I Deep Purple sono un gruppo hard & heavy britannico nato nel 1968 a Hertford, Inghilterra. Insieme a gruppi come Led Zeppelin e Black Sabbath, sono considerati fra i principali pionieri del genere heavy metal.
Si possono considerare i Deep Purple come una delle band musicalmente più complete degli anni settanta, con un sostrato musicale che spazia dal blues al Rock'n'roll, dal funky al jazz e al folk, dalla musica orientale alla musica classica fino al R&B. Ai Deep Purple va attribuita la prima commistione tra umori e temi musicali neoclassici al tempo e al ritmo tipici del blues e del rock and roll.[senza fonte] Il suono della band comprende anche elementi di progressive rock.
Hanno venduto più di 100 milioni di copie nel mondo e sono stati presenti sul Guinness dei primati come la band più rumorosa del mondo.
A differenza di molti gruppi coetanei, nati dall'incontro dei musicisti, sono nati principalmente per la volontà di due manager: John Coletta e Tony Edwards.
Storia
Le origini (1965-1969)
Nel maggio del 1965 nasce una formazione con il nome di "Episode Six" che comprendeva Ian Gillan alla voce, Graham Dimmock e Tony Lander alla chitarra, Roger Glover al basso, Sheila Dimmock alle tastiere e Harvey Shields alla batteria.
Due anni più tardi, nacque un'altra band, centrata su un trio di cantanti, i "The Flowerpot Men and their Garden" (inizialmente nota col nome "The Ivy League"). Il nome era tratto dallo spettacolo per bambini The Flowerpot Men, ma si dice che esso sia un ovvio riferimento ai concetti del flower power e della cannabis (pot in inglese).
La canzone di maggior successo del gruppo fu Let's Go To San Francisco (alcuni sostengono che si trattasse di una parodia del brano If You're Going to San Francisco di Scott McKenzie, ma il gruppo negò sempre la validità di questa voce). I membri del gruppo erano Tony Burrows, Neil Landon, Robin Shaw e Pete Nelson alla voce, Ged Stone alla chitarra, Nick Simper al basso, Jon Lord all'organo e Carol Little alla batteria.
Nel febbraio del 1968 dopo un incontro avvenuto tra Lord e Ritchie Blackmore (proveniente dai The Trip, con cui aveva accompagnato il cantante italiano Riki Maiocchi), prese forma il progetto per un nuovo gruppo, i Roundabout, che comprendeva Blackmore alla chitarra, Lord all'organo Hammond, Nick Simper al basso e Chris Curtis alla batteria e voce. Il nome Roundabout, che significa giostra, derivava dall'idea che la band dovesse girare come una giostra appunto attorno alla figura e allo strumento di Curtis. Blackmore e Lord convinsero i due managers Coletta ed Edwards della pochezza delle idee di Curtis e si misero alla ricerca di un nuovo cantante e di un nuovo batterista.
Nel marzo del 1968 Blackmore, Lord e Simper lasciarono da parte l'idea di chiamare il gruppo Roundabout, ma lo mantennero momentaneamente perché, se la band non avesse avuto successo, avrebbero potuto ricominciare da capo con un nuovo nome e dei Roundabout non si sarebbe ricordato mai nessuno. Quindi "Roundabout" fu una mossa puramente strategica. Così si formò una nuova band con il cantante Rod Evans e il batterista Ian Paice. Evans e Paice avevano già suonato assieme in un gruppo chiamato "The Maze", attivo fra il 1966 e il 1967, e che aveva anche soggiornato per qualche mese in Italia (incidendo il 45 giri Aria del sud/Non fatemi odiare, per la Polydor, NH 59 801).
Dovendo scegliere il nome della nuova band, decisero per un nome composto da due parole (come andava di moda all'epoca): Blackmore propose "Deep Purple" pensando all'omonima canzone di Nino Tempo e April Stevens, brano preferito di sua nonna.
Nell'ottobre del 1968 il gruppo ebbe un buon successo negli Stati Uniti con il singolo Hush, cover di un brano di Joe South, e con l'album di debutto, Shades of Deep Purple. Seguirono gli album The Book of Taliesyn (1968) e Deep Purple (1969); quest'ultimo comprendeva alcuni brani incisi con un'orchestra sinfonica. A questo periodo appartengono anche cover e brani memorabili come Hey Joe, Mandrake Root, Help e Chasing Shadows, in cui si avverte distintamente la cifra stilistica di Simper ed Evans, nettamente differente da quella della formazione classica successiva, ma sempre di livello superlativo.
Dopo questi primi tre album e un lungo tour negli Stati Uniti, l'arrivo di Ian Gillan alla voce (in sostituzione di Evans) e di Roger Glover al basso (al posto di Simper) diede luogo alla formazione classica dei Deep Purple: il "Mark II". Il primo lavoro di questa nuova formazione fu l'album Concerto for Group and Orchestra, un movimento in tre parti composto da Lord e inciso con la Royal Philharmonic Orchestra diretta da Malcolm Arnold.
I classici (1970-1975)
Poco tempo dopo, la band virò decisamente direzione approdando a una forma di hard rock molto "pesante", uno dei primi esempi di heavy metal insieme ai primi lavori dei Black Sabbath e dei Led Zeppelin. A innescare il cambiamento, come riconoscono i membri della band, è stato proprio l'avvento sulla scena musicale di fine anni sessanta della formazione britannica dei Led Zeppelin. L'ascolto dei primi due dischi pubblicati dai colleghi rappresenta per Lord e compagni una sorta di illuminazione:
« Da quel momento decidemmo che quella era la musica che volevamo suonare anche noi. »
(Ritchie Blackmore)
Invece di includere un nuovo membro del gruppo, Jon Lord (musicista di formazione classica, diplomato al conservatorio) ebbe un'intuizione geniale: collegò l'Hammond a un amplificatore per chitarra elettrica Marshall 1959 SLP[13]. Il suono risultò un'alternativa a quello che avrebbe fornito una chitarra e caratterizzò il sound dei Deep Purple, in un intervista rivelò: "Amplificai il mio organo invece che col Leslie col Marshall di Ritchie ed è così che svegliai la bestia, solo due anni dopo riuscì a domarla al massimo delle sue potenzialità." Fu da questo momento in poi che i Deep Purple crearono un sound che avrebbe influito in modo considerevole sul rock e in particolare sull'heavy metal. Deep Purple in Rock uscito nel 1970, ebbe un grande successo e il gruppo dovette affrontare vari tour mondiali, impegnati anche alla preparazione dell'album successivo, uscito nel 1971. Fireball fu diverso dalle aspettative del pubblico, in quanto il gruppo si cimenta in esperimenti blues rock (No No No e Demon's Eye) e country (Anyone's Daughter) e vendette meno del precedente.
L'album che li consacrò fu Machine Head del 1972. Gran parte della popolarità del disco è dovuta a Smoke on the Water, uno dei più noti della loro carriera che parla di un incendio al Casinò di Montreux che distrusse l'intera strumentazione di Frank Zappa e dei The Mothers of Invention. Quest'album fu registrato nel camion-studio dei Rolling Stones e all'interno di un albergo di Montreux con lo scopo di ottenere un nuovo sound. A seguito della tournée in Giappone, esce il live Made in Japan, pietra miliare della storia del rock.
La band produsse successivamente l'album Who Do We Think We Are nel 1973 scritto parzialmente anche in Italia. Dopo questo album iniziarono ad esserci forti tensioni nell'organico. Gillan, sia per questioni di stress e sia per contrasti personali con Ritchie Blackmore, decise di andarsene per fondare poi una band a suo nome, i Gillan (nota in un primo periodo anche come Ian Gillan Band). Glover, invece, fu cacciato dalla band e anche lui intraprese la carriera solista.
La scelta del nuovo bassista ricadde allora su Glenn Hughes (fino ad allora bassista/cantante nei Trapeze), il quale, in un primo momento doveva assumere il duplice ruolo di cantante e bassista, pensando di ridurre i Deep Purple a un quartetto, ma alla fine questa idea venne accantonata (i manager volevano a tutti i costi un quintetto). Le audizioni per il nuovo singer non diedero alcun risultato, finché Ian Paice, per puro caso, capitò in un pub e ascoltò il cantante David Coverdale che si stava esibendo con la sua band. Rimasto colpito dalle capacità vocali di Coverdale gli propose di partecipare alle audizioni, nelle quali fu appunto scelto. Con questa formazione fu inciso nel 1974 un altro disco di grande successo, Burn. L'influenza di David Coverdale e di Glenn Hughes portò elementi funky, rhythm'n'blues e soul al sound del gruppo, e queste nuove sonorità sono ancora più evidenti nel successivo Stormbringer dello stesso anno. Blackmore però non era soddisfatto di questi mutamenti, e dopo l'uscita del live Made in Europe (dal tour di Stormbringer), abbandonò il gruppo il giorno dopo la data di Parigi del tour mondiale, precisamente il 7 aprile 1975 per fondare i Rainbow con Ronnie James Dio. Di quel concerto è stato successivamente pubblicato un disco dal titolo Live In Paris 1975.
Senza Blackmore (1975-1977)
Con l'abbandono di Blackmore, i Deep Purple scelsero il giovane Tommy Bolin, in passato membro degli Zephyr, James Gang e Billy Cobham. Nonostante queste ottime credenziali di Bolin, l'album Come Taste the Band del 1975 non ebbe il successo sperato.
Nel 1976, John Bonham, batterista dei Led Zeppelin, si presentò dietro le quinte di un concerto dei Deep Purple al "Nassau Coliseum" di Long Island. In stato di ubriachezza notò un microfono libero e salì sul palco prima che i roadies dei Deep Purple potessero fermarlo. Il gruppo smise di suonare stupefatto, mentre Bonham urlava al microfono: "Sono John Bonham dei Led Zeppelin e voglio semplicemente annunciarvi che abbiamo un nuovo album in uscita: si chiama Presence e, cazzo, è fantastico!". Quindi fece per andarsene ma prima si voltò verso il chitarrista dei Deep Purple e lo insultò gratuitamente: "E per quanto riguarda Tommy Bolin, non sa suonare una merda!". Tale episodio comparve sulle riviste musicali di tutto il mondo (è citato anche nel libro Led Zeppelin: Il Martello degli Dei) e successivamente gli stessi Deep Purple lo confermarono numerose volte.
I problemi di dipendenza da eroina di Bolin crearono vari problemi nel gruppo. Durante un tour mondiale con i Deep Purple, in un'apparizione in Indonesia, Tommy Bolin ebbe una semiparalisi del braccio sinistro a causa di un'iniezione di eroina riuscita male, e gli spettacoli seguenti vennero portati avanti dalla band con grave difficoltà e imbarazzo fino al momento in cui il cantante David Coverdale, furibondo, lasciò il palco nel bel mezzo del concerto di Liverpool. Quella fu la fine e la separazione dei Deep Purple. Pochi mesi dopo Bolin morì di overdose. Successe tutto con profondo sgomento di Lord e Paice, che avevano sempre evitato la droga e gli spacciatori che bazzicavano nei concerti.
Dopo lo scioglimento (1977-1983)
La maggior parte degli ex Deep Purple ebbero discreti successi in altre formazioni come i Rainbow di Ritchie Blackmore nei quali apparve successivamente anche Roger Glover. Ian Paice e Jon Lord crearono nel 1977 una band insieme al tastierista Tony Ashton, (PAL, Paice, Ashton & Lord) che produsse solo due album, entrambi nel 1977. Della formazione facevano parte anche Bernie Marsden alle chitarre e Paul Martinez al basso. Due progetti solisti per il cantante Ian Gillan: la Ian Gillan Band, sciolta la quale formò i Gillan, e una partecipazione per i Black Sabbath nell'album Born Again; Glenn Hughes che proseguì per la carriera solista (non prima di tentare di formare un gruppo con Tommy Bolin, tentativo fallito per la morte di quest'ultimo); David Coverdale che fonda i Whitesnake a cui si uniscono Ian Paice e Jon Lord, tanto che vennero soprannominati da alcuni "I nuovi Deep Purple", e a cui partecipa anche Roger Glover nei due albums del 1977 e del 1978 (David Coverdale's Whitesnake e Snakebite), suonando l'ARP 2600 e le percussioni.
Il ritorno (1984-1992)
Nell'aprile del 1984, i Deep Purple tornarono a riunirsi. Durante la trasmissione The Friday Rock Show della radio della BBC, fu annunciato che la formazione composta da Blackmore, Gillan, Glover, Lord e Paice aveva iniziato a produrre nuovo materiale. Il gruppo firmò un contratto con la Polydor per l'Europa e con la Mercury per il Nordamerica. L'album Perfect Strangers fu pubblicato in ottobre e ne seguì un tour mondiale, che partì dalla Nuova Zelanda e terminò in Europa. Il loro rientro nel Regno Unito fu timido, con un singolo show (col supporto degli Scorpions); le condizioni atmosferiche terribili non impedirono a 80.000 fan di comparire a salutare questo memorabile ritorno.
La stessa formazione incise nel 1987 The House of Blue Light, che vendette meno, e poi il doppio live Nobody's Perfect (1988). Nel Regno Unito, per celebrare il ventennale della band, fu anche pubblicata una nuova versione del brano Hush, che si trova in alcune versioni di Nobody's Perfect come "bonus track". Nel 1989, Ian Gillan e Ritchie Blackmore ebbero altri dissapori, a causa dei quali il primo abbandonò nuovamente il gruppo (pubblicando poi altri due albums solisti), sostituito dall'ex cantante dei Rainbow, Joe Lynn Turner. Questa formazione incise un unico album di poco successo, Slaves & Masters (1990).
Gli anni novanta e oltre (1993-oggi)
Al termine del tour di Slaves & Masters, Glover, Lord e Paice rivollero indietro Gillan alla voce, e Blackmore acconsentì. Ancora una volta nella loro formazione classica, i Deep Purple incisero nel 1993 The Battle Rages on..., che comprendeva brani di un certo successo come la Title Track e Anya. Il conflitto fra Gillan e Blackmore però non era stato risolto, e questa volta fu Blackmore ad abbandonare, definitivamente. La band lo sostituì con Joe Satriani per le ultime date del tour in Giappone e un successivo tour europeo. A Satriani fu chiesto di rimanere con la band, ma rifiutò per potersi dedicare pienamente al suo progetto "G3". Fra i chitarristi a cui i Deep Purple concessero un'audizione, la scelta cadde sullo statunitense Steve Morse, già dei Dixie Dregs.
La band continuò ad avere un certo seguito per il resto degli anni novanta, incidendo alcuni album accolti con favore dalla critica. Purpendicular nel 1996 fu il primo album della nuova formazione ed ebbe un buon meritato successo anche grazie ai singoli. Nello stesso anno fu registrato Live at the Olympia 96 a Parigi. Due anni dopo fu la volta di Abandon, un album ricco di esperimenti musicali voluti dalla band che non ebbe il successo di Purpendicular. Il tour che seguì l'uscita di Abandon fu registrato nel 1999 e il live ha il nome di Total Abandon. Nel 2002 Jon Lord (che insieme a Paice era l'unico membro dei Deep Purple a comparire in tutte le formazioni) annunciò che avrebbe abbandonato per dedicarsi ad alcuni progetti personali (specialmente musica d'orchestra) e che non voleva più suonare hard rock. Fu sostituito da Don Airey, noto per aver suonato con Jethro Tull, Ozzy Osbourne, Rainbow, Black Sabbath e Whitesnake e che, nel 2001, aveva già rimpiazzato Lord (bloccato dai postumi di un intervento al ginocchio).
Con Airey i Deep Purple incisero prima l'apprezzato Bananas, nel 2003, e, nel 2005, Rapture of the Deep. Su invito di Bob Geldof, il 2 luglio 2005 i Deep Purple parteciparono alla giornata Live 8, organizzata per chiedere al G8 la cancellazione del debito dei paesi africani, dimostrandosi uno dei gruppi più applauditi dell'intero evento sul palco di Barrie in Canada, davanti a un pubblico di oltre 35.000 persone.
L'estate del 2009 li ha visti impegnati in vari festival rock, al posto degli Oasis (i quali, dopo l'ennesimo furibondo litigio, hanno deciso di sciogliersi). I DP sono stati accolti dai fan orfani dei fratelli Gallagher in maniera strepitosa, nonostante il malcontento per la defezione dei loro beniamini. Il 12 dicembre 2009, durante la tappa della loro tournèe tenutosi al Palalottomatica di Roma, hanno annunciato che torneranno a breve in studio per incidere nuovo materiale. Il 24 gennaio 2012, sul loro sito ufficiale, è stato pubblicato un articolo in cui viene citata una recente dichiarazione del frontman Ian Gillan, che rivela che termineranno le registrazioni per il loro album nell'estate dello stesso anno e che l'uscita di questo è stata fissata per il 2013. Inoltre dall'autunno del 2012 torneranno in tour per presentare il nuovo lavoro.
Tra hard rock e heavy metal
Nonostante siano spesso ricordati come pionieri dell'heavy metal, i Deep Purple non esordirono in origine con questo genere, ma ne sono fuori di dubbio gli antesignani al pari di altri gruppi hard rock. Effettivamente il loro primo lavoro riconoscibile come heavy metal fu il quarto album In Rock, che assieme a Led Zeppelin II dei Led Zeppelin, Paranoid dei Black Sabbath, battezzò la nascita di questo genere nel 1970.[15] Il gruppo ha cambiato spesso stile con le diverse formazioni, con il virtuosismo tecnico applicato all'hard & heavy come principale caratteristica permanente.
L'influenza della musica classica (specialmente nei contributi di Lord) è piuttosto evidente; diversi lavori hanno anche elementi jazz, rhythm'n'blues e soul. Per la loro notevole creatività e capacità di innovazione sul piano musicale, e per l'evidente aspirazione a creare art rock (rock artistico), i Deep Purple sono anche talvolta classificati nel rock progressivo assieme a gruppi come King Crimson, Yes, ELP o Genesis. I Deep Purple hanno mantenuto intatte le loro caratteristiche di formazione rock alla ricerca della musica e dell'improvvisazione nelle innumerevoli esibizioni dal vivo. Il gruppo ha infatti pubblicato più dischi ufficiali live che in studio.
DiscografiaSi possono considerare i Deep Purple come una delle band musicalmente più complete degli anni settanta, con un sostrato musicale che spazia dal blues al Rock'n'roll, dal funky al jazz e al folk, dalla musica orientale alla musica classica fino al R&B. Ai Deep Purple va attribuita la prima commistione tra umori e temi musicali neoclassici al tempo e al ritmo tipici del blues e del rock and roll.[senza fonte] Il suono della band comprende anche elementi di progressive rock.
Hanno venduto più di 100 milioni di copie nel mondo e sono stati presenti sul Guinness dei primati come la band più rumorosa del mondo.
A differenza di molti gruppi coetanei, nati dall'incontro dei musicisti, sono nati principalmente per la volontà di due manager: John Coletta e Tony Edwards.
Storia
Le origini (1965-1969)
Nel maggio del 1965 nasce una formazione con il nome di "Episode Six" che comprendeva Ian Gillan alla voce, Graham Dimmock e Tony Lander alla chitarra, Roger Glover al basso, Sheila Dimmock alle tastiere e Harvey Shields alla batteria.
Due anni più tardi, nacque un'altra band, centrata su un trio di cantanti, i "The Flowerpot Men and their Garden" (inizialmente nota col nome "The Ivy League"). Il nome era tratto dallo spettacolo per bambini The Flowerpot Men, ma si dice che esso sia un ovvio riferimento ai concetti del flower power e della cannabis (pot in inglese).
La canzone di maggior successo del gruppo fu Let's Go To San Francisco (alcuni sostengono che si trattasse di una parodia del brano If You're Going to San Francisco di Scott McKenzie, ma il gruppo negò sempre la validità di questa voce). I membri del gruppo erano Tony Burrows, Neil Landon, Robin Shaw e Pete Nelson alla voce, Ged Stone alla chitarra, Nick Simper al basso, Jon Lord all'organo e Carol Little alla batteria.
Nel febbraio del 1968 dopo un incontro avvenuto tra Lord e Ritchie Blackmore (proveniente dai The Trip, con cui aveva accompagnato il cantante italiano Riki Maiocchi), prese forma il progetto per un nuovo gruppo, i Roundabout, che comprendeva Blackmore alla chitarra, Lord all'organo Hammond, Nick Simper al basso e Chris Curtis alla batteria e voce. Il nome Roundabout, che significa giostra, derivava dall'idea che la band dovesse girare come una giostra appunto attorno alla figura e allo strumento di Curtis. Blackmore e Lord convinsero i due managers Coletta ed Edwards della pochezza delle idee di Curtis e si misero alla ricerca di un nuovo cantante e di un nuovo batterista.
Nel marzo del 1968 Blackmore, Lord e Simper lasciarono da parte l'idea di chiamare il gruppo Roundabout, ma lo mantennero momentaneamente perché, se la band non avesse avuto successo, avrebbero potuto ricominciare da capo con un nuovo nome e dei Roundabout non si sarebbe ricordato mai nessuno. Quindi "Roundabout" fu una mossa puramente strategica. Così si formò una nuova band con il cantante Rod Evans e il batterista Ian Paice. Evans e Paice avevano già suonato assieme in un gruppo chiamato "The Maze", attivo fra il 1966 e il 1967, e che aveva anche soggiornato per qualche mese in Italia (incidendo il 45 giri Aria del sud/Non fatemi odiare, per la Polydor, NH 59 801).
Dovendo scegliere il nome della nuova band, decisero per un nome composto da due parole (come andava di moda all'epoca): Blackmore propose "Deep Purple" pensando all'omonima canzone di Nino Tempo e April Stevens, brano preferito di sua nonna.
Nell'ottobre del 1968 il gruppo ebbe un buon successo negli Stati Uniti con il singolo Hush, cover di un brano di Joe South, e con l'album di debutto, Shades of Deep Purple. Seguirono gli album The Book of Taliesyn (1968) e Deep Purple (1969); quest'ultimo comprendeva alcuni brani incisi con un'orchestra sinfonica. A questo periodo appartengono anche cover e brani memorabili come Hey Joe, Mandrake Root, Help e Chasing Shadows, in cui si avverte distintamente la cifra stilistica di Simper ed Evans, nettamente differente da quella della formazione classica successiva, ma sempre di livello superlativo.
Dopo questi primi tre album e un lungo tour negli Stati Uniti, l'arrivo di Ian Gillan alla voce (in sostituzione di Evans) e di Roger Glover al basso (al posto di Simper) diede luogo alla formazione classica dei Deep Purple: il "Mark II". Il primo lavoro di questa nuova formazione fu l'album Concerto for Group and Orchestra, un movimento in tre parti composto da Lord e inciso con la Royal Philharmonic Orchestra diretta da Malcolm Arnold.
I classici (1970-1975)
Poco tempo dopo, la band virò decisamente direzione approdando a una forma di hard rock molto "pesante", uno dei primi esempi di heavy metal insieme ai primi lavori dei Black Sabbath e dei Led Zeppelin. A innescare il cambiamento, come riconoscono i membri della band, è stato proprio l'avvento sulla scena musicale di fine anni sessanta della formazione britannica dei Led Zeppelin. L'ascolto dei primi due dischi pubblicati dai colleghi rappresenta per Lord e compagni una sorta di illuminazione:
« Da quel momento decidemmo che quella era la musica che volevamo suonare anche noi. »
(Ritchie Blackmore)
Invece di includere un nuovo membro del gruppo, Jon Lord (musicista di formazione classica, diplomato al conservatorio) ebbe un'intuizione geniale: collegò l'Hammond a un amplificatore per chitarra elettrica Marshall 1959 SLP[13]. Il suono risultò un'alternativa a quello che avrebbe fornito una chitarra e caratterizzò il sound dei Deep Purple, in un intervista rivelò: "Amplificai il mio organo invece che col Leslie col Marshall di Ritchie ed è così che svegliai la bestia, solo due anni dopo riuscì a domarla al massimo delle sue potenzialità." Fu da questo momento in poi che i Deep Purple crearono un sound che avrebbe influito in modo considerevole sul rock e in particolare sull'heavy metal. Deep Purple in Rock uscito nel 1970, ebbe un grande successo e il gruppo dovette affrontare vari tour mondiali, impegnati anche alla preparazione dell'album successivo, uscito nel 1971. Fireball fu diverso dalle aspettative del pubblico, in quanto il gruppo si cimenta in esperimenti blues rock (No No No e Demon's Eye) e country (Anyone's Daughter) e vendette meno del precedente.
L'album che li consacrò fu Machine Head del 1972. Gran parte della popolarità del disco è dovuta a Smoke on the Water, uno dei più noti della loro carriera che parla di un incendio al Casinò di Montreux che distrusse l'intera strumentazione di Frank Zappa e dei The Mothers of Invention. Quest'album fu registrato nel camion-studio dei Rolling Stones e all'interno di un albergo di Montreux con lo scopo di ottenere un nuovo sound. A seguito della tournée in Giappone, esce il live Made in Japan, pietra miliare della storia del rock.
La band produsse successivamente l'album Who Do We Think We Are nel 1973 scritto parzialmente anche in Italia. Dopo questo album iniziarono ad esserci forti tensioni nell'organico. Gillan, sia per questioni di stress e sia per contrasti personali con Ritchie Blackmore, decise di andarsene per fondare poi una band a suo nome, i Gillan (nota in un primo periodo anche come Ian Gillan Band). Glover, invece, fu cacciato dalla band e anche lui intraprese la carriera solista.
La scelta del nuovo bassista ricadde allora su Glenn Hughes (fino ad allora bassista/cantante nei Trapeze), il quale, in un primo momento doveva assumere il duplice ruolo di cantante e bassista, pensando di ridurre i Deep Purple a un quartetto, ma alla fine questa idea venne accantonata (i manager volevano a tutti i costi un quintetto). Le audizioni per il nuovo singer non diedero alcun risultato, finché Ian Paice, per puro caso, capitò in un pub e ascoltò il cantante David Coverdale che si stava esibendo con la sua band. Rimasto colpito dalle capacità vocali di Coverdale gli propose di partecipare alle audizioni, nelle quali fu appunto scelto. Con questa formazione fu inciso nel 1974 un altro disco di grande successo, Burn. L'influenza di David Coverdale e di Glenn Hughes portò elementi funky, rhythm'n'blues e soul al sound del gruppo, e queste nuove sonorità sono ancora più evidenti nel successivo Stormbringer dello stesso anno. Blackmore però non era soddisfatto di questi mutamenti, e dopo l'uscita del live Made in Europe (dal tour di Stormbringer), abbandonò il gruppo il giorno dopo la data di Parigi del tour mondiale, precisamente il 7 aprile 1975 per fondare i Rainbow con Ronnie James Dio. Di quel concerto è stato successivamente pubblicato un disco dal titolo Live In Paris 1975.
Senza Blackmore (1975-1977)
Con l'abbandono di Blackmore, i Deep Purple scelsero il giovane Tommy Bolin, in passato membro degli Zephyr, James Gang e Billy Cobham. Nonostante queste ottime credenziali di Bolin, l'album Come Taste the Band del 1975 non ebbe il successo sperato.
Nel 1976, John Bonham, batterista dei Led Zeppelin, si presentò dietro le quinte di un concerto dei Deep Purple al "Nassau Coliseum" di Long Island. In stato di ubriachezza notò un microfono libero e salì sul palco prima che i roadies dei Deep Purple potessero fermarlo. Il gruppo smise di suonare stupefatto, mentre Bonham urlava al microfono: "Sono John Bonham dei Led Zeppelin e voglio semplicemente annunciarvi che abbiamo un nuovo album in uscita: si chiama Presence e, cazzo, è fantastico!". Quindi fece per andarsene ma prima si voltò verso il chitarrista dei Deep Purple e lo insultò gratuitamente: "E per quanto riguarda Tommy Bolin, non sa suonare una merda!". Tale episodio comparve sulle riviste musicali di tutto il mondo (è citato anche nel libro Led Zeppelin: Il Martello degli Dei) e successivamente gli stessi Deep Purple lo confermarono numerose volte.
I problemi di dipendenza da eroina di Bolin crearono vari problemi nel gruppo. Durante un tour mondiale con i Deep Purple, in un'apparizione in Indonesia, Tommy Bolin ebbe una semiparalisi del braccio sinistro a causa di un'iniezione di eroina riuscita male, e gli spettacoli seguenti vennero portati avanti dalla band con grave difficoltà e imbarazzo fino al momento in cui il cantante David Coverdale, furibondo, lasciò il palco nel bel mezzo del concerto di Liverpool. Quella fu la fine e la separazione dei Deep Purple. Pochi mesi dopo Bolin morì di overdose. Successe tutto con profondo sgomento di Lord e Paice, che avevano sempre evitato la droga e gli spacciatori che bazzicavano nei concerti.
Dopo lo scioglimento (1977-1983)
La maggior parte degli ex Deep Purple ebbero discreti successi in altre formazioni come i Rainbow di Ritchie Blackmore nei quali apparve successivamente anche Roger Glover. Ian Paice e Jon Lord crearono nel 1977 una band insieme al tastierista Tony Ashton, (PAL, Paice, Ashton & Lord) che produsse solo due album, entrambi nel 1977. Della formazione facevano parte anche Bernie Marsden alle chitarre e Paul Martinez al basso. Due progetti solisti per il cantante Ian Gillan: la Ian Gillan Band, sciolta la quale formò i Gillan, e una partecipazione per i Black Sabbath nell'album Born Again; Glenn Hughes che proseguì per la carriera solista (non prima di tentare di formare un gruppo con Tommy Bolin, tentativo fallito per la morte di quest'ultimo); David Coverdale che fonda i Whitesnake a cui si uniscono Ian Paice e Jon Lord, tanto che vennero soprannominati da alcuni "I nuovi Deep Purple", e a cui partecipa anche Roger Glover nei due albums del 1977 e del 1978 (David Coverdale's Whitesnake e Snakebite), suonando l'ARP 2600 e le percussioni.
Il ritorno (1984-1992)
Nell'aprile del 1984, i Deep Purple tornarono a riunirsi. Durante la trasmissione The Friday Rock Show della radio della BBC, fu annunciato che la formazione composta da Blackmore, Gillan, Glover, Lord e Paice aveva iniziato a produrre nuovo materiale. Il gruppo firmò un contratto con la Polydor per l'Europa e con la Mercury per il Nordamerica. L'album Perfect Strangers fu pubblicato in ottobre e ne seguì un tour mondiale, che partì dalla Nuova Zelanda e terminò in Europa. Il loro rientro nel Regno Unito fu timido, con un singolo show (col supporto degli Scorpions); le condizioni atmosferiche terribili non impedirono a 80.000 fan di comparire a salutare questo memorabile ritorno.
La stessa formazione incise nel 1987 The House of Blue Light, che vendette meno, e poi il doppio live Nobody's Perfect (1988). Nel Regno Unito, per celebrare il ventennale della band, fu anche pubblicata una nuova versione del brano Hush, che si trova in alcune versioni di Nobody's Perfect come "bonus track". Nel 1989, Ian Gillan e Ritchie Blackmore ebbero altri dissapori, a causa dei quali il primo abbandonò nuovamente il gruppo (pubblicando poi altri due albums solisti), sostituito dall'ex cantante dei Rainbow, Joe Lynn Turner. Questa formazione incise un unico album di poco successo, Slaves & Masters (1990).
Gli anni novanta e oltre (1993-oggi)
Al termine del tour di Slaves & Masters, Glover, Lord e Paice rivollero indietro Gillan alla voce, e Blackmore acconsentì. Ancora una volta nella loro formazione classica, i Deep Purple incisero nel 1993 The Battle Rages on..., che comprendeva brani di un certo successo come la Title Track e Anya. Il conflitto fra Gillan e Blackmore però non era stato risolto, e questa volta fu Blackmore ad abbandonare, definitivamente. La band lo sostituì con Joe Satriani per le ultime date del tour in Giappone e un successivo tour europeo. A Satriani fu chiesto di rimanere con la band, ma rifiutò per potersi dedicare pienamente al suo progetto "G3". Fra i chitarristi a cui i Deep Purple concessero un'audizione, la scelta cadde sullo statunitense Steve Morse, già dei Dixie Dregs.
La band continuò ad avere un certo seguito per il resto degli anni novanta, incidendo alcuni album accolti con favore dalla critica. Purpendicular nel 1996 fu il primo album della nuova formazione ed ebbe un buon meritato successo anche grazie ai singoli. Nello stesso anno fu registrato Live at the Olympia 96 a Parigi. Due anni dopo fu la volta di Abandon, un album ricco di esperimenti musicali voluti dalla band che non ebbe il successo di Purpendicular. Il tour che seguì l'uscita di Abandon fu registrato nel 1999 e il live ha il nome di Total Abandon. Nel 2002 Jon Lord (che insieme a Paice era l'unico membro dei Deep Purple a comparire in tutte le formazioni) annunciò che avrebbe abbandonato per dedicarsi ad alcuni progetti personali (specialmente musica d'orchestra) e che non voleva più suonare hard rock. Fu sostituito da Don Airey, noto per aver suonato con Jethro Tull, Ozzy Osbourne, Rainbow, Black Sabbath e Whitesnake e che, nel 2001, aveva già rimpiazzato Lord (bloccato dai postumi di un intervento al ginocchio).
Con Airey i Deep Purple incisero prima l'apprezzato Bananas, nel 2003, e, nel 2005, Rapture of the Deep. Su invito di Bob Geldof, il 2 luglio 2005 i Deep Purple parteciparono alla giornata Live 8, organizzata per chiedere al G8 la cancellazione del debito dei paesi africani, dimostrandosi uno dei gruppi più applauditi dell'intero evento sul palco di Barrie in Canada, davanti a un pubblico di oltre 35.000 persone.
L'estate del 2009 li ha visti impegnati in vari festival rock, al posto degli Oasis (i quali, dopo l'ennesimo furibondo litigio, hanno deciso di sciogliersi). I DP sono stati accolti dai fan orfani dei fratelli Gallagher in maniera strepitosa, nonostante il malcontento per la defezione dei loro beniamini. Il 12 dicembre 2009, durante la tappa della loro tournèe tenutosi al Palalottomatica di Roma, hanno annunciato che torneranno a breve in studio per incidere nuovo materiale. Il 24 gennaio 2012, sul loro sito ufficiale, è stato pubblicato un articolo in cui viene citata una recente dichiarazione del frontman Ian Gillan, che rivela che termineranno le registrazioni per il loro album nell'estate dello stesso anno e che l'uscita di questo è stata fissata per il 2013. Inoltre dall'autunno del 2012 torneranno in tour per presentare il nuovo lavoro.
Tra hard rock e heavy metal
Nonostante siano spesso ricordati come pionieri dell'heavy metal, i Deep Purple non esordirono in origine con questo genere, ma ne sono fuori di dubbio gli antesignani al pari di altri gruppi hard rock. Effettivamente il loro primo lavoro riconoscibile come heavy metal fu il quarto album In Rock, che assieme a Led Zeppelin II dei Led Zeppelin, Paranoid dei Black Sabbath, battezzò la nascita di questo genere nel 1970.[15] Il gruppo ha cambiato spesso stile con le diverse formazioni, con il virtuosismo tecnico applicato all'hard & heavy come principale caratteristica permanente.
L'influenza della musica classica (specialmente nei contributi di Lord) è piuttosto evidente; diversi lavori hanno anche elementi jazz, rhythm'n'blues e soul. Per la loro notevole creatività e capacità di innovazione sul piano musicale, e per l'evidente aspirazione a creare art rock (rock artistico), i Deep Purple sono anche talvolta classificati nel rock progressivo assieme a gruppi come King Crimson, Yes, ELP o Genesis. I Deep Purple hanno mantenuto intatte le loro caratteristiche di formazione rock alla ricerca della musica e dell'improvvisazione nelle innumerevoli esibizioni dal vivo. Il gruppo ha infatti pubblicato più dischi ufficiali live che in studio.
Album registrati in studio
1968 - Shades of Deep Purple
1968 - The Book of Taliesyn
1969 - Deep Purple
1970 - Deep Purple in Rock
1971 - Fireball
1972 - Machine Head
1973 - Who Do We Think We Are
1974 - Burn
1974 - Stormbringer
1975 - Come Taste the Band
1984 - Perfect Strangers
1987 - The House of Blue Light
1990 - Slaves and Masters
1993 - The Battle Rages On...
1996 - Purpendicular
1998 - Abandon
2003 - Bananas
2005 - Rapture of the Deep