^-^IO L'HO VISTO E MO' TE NE PARLO

Madrid 1991, Veronica ha 15 anni, è orfana di padre, la madre ha un bar e lei si occupa dei suoi 3 fratellini. Frequenta una scuola cattolica. Un giorno con 2 amiche invoca il padre con la tavola Ouija, sembra non sia successo nulla, ma nei giorni successivi una presenza malefica gira per casa di Veronica, sempre più spaventata chiede aiuto ad una suora, questa le dice che deve rimediare da sola: l'invocazione non è stata fatta nel modo giusto. Veronica tenta di convincere le 2 amiche a ritentare la seduta, ma si rifiutano e lei riccorre alle 2 sorelline, niente andrà per il verso giusto e Veronica capisce che... Ispirato ad una storia vera, avallata dai rapporti di un poliziotto che per primo entrò nella casa, dopo la richiesta d'aiuto di Veronica.

In italiano suonerebbe più o meno come La bancarella dei baci (neglio in originale). Negli States è prassi adoperare questo metodo per raccogliere fondi, si vendono baci agli studenti, solitamente mettendo nello stand le ragazze più carine e desiderate, nel nostro caso, Elle (incaricata di allestire uno stand a sua scelta) opta per la vendita di baci, con conseguenze (in)aspettate. La trama non è certamente fra le più originali, ma gli attori, specie Joey King (Elle Evans) sono semplicemente adorabili. Non vincerà un Oscar, non creerà dibattiti, ma fa il suo sporco lavoro, intrattiene per quasi due ore. Consiglio la visione.

E, finalmente, sono riuscita a vedere 'sto film. Confesso di essermici avvicinata con pregiudizio, detesto i remake, specie di classici, ma, in questa occasione, è stato fatto un buon lavoro, non si scopiazza, si rende omaggio ad una pellicola che fece sfracelli alla sua uscita e che, ancora oggi, ha retto al passare del tempo. Ma torniamo a noi, i 4 ragazzi protagonisti (si fa per dire) appaiono nelle scene iniziali, giusto il tempo per abbozzarne i caratteri: un nerd, uno sportivo, una svampita, una secchiona. Ma, come spesso accade, non si puo' incasellare una persona in un solo ruolo ed è quello che vediamo succedere nella parte del film dedicata al gioco, dove i ragazzi sono interpretati dai loro avatar, che non potrebbero essere più distanti da loro. E' questo scambio a rendere interessante e divertente il film, vedere The Rock cercare di persuadere se stesso a non scoppiare a piangere, è troppo divertente. Per non parlare di Fridge (ragazzone tutto muscoli e altezza imponente) imprigionato nel corpo di un piccolo, irriverente, sparasentenze privo di capacità (così crede) che dovrà rivedere le sue idee. Jack Black, nei panni della bionda svampita e superficiale è spassoso, ma, anche lui/lei imparerà qualcosa su di se. Mi rendo conto che, da come ho descritto la trama, possa far pensare ad un film sull'introspezione.. beh, non è così, resta comunque un'avventura piena di effetti speciali, acrobazie, animali feroci e una missione da compiere. Da vedere.

Premetto che adoro Dwayne Johnson, non è un attore, ma mi è piaciuto in ogni cosa che gli ho visto interpretare. In questa specie di remake di Trappola di cristallo, con un'aggiunta di Inferno di cristallo e con un che di Cliffhanger e giusto 'na 'nticchia di San Andreas, il nostro The Rock ne affronta di ogni, ma proprio di ogni, si arrampica su una gru per non so quanti metri, saltella come se fosse semplicissimo dalla suddetta gru ad un grattacielo in fiamme, ma non prima di essere sfuggito a 2635473278498 tentativi di farlo fuori e, in apertura, scampa pure all'esposione di una bomba a mezzo centimetro da lui. Diciamocelo, i film del buon Johnson non sono universalmente noti per la loro verosimiglianza, ma chissene, noi lo adoriamo proprio perché non ci importa quanto sia impossibile, lui ce la fa, pure senza una gamba (e non è una battuta, ricordate la bomba iniziale?) Un'ora e mezza di puro intrattenimento, spegnere il cervello non è obbligatorio, ma aiuta