allora alla causa di Jena, ma questi viene catturato dal Duca, che lo costringe a giocare un "match della morte": un combattimento da arena su un ring di wrestling.
Jena riesce ad abbattere il suo avversario, Slag, ed a fuggire assieme al Presidente degli Stati Uniti, Mente, Maggie ed al tassista, verso uno dei ponti minati di New York, di cui conosce l'ubicazione grazie ad una mappa. Il governo viene beffato dagli uomini del Duca, che consegnano la valigetta del Presidente senza nulla all'interno: il contenuto l'ha preso Jena, insieme al Presidente. Il Duca si mette all'inseguimento di Jena, a bordo della sua auto truccata, mentre Jena fugge attraverso il ponte a bordo di un taxi. Jena segue le indicazioni di 'Mente' per evitare le mine piazzate sul ponte ma, durante la traversata, per errore sterza nella direzione sbagliata e fa esplodere il taxi che si divide in due parti. Il tassista muore nell'esplosione. Jena scende dall'auto e si mette a camminare incurante delle mine; 'Mente' corre verso di lui per avvertirlo del pericolo, ma calpesta egli stesso una mina e la deflagrazione lo solleva da terra uccidendolo all'istante.
Il corpo senza vita atterra sul cofano di una macchina davanti ai sopravvissuti. Maggie, per far continuare la traversata a Jena e sentendo di non aver più niente da perdere, si mette in mezzo alla strada e spara all'auto del Duca nel tentativo di ucciderlo, venendo però investita. Rimangono in vita solo Jena ed il Presidente. I due corrono verso il muro per mettersi in salvo; il Presidente viene sollevato dalla polizia, grazie ad un verricello, dalla parte opposta del muro. Mentre Jena agguanta il cavo, arriva il Duca, di corsa e sparando. Jena a questo punto aggredisce il Duca e lo tramortisce, per poi tornare al cavo, che però viene bloccato dal Presidente che usa Jena come bersaglio per far uscire il Duca allo scoperto e ucciderlo, vendicandosi delle umiliazioni subìte quando era suo prigioniero. Solo quando il Duca sarà morto, il Presidente sbloccherà il meccanismo del verricello. Una volta lì giunto, Jena riesce finalmente a farsi rimuovere le capsule dal medico e consegna ad Hauk il nastro con la registrazione.
Il Presidente, che mostra indifferenza per coloro che sono morti nel tentativo di soccorrerlo, si collega via satellite con la conferenza internazionale e inizia a trasmettere il nastro, solo per accorgersi, però, che riproduce in realtà il pezzo Everyone's Coming to New York, che Jena aveva preso sul taxi e sostituito all'ultimo minuto. Jena distrugge il nastro autentico e se ne va.
Produzione
Sceneggiatura
La sceneggiatura è basata su un soggetto originariamente scritto per Clint Eastwood negli anni sessanta-anni settanta. Carpenter la riadattò insieme a Nick Castle. Inizialmente, la sceneggiatura conteneva delle piccole variazioni: ad esempio, all'inizio del film si doveva far vedere Jena che eseguiva una rapina a mano armata ad una banca, cosa per altro testimoniata dalla presenza - nella colonna sonora - della traccia The Bank Robbery, composta da Carpenter e mai inclusa nella pellicola: questa venne poi inclusa nell'edizione speciale statunitense del DVD.
Nel finale, invece, Lee Van Cleef doveva svelare a Jena che le microcapsule non erano mai state iniettate nel corpo ed il tutto era solo un espediente per accelerare i tempi: la soluzione fu poi adottata da Carpenter per Fuga da Los Angeles. La presunta morte di Jena Plissken, tormentone ricorrente nel film, è un omaggio ad un amico di Carpenter di nome Plissken e da tutti soprannominato Snake (l'originale inglese di Jena), che era stato creduto morto. Visto il successo del film, venne poi girato nel 1996 un sequel, mentre in quasi tutto il mondo, i produttori iniziarono a sfornare decine di remake più o meno scadenti.
Cast
Il regista John Carpenter all'inizio nel ruolo di Jena Plissken voleva Clint Eastwood, ma questa sua scelta era frutto della sceneggiatura originale che lo stesso Carpenter aveva scritto anni prima, durante l'università.
Poi, quando iniziarono le riprese, Carpenter si rese conto che Eastwood non era adatto al ruolo, e così ripiegò su Kurt Russell: aveva già collaborato con lui in Elvis, il re del rock e dunque avrebbe voluto continuare questa collaborazione (che sarebbe comunque proseguita con La cosa, Grosso guaio a Chinatown, Fuga da Los Angeles); i produttori Larry Franco e Debra Hill, invece, avrebbero voluto Tommy Lee Jones o Charles Bronson.
Il primo rifiutò il ruolo, mentre il secondo venne messo da parte da Carpenter, che lo riteneva troppo anziano. La parte venne allora assegnata a Russell. A posteriori gli stessi produttori riconobbero il ruolo cruciale che ebbe Russell nella costruzione del carismatico personaggio - con il tempo diventato una vera icona dell'antieroe - e quindi nel grande successo della pellicola.
Nel cast è presente Donald Pleasence, che aveva già collaborato con Carpenter in Halloween, la notte delle streghe (1978) ed avrebbe continuato in Il signore del male (1987), oltreché in altri film che Carpenter produsse o sceneggiò, come Il giorno in cui le allodole voleranno o Halloween II: il signore della morte. Problema principale dell'attore era l'accento inglese, per il personaggio del Presidente degli Stati Uniti, in contrasto con un requisito fondamentale per la candidatura, quello di essere americano di nascita. Carpenter chiese a Pleasence di fornire una versione plausibile da inserire nel film, come un'infanzia ed un'educazione in suolo britannico, ma la scena fu tagliata.
Alla fine dei titoli di coda è accreditato Joe Unger nel ruolo di "Taylor" che è assente nel film in quanto appare nella scena della rapina, tagliata poi nel montaggio finale.
Regia
Molte scene vennero realizzate in grande economia: la città devastata venne ricostruita in un'ampia zona industriale fuori St. Louis, recentemente distrutta da un incendio di grandi proporzioni, un autentico colpo di fortuna per Carpenter.
L'unica scena ad essere stata girata realmente a New York è quella iniziale, in cui alcuni prigionieri cercano di fuggire a bordo di un canotto, passando vicino alla statua della Libertà, scena dell'arrivo del commissario Hauck. Le scene in cui l'elicottero passa sopra Central Park vennero girate a San Fernando: sullo sfondo vennero montati alcuni modelli dell'agglomerato newyorkese cui provvide il regista James Cameron agli esordi.
In alcune sequenze sembrano comparire degli effetti speciali di grafica computerizzata, che aggiungono un ulteriore tocco futuribile ed al contempo risultarono un ingegnoso escamotage tecnico, come per l'impatto dell'aereo presidenziale ed il sorvolo dei grattacieli di Manhattan degli elicotteri della Polizia. In realtà, dati gli enormi costi che sarebbe stato allora necessario sostenere per realizzare animazioni in wireframe, si è ricorsi all'animazione tradizionale e ad un ulteriore espediente quale una comune ripresa di un plastico di New York (utilizzato nella scena del sorvolo notturno dell'aliante), ai cui edifici sono stati apposti fili trattati con vernice fosforescente, conferendo l'aspetto di una credibile skyline.
La scena di combattimento nel ring venne filmata nella sala grande della Union Station di St. Louis, un anno prima del restauro definitivo. Alcune trovate furono una novità assoluta: ad esempio, l'auto guidata dal Duca (Isaac Hayes) ornata con oggetti "casalinghi" ovvero lampadari. Non meno prosaiche le pistole per iniettare le microbombe nel collo di Jena, in vero degli arnesi a scatto da bigiotteria per forare i lobi auricolari onde impiantare orecchini.
Carpenter si divertì infine ad inserire omaggi ad alcuni registi che erano suoi amici: David Cronenberg, George A. Romero e Don Taylor. I loro cognomi sono infatti quelli dei personaggi interpretati da Frank Doubleday, John Strobel e Joe Unger.
Fonte: WIKIPEDIA
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1997: fuga da New York (Escape from New York) è un film di fantascienza del 1981, diretto da John Carpenter, con Kurt Russell, Lee Van Cleef, Ernest Borgnine, Donald Pleasence, Isaac Hayes ed Harry Dean Stanton. È uno degli ultimi film con Lee Van Cleef, attore di culto delle pellicole western. La pellicola introdusse un personaggio-icona del cinema: l'antieroe "Snake" Plissken, interpretato da Russell. Il soprannome del personaggio è probabilmente dovuto ai vistosi tatuaggi a forma di serpente ("snake" in inglese) sulle braccia e sul ventre, analogia che si è persa nella versione italiana, dove è stato ribattezzato "Jena" Plissken. Nel 1996, Carpenter ha girato il sequel, Fuga da Los Angeles.
Trama
« 1988: l'indice di criminalità negli Stati Uniti aumenta del 400%. Quella che un tempo fu la libera città di New York diventa il carcere di massima sicurezza per l'intero paese. Un muro di cinta di 15 metri viene eretto lungo la linea costiera di Jersey, attraverso il fiume Harlem, e giù lungo la linea costiera di Brooklyn. Circonda completamente l'isola di Manhattan, tutti i ponti e i canali sono minati. La forza di polizia statunitense, come un esercito, è accampata intorno all'isola. Non vi sono guardie dentro il carcere. Solo i prigionieri e i mondi che si sono creati. Le regole sono semplici: una volta entrati, non si esce più »
(Voce narrante a inizio film)
Nel 1988, negli Stati Uniti, mentre la criminalità ha raggiunto livelli intollerabili, Manhattan viene barricata e trasformata in una gigantesca prigione al cui interno convivono diverse etnie di uomini. Le guardie stanziano solo all'esterno, evitando che chiunque esca. 1997: Jena Plissken è un prigioniero condannato alla pena capitale, da poco trasferito nel carcere di massima sicurezza di New York. Contemporaneamente al trasferimento di Jena, l'aereo presidenziale viene dirottato da alcuni terroristi che intendono far schiantare il velivolo contro uno dei grattacieli di New York, per uccidere il Presidente degli Stati Uniti. Per salvare il presidente, il segretario di Stato lo fa salire a bordo di una capsula di salvataggio, che viene espulsa prima dell'esplosione del velivolo. La capsula cade a New York e non si hanno più tracce del presidente. Allarmato, l'esercito invia subito un gruppo di soldati a controllare la situazione, ma vengono tutti accolti da Romero (braccio destro del 'Duca di New York'), che li minaccia e ordina loro di andarsene immediatamente, pena la morte del presidente.
Il commissario di polizia Hauk decide allora di mandare Jena Plissken, in grado di cavarsela nelle situazioni più estreme, a recuperare il presidente. Plissken ha ventiquattr'ore di tempo per portarlo fuori dall'isola-prigione e permettergli così di partecipare ad un'importante conferenza sulla guerra. Alla conferenza dovrà essere presentato un nastro che contiene una formula in grado di rivoluzionare la scienza: quella per la fusione fredda. Per assicurarsi la sua partecipazione, Hauk fa iniettare a Jena - spacciandolo per un vaccino contro i molteplici virus presenti nella città - due microcapsule che esploderanno allo scadere delle ventiquattro ore - "...quel tanto che basta per aprirti entrambe le arterie...", a meno che egli non riesca a portare a termine la missione in tempo per farsi così rimuovere tali dispositivi. Jena sale quindi a bordo di un aliante: su ordine di Hauk atterra sul tetto del World Trade Center e inizia la sua discesa verso l'underground metropolitano di New York. Appena arrivato, Jena viene riconosciuto da un tassista che ricorda con lui le azioni gloriose di Leningrado. Jena lo lascia e va via, per tentare di trovare il presidente. Sceso per strada, Jena osserva l'arrivo dei "Pazzi", una tribù di cannibali che escono una volta ogni mese per procurarsi sostentamento.
L'uomo si rifugia in un locale abbandonato, il Chock Full O'Nuts, dove incontra una ragazza che, poco dopo, sarà sbranata dai Pazzi. Jena torna indietro sui suoi passi e, minacciando il tassista di ucciderlo, si fa svelare chi ha rapito il presidente: è stato il Duca, un perfido assassino ritenuto il «signore di New York». Il tassista è piuttosto restio sul da farsi, ed evita di assecondare Jena, ma la minaccia di morte a cui è sottoposto sortisce effetto: decide infatti di accompagnarlo alla dimora di due membri fidati del Duca, 'Mente' e della moglie di questi, Maggie. La dimora è quella che un tempo era la biblioteca di New York. Mente conduce Jena, il tassista e Maggie alla dimora del Duca, dove scopre che il presidente viene torturato da Romero e dagli altri seguaci del Duca. 'Mente' si unisce allora alla causa di Jena, ma questi viene catturato dal Duca, che lo costringe a giocare un "match della morte": un combattimento da arena su un ring di wrestling.
Jena riesce ad abbattere il suo avversario, Slag, ed a fuggire assieme al Presidente degli Stati Uniti, Mente, Maggie ed al tassista, verso uno dei ponti minati di New York, di cui conosce l'ubicazione grazie ad una mappa. Il governo viene beffato dagli uomini del Duca, che consegnano la valigetta del Presidente senza nulla all'interno: il contenuto l'ha preso Jena, insieme al Presidente. Il Duca si mette all'inseguimento di Jena, a bordo della sua auto truccata, mentre Jena fugge attraverso il ponte a bordo di un taxi. Jena segue le indicazioni di 'Mente' per evitare le mine piazzate sul ponte ma, durante la traversata, per errore sterza nella direzione sbagliata e fa esplodere il taxi che si divide in due parti. Il tassista muore nell'esplosione. Jena scende dall'auto e si mette a camminare incurante delle mine; 'Mente' corre verso di lui per avvertirlo del pericolo, ma calpesta egli stesso una mina e la deflagrazione lo solleva da terra uccidendolo all'istante.
Il corpo senza vita atterra sul cofano di una macchina davanti ai sopravvissuti. Maggie, per far continuare la traversata a Jena e sentendo di non aver più niente da perdere, si mette in mezzo alla strada e spara all'auto del Duca nel tentativo di ucciderlo, venendo però investita. Rimangono in vita solo Jena ed il Presidente. I due corrono verso il muro per mettersi in salvo; il Presidente viene sollevato dalla polizia, grazie ad un verricello, dalla parte opposta del muro. Mentre Jena agguanta il cavo, arriva il Duca, di corsa e sparando. Jena a questo punto aggredisce il Duca e lo tramortisce, per poi tornare al cavo, che però viene bloccato dal Presidente che usa Jena come bersaglio per far uscire il Duca allo scoperto e ucciderlo, vendicandosi delle umiliazioni subìte quando era suo prigioniero. Solo quando il Duca sarà morto, il Presidente sbloccherà il meccanismo del verricello. Una volta lì giunto, Jena riesce finalmente a farsi rimuovere le capsule dal medico e consegna ad Hauk il nastro con la registrazione.
Il Presidente, che mostra indifferenza per coloro che sono morti nel tentativo di soccorrerlo, si collega via satellite con la conferenza internazionale e inizia a trasmettere il nastro, solo per accorgersi, però, che riproduce in realtà il pezzo Everyone's Coming to New York, che Jena aveva preso sul taxi e sostituito all'ultimo minuto. Jena distrugge il nastro autentico e se ne va.
Produzione
Sceneggiatura
La sceneggiatura è basata su un soggetto originariamente scritto per Clint Eastwood negli anni sessanta-anni settanta. Carpenter la riadattò insieme a Nick Castle. Inizialmente, la sceneggiatura conteneva delle piccole variazioni: ad esempio, all'inizio del film si doveva far vedere Jena che eseguiva una rapina a mano armata ad una banca, cosa per altro testimoniata dalla presenza - nella colonna sonora - della traccia The Bank Robbery, composta da Carpenter e mai inclusa nella pellicola: questa venne poi inclusa nell'edizione speciale statunitense del DVD.
Nel finale, invece, Lee Van Cleef doveva svelare a Jena che le microcapsule non erano mai state iniettate nel corpo ed il tutto era solo un espediente per accelerare i tempi: la soluzione fu poi adottata da Carpenter per Fuga da Los Angeles. La presunta morte di Jena Plissken, tormentone ricorrente nel film, è un omaggio ad un amico di Carpenter di nome Plissken e da tutti soprannominato Snake (l'originale inglese di Jena), che era stato creduto morto. Visto il successo del film, venne poi girato nel 1996 un sequel, mentre in quasi tutto il mondo, i produttori iniziarono a sfornare decine di remake più o meno scadenti.
Cast
Il regista John Carpenter all'inizio nel ruolo di Jena Plissken voleva Clint Eastwood, ma questa sua scelta era frutto della sceneggiatura originale che lo stesso Carpenter aveva scritto anni prima, durante l'università.
Poi, quando iniziarono le riprese, Carpenter si rese conto che Eastwood non era adatto al ruolo, e così ripiegò su Kurt Russell: aveva già collaborato con lui in Elvis, il re del rock e dunque avrebbe voluto continuare questa collaborazione (che sarebbe comunque proseguita con La cosa, Grosso guaio a Chinatown, Fuga da Los Angeles); i produttori Larry Franco e Debra Hill, invece, avrebbero voluto Tommy Lee Jones o Charles Bronson.
Il primo rifiutò il ruolo, mentre il secondo venne messo da parte da Carpenter, che lo riteneva troppo anziano. La parte venne allora assegnata a Russell. A posteriori gli stessi produttori riconobbero il ruolo cruciale che ebbe Russell nella costruzione del carismatico personaggio - con il tempo diventato una vera icona dell'antieroe - e quindi nel grande successo della pellicola.
Nel cast è presente Donald Pleasence, che aveva già collaborato con Carpenter in Halloween, la notte delle streghe (1978) ed avrebbe continuato in Il signore del male (1987), oltreché in altri film che Carpenter produsse o sceneggiò, come Il giorno in cui le allodole voleranno o Halloween II: il signore della morte. Problema principale dell'attore era l'accento inglese, per il personaggio del Presidente degli Stati Uniti, in contrasto con un requisito fondamentale per la candidatura, quello di essere americano di nascita. Carpenter chiese a Pleasence di fornire una versione plausibile da inserire nel film, come un'infanzia ed un'educazione in suolo britannico, ma la scena fu tagliata.
Alla fine dei titoli di coda è accreditato Joe Unger nel ruolo di "Taylor" che è assente nel film in quanto appare nella scena della rapina, tagliata poi nel montaggio finale.
Regia
Molte scene vennero realizzate in grande economia: la città devastata venne ricostruita in un'ampia zona industriale fuori St. Louis, recentemente distrutta da un incendio di grandi proporzioni, un autentico colpo di fortuna per Carpenter.
L'unica scena ad essere stata girata realmente a New York è quella iniziale, in cui alcuni prigionieri cercano di fuggire a bordo di un canotto, passando vicino alla statua della Libertà, scena dell'arrivo del commissario Hauck. Le scene in cui l'elicottero passa sopra Central Park vennero girate a San Fernando: sullo sfondo vennero montati alcuni modelli dell'agglomerato newyorkese cui provvide il regista James Cameron agli esordi.
In alcune sequenze sembrano comparire degli effetti speciali di grafica computerizzata, che aggiungono un ulteriore tocco futuribile ed al contempo risultarono un ingegnoso escamotage tecnico, come per l'impatto dell'aereo presidenziale ed il sorvolo dei grattacieli di Manhattan degli elicotteri della Polizia. In realtà, dati gli enormi costi che sarebbe stato allora necessario sostenere per realizzare animazioni in wireframe, si è ricorsi all'animazione tradizionale e ad un ulteriore espediente quale una comune ripresa di un plastico di New York (utilizzato nella scena del sorvolo notturno dell'aliante), ai cui edifici sono stati apposti fili trattati con vernice fosforescente, conferendo l'aspetto di una credibile skyline.
La scena di combattimento nel ring venne filmata nella sala grande della Union Station di St. Louis, un anno prima del restauro definitivo. Alcune trovate furono una novità assoluta: ad esempio, l'auto guidata dal Duca (Isaac Hayes) ornata con oggetti "casalinghi" ovvero lampadari. Non meno prosaiche le pistole per iniettare le microbombe nel collo di Jena, in vero degli arnesi a scatto da bigiotteria per forare i lobi auricolari onde impiantare orecchini.
Carpenter si divertì infine ad inserire omaggi ad alcuni registi che erano suoi amici: David Cronenberg, George A. Romero e Don Taylor. I loro cognomi sono infatti quelli dei personaggi interpretati da Frank Doubleday, John Strobel e Joe Unger.
Fonte: WIKIPEDIA