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Vikings
APUMA- C'è un pò di Divino in te!
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Re: Vikings
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Re: Vikings
Episodio n.7 & n.8!
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E così i vichinghi sono arrivati finalmente a Parigi attraverso la Senna....e hanno constatato che le mura sono belle alte! L'imperatore Carlo (nipote del più famoso Carlo Magno) vorrebbe filarsela dalla città, ma sua figlia Gisla, che ha più palle di lui, decide che invece di farsela nei calzoni bisogna assolutamente combattere, perché hanno la loro Fede ad aiutarli!!!
Ragnar sembra soffrire molto della perdita di Athelstan e quì noi continuiamo a chiederci se Ragnar sa o non sa che è stato Floki (Omuncolo schifoso & Bastardo fanatico) ad ucciderlo, perché lo guarda sempre in modo molto strano, inoltre, durante il "consiglio" Ragnar decide di dare pieni poteri a Floki (Omincolo schifoso & bastardo fanatico) in modo che possa costruire delle torri in grado di far andare i vichinghi dentro le mura di Parigi!
I problemi ci sono anche nel Wessex, la Regina Kwenthrith della Mercia sta facendo giustiziare tutti i mandanti di Re Ecbert, che sarà costretto a mandare suo figlio a metterla in riga! Lei gli mostrerà un bambino dicendo che è il figlio di Ragnar.....e allora?!? Aethelwulf se ne frega, tanto hanno già eliminato tutti i norreni che si trovano nel Wessex! Quindi la regina della Mercia può solo abbassare il capo e pagare i tributi richiesti!
Floki (Omuncolo schifoso & Bastardo fanatico) è così preso dalle sue creazione da essersi convinto che gli dei lo favoriscano perché ha ucciso Athelstan, dicendolo a Helga! La battaglia ha inizio, e le magnifiche "creazioni" di Floki (Omuncolo schifoso & Bastardo fanatico) arrivano proprio sotto le mura, ma..........le cose non vanno come vogliono loro, i vichinghi vengono decimati dalle frecce dei Franchi, vengono perfino dati alle fiamme, e nel casino totale della battaglia perfino Bjorn rimane ferito!!! Per Floki è un vero disastro, su tutta la linea....oddio, quanto ci dispiace Floki (ti sta bene stron@o!!!)!!!
A Kattegat, Porunn decide di andarsene lasciando la piccola Siggy a Aslaug (perché?); questa ragazza non sa proprio cosa significhi essere una vichinga ed essere una madre...mah!!!
La battaglia è persa, e i Franchi festeggiano; Floki è disperato, sembra che i suoi Dei lo abbaino abbandonato (ben ti sta stron@o), perfino Helga lo abbandonerà; Lagertha finirà con l'andare a letto con Karf che l'aveva salvata precedentemente, ma lei gli promette comunque che lo farò fuori perché le ha fregato la contea; Bjorn si riprenderà, ma anche Ragnar sembra ferito seriamente, visto che sputa sangue....rimasto da solo, parlerà con Athelstan (con il suo spirito, sperando che l'amico lo ascolti), sembra felice del fallimento di Floki, una bella lezione ci voleva, ma è ancora intenzionato a conquistare Parigi con ogni mezzo!!!
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E così i vichinghi sono arrivati finalmente a Parigi attraverso la Senna....e hanno constatato che le mura sono belle alte! L'imperatore Carlo (nipote del più famoso Carlo Magno) vorrebbe filarsela dalla città, ma sua figlia Gisla, che ha più palle di lui, decide che invece di farsela nei calzoni bisogna assolutamente combattere, perché hanno la loro Fede ad aiutarli!!!
Ragnar sembra soffrire molto della perdita di Athelstan e quì noi continuiamo a chiederci se Ragnar sa o non sa che è stato Floki (Omuncolo schifoso & Bastardo fanatico) ad ucciderlo, perché lo guarda sempre in modo molto strano, inoltre, durante il "consiglio" Ragnar decide di dare pieni poteri a Floki (Omincolo schifoso & bastardo fanatico) in modo che possa costruire delle torri in grado di far andare i vichinghi dentro le mura di Parigi!
I problemi ci sono anche nel Wessex, la Regina Kwenthrith della Mercia sta facendo giustiziare tutti i mandanti di Re Ecbert, che sarà costretto a mandare suo figlio a metterla in riga! Lei gli mostrerà un bambino dicendo che è il figlio di Ragnar.....e allora?!? Aethelwulf se ne frega, tanto hanno già eliminato tutti i norreni che si trovano nel Wessex! Quindi la regina della Mercia può solo abbassare il capo e pagare i tributi richiesti!
Floki (Omuncolo schifoso & Bastardo fanatico) è così preso dalle sue creazione da essersi convinto che gli dei lo favoriscano perché ha ucciso Athelstan, dicendolo a Helga! La battaglia ha inizio, e le magnifiche "creazioni" di Floki (Omuncolo schifoso & Bastardo fanatico) arrivano proprio sotto le mura, ma..........le cose non vanno come vogliono loro, i vichinghi vengono decimati dalle frecce dei Franchi, vengono perfino dati alle fiamme, e nel casino totale della battaglia perfino Bjorn rimane ferito!!! Per Floki è un vero disastro, su tutta la linea....oddio, quanto ci dispiace Floki (ti sta bene stron@o!!!)!!!
A Kattegat, Porunn decide di andarsene lasciando la piccola Siggy a Aslaug (perché?); questa ragazza non sa proprio cosa significhi essere una vichinga ed essere una madre...mah!!!
La battaglia è persa, e i Franchi festeggiano; Floki è disperato, sembra che i suoi Dei lo abbaino abbandonato (ben ti sta stron@o), perfino Helga lo abbandonerà; Lagertha finirà con l'andare a letto con Karf che l'aveva salvata precedentemente, ma lei gli promette comunque che lo farò fuori perché le ha fregato la contea; Bjorn si riprenderà, ma anche Ragnar sembra ferito seriamente, visto che sputa sangue....rimasto da solo, parlerà con Athelstan (con il suo spirito, sperando che l'amico lo ascolti), sembra felice del fallimento di Floki, una bella lezione ci voleva, ma è ancora intenzionato a conquistare Parigi con ogni mezzo!!!
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Re: Vikings
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Re: Vikings
Etelvulfo del Wessex (Aethelwulf)
Etelvulfo (in inglese antico: Æþelvvulf; Aquisgrana, 795 circa – 13 gennaio 858) regnò sul Wessex dal 839 al 856.
Biografia
Fu il primogenito di Egberto del Wessex: nacque intorno all'800, e succedette al padre come re del Wessex nell'839. Venne incoronato a Kingston upon Thames e combatté i Danesi invasori, le cui spedizioni aumentarono considerevolmente. Una grande vittoria per Etelvulfo avvenne a "Acleah", che probabilmente corrisponde a Ockley o Oakley nel Surrey. Etelvulfo inoltre sconfisse Cyngen ap Cadell del Galles assieme al regno di Mercia. Nell'855, dopo la morte della moglie, andò in pellegrinaggio a Roma con il suo figlio più giovane, Alfredo, ove fece completare i lavori per una casa di accoglienza dei pellegrini sassoni presso la chiesa di Santo Spirito in Sassia e fece sontuose donazioni alle chiese ed al popolo di Roma. Durante il viaggio di ritorno, nell'856, sposò la principessa Giuditta, figlia di Carlo il Calvo. Tornato in Inghilterra fu deposto dal suo primogenito, Etelbaldo. Morì il 13 gennaio 858 e venne sepolto prima a Steyning e poi trasferito successivamente a Winchester.
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L'immagine qui è un ritratto immaginario disegnato da uno sconosciuto artista del diciottesimo secolo, probabilmente lo stesso che disegnò molti altri ritratti di re inglesi.
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L'anello dorato, nell'immagine, è grande all'incirca un'oncia, riccamente decorato con simboli religiosi, ha inscritto "Ethelwulf Rex" e fu trovato a Laverstock, Wiltshire, nel 1780; si pensa sia stato donato a Etelvulfo da uno dei suoi fedeli sudditi.
Fonte: WIKIPEDIA
Etelvulfo (in inglese antico: Æþelvvulf; Aquisgrana, 795 circa – 13 gennaio 858) regnò sul Wessex dal 839 al 856.
Biografia
Fu il primogenito di Egberto del Wessex: nacque intorno all'800, e succedette al padre come re del Wessex nell'839. Venne incoronato a Kingston upon Thames e combatté i Danesi invasori, le cui spedizioni aumentarono considerevolmente. Una grande vittoria per Etelvulfo avvenne a "Acleah", che probabilmente corrisponde a Ockley o Oakley nel Surrey. Etelvulfo inoltre sconfisse Cyngen ap Cadell del Galles assieme al regno di Mercia. Nell'855, dopo la morte della moglie, andò in pellegrinaggio a Roma con il suo figlio più giovane, Alfredo, ove fece completare i lavori per una casa di accoglienza dei pellegrini sassoni presso la chiesa di Santo Spirito in Sassia e fece sontuose donazioni alle chiese ed al popolo di Roma. Durante il viaggio di ritorno, nell'856, sposò la principessa Giuditta, figlia di Carlo il Calvo. Tornato in Inghilterra fu deposto dal suo primogenito, Etelbaldo. Morì il 13 gennaio 858 e venne sepolto prima a Steyning e poi trasferito successivamente a Winchester.
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L'anello dorato, nell'immagine, è grande all'incirca un'oncia, riccamente decorato con simboli religiosi, ha inscritto "Ethelwulf Rex" e fu trovato a Laverstock, Wiltshire, nel 1780; si pensa sia stato donato a Etelvulfo da uno dei suoi fedeli sudditi.
Fonte: WIKIPEDIA
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Re: Vikings
Episodio n.9 & n.10! Finale di Stagione!!!
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.....e siamo finalmente arrivati al finale di stagione!
I Vichinghi non hanno nessunissima intenzione di arrendersi alle mura di parigi, nemmeno dopo il fallimento avvenuto poco prima....e così Lagertha e alcune sue guerriere decidono di provare a scalarle di notte! Il bello è che lì per lì ci riescono, aprendo il portone ai guerrieri, ma i Franchi hanno in serbo ancora un bell'aggeggetto da usare contro di loro: un enorme ruota puntellata che infilza tutto e tutti! Soltanto Rollo/Rolph (pessimo cristiano) in modalità Berserk (inca@@ato e mezzo nudo) bloccherà il congegno, dimostrando ai Franchi quanto sia tosto....in effetti l'imperatore chiederà spiegazioni su questo guerriero così indomito!! Purtroppo non basterà Rollo a far entrare tutti a Parigi, alcuni guerrieri verranno catturati, compreso lo Jarl Siegfried e l'interprete Sinric...vi dico subito che Siegfried morirà decapitato, non prima di aver fatto un po' di casino!!!
Ragnar sta male, la sua ferita lo fa addirittura vomitare e gli procura perfino delle allucinazioni del tipo: vede Odino, vede Gesù, vede Athelstan che gli offre la mano come a chiamarlo a se!! Oh Cavolo!
Nel Wessex, quel viscidone di Re Ecbert rassicura Judith sulla sua protezione verso il piccolo Alfred, ma in cambio vuole che lei diventi la sua amante...e Judith acconsente! Aethelwulf, ritornato dalla Mercia, è convinto che suo padre ce lo abbia mandato sperando che la regina Kwenthrith gli facesse la festa...Ecbert gli assicura che non è così, ma noi ci fidiamo di lui? Non so voi, ma io NO!
L'assedio a Parigi continua! Noi veniamo a conoscenza che ad Odo piacciono molto le "Cinquanta sfumature di Odo", insomma è un vero feticista e sadico, tanto che si diverte a frustare la sua amante....capisco perché Gisla lo detesta, e non credo che sappia delle sue attitudini....YEK! Le scorte alimentari sono al minimo e così re Carlo decide di dare ai vichinghi qualcosa per mandarli via: molto oro, almeno 5.760 libbre! Tutti non ci stanno, Ragnar invece è indeciso, gli sembra troppo poco, vuole anche qualcos'altro, ovvero.....farsi battezzare!!! CHE?!?!? Ragnar è convinto che stia morendo e vuole essere certo di raggiungere Athelstan in Paradiso, il conte Odo (ma credo sia Oddone) e l'arcivescovo di Parigi acconsentono....gli altri sono sconvolti, specialmente quando arrivano a vedere Ragnar che viene battezzato nella Senna!!!
Ma dopo un intero mese i normanni non se ne sono ancora andati, Gisla chiede spiegazioni al padre, che le chiede a Odo, che le chiede a Ragnar nel suo accampamento, lui sta morendo e vuole un funerale da cristiano......................
Odo e l'arcivescovo gli dicono che glielo faranno nella loro cattedrale a Parigi....e quì ti volevo!!!
Floki, distrutto psicologicamente (troppo poco a parer mio) prepara una bara a forma di nave e, di lì a poco....
RAGNAR MORIRA'!!!!
Sono tutti molto tristi: Lagertha è convinta che non lo rivedrà nel Valhalla perché s'è battezzato, Rollo ce l'ha con lui, Floki ce l'ha ancora di più....l'unico flemmatico è Bjorn, che sembra non scomporsi mai! Il funerale norreno ha inizio, la bara verrà poi prelevata dai Franchi e portata a Parigi per il funerale cristiano...arrivati nella cattedrale, Ragnar uscirà allegro e felice dalla bara, ucciderà l'arcivescovo e prenderà in ostaggio la principessa Gisla!! Arriverà fino al portone della città e farà entrare tutti i vichinghi che aspettavano fuori! Parigi verrà saccheggiata!!! L'indovino aveva detto che solo la morte sarebbe entrata a Parigi...
E' ora di tornare a Kattegat, ma qualcuno dovrà rimanere a Parigi per controllare cosa faranno i Franchi; Rollo/Rolph (pessimo cristiano) si prenderà questo onere....ma le parole dell'indovino si faranno sentire: Re Carlo manderà una delegazione da Rollo con l'offerta di diventare Duca e di sposare Gisla se lui proteggerà Parigi da Ragnar...e noi vediamo Rollo che, davanti all'imperatore e alla principessa (che lo sta insultando in tutte le lingue del mondo) salutarlo nella lingua dei Franchi....Rollo sei una delusione continua!!!
Sulle navi che ritornano a Kattegat, Ragnar (ancora ferito e dolorante ma vivo) chiama Floki per "informarlo" che sa che Floki ha ucciso Athelstan....e quì finisce la stagione!!! Cioè, non ci fanno nemmeno vedere se a Floki verrà fatto qualcosa...insomma, una bella punizione, in fondo ha osato uccidere il migliore amico del re, ha mandato alla malora il Bromance di Vikings...vogliamo giustizia!
Mi aspettavo dei colpi di scena migliori, ho capito subito che Ragnar aveva qualcosa in mente quando s'è fatto battezzare e soprattutto quando è "morto"....ma chi c'ha creduto alla sua morte? Io no, e voi?
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.....e siamo finalmente arrivati al finale di stagione!
I Vichinghi non hanno nessunissima intenzione di arrendersi alle mura di parigi, nemmeno dopo il fallimento avvenuto poco prima....e così Lagertha e alcune sue guerriere decidono di provare a scalarle di notte! Il bello è che lì per lì ci riescono, aprendo il portone ai guerrieri, ma i Franchi hanno in serbo ancora un bell'aggeggetto da usare contro di loro: un enorme ruota puntellata che infilza tutto e tutti! Soltanto Rollo/Rolph (pessimo cristiano) in modalità Berserk (inca@@ato e mezzo nudo) bloccherà il congegno, dimostrando ai Franchi quanto sia tosto....in effetti l'imperatore chiederà spiegazioni su questo guerriero così indomito!! Purtroppo non basterà Rollo a far entrare tutti a Parigi, alcuni guerrieri verranno catturati, compreso lo Jarl Siegfried e l'interprete Sinric...vi dico subito che Siegfried morirà decapitato, non prima di aver fatto un po' di casino!!!
Ragnar sta male, la sua ferita lo fa addirittura vomitare e gli procura perfino delle allucinazioni del tipo: vede Odino, vede Gesù, vede Athelstan che gli offre la mano come a chiamarlo a se!! Oh Cavolo!
Nel Wessex, quel viscidone di Re Ecbert rassicura Judith sulla sua protezione verso il piccolo Alfred, ma in cambio vuole che lei diventi la sua amante...e Judith acconsente! Aethelwulf, ritornato dalla Mercia, è convinto che suo padre ce lo abbia mandato sperando che la regina Kwenthrith gli facesse la festa...Ecbert gli assicura che non è così, ma noi ci fidiamo di lui? Non so voi, ma io NO!
L'assedio a Parigi continua! Noi veniamo a conoscenza che ad Odo piacciono molto le "Cinquanta sfumature di Odo", insomma è un vero feticista e sadico, tanto che si diverte a frustare la sua amante....capisco perché Gisla lo detesta, e non credo che sappia delle sue attitudini....YEK! Le scorte alimentari sono al minimo e così re Carlo decide di dare ai vichinghi qualcosa per mandarli via: molto oro, almeno 5.760 libbre! Tutti non ci stanno, Ragnar invece è indeciso, gli sembra troppo poco, vuole anche qualcos'altro, ovvero.....farsi battezzare!!! CHE?!?!? Ragnar è convinto che stia morendo e vuole essere certo di raggiungere Athelstan in Paradiso, il conte Odo (ma credo sia Oddone) e l'arcivescovo di Parigi acconsentono....gli altri sono sconvolti, specialmente quando arrivano a vedere Ragnar che viene battezzato nella Senna!!!
Ma dopo un intero mese i normanni non se ne sono ancora andati, Gisla chiede spiegazioni al padre, che le chiede a Odo, che le chiede a Ragnar nel suo accampamento, lui sta morendo e vuole un funerale da cristiano......................
Odo e l'arcivescovo gli dicono che glielo faranno nella loro cattedrale a Parigi....e quì ti volevo!!!
Floki, distrutto psicologicamente (troppo poco a parer mio) prepara una bara a forma di nave e, di lì a poco....
RAGNAR MORIRA'!!!!
Sono tutti molto tristi: Lagertha è convinta che non lo rivedrà nel Valhalla perché s'è battezzato, Rollo ce l'ha con lui, Floki ce l'ha ancora di più....l'unico flemmatico è Bjorn, che sembra non scomporsi mai! Il funerale norreno ha inizio, la bara verrà poi prelevata dai Franchi e portata a Parigi per il funerale cristiano...arrivati nella cattedrale, Ragnar uscirà allegro e felice dalla bara, ucciderà l'arcivescovo e prenderà in ostaggio la principessa Gisla!! Arriverà fino al portone della città e farà entrare tutti i vichinghi che aspettavano fuori! Parigi verrà saccheggiata!!! L'indovino aveva detto che solo la morte sarebbe entrata a Parigi...
E' ora di tornare a Kattegat, ma qualcuno dovrà rimanere a Parigi per controllare cosa faranno i Franchi; Rollo/Rolph (pessimo cristiano) si prenderà questo onere....ma le parole dell'indovino si faranno sentire: Re Carlo manderà una delegazione da Rollo con l'offerta di diventare Duca e di sposare Gisla se lui proteggerà Parigi da Ragnar...e noi vediamo Rollo che, davanti all'imperatore e alla principessa (che lo sta insultando in tutte le lingue del mondo) salutarlo nella lingua dei Franchi....Rollo sei una delusione continua!!!
Sulle navi che ritornano a Kattegat, Ragnar (ancora ferito e dolorante ma vivo) chiama Floki per "informarlo" che sa che Floki ha ucciso Athelstan....e quì finisce la stagione!!! Cioè, non ci fanno nemmeno vedere se a Floki verrà fatto qualcosa...insomma, una bella punizione, in fondo ha osato uccidere il migliore amico del re, ha mandato alla malora il Bromance di Vikings...vogliamo giustizia!
Mi aspettavo dei colpi di scena migliori, ho capito subito che Ragnar aveva qualcosa in mente quando s'è fatto battezzare e soprattutto quando è "morto"....ma chi c'ha creduto alla sua morte? Io no, e voi?
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Re: Vikings
I due Ragnar
Ragnar Lodbrok (... – ...) è stato un militare danese.
A differenza dell'omonimo semi-leggendario sovrano danese (Ragnar Lodbrok), visse realmente nel IX secolo e sembra essere stato conte (jarl) alla Corte del re Horik I di Danimarca.
Nell'845 partecipò all'assedio di Parigi che fu attaccata da 120 navi vichinghe. L'esercito di Carlo il Calvo cercò di contrastare l'attacco, ma i Vichinghi presero prigionieri oltre 70 rampolli dell'aristocrazia francese, i quali furono poi giustiziati sotto gli occhi dello stesso monarca, benché per il loro riscatto fossero state versate 70 once d'argento. Secondo una tradizione non provata, tuttavia, durante il viaggio di ritorno in Danimarca molti dei soldati di Ragnar Lodbrok e lui stesso morirono a causa di un contagio.
Difficile negare che fra i due Ragnar Lodbrok ci sia stato un vincolo di parentela data la identità del nome e la comune origine vichinga. Che poi il secondo sia in effetti perito durante il viaggio di ritorno non è affatto dimostrato, mentre è probabile che egli sia rimasto nel nord-est della Francia ed abbia dato origine alla dinastia dei Conti di Champagne. La sua figura coinciderebbe con quella di Ursus che, secondo il Du Chesne ed altri autori, ne sarebbe il capostipite. È certo, infatti, che lodbrok in lingua vichinga significava uomo dal lungo pelo o gamba dal lungo pelo ed ursus è evidentemente una latinizzazione dello stesso nomignolo.
Fonte: WIKIPEDIA
Ragnar Lodbrok (... – ...) è stato un militare danese.
A differenza dell'omonimo semi-leggendario sovrano danese (Ragnar Lodbrok), visse realmente nel IX secolo e sembra essere stato conte (jarl) alla Corte del re Horik I di Danimarca.
Nell'845 partecipò all'assedio di Parigi che fu attaccata da 120 navi vichinghe. L'esercito di Carlo il Calvo cercò di contrastare l'attacco, ma i Vichinghi presero prigionieri oltre 70 rampolli dell'aristocrazia francese, i quali furono poi giustiziati sotto gli occhi dello stesso monarca, benché per il loro riscatto fossero state versate 70 once d'argento. Secondo una tradizione non provata, tuttavia, durante il viaggio di ritorno in Danimarca molti dei soldati di Ragnar Lodbrok e lui stesso morirono a causa di un contagio.
Difficile negare che fra i due Ragnar Lodbrok ci sia stato un vincolo di parentela data la identità del nome e la comune origine vichinga. Che poi il secondo sia in effetti perito durante il viaggio di ritorno non è affatto dimostrato, mentre è probabile che egli sia rimasto nel nord-est della Francia ed abbia dato origine alla dinastia dei Conti di Champagne. La sua figura coinciderebbe con quella di Ursus che, secondo il Du Chesne ed altri autori, ne sarebbe il capostipite. È certo, infatti, che lodbrok in lingua vichinga significava uomo dal lungo pelo o gamba dal lungo pelo ed ursus è evidentemente una latinizzazione dello stesso nomignolo.
Fonte: WIKIPEDIA
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Re: Vikings
Assedio di Parigi (885 - 886)
L'assedio di Parigi dell'885-886 fu un assedio portato dai e Vichinghi a Parigi, allora capitale del regno dei Franchi Occidentali. Fu, considerato tutto, il più importante evento del regno dell'imperatore Carlo il Grosso, e il punto di svolta per le fortune della dinastia carolingia e per la storia della Francia.
L'assedio viene raccontato da un testimone oculare nella poesia latina Bella Parisiacae urbis di Abbone il Curvo.
Contesto storico
I Vichinghi (soprattutto i Dani nell'arcipelago britannico ed altri Norsemen in Europa continentale), erano la principale minaccia per i regnanti europei della fine del IX secolo, il punto centrale dell'epoca vichinga. Si erano ritagliati un Danelaw in Inghilterra, ed erano i Rus dominanti a Ladoga e Novgorod. Le loro razzie arrivarono fino al Mar Mediterraneo, dove attaccarono cristiani e musulmani, saccheggiando le pianure costiere ed i fiumi navigabili di Francia, Spagna ed Italia. Le aree più colpite del vasto Impero carolingio furono i Paesi Bassi e le vicine regioni di Gallia e Germania, aree in cui i numerosi fiumi navigabili favorivano le scorribande.
Nell'845 i Vichinghi remarono risalendo la Senna ed attaccarono Parigi. Lo fecero di nuovo per altre tre volte nella decade dell'860, andandosene ogni volta solo quando l'acquisizione di bottino o doni era per loro accettabile. Nell'864, grazie all'Editto di Pistres, furono costruiti ponti lungo la Senna non solo a Pîtres, ma anche a Parigi, dove ne sorsero due, uno su ogni lato dell'Île de la Cité. Furono particolarmente utili durante l'assedio dell'885. Colui che comandava la regione attorno a Parigi (Île-de-France) era il duca di Francia (anche conte di Parigi), il quale gestiva le terre tra Senna e Loira. All'inizio si trattava di Roberto il Forte, margravio di Neustria e missi dominici per la valle della Loira. Egli iniziò a fortificare la vecchia capitale e combatté i norreni continuamente fino alla morte, giunta contro di loro nella battaglia di Brissarthe. Suo figlio, Oddone, gli successe e proseguì la fortificazione di Parigi.
Nel frattempo la Francia Occidentale (il cuore dell'attuale Francia) patì il susseguirsi di numerosi brevi regni finché Carlo il Grosso, già re di Germania e d'Italia, divenne re. Nacquero nuove speranze con la riunificazione dell'impero che era stato di Carlo Magno, ma l'anno della successione di Carlo (884), i Vichinghi lanciarono un durissimo attacco a Parigi.
L'assedio
Sigfred, capo dei Dani, aveva chiesto a Carlo un tributo, ma la richiesta fu rifiutata. Immediatamente risalì la Senna con 700 navi ed oltre 30 000 uomini, cifra molto discutibile. Anche un esercito grande un decimo sarebbe stato incredibilmente potente, comparato alla potenza media degli eserciti del tempo. Parigi in quel tempo era una città posta su un'isola. La sua importanza strategica era data dalla capacità di bloccare il passaggio delle navi con i due ponti bassi, uno in pietra e l'altro in legno. Nonostante questo le basse navi vichinghe riuscivano a superare Parigi. Oddone si preparò all'arrivo dei Vichinghi fortificando le teste dei ponti con due torri di guardia su ognuno. Aveva pochi uomini a disposizione, non più di 200 abili a combattere. Ebbe l'aiuto del fratello, Roberto, di due conti, un marchese e Joscelin, abate di Saint-Germain-des-Prés.
I Vichinghi giunsero il 25 novembre 885, chiedendo subito tributi. Gli furono negati, il che li convinse a porre la città sotto assedio. Il 26 novembre i Dani attaccarono la torre nord-orientale con baliste, manganelle e catapulte colpendola con frecce e pietre. Furono respinti da un misto di cera e pece. Quel giorno tutti gli attacchi Vichinghi furono respinti, e durante la notte i parigini costruirono un nuovo livello della torre.
Il 27 novembre i Vichinghi provarono ad attaccare scavando gallerie, usando arieti e fuoco, ma non ebbero successo. Lo stesso giorno l'abate Joscelin penetrò valorosamente in una fenditura del muro con arco e scure. Piantò una croce sulle difese esterne esortando la popolazione, suo gregge. Anche il fratello Ebles si unì ai combattimenti.
Per due mesi i Vichinghi scavarono, creando trincee e recuperando terra. Nel gennaio dell'886, tentarono di riempire il fiume di detriti, resti di piante ed animali e persone morte (prigionieri giustiziati), in modo da aggirare la torre con la fanteria, ma di nuovo fallirono. Questi tentativi continuarono per due giorni, ma il terzo giorno incendiarono tre navi, e le lanciarono verso il ponte in legno. Le navi si insabbiarono prima di incendiare il ponte, ma la costruzione di legno fu comunque danneggiata. Il 6 febbraio la pioggia fece esondare il fiume (ancora pieno dei detriti che i Vichinghi avevano gettato settimane prima, ed il ponte crollò. Senza il ponte, la torre nord-orientale era isolata con soli dodici uomini al suo interno. I Vichinghi chiesero loro di arrendersi, ma essi rifiutarono, e furono uccisi.
I Vichinghi lasciarono sul posto una guarnigione, ma la maggior parte di loro proseguì oltre Parigi per saccheggiare Le Mans e Chartres. Oddone era riuscito a mandare alcuni uomini oltre le linee nemiche, per raggiungere l'Italia e pregare Carlo di giungere in soccorso. Enrico, conte di Sassonia, rappresentante di Carlo in Germania, marciò su Parigi. Gli assediati ottennero nuove provviste e rinforzi. Il morale degli assedianti era basso, e Sigfred chiese sessanta libbre d'argento. Tolse l'assedio ad aprile. Rollone, l'altro capo vichingo, rimase con i suoi uomini.
A maggio, tra le truppe parigine iniziò a scoppiare un'epidemia, e Joscelin, grande spronatore e combattente uomo di chiesa, morì. Oddone stesso oltrepassò le linee nemiche per chiedere aiuto a Carlo: e Carlo acconsentì. Oddone combatté per rientrare a Parigi. Carlo ed Enrico di Sassonia marciarono verso nord. Purtroppo per gli assediati, Enrico morì nel viaggio.
In estate i Dani fecero un ultimo tentativo di prendere la città, ma furono respinti. Il grande esercito imperiale giunse ad ottobre, e scacciò i Vichinghi. Carlo circondò Rollone ed il suo esercito stabilendo un campo a Montmartre. Carlo non aveva comunque intenzione di combattere. Inviò uomini lungo la Senna per devastare la Burgundia, allora in rivolta. Quando i Vichinghi si ritirarono dalla Francia la primavera seguente, diede loro 700 libbre d'argento come promesso.
Conseguenze
I parigini ed Oddone si rifiutarono di permettere ai Vichinghi di scendere lungo la Senna, e gli invasori dovettero tirare in secca le barche e trascinarle fino alla Marna. Quando Carlo morì nell'888, i Franchi elessero Oddone quale nuovo re. Il fratello di Oddone fu in seguito eletto re a sua volta. Per tutto il secolo seguente i Robertingi, discendenti di Roberto il Forte, combatterono i Carolingi per la riconquista del trono franco. Il loro ducato (Francia) deve il nome al regno (divenuto poi Francia), e l'impero carolingio non fu mai più riunito.
Fonte: WIKIPEDIA
L'assedio di Parigi dell'885-886 fu un assedio portato dai e Vichinghi a Parigi, allora capitale del regno dei Franchi Occidentali. Fu, considerato tutto, il più importante evento del regno dell'imperatore Carlo il Grosso, e il punto di svolta per le fortune della dinastia carolingia e per la storia della Francia.
L'assedio viene raccontato da un testimone oculare nella poesia latina Bella Parisiacae urbis di Abbone il Curvo.
Contesto storico
I Vichinghi (soprattutto i Dani nell'arcipelago britannico ed altri Norsemen in Europa continentale), erano la principale minaccia per i regnanti europei della fine del IX secolo, il punto centrale dell'epoca vichinga. Si erano ritagliati un Danelaw in Inghilterra, ed erano i Rus dominanti a Ladoga e Novgorod. Le loro razzie arrivarono fino al Mar Mediterraneo, dove attaccarono cristiani e musulmani, saccheggiando le pianure costiere ed i fiumi navigabili di Francia, Spagna ed Italia. Le aree più colpite del vasto Impero carolingio furono i Paesi Bassi e le vicine regioni di Gallia e Germania, aree in cui i numerosi fiumi navigabili favorivano le scorribande.
Nell'845 i Vichinghi remarono risalendo la Senna ed attaccarono Parigi. Lo fecero di nuovo per altre tre volte nella decade dell'860, andandosene ogni volta solo quando l'acquisizione di bottino o doni era per loro accettabile. Nell'864, grazie all'Editto di Pistres, furono costruiti ponti lungo la Senna non solo a Pîtres, ma anche a Parigi, dove ne sorsero due, uno su ogni lato dell'Île de la Cité. Furono particolarmente utili durante l'assedio dell'885. Colui che comandava la regione attorno a Parigi (Île-de-France) era il duca di Francia (anche conte di Parigi), il quale gestiva le terre tra Senna e Loira. All'inizio si trattava di Roberto il Forte, margravio di Neustria e missi dominici per la valle della Loira. Egli iniziò a fortificare la vecchia capitale e combatté i norreni continuamente fino alla morte, giunta contro di loro nella battaglia di Brissarthe. Suo figlio, Oddone, gli successe e proseguì la fortificazione di Parigi.
Nel frattempo la Francia Occidentale (il cuore dell'attuale Francia) patì il susseguirsi di numerosi brevi regni finché Carlo il Grosso, già re di Germania e d'Italia, divenne re. Nacquero nuove speranze con la riunificazione dell'impero che era stato di Carlo Magno, ma l'anno della successione di Carlo (884), i Vichinghi lanciarono un durissimo attacco a Parigi.
L'assedio
Sigfred, capo dei Dani, aveva chiesto a Carlo un tributo, ma la richiesta fu rifiutata. Immediatamente risalì la Senna con 700 navi ed oltre 30 000 uomini, cifra molto discutibile. Anche un esercito grande un decimo sarebbe stato incredibilmente potente, comparato alla potenza media degli eserciti del tempo. Parigi in quel tempo era una città posta su un'isola. La sua importanza strategica era data dalla capacità di bloccare il passaggio delle navi con i due ponti bassi, uno in pietra e l'altro in legno. Nonostante questo le basse navi vichinghe riuscivano a superare Parigi. Oddone si preparò all'arrivo dei Vichinghi fortificando le teste dei ponti con due torri di guardia su ognuno. Aveva pochi uomini a disposizione, non più di 200 abili a combattere. Ebbe l'aiuto del fratello, Roberto, di due conti, un marchese e Joscelin, abate di Saint-Germain-des-Prés.
I Vichinghi giunsero il 25 novembre 885, chiedendo subito tributi. Gli furono negati, il che li convinse a porre la città sotto assedio. Il 26 novembre i Dani attaccarono la torre nord-orientale con baliste, manganelle e catapulte colpendola con frecce e pietre. Furono respinti da un misto di cera e pece. Quel giorno tutti gli attacchi Vichinghi furono respinti, e durante la notte i parigini costruirono un nuovo livello della torre.
Il 27 novembre i Vichinghi provarono ad attaccare scavando gallerie, usando arieti e fuoco, ma non ebbero successo. Lo stesso giorno l'abate Joscelin penetrò valorosamente in una fenditura del muro con arco e scure. Piantò una croce sulle difese esterne esortando la popolazione, suo gregge. Anche il fratello Ebles si unì ai combattimenti.
Per due mesi i Vichinghi scavarono, creando trincee e recuperando terra. Nel gennaio dell'886, tentarono di riempire il fiume di detriti, resti di piante ed animali e persone morte (prigionieri giustiziati), in modo da aggirare la torre con la fanteria, ma di nuovo fallirono. Questi tentativi continuarono per due giorni, ma il terzo giorno incendiarono tre navi, e le lanciarono verso il ponte in legno. Le navi si insabbiarono prima di incendiare il ponte, ma la costruzione di legno fu comunque danneggiata. Il 6 febbraio la pioggia fece esondare il fiume (ancora pieno dei detriti che i Vichinghi avevano gettato settimane prima, ed il ponte crollò. Senza il ponte, la torre nord-orientale era isolata con soli dodici uomini al suo interno. I Vichinghi chiesero loro di arrendersi, ma essi rifiutarono, e furono uccisi.
I Vichinghi lasciarono sul posto una guarnigione, ma la maggior parte di loro proseguì oltre Parigi per saccheggiare Le Mans e Chartres. Oddone era riuscito a mandare alcuni uomini oltre le linee nemiche, per raggiungere l'Italia e pregare Carlo di giungere in soccorso. Enrico, conte di Sassonia, rappresentante di Carlo in Germania, marciò su Parigi. Gli assediati ottennero nuove provviste e rinforzi. Il morale degli assedianti era basso, e Sigfred chiese sessanta libbre d'argento. Tolse l'assedio ad aprile. Rollone, l'altro capo vichingo, rimase con i suoi uomini.
A maggio, tra le truppe parigine iniziò a scoppiare un'epidemia, e Joscelin, grande spronatore e combattente uomo di chiesa, morì. Oddone stesso oltrepassò le linee nemiche per chiedere aiuto a Carlo: e Carlo acconsentì. Oddone combatté per rientrare a Parigi. Carlo ed Enrico di Sassonia marciarono verso nord. Purtroppo per gli assediati, Enrico morì nel viaggio.
In estate i Dani fecero un ultimo tentativo di prendere la città, ma furono respinti. Il grande esercito imperiale giunse ad ottobre, e scacciò i Vichinghi. Carlo circondò Rollone ed il suo esercito stabilendo un campo a Montmartre. Carlo non aveva comunque intenzione di combattere. Inviò uomini lungo la Senna per devastare la Burgundia, allora in rivolta. Quando i Vichinghi si ritirarono dalla Francia la primavera seguente, diede loro 700 libbre d'argento come promesso.
Conseguenze
I parigini ed Oddone si rifiutarono di permettere ai Vichinghi di scendere lungo la Senna, e gli invasori dovettero tirare in secca le barche e trascinarle fino alla Marna. Quando Carlo morì nell'888, i Franchi elessero Oddone quale nuovo re. Il fratello di Oddone fu in seguito eletto re a sua volta. Per tutto il secolo seguente i Robertingi, discendenti di Roberto il Forte, combatterono i Carolingi per la riconquista del trono franco. Il loro ducato (Francia) deve il nome al regno (divenuto poi Francia), e l'impero carolingio non fu mai più riunito.
Fonte: WIKIPEDIA
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Re: Vikings
Oddone, Conte di Parigi
Oddone (in francese Eudes; Neustria, prima dell'860 oppure 865 – La Fère-sur-Oise, 3 gennaio 898) fu conte di Parigi dall'882 sino all'888 e Marchese di Neustria contro i Bretoni, conte d'Angiò, di Auxerre, di Nevers e di Tours, dall'866 all'888. Fu infine re dei Franchi Occidentali dall'888 alla sua morte.
Origine
Figlio maschio primogenito del futuro Marchese di Neustria contro i Bretoni, conte d'Angiò, di Auxerre e di Nevers, Roberto il Forte, della dinastia dei Robertingi, e della seconda (o terza) moglie, Adelaide d'Alsazia, come è indicato nelle Europäische Stammtafeln, vol II cap. 10 (non consultate). Adelaide era la figlia secondogenita del conte di Tours, Ugo e della moglie Ava o Bava come risulta dal testamento di Gerardo di Rossiglione, conte di Vienne, quindi era della casa dei Robertingi.
Biografia
Alla morte del padre, Roberto il Forte, il 15 settembre 866, nella battaglia di Brissarthe, contro i Vichinghi, Oddone avrebbe dovuto succedergli come Marchese di Neustria contro i Bretoni e in tutti gli altri titoli di suo padre, ma il re dei Franchi occidentali, Carlo il Calvo, anche in considerazione della giovane età di Oddone, preferì richiamare in Neustria, Ugo l'abate che nel frattempo era stato eletto arcivescovo di Colonia, per affidargli, oltre che il marchesato e le altre contee anche la tutela di Oddone e del fratellino, Roberto (860 oppure 866-923), ancora molto giovani.
Nell'882, Oddone ottenne il titolo di conte di Parigi, dopo che Ugo l'abate aveva cercato inutilmente di ottenerne il titolo.
Nell'886, secondo lo storico E. Mabille, ottenne l'abbazia di Saint-Martin de Tours, rinunciando ad una proprietà in Italia; e dopo la morte di Ugo l'abate, sempre in quell'anno, durante l'assedio di Parigi ad opera dei Normanni, in cui era morto Enrico di Franconia[1], Oddone, che si era distinto durante l'assedio, organizzando la difesa della città, ottenne dall'imperatore, Carlo il Grosso, i titoli che erano stati di suo padre, Roberto il Forte: marchese di Neustria (includeva il titolo di conte d'Orleans), conte d'Angiò, di Auxerre, di Nevers e di Tours.
Quando, nell'888 Carlo il Grosso, che era anche re dei franchi occidentali, morì, Oddone, secondo l'Herimanni Aug. Chronicon assunse il potere sulla Neustria ed in Aquitania (Gallia usque ad Ligerim et in Aquitania) e Ademaro di Chabannes conferma che i Franchi, congiurando contro il giovane Carlo, elessero loro re il duca d'Aquitania, Oddone. L'acclamazione avvenne il 29 febbraio 888 e quello stesso giorno venne incoronato re dei Franchi a Compiègne, da Gualtiero, vescovo di Sens.
Il 24 giugno 888, a Montfaucon-en-Argonne, Oddone sconfisse i Normanni, per cui aumentò la sua popolarità e gli procurò il riconoscimento da parte di Arnolfo di Carinzia, re dei Franchi orientali, che, secondo lo storico francese, Christian Settipani, gli inviò le insegne regali per una seconda incoronazione, avvenuta a Reims, il 13 novembre 888.
Dopo la deposizione (887) dell'imperatore, Carlo il Grosso (era anche re d'Aquitania), a Bourges, era stato eletto duca d'Aquitania, Ranulfo, che, nell'888 prese sotto la sua protezione il giovane Carlo il Semplice, terzo figlio di Luigi il Balbo e legittimo erede al trono e riuscì a tener testa, nell'889, ad una campagna militare di Oddone, che Rainulfo d'altronde non aveva riconosciuto, come re d'Aquitania.
Negli anni seguenti, in seguito al fallimento dei suoi interventi per contenere le scorrerie dei Normanni, il prestigio di Oddone declinò e, approfittando di una sua assenza (era in Aquitania), l'arcivescovo di Reims, Folco il Venerabile, raccogliendo tutti gli scontenti attorno a sé, ordì una congiura e Carlo III il Semplice fu incoronato re a Reims, il 28 gennaio 893. Arnolfo di Carinzia accettò il nuovo re ma ritenne opportuno non intervenire, anzi cercò di farsi arbitro delle dispute.
Gli anni seguenti furono teatro di una guerra tra i due contendenti, poco cruenta, terminata nell'897, quando Carlo si riconobbe ribelle pentito e Oddone, dopo averlo perdonato, gli cedette parte del territorio sotto la sua giurisdizione e riconobbe il re carolingio come suo successore. Oddone, secondo gli Annales Prumienses Brevissimi, morì il 3 gennaio 898, confermato anche dai registri dell'abbazia reale di Saint-Denis, dove Oddone fu sepolto. Dopo la morte di Oddone i nobili, rispettando il patto dell'anno precedente accettarono come re, Carlo il Semplice.
Matrimonio e discendenza
Nell'881 circa, Oddone aveva sposato Teoderada di Troyes, come risulta dal documento n° XIV degli Odonis Regi Diplomata. Teoderada, che era figlia di Alerano II ( † dopo l'885 e a sua volta figlio di Alerano di Barcellona, conte di Troyes), conte di Laon, gli diede quattro figli:
Oddone (in francese Eudes; Neustria, prima dell'860 oppure 865 – La Fère-sur-Oise, 3 gennaio 898) fu conte di Parigi dall'882 sino all'888 e Marchese di Neustria contro i Bretoni, conte d'Angiò, di Auxerre, di Nevers e di Tours, dall'866 all'888. Fu infine re dei Franchi Occidentali dall'888 alla sua morte.
Origine
Figlio maschio primogenito del futuro Marchese di Neustria contro i Bretoni, conte d'Angiò, di Auxerre e di Nevers, Roberto il Forte, della dinastia dei Robertingi, e della seconda (o terza) moglie, Adelaide d'Alsazia, come è indicato nelle Europäische Stammtafeln, vol II cap. 10 (non consultate). Adelaide era la figlia secondogenita del conte di Tours, Ugo e della moglie Ava o Bava come risulta dal testamento di Gerardo di Rossiglione, conte di Vienne, quindi era della casa dei Robertingi.
Biografia
Alla morte del padre, Roberto il Forte, il 15 settembre 866, nella battaglia di Brissarthe, contro i Vichinghi, Oddone avrebbe dovuto succedergli come Marchese di Neustria contro i Bretoni e in tutti gli altri titoli di suo padre, ma il re dei Franchi occidentali, Carlo il Calvo, anche in considerazione della giovane età di Oddone, preferì richiamare in Neustria, Ugo l'abate che nel frattempo era stato eletto arcivescovo di Colonia, per affidargli, oltre che il marchesato e le altre contee anche la tutela di Oddone e del fratellino, Roberto (860 oppure 866-923), ancora molto giovani.
Nell'882, Oddone ottenne il titolo di conte di Parigi, dopo che Ugo l'abate aveva cercato inutilmente di ottenerne il titolo.
Nell'886, secondo lo storico E. Mabille, ottenne l'abbazia di Saint-Martin de Tours, rinunciando ad una proprietà in Italia; e dopo la morte di Ugo l'abate, sempre in quell'anno, durante l'assedio di Parigi ad opera dei Normanni, in cui era morto Enrico di Franconia[1], Oddone, che si era distinto durante l'assedio, organizzando la difesa della città, ottenne dall'imperatore, Carlo il Grosso, i titoli che erano stati di suo padre, Roberto il Forte: marchese di Neustria (includeva il titolo di conte d'Orleans), conte d'Angiò, di Auxerre, di Nevers e di Tours.
Quando, nell'888 Carlo il Grosso, che era anche re dei franchi occidentali, morì, Oddone, secondo l'Herimanni Aug. Chronicon assunse il potere sulla Neustria ed in Aquitania (Gallia usque ad Ligerim et in Aquitania) e Ademaro di Chabannes conferma che i Franchi, congiurando contro il giovane Carlo, elessero loro re il duca d'Aquitania, Oddone. L'acclamazione avvenne il 29 febbraio 888 e quello stesso giorno venne incoronato re dei Franchi a Compiègne, da Gualtiero, vescovo di Sens.
Il 24 giugno 888, a Montfaucon-en-Argonne, Oddone sconfisse i Normanni, per cui aumentò la sua popolarità e gli procurò il riconoscimento da parte di Arnolfo di Carinzia, re dei Franchi orientali, che, secondo lo storico francese, Christian Settipani, gli inviò le insegne regali per una seconda incoronazione, avvenuta a Reims, il 13 novembre 888.
Dopo la deposizione (887) dell'imperatore, Carlo il Grosso (era anche re d'Aquitania), a Bourges, era stato eletto duca d'Aquitania, Ranulfo, che, nell'888 prese sotto la sua protezione il giovane Carlo il Semplice, terzo figlio di Luigi il Balbo e legittimo erede al trono e riuscì a tener testa, nell'889, ad una campagna militare di Oddone, che Rainulfo d'altronde non aveva riconosciuto, come re d'Aquitania.
Negli anni seguenti, in seguito al fallimento dei suoi interventi per contenere le scorrerie dei Normanni, il prestigio di Oddone declinò e, approfittando di una sua assenza (era in Aquitania), l'arcivescovo di Reims, Folco il Venerabile, raccogliendo tutti gli scontenti attorno a sé, ordì una congiura e Carlo III il Semplice fu incoronato re a Reims, il 28 gennaio 893. Arnolfo di Carinzia accettò il nuovo re ma ritenne opportuno non intervenire, anzi cercò di farsi arbitro delle dispute.
Gli anni seguenti furono teatro di una guerra tra i due contendenti, poco cruenta, terminata nell'897, quando Carlo si riconobbe ribelle pentito e Oddone, dopo averlo perdonato, gli cedette parte del territorio sotto la sua giurisdizione e riconobbe il re carolingio come suo successore. Oddone, secondo gli Annales Prumienses Brevissimi, morì il 3 gennaio 898, confermato anche dai registri dell'abbazia reale di Saint-Denis, dove Oddone fu sepolto. Dopo la morte di Oddone i nobili, rispettando il patto dell'anno precedente accettarono come re, Carlo il Semplice.
Matrimonio e discendenza
Nell'881 circa, Oddone aveva sposato Teoderada di Troyes, come risulta dal documento n° XIV degli Odonis Regi Diplomata. Teoderada, che era figlia di Alerano II ( † dopo l'885 e a sua volta figlio di Alerano di Barcellona, conte di Troyes), conte di Laon, gli diede quattro figli:
- Raul, re d'Aquitania (882 – † dopo l'898), che nelle Europäische Stammtafeln vol II cap. 10 (non consultate) viene citato col titolo di re (forse re titolare d'Aquitania)
- Oda (circa 883-† dopo il 952), sposò Sventibaldo di Lotaringia.
- Arnolfo (885–898), che, secondo Ademaro di Chabannes, successe al padre ma poco dopo morì
- Guy (circa 888 -† dopo il 903).
Fonte: WIKIPEDIA
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Re: Vikings
Rollone
Hrôlfr, detto Göngu-Hrólfr, meglio conosciuto con il nome di Rollone; in francese Rollon (845/60 – Rouen, 932 circa), è stato un condottiero normanno, jarl o conte dei Normanni e conte di Rouen, e capostipite della Casa di Normandia.
Fu soprannominato "il Camminatore", in quanto, secondo l'Harald Harfager's Saga di Snorri Sturluson, a causa della sua straordinaria stazza non poteva montare alcuna cavalcatura e quindi doveva spostarsi sempre a piedi, e per questo fu soprannominato: Rolf Ganger.
Ultimamente però lo storico delle religioni Régis Boyer, professore di lingue, letteratura e civilizzazioni scandinave dell'università Paris IV: Paris-Sorbonne, ha prospettato che il soprannome fosse dovuto al fatto che Rollone, prima di stabilirsi sulle rive della Senna, abbia girovagato parecchio, dalla Scandinavia alle isole britanniche, approdando infine alle coste del mare del Nord.
Origine
Di Rollone non si conoscono con esattezza gli ascendenti, ma secondo l'Harald Harfager's Saga dello storico islandese, Snorri Sturluson, il Rolf Ganger, che si era creato un vasto dominio territoriale, poi denominato Normandia, era uno dei figli legittimi dello Jarl (equiparabile al nostro conte) di Møre e, per un breve periodo, anche conte delle Orcadi, Ragnvald Eysteinsson e di Ragnhilde, figlia di Rolf Nefia Ragnvald Eysteinsson, secondo sia l'Orkneyinga Saga che l'Harald Harfager's Saga di Snorri Sturluson era l'unico figlio dello Jarl (equiparabile al nostro conte) della zona di Upplands (l'attuale zona di Oppland, a nord di Oslo), Eystein Ivarsson, detto Glumra o Clattere, mentre della madre non si hanno notizie.
Biografia
Secondo l'Harald Harfager's Saga di Snorri Sturluson, suo padre, Ragnvald, era divenuto conte di Møre e di tutto il territorio del nord, dopo che Harald I, dopo la battaglia di Soskel dell'867, era divenuto unico re di Norvegia ed aveva preso il controllo di tutto il regno.
Dopo l'872, secondo sia l'Orkneyinga Saga che l'Harald Harfager's Saga di Snorri Sturluson, Ragnvald si unì ad Harald I, per invadere le Isole Orcadi, Shetland ed Ebridi. Durante le operazioni belliche, il fratello di Rollone, Ivar, figlio legittimo primogenito di Ragnvald, perse la vita e per compensarlo della perdita del figlio, Harald I gli assegnò i territori di Orcadi e Shetland, appena conquistate, col titolo di conte delle Orcadi.
Nell'874 fu bandito dal regno di Norvegia, e ancora secondo Snorri Sturluson, si era aggregato ad una banda di saccheggiatori, che operavano nel mare norvegese orientale. Un'estate, guidò una spedizione di vichinghi sulla costa di Viken (la parte orientale dell'Oslofjord, di fronte allo Skagerrak), facendo una razzia di bestiame. Siccome il re Harald I, in quei giorni si trovava proprio a Viken, e dato che considerava il saccheggio uno dei peggiori mali, dichiarò Rolf fuorilegge su tutto il territorio norvegese. Il re era talmente infuriato che anche la supplica della madre di Rolf, Hild (Ragnhilde), che ne invocava il perdono, fu inutile.
Rolf Ganger allora si mise a capo di una banda di Vichinghi, composta soprattutto da danesi, con la quale, dopo essere passato dalle Isole Shetland e dalle isole Orcadi, dove il conte era suo zio, Sigurd, passò dalla Scozia, e ancora secondo Snorri Sturluson, passò a ovest delle isole Ebridi arrivò nel Valland (il Nord della Francia), dove saccheggiò a più riprese le coste del mare del Nord e del canale della Manica e dove sottomise un ampio territorio, che popolò con gli uomini venuti dal nord, per cui fu denominata Normandia. Anche il monaco e cronista inglese, Orderico Vitale, riporta che verso la fine del secolo IX, il duca Rollone con un certo numero di giovani vikinghi danesi invase la Neustria, mise in fuga gli eserciti che gli si opposero; l'invasione della Neustria da parte di Rollone viene ricordata anche dal Richeri Historiarum.
Pare che fosse passato anche in Irlanda ed in Inghilterra, dove secondo il monaco e scrittore normanno, Guglielmo di Jumièges ebbe contatti con il re del Wessex, Atelstano (come riporta nel suo the history of the norman conquest of england its causes and its results, lo storico britannico, Edward Augustus Freeman), ma che lo stesso Freeman suggerisce sia stato Guthrum II dell'Anglia orientale, che veniva anche chiamato Guthrum-Atelstano, come confermano le The Anglo-Saxon Chronicle, quando riportano la sua morte, nell'890 e ricordano che Guthrum si fece battezzare col nome di Atelstano.
Ancora Guglielmo di Jumièges sostiene che Rollone, con l'aiuto di Atelstano, devastò la Frisia e le regioni adiacenti, e, nell'876, prima risalì la Schelda e poi la Senna, arrivando sino a Jumièges.
In quello stesso anno, secondo il Chronicon Duplex Sancti Michaelis in periculo maris, Rollone arrivò in Normandia. Secondo la professoressa, Elisabeth Van Houts, nel suo The Normans in Europe (Manchester: Manchester University Press, 2008, però la conquista di Rouen e l'occupazione permanente della Normandia risale al 900 circa.
In quel periodo, come ci conferma Orderico Vitale, Rollone pose l'assedio a Parigi (tra l'885 e l'886, secondo Abbone il Curvo, che durò quattro anni, per Vitale che gli resistette, inoltre attaccò Bayeux e la conquistò, e sempre secondo Vitale, uccise il conte di Rennes e di Bayeux e marchese di Neustria, Berengario II e ne sposò la figlia, Poppa e continuò a devastare il nord della Francia sino alla Borgogna. Anche Guglielmo di Jumièges ci narra questi stessi avvenimenti, nei capitoli X, Xi, XII, XIII e XIV del suo Historiæ Normannorum Scriptores Antiqui, liber II, come la presa di Rouen, l'assedio di Parigi, la conquista di Bayeux e la cattura di Poppa, figlia di Berengario II (senza citare l'uccisione di quest'ultimo), che sposò secondo l'usanza normanna (More danico); inoltre narra che Rollone si spine sino in Borgogna, dove fu affrontato dal duca di Borgogna e conte di Troyes, Riccardo il Giustiziere, che lo sconfisse e lo obbligò a porre fine all'assedio di Chartres.
Secondo il professore britannico, Allen Mayer, Rollone era arrivato in Normandia dopo l'896 e a poco a poco, aveva acquisito una posizione di preminenza e, dopo aver combattuto contro il re carolingio Carlo il Semplice, si arrivò alla determinazione che nessuna delle due parti avrebbe potuto avere il sopravvento; nel 911, con il trattato di Saint-Clair-sur-Epte Carlo cedette ai Normanni parte della Neustria cioè le contee di Rouen, Lisieux e Evreux e la porzione di territorio tra i fiumi Epte, un affluente di destra della Senna e Bresle ed il mare. Rollone, in cambio, fece atto di sottomissione, acconsenti a convertirsi al Cristianesimo e si impegnò ad impedire i saccheggi di altre bande vichinghe. Sempre Guglielmo di Jumièges ci conferma gli avvenimenti e ci ha lasciato una fedele descrizione della "strana" cerimonia dell'investitura di Rollone. "Rollone si rifiutava di baciare il piede a Carlo, quando ricevette da lui il Ducato di Normandia. Tuttavia, spinto dalle preghiere dei Franchi, ordinò a uno dei suoi guerrieri di farlo in sua vece: costui afferrò il piede al re e lo portò alla bocca, ma lo baciò senza curvarsi, e fece cadere per terra il re. Donde grandi scoppi di risa e grande tumulto nella folla", inoltre Guglielmo di Jumièges sostiene che quando Carlo il Semplice concesse a Rollone il ducato di Normandia, il re di Bretagna, Alano I ed il marchese di Neustria, Berengario II fecero a Rollone un giuramento di fedeltà (la cosa non era possibile, in quanto, Berengario II era morto da circa 15 anni, mentre Alano I era morto da poco; si riferiva evidentemente ai loro successori).
Rollone portava il titolo di jarl, o conte dei Normanni e di conte di Rouen: infatti è riconosciuto come il primo leader dei Normanni e, a seguito degli accordi sposò Gisela la figlia di Carlo il Semplice; il matrimonio viene confermato anche da Orderico Vitale.
Il primo conte (Duca) di Normandia, quindi, nel 912, secondo Guglielmo di Jumièges si fece battezzare nella cattedrale di Rouen, prendendo il nome di "Roberto il Ricco" dal proprio padrino (il futuro re dei Franchi Roberto, nonno di Ugo Capeto e capostipite dei Capetingi); secondo Orderico Vitale, Rollone si battezzò assieme a tutto il suo esercito. (Secondo i Flodoardi Annales, gli accordi tra Franchi e Normanni avvennero tra il 924 ed il 925 e oltre a Rollone i Normanni erano comandati anche da un certo Raginaldo, ma, secondo la professoressa, Elisabeth Van Houts, nel suo The Normans in Europe (Manchester: Manchester University Press, 2008) gli accordi del 911, sono ricordati in un manoscritto del 918 circa.
Nonostante le promesse però i Normanni che ora arrivavano liberamente nelle contee di Rollone, si costituivano in bande e facevano razzie, si spinsero sino alla Loira, dove si stanziarono (nel 919 si stabilirono a Nantes, e cominciarono a chiedere un feudo, senza ottenerlo. Sempre nel 919, secondo i Flodoardi Annales, i Normanni, approfittando che il potere in Bretagna non era più unitario, devastarono l'intera Bretagna inclusa la Cornovaglia, regione situato sulla riva del mare. Dopo aver tutto devastato cacciarono tutti i Bretoni.
I nobili Franchi appoggiarono una rivolta contro il re dei Franchi occidentali, Carlo il Semplice, che, il 29 giugno 922, portò all'incoronazione a re dei Franchi occidentali, in contrapposizione a Carlo il Semplice, di Roberto I. In questa occasione Rollone fu leale coi carolingi e l'anno successivo, li appoggiò alla battaglia di Soissons, del 15 giugno 923, dove Roberto morì.
Forse per merito di questa lealtà, nel 924, ottenne anche le contee di Bayeux e Séez.
Secondo i Flodoardi Annales, fu complice del tranello (raccontato nei dettagli da Rodolfo il Glabro) teso a Carlo il Semplice dal conte di Vermandois e di Meaux, Erberto II.
Rollone, secondo il monaco benedettino dell'abbazia di Malmesbury, nel Wiltshire (Wessex), Guglielmo di Malmesbury, morì a Rouen. La data esatta della morte di Rollone non ci è nota; secondo il Chronicon Duplex Sancti Michaelis in periculo maris, Rollone morì nel 927; secondo i Flodoardi Annales, nel 928, Rollone era ancora vivo. Si presume sia morto verso il 932.
A Rollone succedette il figlio Guglielmo Lungaspada, che aveva associato al potere fin dal 927 (secondo il cronista normanno decano della collegiata di Saint-Quentin, Dudo di Saint-Quentin, Rollone, sentendosi vecchio, nominò suo erede Guglielmo e, radunati i capi Normanni, passò il potere che aveva sulla Normandia e sulla Bretagna a Guglielmo; infatti, secondo i Flodoardi Annales, fu Guglielmo, che nel castello d'Eu, rese omaggio a Carlo il Semplice e strinse alleanza con il conte di Vermandois e di Meaux, Erberto II). Comunque i Flodoardi Annales, nel 933, citano Guglielmo (Willelmus, princeps Nortmannorum) come il duca dei Normanni.
Secondo la Brevis Relatio de Origine Willelmi Conquestoris, Rollone ed il figlio, Guglielmo Lungaspada, furono sepolti a Rouen, nella chiesa della Beata Maria.
Ancora secondo Orderico Vitale, nel nono anno di episcopato (1064), a Rouen, di Maurilio, le salme di Rollone e del figlio Guglielmo, furono portate nella cattedrale di Rouen.
Matrimoni e discendenza
Rollone aveva contratto un primo matrimonio, secondo l'uso normanno (more danico) una donna di cui non conosciamo né il nome né gli ascendenti, che, secondo Elisabeth Van Houts probabilmente era di origine celtica e che gli aveva dato due figlie:
In seguito, Rollone aveva sposato more danico Poppa di Bayeux, figlia del conte franco di Rennes e di Bayeux e marchese di Neustria, Berengario II, e della moglie, che, secondo lo storico francese, Arthur de La Borderie, nel secondo volume del suo Histoire de Bretagne, era la figlia del conte di Rennes, Gurvant, che fu re di Bretagna, unitamente a Pascweten o Pasquitano, conte di Vannes. Poppa a Rollone diede due figli:
Infine sposò Gisela, che secondo la Genealogiae Comitum Flandriae era figlia del re di Francia e di Lotaringia, Carlo il Semplice, figlio ultimogenito postumo del re dei Franchi occidentali ed inoltre Re di Lotaringia, Re di Provenza e Re di Aquitania, Luigi II il Balbo ed unico figlio della seconda moglie (come ci viene riportato dal cronista, Reginone, quando cita la morte di Luigi il Balbo) Adelaide del Friuli (850 - 902), e di Frederuna, che, secondo Alain de Sancy Frederuna discendeva da un nobile casato sassone, mentre per Rosamond McKitterick era di origine lorenese. Gisela a Rollone non diede figli.
Fonte: WIKIPEDIA
Hrôlfr, detto Göngu-Hrólfr, meglio conosciuto con il nome di Rollone; in francese Rollon (845/60 – Rouen, 932 circa), è stato un condottiero normanno, jarl o conte dei Normanni e conte di Rouen, e capostipite della Casa di Normandia.
Fu soprannominato "il Camminatore", in quanto, secondo l'Harald Harfager's Saga di Snorri Sturluson, a causa della sua straordinaria stazza non poteva montare alcuna cavalcatura e quindi doveva spostarsi sempre a piedi, e per questo fu soprannominato: Rolf Ganger.
Ultimamente però lo storico delle religioni Régis Boyer, professore di lingue, letteratura e civilizzazioni scandinave dell'università Paris IV: Paris-Sorbonne, ha prospettato che il soprannome fosse dovuto al fatto che Rollone, prima di stabilirsi sulle rive della Senna, abbia girovagato parecchio, dalla Scandinavia alle isole britanniche, approdando infine alle coste del mare del Nord.
Origine
Di Rollone non si conoscono con esattezza gli ascendenti, ma secondo l'Harald Harfager's Saga dello storico islandese, Snorri Sturluson, il Rolf Ganger, che si era creato un vasto dominio territoriale, poi denominato Normandia, era uno dei figli legittimi dello Jarl (equiparabile al nostro conte) di Møre e, per un breve periodo, anche conte delle Orcadi, Ragnvald Eysteinsson e di Ragnhilde, figlia di Rolf Nefia Ragnvald Eysteinsson, secondo sia l'Orkneyinga Saga che l'Harald Harfager's Saga di Snorri Sturluson era l'unico figlio dello Jarl (equiparabile al nostro conte) della zona di Upplands (l'attuale zona di Oppland, a nord di Oslo), Eystein Ivarsson, detto Glumra o Clattere, mentre della madre non si hanno notizie.
Biografia
Secondo l'Harald Harfager's Saga di Snorri Sturluson, suo padre, Ragnvald, era divenuto conte di Møre e di tutto il territorio del nord, dopo che Harald I, dopo la battaglia di Soskel dell'867, era divenuto unico re di Norvegia ed aveva preso il controllo di tutto il regno.
Dopo l'872, secondo sia l'Orkneyinga Saga che l'Harald Harfager's Saga di Snorri Sturluson, Ragnvald si unì ad Harald I, per invadere le Isole Orcadi, Shetland ed Ebridi. Durante le operazioni belliche, il fratello di Rollone, Ivar, figlio legittimo primogenito di Ragnvald, perse la vita e per compensarlo della perdita del figlio, Harald I gli assegnò i territori di Orcadi e Shetland, appena conquistate, col titolo di conte delle Orcadi.
Nell'874 fu bandito dal regno di Norvegia, e ancora secondo Snorri Sturluson, si era aggregato ad una banda di saccheggiatori, che operavano nel mare norvegese orientale. Un'estate, guidò una spedizione di vichinghi sulla costa di Viken (la parte orientale dell'Oslofjord, di fronte allo Skagerrak), facendo una razzia di bestiame. Siccome il re Harald I, in quei giorni si trovava proprio a Viken, e dato che considerava il saccheggio uno dei peggiori mali, dichiarò Rolf fuorilegge su tutto il territorio norvegese. Il re era talmente infuriato che anche la supplica della madre di Rolf, Hild (Ragnhilde), che ne invocava il perdono, fu inutile.
Rolf Ganger allora si mise a capo di una banda di Vichinghi, composta soprattutto da danesi, con la quale, dopo essere passato dalle Isole Shetland e dalle isole Orcadi, dove il conte era suo zio, Sigurd, passò dalla Scozia, e ancora secondo Snorri Sturluson, passò a ovest delle isole Ebridi arrivò nel Valland (il Nord della Francia), dove saccheggiò a più riprese le coste del mare del Nord e del canale della Manica e dove sottomise un ampio territorio, che popolò con gli uomini venuti dal nord, per cui fu denominata Normandia. Anche il monaco e cronista inglese, Orderico Vitale, riporta che verso la fine del secolo IX, il duca Rollone con un certo numero di giovani vikinghi danesi invase la Neustria, mise in fuga gli eserciti che gli si opposero; l'invasione della Neustria da parte di Rollone viene ricordata anche dal Richeri Historiarum.
Pare che fosse passato anche in Irlanda ed in Inghilterra, dove secondo il monaco e scrittore normanno, Guglielmo di Jumièges ebbe contatti con il re del Wessex, Atelstano (come riporta nel suo the history of the norman conquest of england its causes and its results, lo storico britannico, Edward Augustus Freeman), ma che lo stesso Freeman suggerisce sia stato Guthrum II dell'Anglia orientale, che veniva anche chiamato Guthrum-Atelstano, come confermano le The Anglo-Saxon Chronicle, quando riportano la sua morte, nell'890 e ricordano che Guthrum si fece battezzare col nome di Atelstano.
Ancora Guglielmo di Jumièges sostiene che Rollone, con l'aiuto di Atelstano, devastò la Frisia e le regioni adiacenti, e, nell'876, prima risalì la Schelda e poi la Senna, arrivando sino a Jumièges.
In quello stesso anno, secondo il Chronicon Duplex Sancti Michaelis in periculo maris, Rollone arrivò in Normandia. Secondo la professoressa, Elisabeth Van Houts, nel suo The Normans in Europe (Manchester: Manchester University Press, 2008, però la conquista di Rouen e l'occupazione permanente della Normandia risale al 900 circa.
In quel periodo, come ci conferma Orderico Vitale, Rollone pose l'assedio a Parigi (tra l'885 e l'886, secondo Abbone il Curvo, che durò quattro anni, per Vitale che gli resistette, inoltre attaccò Bayeux e la conquistò, e sempre secondo Vitale, uccise il conte di Rennes e di Bayeux e marchese di Neustria, Berengario II e ne sposò la figlia, Poppa e continuò a devastare il nord della Francia sino alla Borgogna. Anche Guglielmo di Jumièges ci narra questi stessi avvenimenti, nei capitoli X, Xi, XII, XIII e XIV del suo Historiæ Normannorum Scriptores Antiqui, liber II, come la presa di Rouen, l'assedio di Parigi, la conquista di Bayeux e la cattura di Poppa, figlia di Berengario II (senza citare l'uccisione di quest'ultimo), che sposò secondo l'usanza normanna (More danico); inoltre narra che Rollone si spine sino in Borgogna, dove fu affrontato dal duca di Borgogna e conte di Troyes, Riccardo il Giustiziere, che lo sconfisse e lo obbligò a porre fine all'assedio di Chartres.
Secondo il professore britannico, Allen Mayer, Rollone era arrivato in Normandia dopo l'896 e a poco a poco, aveva acquisito una posizione di preminenza e, dopo aver combattuto contro il re carolingio Carlo il Semplice, si arrivò alla determinazione che nessuna delle due parti avrebbe potuto avere il sopravvento; nel 911, con il trattato di Saint-Clair-sur-Epte Carlo cedette ai Normanni parte della Neustria cioè le contee di Rouen, Lisieux e Evreux e la porzione di territorio tra i fiumi Epte, un affluente di destra della Senna e Bresle ed il mare. Rollone, in cambio, fece atto di sottomissione, acconsenti a convertirsi al Cristianesimo e si impegnò ad impedire i saccheggi di altre bande vichinghe. Sempre Guglielmo di Jumièges ci conferma gli avvenimenti e ci ha lasciato una fedele descrizione della "strana" cerimonia dell'investitura di Rollone. "Rollone si rifiutava di baciare il piede a Carlo, quando ricevette da lui il Ducato di Normandia. Tuttavia, spinto dalle preghiere dei Franchi, ordinò a uno dei suoi guerrieri di farlo in sua vece: costui afferrò il piede al re e lo portò alla bocca, ma lo baciò senza curvarsi, e fece cadere per terra il re. Donde grandi scoppi di risa e grande tumulto nella folla", inoltre Guglielmo di Jumièges sostiene che quando Carlo il Semplice concesse a Rollone il ducato di Normandia, il re di Bretagna, Alano I ed il marchese di Neustria, Berengario II fecero a Rollone un giuramento di fedeltà (la cosa non era possibile, in quanto, Berengario II era morto da circa 15 anni, mentre Alano I era morto da poco; si riferiva evidentemente ai loro successori).
Rollone portava il titolo di jarl, o conte dei Normanni e di conte di Rouen: infatti è riconosciuto come il primo leader dei Normanni e, a seguito degli accordi sposò Gisela la figlia di Carlo il Semplice; il matrimonio viene confermato anche da Orderico Vitale.
Il primo conte (Duca) di Normandia, quindi, nel 912, secondo Guglielmo di Jumièges si fece battezzare nella cattedrale di Rouen, prendendo il nome di "Roberto il Ricco" dal proprio padrino (il futuro re dei Franchi Roberto, nonno di Ugo Capeto e capostipite dei Capetingi); secondo Orderico Vitale, Rollone si battezzò assieme a tutto il suo esercito. (Secondo i Flodoardi Annales, gli accordi tra Franchi e Normanni avvennero tra il 924 ed il 925 e oltre a Rollone i Normanni erano comandati anche da un certo Raginaldo, ma, secondo la professoressa, Elisabeth Van Houts, nel suo The Normans in Europe (Manchester: Manchester University Press, 2008) gli accordi del 911, sono ricordati in un manoscritto del 918 circa.
Nonostante le promesse però i Normanni che ora arrivavano liberamente nelle contee di Rollone, si costituivano in bande e facevano razzie, si spinsero sino alla Loira, dove si stanziarono (nel 919 si stabilirono a Nantes, e cominciarono a chiedere un feudo, senza ottenerlo. Sempre nel 919, secondo i Flodoardi Annales, i Normanni, approfittando che il potere in Bretagna non era più unitario, devastarono l'intera Bretagna inclusa la Cornovaglia, regione situato sulla riva del mare. Dopo aver tutto devastato cacciarono tutti i Bretoni.
I nobili Franchi appoggiarono una rivolta contro il re dei Franchi occidentali, Carlo il Semplice, che, il 29 giugno 922, portò all'incoronazione a re dei Franchi occidentali, in contrapposizione a Carlo il Semplice, di Roberto I. In questa occasione Rollone fu leale coi carolingi e l'anno successivo, li appoggiò alla battaglia di Soissons, del 15 giugno 923, dove Roberto morì.
Forse per merito di questa lealtà, nel 924, ottenne anche le contee di Bayeux e Séez.
Secondo i Flodoardi Annales, fu complice del tranello (raccontato nei dettagli da Rodolfo il Glabro) teso a Carlo il Semplice dal conte di Vermandois e di Meaux, Erberto II.
Rollone, secondo il monaco benedettino dell'abbazia di Malmesbury, nel Wiltshire (Wessex), Guglielmo di Malmesbury, morì a Rouen. La data esatta della morte di Rollone non ci è nota; secondo il Chronicon Duplex Sancti Michaelis in periculo maris, Rollone morì nel 927; secondo i Flodoardi Annales, nel 928, Rollone era ancora vivo. Si presume sia morto verso il 932.
A Rollone succedette il figlio Guglielmo Lungaspada, che aveva associato al potere fin dal 927 (secondo il cronista normanno decano della collegiata di Saint-Quentin, Dudo di Saint-Quentin, Rollone, sentendosi vecchio, nominò suo erede Guglielmo e, radunati i capi Normanni, passò il potere che aveva sulla Normandia e sulla Bretagna a Guglielmo; infatti, secondo i Flodoardi Annales, fu Guglielmo, che nel castello d'Eu, rese omaggio a Carlo il Semplice e strinse alleanza con il conte di Vermandois e di Meaux, Erberto II). Comunque i Flodoardi Annales, nel 933, citano Guglielmo (Willelmus, princeps Nortmannorum) come il duca dei Normanni.
Secondo la Brevis Relatio de Origine Willelmi Conquestoris, Rollone ed il figlio, Guglielmo Lungaspada, furono sepolti a Rouen, nella chiesa della Beata Maria.
Ancora secondo Orderico Vitale, nel nono anno di episcopato (1064), a Rouen, di Maurilio, le salme di Rollone e del figlio Guglielmo, furono portate nella cattedrale di Rouen.
Matrimoni e discendenza
Rollone aveva contratto un primo matrimonio, secondo l'uso normanno (more danico) una donna di cui non conosciamo né il nome né gli ascendenti, che, secondo Elisabeth Van Houts probabilmente era di origine celtica e che gli aveva dato due figlie:
- Kadlina (Kathleen)
- Niederga, la seconda figlia, confermata dalle Europäische Stammtafeln, vol II cap. 79 (non consultate)
In seguito, Rollone aveva sposato more danico Poppa di Bayeux, figlia del conte franco di Rennes e di Bayeux e marchese di Neustria, Berengario II, e della moglie, che, secondo lo storico francese, Arthur de La Borderie, nel secondo volume del suo Histoire de Bretagne, era la figlia del conte di Rennes, Gurvant, che fu re di Bretagna, unitamente a Pascweten o Pasquitano, conte di Vannes. Poppa a Rollone diede due figli:
- Guglielmo Lungaspada (905 circa - 942), duca di Normandia
- Gerloc (910 circa - dopo il 969), ribattezzata Adele di Normandia, andò in sposa a Guglielmo III, conte di Poitiers e duca d'Aquitania.
Infine sposò Gisela, che secondo la Genealogiae Comitum Flandriae era figlia del re di Francia e di Lotaringia, Carlo il Semplice, figlio ultimogenito postumo del re dei Franchi occidentali ed inoltre Re di Lotaringia, Re di Provenza e Re di Aquitania, Luigi II il Balbo ed unico figlio della seconda moglie (come ci viene riportato dal cronista, Reginone, quando cita la morte di Luigi il Balbo) Adelaide del Friuli (850 - 902), e di Frederuna, che, secondo Alain de Sancy Frederuna discendeva da un nobile casato sassone, mentre per Rosamond McKitterick era di origine lorenese. Gisela a Rollone non diede figli.
Fonte: WIKIPEDIA
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Re: Vikings
Alfredo il Grande
Alfredo il Grande, in inglese antico: Ælfred (Wantage, 849 – 26 ottobre 899), fu re del regno anglosassone meridionale del Wessex dall'871 all'899, ed è venerato come santo dalla Chiesa cattolica.
Alfredo è famoso per la sua difesa del regno contro i Danesi (Normanni), grazie alla quale fu l'unico re inglese ad avere ottenuto l'epiteto di "Grande". Fu anche il primo re del Wessex a chiamarsi "Re d'Inghilterra". Le notizie sulla sua vita ci sono pervenute soprattutto grazie all'opera dello studioso gallese Asser. Condusse una lunga guerra contro i Danesi che avevano occupato le regioni centrorientali dell'Inghilterra e li sconfisse nella Battaglia di Ethandun nell'878.
Da quell'anno divenne re degli Anglosassoni. Uomo colto, Alfredo incoraggiò l'istruzione e migliorò il sistema di leggi dello stato (Doom Book). Per questo fu detto "il Giustiniano inglese". Alfredo favorì lo sviluppo della cultura traducendo o facendo tradurre dal latino testi di teologia e di storia. Egli stesso contribuì alla stesura della Cronaca degli Anglosassoni, il primo documento di storia scritto in inglese antico. Inoltre fece costruire la prima flotta da guerra inglese.
Infanzia
Alfredo nacque in Inghilterra tra l'847 e l'849 a Wantage, attuale West Berkshire, quarto figlio di Etelvulfo del Wessex (Æþelwulf), molto probabilmente dalla sua prima moglie, Osburga. Dopo aver affiancato il fratello Etelredo I (Æþelræd I) al trono dall'866, gli succedette come re del Wessex e della Mercia nell'871.
Sembra sia stato un ragazzo dalla singolare attrattiva e talento e si ricordano storie sulla sua fanciullezza. A 5 anni, nell'853, si dice sia stato mandato a Roma, dove fu cresimato da Papa Leone IV, che si dice lo abbia "unto come re". In seguito gli scrittori presero questa come un'incoronazione anticipata in preparazione della sua successione al trono del Wessex. Ciò, tuttavia, non può essere successo nell'853, in quanto Alfredo aveva tre fratelli maggiori ancora in vita. Probabilmente fu più un'investitura con le insegne consolari o forse con qualche sotto-regno come quello del Kent.
Questa storia comunque è probabilmente apocrifa, nonostante che nell'854-855 Alfredo quasi certamente sia andato col padre in pellegrinaggio a Roma, spendendo del tempo alla corte di Carlo il Calvo, re dei Franchi.
Vita pubblica
Durante i brevi regni dei suoi due fratelli maggiori, Etelbaldo e Etelberto, non si hanno notizie di Alfredo. Ma con la salita al trono del terzo fratello, Etelredo, iniziò la vita pubblica di Alfredo, con il suo grande lavoro per salvare l'Inghilterra dai Danesi, che allora si erano stanziati in una parte dell'isola. È durante questo periodo che Asser diede ad Alfredo il titolo di secundarius, che sembra essere una posizione simile a quella del tanist celtico, cioè un successore riconosciuto, strettamente associato al principe regnante. È probabile che questo titolo fu sanzionato dai Witan, per difendersi dal pericolo di un eventuale conflitto di successione nel caso Etelredo morisse in battaglia. L'incoronare successore come co-re, comunque, era già ben conosciuta presso le tribù germaniche, come gli svedesi o i franchi, con i quali gli Anglosassoni avevano stretti rapporti.
Nell'868 Alfredo sposò Ealhswith, figlia di Etelredo Mucill, che era il priore magistrato dei Gaini, un popolo che viveva nel Lincolnshire presso Gainsborough. Lei era la nipote di un passato re della Mercia, ed ebbero cinque o sei bambini, tra cui una figlia, Ethelfleda, sarebbe diventata di diritto regina della Mercia.
Lo stesso anno Alfredo, combattendo al fianco di suo fratello Etelredo, fallì il tentativo di liberare la Mercia dalla pressione dei danesi. Per quasi due anni il Wessex ebbe una tregua. Ma alla fine dell'870 le lotte ricominciarono e l'anno che seguì fu chiamato "l'anno di battaglie di Alfredo."
Sono tramandate nove battaglie, combattute con alterne fortune, delle quali si conosce data e luogo per solo due. Una vittoriosa schermaglia nella battaglia di Englefield, Berkshire (31 dicembre 870) fu seguita da una sonora sconfitta nella battaglia di Reading (4 gennaio 871), e questa, quattro giorni più tardi, dalla brillante vittoria nella battaglia di Ashdown, vicino Compton Beauchamp nello Shriwenam Hundred.
Il 22 gennaio 871 gli inglesi vennero sconfitti ancora a Basing, e il 22 marzo 871 a Marton, Wiltshire, e in questo intervallo vennero combattute presumibilmente le due battaglie non identificate.
Il re danese Guthrum venne sconfitto grazie al ricorso di tecniche dell'esercito romano, che Alfredo aveva avuto modo di apprendere nella sua educazione: egli venerava infatti il sapere antico, cosa molto rara per un re dell'epoca, ed era fermamente convinto che la cultura antica avrebbe permesso un deciso rinnovamento nella vita politica e culturale del suo regno. Dalla vittoria gli inglesi ottennero una pace vantaggiosa con nuovi e migliori confini.
La pace permise ad Alfredo di dedicarsi alla riorganizzazione economica ed amministrativa del regno, aiutato sempre dalla cultura classica.
Gli vengono attribuite le traduzioni dirette dal latino di alcune opere importanti come la Cura Pastoralis di papa Gregorio I, la Historia ecclesiastica di Beda, il De consolatione philosophiae di Boezio o i Soliloquia di Agostino d'Ippona.
Egli è considerato il fondatore della cultura della nazione anglosassone, grazie anche all'iniziativa, probabilmente sua, della redazione della Cronaca anglosassone, la prima sintesi storiografica del suo regno.
Fonte: WIKIPEDIA
Alfredo il Grande, in inglese antico: Ælfred (Wantage, 849 – 26 ottobre 899), fu re del regno anglosassone meridionale del Wessex dall'871 all'899, ed è venerato come santo dalla Chiesa cattolica.
Alfredo è famoso per la sua difesa del regno contro i Danesi (Normanni), grazie alla quale fu l'unico re inglese ad avere ottenuto l'epiteto di "Grande". Fu anche il primo re del Wessex a chiamarsi "Re d'Inghilterra". Le notizie sulla sua vita ci sono pervenute soprattutto grazie all'opera dello studioso gallese Asser. Condusse una lunga guerra contro i Danesi che avevano occupato le regioni centrorientali dell'Inghilterra e li sconfisse nella Battaglia di Ethandun nell'878.
Da quell'anno divenne re degli Anglosassoni. Uomo colto, Alfredo incoraggiò l'istruzione e migliorò il sistema di leggi dello stato (Doom Book). Per questo fu detto "il Giustiniano inglese". Alfredo favorì lo sviluppo della cultura traducendo o facendo tradurre dal latino testi di teologia e di storia. Egli stesso contribuì alla stesura della Cronaca degli Anglosassoni, il primo documento di storia scritto in inglese antico. Inoltre fece costruire la prima flotta da guerra inglese.
Infanzia
Alfredo nacque in Inghilterra tra l'847 e l'849 a Wantage, attuale West Berkshire, quarto figlio di Etelvulfo del Wessex (Æþelwulf), molto probabilmente dalla sua prima moglie, Osburga. Dopo aver affiancato il fratello Etelredo I (Æþelræd I) al trono dall'866, gli succedette come re del Wessex e della Mercia nell'871.
Sembra sia stato un ragazzo dalla singolare attrattiva e talento e si ricordano storie sulla sua fanciullezza. A 5 anni, nell'853, si dice sia stato mandato a Roma, dove fu cresimato da Papa Leone IV, che si dice lo abbia "unto come re". In seguito gli scrittori presero questa come un'incoronazione anticipata in preparazione della sua successione al trono del Wessex. Ciò, tuttavia, non può essere successo nell'853, in quanto Alfredo aveva tre fratelli maggiori ancora in vita. Probabilmente fu più un'investitura con le insegne consolari o forse con qualche sotto-regno come quello del Kent.
Questa storia comunque è probabilmente apocrifa, nonostante che nell'854-855 Alfredo quasi certamente sia andato col padre in pellegrinaggio a Roma, spendendo del tempo alla corte di Carlo il Calvo, re dei Franchi.
Vita pubblica
Durante i brevi regni dei suoi due fratelli maggiori, Etelbaldo e Etelberto, non si hanno notizie di Alfredo. Ma con la salita al trono del terzo fratello, Etelredo, iniziò la vita pubblica di Alfredo, con il suo grande lavoro per salvare l'Inghilterra dai Danesi, che allora si erano stanziati in una parte dell'isola. È durante questo periodo che Asser diede ad Alfredo il titolo di secundarius, che sembra essere una posizione simile a quella del tanist celtico, cioè un successore riconosciuto, strettamente associato al principe regnante. È probabile che questo titolo fu sanzionato dai Witan, per difendersi dal pericolo di un eventuale conflitto di successione nel caso Etelredo morisse in battaglia. L'incoronare successore come co-re, comunque, era già ben conosciuta presso le tribù germaniche, come gli svedesi o i franchi, con i quali gli Anglosassoni avevano stretti rapporti.
Nell'868 Alfredo sposò Ealhswith, figlia di Etelredo Mucill, che era il priore magistrato dei Gaini, un popolo che viveva nel Lincolnshire presso Gainsborough. Lei era la nipote di un passato re della Mercia, ed ebbero cinque o sei bambini, tra cui una figlia, Ethelfleda, sarebbe diventata di diritto regina della Mercia.
Lo stesso anno Alfredo, combattendo al fianco di suo fratello Etelredo, fallì il tentativo di liberare la Mercia dalla pressione dei danesi. Per quasi due anni il Wessex ebbe una tregua. Ma alla fine dell'870 le lotte ricominciarono e l'anno che seguì fu chiamato "l'anno di battaglie di Alfredo."
Sono tramandate nove battaglie, combattute con alterne fortune, delle quali si conosce data e luogo per solo due. Una vittoriosa schermaglia nella battaglia di Englefield, Berkshire (31 dicembre 870) fu seguita da una sonora sconfitta nella battaglia di Reading (4 gennaio 871), e questa, quattro giorni più tardi, dalla brillante vittoria nella battaglia di Ashdown, vicino Compton Beauchamp nello Shriwenam Hundred.
Il 22 gennaio 871 gli inglesi vennero sconfitti ancora a Basing, e il 22 marzo 871 a Marton, Wiltshire, e in questo intervallo vennero combattute presumibilmente le due battaglie non identificate.
Il re danese Guthrum venne sconfitto grazie al ricorso di tecniche dell'esercito romano, che Alfredo aveva avuto modo di apprendere nella sua educazione: egli venerava infatti il sapere antico, cosa molto rara per un re dell'epoca, ed era fermamente convinto che la cultura antica avrebbe permesso un deciso rinnovamento nella vita politica e culturale del suo regno. Dalla vittoria gli inglesi ottennero una pace vantaggiosa con nuovi e migliori confini.
La pace permise ad Alfredo di dedicarsi alla riorganizzazione economica ed amministrativa del regno, aiutato sempre dalla cultura classica.
Gli vengono attribuite le traduzioni dirette dal latino di alcune opere importanti come la Cura Pastoralis di papa Gregorio I, la Historia ecclesiastica di Beda, il De consolatione philosophiae di Boezio o i Soliloquia di Agostino d'Ippona.
Egli è considerato il fondatore della cultura della nazione anglosassone, grazie anche all'iniziativa, probabilmente sua, della redazione della Cronaca anglosassone, la prima sintesi storiografica del suo regno.
Fonte: WIKIPEDIA
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- Messaggio n°89
Re: Vikings
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- Messaggio n°90
Re: Vikings
Atelstano d'Inghilterra
Atelstano d'Inghilterra, in inglese antico Athelstan o Æðelstan (Regno del Wessex, 895 circa – Gloucester, 27 ottobre 939), viene considerato come il primo re d'Inghilterra de facto.
Biografia
Figlio di re Edoardo il Vecchio, gli succedette come governante di gran parte dell'Inghilterra il 2 agosto del 924, dopo un brevissimo regno del fratellastro Ethelweard. Sua zia era Ethelfleda, "Signora dei Merciani" dal 911 al 918. Il nonno di Atelstano, invece, era Alfredo il Grande del Wessex. Esiste un dibattito circa la sua legittimità come sovrano, poiché sua madre fu prima nota come la figlia di un povero pastore, della quale Edoardo si innamorò. Venne successivamente descritta come "una nobildonna".
Atelstano viene generalmente considerato come il primo re inglese propriamente detto, egli infatti, a partire dal 927 (anno in cui assunse il controllo del regno di Northumbria), dominò sul territorio più vasto fino ad allora mai governato da un re anglosassone, un territorio più o meno equivalente a quello dell'odierna Inghilterra.
La corte di Atelstano ebbe contatti con il resto dell'Europa. Praticò una politica di alleanze dinastiche (ad esempio con Ottone, figlio di Enrico I di Sassonia o con Sihtric, re vichingo di York). Presso la sua corte furono educati Alano II duca di Bretagna (o Alan II) e Haakon, figlio Harald di Norvegia. Inoltre, ospitò Luigi, figlio esiliato di Carlo il Semplice.
Atelstano ottenne considerevoli successi militari sui suoi rivali, compresi i Vichinghi ed estese il suo governo su parti del Galles e della Cornovaglia. La sua vittoria più prestigiosa, su un'alleanza nemica che comprendeva Costantino II di Scozia, fu la battaglia di Brunanburh, nel 937.
Non avendo avuto figli propri, adottò Haakon il Buono, che in seguito divenne re di Norvegia. Atelstano morì nel 939 a Gloucester e gli succedette il fratellastro minore, Edmondo I d'Inghilterra.
Fonte: WIKIPEDIA
Atelstano d'Inghilterra, in inglese antico Athelstan o Æðelstan (Regno del Wessex, 895 circa – Gloucester, 27 ottobre 939), viene considerato come il primo re d'Inghilterra de facto.
Biografia
Figlio di re Edoardo il Vecchio, gli succedette come governante di gran parte dell'Inghilterra il 2 agosto del 924, dopo un brevissimo regno del fratellastro Ethelweard. Sua zia era Ethelfleda, "Signora dei Merciani" dal 911 al 918. Il nonno di Atelstano, invece, era Alfredo il Grande del Wessex. Esiste un dibattito circa la sua legittimità come sovrano, poiché sua madre fu prima nota come la figlia di un povero pastore, della quale Edoardo si innamorò. Venne successivamente descritta come "una nobildonna".
Atelstano viene generalmente considerato come il primo re inglese propriamente detto, egli infatti, a partire dal 927 (anno in cui assunse il controllo del regno di Northumbria), dominò sul territorio più vasto fino ad allora mai governato da un re anglosassone, un territorio più o meno equivalente a quello dell'odierna Inghilterra.
La corte di Atelstano ebbe contatti con il resto dell'Europa. Praticò una politica di alleanze dinastiche (ad esempio con Ottone, figlio di Enrico I di Sassonia o con Sihtric, re vichingo di York). Presso la sua corte furono educati Alano II duca di Bretagna (o Alan II) e Haakon, figlio Harald di Norvegia. Inoltre, ospitò Luigi, figlio esiliato di Carlo il Semplice.
Atelstano ottenne considerevoli successi militari sui suoi rivali, compresi i Vichinghi ed estese il suo governo su parti del Galles e della Cornovaglia. La sua vittoria più prestigiosa, su un'alleanza nemica che comprendeva Costantino II di Scozia, fu la battaglia di Brunanburh, nel 937.
Non avendo avuto figli propri, adottò Haakon il Buono, che in seguito divenne re di Norvegia. Atelstano morì nel 939 a Gloucester e gli succedette il fratellastro minore, Edmondo I d'Inghilterra.
Fonte: WIKIPEDIA
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Re: Vikings
Quarta Stagione!!! Episodi n.1, n.2 & n.3!
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Ragnar detto "Calzoni villosi" e tutto il suo cucuzzaro è finalmente tornato a Kattegat...non ho idea di quanto ci sia voluto, i figli di Ragnar, compreso il "senza ossa" Ivar, sono decisamente cresciuti!! Ragnar, purtroppo, è ancora moribondo a causa della battaglia contro Parigi (così moribondo che crede di poter entrare nel Valhalla, peccato che le porte si richiudano) e molti sospettano che potrebbe morire, specialmente Aslaug che va a trovare perfino l'indovino...Bjorn ha comunque preso la sua decisione: far arrestare Floki per l'omicidio di Athelstan!
BRAVO! BRAVO! BRAVO! OLE'!
Naturalmente Ragnar non morirà e non apprezzerà il gesto di suo figlio, lui voleva risolvere la cosa in modo privato (io dico invece che ha fatto proprio bene)!
Nel frattempo Lagertha si allea con il conte Kalf, facendo infuriare Einar....ma a Lagertha non importa proprio un fico secco, quando Einar pensava che Kalf sarebbe stato dalla sua parte le cose si sono messe male, Einar è morto evirato da Lagertha! AHIA!
Anche le cose per Rollo/Rolph pessimo cristiano non vanno proprio bene! La principessa Gisla lo odia, non vuole consumare il matrimonio, lo deride davanti a tutti per il suo nuovo taglio di capelli (è vero, sei orribile), minaccia di divorziare...insomma, Rollo cerca anche di imparare il francese ma non è esattamente molto facile, anche perché il suo insegnante fa un po' schifo!
E aggiungiamoci anche re Ecbert! Le cose nel Regno di Mercia si sono incasinate non poco, hanno messo in catene la regina Kwenthrith e suo figlio, è arrivato il momento di andare a salvarla; ci penserà Aethelwulf, mentre sua moglie Judith decide di imparare a dipingere, cosa che la Chiesa di solito non permette, ma il vescovo non ha le palle di dire no a Ecbert....bello essere Re! Comunque la Regina di Mercia verrà salvata...Ecbert & Judith si chiedono come stia Athelstan, dato che hanno saputo dell'assedio di Parigi e che molti norreni sono morti!
Bjorn decide di andare a stare da solo...uno direbbe "è una cosa normale, arrivati ad una certa età si vuole prendere casa per conto proprio e mollare i genitori", sì, ma questo se ne va in una baracca nel mezzo al nulla, in un luogo molto innevato (sembra il Polo Nord) e sarà costretto a fare a pugni con Bubu (un orso), povero Bubu...e pensare che lo aveva lasciato in pace per ben due volte; ma Bjorn non sa che Kalf & Erlendur hanno pagato un Berserker per ucciderlo!!
Floki, dopo una tentata fuga, verrà incatenato in una grotta...purtroppo sua figlia morirà per la febbre e questa sembra un'ennesima prova che gli Dei ce l'hanno con lui...ma...
Una notte, sia Re Ecbert che Ragnar fanno un sogno! Entrambi sognano Athelstan! Al Re Ecbert, il monaco impartisce una benedizione, così Ecbert comprende che Athelstan è morto e lo annuncerà a Judith che ne soffrirà parecchio; a Ragnar invece, Athelstan dice ripetutamente una sola parola: Pietà! Ragnar comprende cosa voglia dire il messaggio di Athelstan e decide di liberare Floki!
Secondo me non se lo meritava, ma cavolo, se lo chiede lo spirito di Athelstan, allora accontentiamolo...tanto sono certa che in un batter d'occhio Floki ricomincerà a blaterare sugli dei e a sputare sui cristiani, il lupo perde il pelo ma non il vizio!
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Ragnar detto "Calzoni villosi" e tutto il suo cucuzzaro è finalmente tornato a Kattegat...non ho idea di quanto ci sia voluto, i figli di Ragnar, compreso il "senza ossa" Ivar, sono decisamente cresciuti!! Ragnar, purtroppo, è ancora moribondo a causa della battaglia contro Parigi (così moribondo che crede di poter entrare nel Valhalla, peccato che le porte si richiudano) e molti sospettano che potrebbe morire, specialmente Aslaug che va a trovare perfino l'indovino...Bjorn ha comunque preso la sua decisione: far arrestare Floki per l'omicidio di Athelstan!
BRAVO! BRAVO! BRAVO! OLE'!
Naturalmente Ragnar non morirà e non apprezzerà il gesto di suo figlio, lui voleva risolvere la cosa in modo privato (io dico invece che ha fatto proprio bene)!
Nel frattempo Lagertha si allea con il conte Kalf, facendo infuriare Einar....ma a Lagertha non importa proprio un fico secco, quando Einar pensava che Kalf sarebbe stato dalla sua parte le cose si sono messe male, Einar è morto evirato da Lagertha! AHIA!
Anche le cose per Rollo/Rolph pessimo cristiano non vanno proprio bene! La principessa Gisla lo odia, non vuole consumare il matrimonio, lo deride davanti a tutti per il suo nuovo taglio di capelli (è vero, sei orribile), minaccia di divorziare...insomma, Rollo cerca anche di imparare il francese ma non è esattamente molto facile, anche perché il suo insegnante fa un po' schifo!
E aggiungiamoci anche re Ecbert! Le cose nel Regno di Mercia si sono incasinate non poco, hanno messo in catene la regina Kwenthrith e suo figlio, è arrivato il momento di andare a salvarla; ci penserà Aethelwulf, mentre sua moglie Judith decide di imparare a dipingere, cosa che la Chiesa di solito non permette, ma il vescovo non ha le palle di dire no a Ecbert....bello essere Re! Comunque la Regina di Mercia verrà salvata...Ecbert & Judith si chiedono come stia Athelstan, dato che hanno saputo dell'assedio di Parigi e che molti norreni sono morti!
Bjorn decide di andare a stare da solo...uno direbbe "è una cosa normale, arrivati ad una certa età si vuole prendere casa per conto proprio e mollare i genitori", sì, ma questo se ne va in una baracca nel mezzo al nulla, in un luogo molto innevato (sembra il Polo Nord) e sarà costretto a fare a pugni con Bubu (un orso), povero Bubu...e pensare che lo aveva lasciato in pace per ben due volte; ma Bjorn non sa che Kalf & Erlendur hanno pagato un Berserker per ucciderlo!!
Floki, dopo una tentata fuga, verrà incatenato in una grotta...purtroppo sua figlia morirà per la febbre e questa sembra un'ennesima prova che gli Dei ce l'hanno con lui...ma...
Una notte, sia Re Ecbert che Ragnar fanno un sogno! Entrambi sognano Athelstan! Al Re Ecbert, il monaco impartisce una benedizione, così Ecbert comprende che Athelstan è morto e lo annuncerà a Judith che ne soffrirà parecchio; a Ragnar invece, Athelstan dice ripetutamente una sola parola: Pietà! Ragnar comprende cosa voglia dire il messaggio di Athelstan e decide di liberare Floki!
Secondo me non se lo meritava, ma cavolo, se lo chiede lo spirito di Athelstan, allora accontentiamolo...tanto sono certa che in un batter d'occhio Floki ricomincerà a blaterare sugli dei e a sputare sui cristiani, il lupo perde il pelo ma non il vizio!
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- Messaggio n°96
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- Messaggio n°97
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Episodio n.4, n.5 & n.6!
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Le avventure dei nostri amichevoli, socievoli, dolcissimi Vichinghi continuano...
Bjorn viene attaccato dal Berserker mandato da Kalf e Erlendur, ma non riesce a farlo confessare....così il nostro biondino che vuole fare il grande farà il grande e andrà direttamente da Kalf e Erlendur, che si prendono uno spavento del cavolo credendo che sia ad Hedeby per vendicarsi, in realtà Bjorn è solo venuto a reclamare Torvi, la moglie di Erlendur...lei accetta solo se Lagertha si prenderà cura di suo figlio! E se fossi in voi starei molto attenta a non farla inca@@are, 'sta donna se prende 'na decisione non cambia idea! Infatti deciderà di sposare Kalf, perdutamente innamorato di lui, e lei (incinta di lui) lo farà fuori per reclamare la contea solo per se...l'avevo detto di non farla inca@@are!
Aslaug deciderà di portare suo figlio da Floki in modo che possa imparare le vie degli dei e sputare sui cristiani...MA VAFFA! Non vi dico quanto è galvanizzato Floki! A Kattegat arriva anche Re Harald e suo fratello, i due vogliono partecipare alla prossima razzia a Parigi insieme a Ragnar...va bé, due paia di braccia in più non fanno male; Ragnar invece è affascinato dalla nuova schiva di Aslaug, che si scoprirà essere la Figlia dell'Imperatore della Cina! MAREMMA! Ok, Calzoni Villosi non è così impressionato, però si sta drogando che è 'na meraviglia!
Re Ecbert decide, di punto in bianco, di mandare suo figlio Aethelwulf e suo nipote Alfred in pellegrinaggio insieme al monaco Prudenzio, ed io dico che non è molto "prudente" mandare un bambino in pellegrinaggio nel medioevo, chissà se ci arriveranno mai alla meta!
Rollo/Rolph pessimo cristiano (ma dobbiamo ancora definirlo così?) convincerà Gisla a non divorziare parlandogli in un francese perfetto! MAREMMA! A quanto pare non solo Ragnar sa imparare le lingue straniere...E bravo il nostro Rollo!!
A conti fatti, è arrivato il momento di andare a Parigi!
Tutti felici e allegri, desiderosi di fare bisboccia, i nostri allegri vichinghi prima verranno portati via da una leggera tempesta...e quando arriveranno finalmente sulle sponde della Senna....si vedrà Rollo con un sorrisetto compiaciuto in faccia!
Direi che Bjorn e gli altri ci sono rimasti un po' maluccio (si capisce lontano un miglio che Rollo sta dalla parte dei Franchi), Ragnar invece se lo aspettava che si sarebbe comportato così! Bé, se non lo sai tu che lo conosci dalla nascita, chi può saperlo?
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Bjorn viene attaccato dal Berserker mandato da Kalf e Erlendur, ma non riesce a farlo confessare....così il nostro biondino che vuole fare il grande farà il grande e andrà direttamente da Kalf e Erlendur, che si prendono uno spavento del cavolo credendo che sia ad Hedeby per vendicarsi, in realtà Bjorn è solo venuto a reclamare Torvi, la moglie di Erlendur...lei accetta solo se Lagertha si prenderà cura di suo figlio! E se fossi in voi starei molto attenta a non farla inca@@are, 'sta donna se prende 'na decisione non cambia idea! Infatti deciderà di sposare Kalf, perdutamente innamorato di lui, e lei (incinta di lui) lo farà fuori per reclamare la contea solo per se...l'avevo detto di non farla inca@@are!
Aslaug deciderà di portare suo figlio da Floki in modo che possa imparare le vie degli dei e sputare sui cristiani...MA VAFFA! Non vi dico quanto è galvanizzato Floki! A Kattegat arriva anche Re Harald e suo fratello, i due vogliono partecipare alla prossima razzia a Parigi insieme a Ragnar...va bé, due paia di braccia in più non fanno male; Ragnar invece è affascinato dalla nuova schiva di Aslaug, che si scoprirà essere la Figlia dell'Imperatore della Cina! MAREMMA! Ok, Calzoni Villosi non è così impressionato, però si sta drogando che è 'na meraviglia!
Re Ecbert decide, di punto in bianco, di mandare suo figlio Aethelwulf e suo nipote Alfred in pellegrinaggio insieme al monaco Prudenzio, ed io dico che non è molto "prudente" mandare un bambino in pellegrinaggio nel medioevo, chissà se ci arriveranno mai alla meta!
Rollo/Rolph pessimo cristiano (ma dobbiamo ancora definirlo così?) convincerà Gisla a non divorziare parlandogli in un francese perfetto! MAREMMA! A quanto pare non solo Ragnar sa imparare le lingue straniere...E bravo il nostro Rollo!!
A conti fatti, è arrivato il momento di andare a Parigi!
Tutti felici e allegri, desiderosi di fare bisboccia, i nostri allegri vichinghi prima verranno portati via da una leggera tempesta...e quando arriveranno finalmente sulle sponde della Senna....si vedrà Rollo con un sorrisetto compiaciuto in faccia!
Direi che Bjorn e gli altri ci sono rimasti un po' maluccio (si capisce lontano un miglio che Rollo sta dalla parte dei Franchi), Ragnar invece se lo aspettava che si sarebbe comportato così! Bé, se non lo sai tu che lo conosci dalla nascita, chi può saperlo?
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- Messaggio n°99
Re: Vikings
Harald I di Norvegia
Harald Bellachioma, o Harald il Chiaro, in norreno Haraldr hárfagri/Haraldr inn hárfagri, in norvegese Harald Hårfagre (850 circa – 933 circa), fu il primo re (872-930) della Norvegia.
Ricostruzione storica
Gli unici testi a lui contemporanei sono i poemi scaldici Haraldskvæði e Glymdrápa di Þorbjörn Hornklofi. Il primo, pervenuto solo in parte, descrive le sue battaglie, il secondo la sua corte, entrambi sono decisamente influenzati dalla mitologia norrena ed entrambi sono due agiografie, in quanto Þorbjörn era poeta di corte di Harald. Tutte le altre fonti sono del tutto frammentarie o scritte circa tre secoli dopo il suo regno, spesso con contraddizioni fra di loro, pertanto è arduo ricostruire le vicende storiche attorno alla figura di questo re.
Secondo un ricorrente mito, l'unificazione della Norvegia è legata ad una storia d'amore. La vicenda inizia con una proposta di matrimonio rifiutata da Gyda, la principessa di un regno confinante; lei disse che avrebbe rifiutato di sposare Harald "prima che fosse diventato re di tutta la Norvegia". Harald fu, quindi, spinto a fare voto di non tagliarsi né pettinarsi i capelli finché non fosse diventato l'unico re di Norvegia, e dieci anni dopo fu giustificato a curare nuovamente i suoi capelli; da quel momento il suo epiteto cambiò da "capelli aggrovigliati" a quello con cui è ancora definito. Molti studiosi considerano ora questa storia come una saga popolare, del tempo in cui fu scritto l'Heimskringla.
Ascesa al potere
Egli ereditò, alla morte di suo padre Halfdan il Nero Gudrødsson nell'860, la sovranità su molti piccoli regni nella regione di Vestfold, che erano controllati da suo padre per conquiste o eredità.
Nell'866, Harald ottenne la prima serie di conquiste su vari piccoli regni che avrebbero composto la futura Norvegia (la zona sudorientale) e l'attuale regione di Värmland in Svezia, sotto controllo del re dello Svealand, Eric Eymundsson (Erik Anundsson). Nell'872, dopo una grande battaglia ad Hafrsfjord, vicino Stavanger, divenne re supremo (sebbene egli sia considerato il primo sovrano norvegese, in realtà controllò solo la costa occidentale).
Maturità
Non riuscendo ad eliminare definitivamente molti dei suoi avversari, il suo regno era minacciato costantemente. Un consistente numero di essi dato si erano rifugiati non solo in Islanda, ma anche nelle isole Orkney, nelle Shetland, nelle Ebridi, nelle Isole Fær Øer e in Scozia. Da qui compirono scorrerie in Norvegia e in Europa. Non tutti i suoi nemici, però, se ne andarono volontariamente. Infatti, molti capi norvegesi, ricchi e rispettati, essendo una minaccia, vennero spinti da Harald a lasciare le loro terre. Questa sua linea di condotta portò a molti insediamenti in Islanda. In un certo senso, quindi, Harald contribuì alla formazione della moderna società di quest'isola e alla scrittura della Saga islandese. Il numero di questi “esiliati” fu accresciuto da gente norvegese scontenta per la tassazione imposta da Harald sulle terre, cosa che, prima, sembra non esistesse. Alla fine, Harald fu costretto a fare una spedizione nell'ovest, per ripulire le isole e la terraferma scozzesi dai Vichinghi. Un gran numero di loro si recò in Islanda, dove crearono un proprio stato, mentre Harald conquistò le piccole isole della Scozia.
Harald ebbe rapporti d'amicizia con il sovrano inglese Atelstano d'Inghilterra.
Vecchiaia
L'ultima parte del suo regno fu disturbato dal disaccordo tra i suoi molti figli. Egli dette loro il titolo reale e gli assegnò terre, che governavano come suoi rappresentanti, ma ciò non pose fine al disaccordo, che, anzi, continuò anche in seguito. Divenuto molto vecchio, Harald dette il potere supremo al figlio favorito, Eirik Ascia insanguinata, con l'intento di farne il suo successore. Eirik I regnò a fianco del padre Harald, ormai 80enne. Tre anni dopo, nel 933, quest'ultimo morì. Egli ebbe otto mogli e 23 figli, 12 dei quali divennero re, solo due, però, di tutto il paese.
Fonte: WIKIPEDIA
Harald Bellachioma, o Harald il Chiaro, in norreno Haraldr hárfagri/Haraldr inn hárfagri, in norvegese Harald Hårfagre (850 circa – 933 circa), fu il primo re (872-930) della Norvegia.
Ricostruzione storica
Gli unici testi a lui contemporanei sono i poemi scaldici Haraldskvæði e Glymdrápa di Þorbjörn Hornklofi. Il primo, pervenuto solo in parte, descrive le sue battaglie, il secondo la sua corte, entrambi sono decisamente influenzati dalla mitologia norrena ed entrambi sono due agiografie, in quanto Þorbjörn era poeta di corte di Harald. Tutte le altre fonti sono del tutto frammentarie o scritte circa tre secoli dopo il suo regno, spesso con contraddizioni fra di loro, pertanto è arduo ricostruire le vicende storiche attorno alla figura di questo re.
Secondo un ricorrente mito, l'unificazione della Norvegia è legata ad una storia d'amore. La vicenda inizia con una proposta di matrimonio rifiutata da Gyda, la principessa di un regno confinante; lei disse che avrebbe rifiutato di sposare Harald "prima che fosse diventato re di tutta la Norvegia". Harald fu, quindi, spinto a fare voto di non tagliarsi né pettinarsi i capelli finché non fosse diventato l'unico re di Norvegia, e dieci anni dopo fu giustificato a curare nuovamente i suoi capelli; da quel momento il suo epiteto cambiò da "capelli aggrovigliati" a quello con cui è ancora definito. Molti studiosi considerano ora questa storia come una saga popolare, del tempo in cui fu scritto l'Heimskringla.
Ascesa al potere
Egli ereditò, alla morte di suo padre Halfdan il Nero Gudrødsson nell'860, la sovranità su molti piccoli regni nella regione di Vestfold, che erano controllati da suo padre per conquiste o eredità.
Nell'866, Harald ottenne la prima serie di conquiste su vari piccoli regni che avrebbero composto la futura Norvegia (la zona sudorientale) e l'attuale regione di Värmland in Svezia, sotto controllo del re dello Svealand, Eric Eymundsson (Erik Anundsson). Nell'872, dopo una grande battaglia ad Hafrsfjord, vicino Stavanger, divenne re supremo (sebbene egli sia considerato il primo sovrano norvegese, in realtà controllò solo la costa occidentale).
Maturità
Non riuscendo ad eliminare definitivamente molti dei suoi avversari, il suo regno era minacciato costantemente. Un consistente numero di essi dato si erano rifugiati non solo in Islanda, ma anche nelle isole Orkney, nelle Shetland, nelle Ebridi, nelle Isole Fær Øer e in Scozia. Da qui compirono scorrerie in Norvegia e in Europa. Non tutti i suoi nemici, però, se ne andarono volontariamente. Infatti, molti capi norvegesi, ricchi e rispettati, essendo una minaccia, vennero spinti da Harald a lasciare le loro terre. Questa sua linea di condotta portò a molti insediamenti in Islanda. In un certo senso, quindi, Harald contribuì alla formazione della moderna società di quest'isola e alla scrittura della Saga islandese. Il numero di questi “esiliati” fu accresciuto da gente norvegese scontenta per la tassazione imposta da Harald sulle terre, cosa che, prima, sembra non esistesse. Alla fine, Harald fu costretto a fare una spedizione nell'ovest, per ripulire le isole e la terraferma scozzesi dai Vichinghi. Un gran numero di loro si recò in Islanda, dove crearono un proprio stato, mentre Harald conquistò le piccole isole della Scozia.
Harald ebbe rapporti d'amicizia con il sovrano inglese Atelstano d'Inghilterra.
Vecchiaia
L'ultima parte del suo regno fu disturbato dal disaccordo tra i suoi molti figli. Egli dette loro il titolo reale e gli assegnò terre, che governavano come suoi rappresentanti, ma ciò non pose fine al disaccordo, che, anzi, continuò anche in seguito. Divenuto molto vecchio, Harald dette il potere supremo al figlio favorito, Eirik Ascia insanguinata, con l'intento di farne il suo successore. Eirik I regnò a fianco del padre Harald, ormai 80enne. Tre anni dopo, nel 933, quest'ultimo morì. Egli ebbe otto mogli e 23 figli, 12 dei quali divennero re, solo due, però, di tutto il paese.
Fonte: WIKIPEDIA
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Re: Vikings
Episodio n.7, n.8 & n.9!
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I Vichinghi sono arrivati sulla Senna pronti a fare baccano, ma...Rollo/Rolph pessimo cristiano non è assolutamente d'accordo e quindi, incredibilmente, i vichinghi perderanno la faccia e perderanno anche la battaglia! I Franchi si fanno tutti una grassa risata, mentre Ragnar ci rimane veramente di merd@, specialmente a causa proprio del tradimento di Rollo!
Nel frattempo, a Kattegat, ecco tornare il "figlio dei fiori" Harbard!
Da notare: Harbard arriva SEMPRE a Kattegat quando tutti i guerrieri sono fuori a fare razzie nel mondo conosciuto, lasciando a casa le loro povere mogli...il suo ingrato compito è renderle tutte felici! Ma che sei ? Rasputin?!? Aslaug diventa anche gelosa del fatto che Harbard fa sesso con tutte, ma così gelosa che si ubriacherà e questo porterà il piccolo Sigurd (figlio di Calzoni villosi) a ritrovare il cadavere della piccola Siggy (la figlia di Bjorn) affogata nel fiume! E' davvero brutto che, sia Aslaug che suo figlio Ivar, facciano spallucce all'orribile notizia...devo dire che mi hanno fatto schifo entrambi!!!
Re Ecbert si prenderà il regno di Mercia, ovviamente la regina Kwenthrith non la prederà bene, anzi...cercherà di uccidere Ecbert, ma ci penserà Judith ad eliminarla, e così Ecbert si farà incoronare Re del Wessex e della Mercia, con sommo disappunto di Re Aelle!!!
Ragnar troverà un modo strano di portare le sue navi verso la Senna passando per i boschi (già!!), ma nel viaggio Lagertha perderà il suo bambino...e te credo io, l'indovino aveva detto che non avresti avuto più figli, ma se sfacchini come un uomo mentre hai il pancione, gli dai proprio 'na mano a morire nel tuo grembo ECHECAVOLO!
Ragnar però è così drogato dalla "medicina" di Yidu, che finirà con l'ucciderla! Ecco una cosa strana, perché presentarci un nuovo personaggio se poi non è di nessuna importanza alla storia? per far vedere Ragnar drogato? Boh...
Il conte Odo verrà messo a morte (ma va?) e al suo posto, come conte, verrà premiato Roland, lasciando la principessa Gisla indispettita (è stato Rollo a difendere Parigi!!!), ma vediamo come l'imperatore ci provi gusto ad avere Roland ai suoi comandi...specialmente a letto!
Erlendur vuole uccidere Bjorn a tutti i costi cercando di ricattare Torvi, ma la donna, intelligentemente, userà la balestra proprio contro Erlendur...tanto ci voleva?!?
Il principe Aethelwulf e Alfred riescono ad arrivare in Vaticano (Congratulation!!!!) e il Papa sarà felicissimo per il piccolo Alfred, anche perché quando sono arrivati ha visto accanto al bimbo un monaco, che poi è misteriosamente scomparso...Athelstan? Mo', adesso lo fanno Santo se continua così...
Il piano di Ragnar ha funzionato, le navi sono di nuovo sulla Senna e i Vichinghi si apprestano ad avvicinarsi a Parigi, Ragnar vuole assolutamente uccidere Rollo...
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I Vichinghi sono arrivati sulla Senna pronti a fare baccano, ma...Rollo/Rolph pessimo cristiano non è assolutamente d'accordo e quindi, incredibilmente, i vichinghi perderanno la faccia e perderanno anche la battaglia! I Franchi si fanno tutti una grassa risata, mentre Ragnar ci rimane veramente di merd@, specialmente a causa proprio del tradimento di Rollo!
Nel frattempo, a Kattegat, ecco tornare il "figlio dei fiori" Harbard!
Da notare: Harbard arriva SEMPRE a Kattegat quando tutti i guerrieri sono fuori a fare razzie nel mondo conosciuto, lasciando a casa le loro povere mogli...il suo ingrato compito è renderle tutte felici! Ma che sei ? Rasputin?!? Aslaug diventa anche gelosa del fatto che Harbard fa sesso con tutte, ma così gelosa che si ubriacherà e questo porterà il piccolo Sigurd (figlio di Calzoni villosi) a ritrovare il cadavere della piccola Siggy (la figlia di Bjorn) affogata nel fiume! E' davvero brutto che, sia Aslaug che suo figlio Ivar, facciano spallucce all'orribile notizia...devo dire che mi hanno fatto schifo entrambi!!!
Re Ecbert si prenderà il regno di Mercia, ovviamente la regina Kwenthrith non la prederà bene, anzi...cercherà di uccidere Ecbert, ma ci penserà Judith ad eliminarla, e così Ecbert si farà incoronare Re del Wessex e della Mercia, con sommo disappunto di Re Aelle!!!
Ragnar troverà un modo strano di portare le sue navi verso la Senna passando per i boschi (già!!), ma nel viaggio Lagertha perderà il suo bambino...e te credo io, l'indovino aveva detto che non avresti avuto più figli, ma se sfacchini come un uomo mentre hai il pancione, gli dai proprio 'na mano a morire nel tuo grembo ECHECAVOLO!
Ragnar però è così drogato dalla "medicina" di Yidu, che finirà con l'ucciderla! Ecco una cosa strana, perché presentarci un nuovo personaggio se poi non è di nessuna importanza alla storia? per far vedere Ragnar drogato? Boh...
Il conte Odo verrà messo a morte (ma va?) e al suo posto, come conte, verrà premiato Roland, lasciando la principessa Gisla indispettita (è stato Rollo a difendere Parigi!!!), ma vediamo come l'imperatore ci provi gusto ad avere Roland ai suoi comandi...specialmente a letto!
Erlendur vuole uccidere Bjorn a tutti i costi cercando di ricattare Torvi, ma la donna, intelligentemente, userà la balestra proprio contro Erlendur...tanto ci voleva?!?
Il principe Aethelwulf e Alfred riescono ad arrivare in Vaticano (Congratulation!!!!) e il Papa sarà felicissimo per il piccolo Alfred, anche perché quando sono arrivati ha visto accanto al bimbo un monaco, che poi è misteriosamente scomparso...Athelstan? Mo', adesso lo fanno Santo se continua così...
Il piano di Ragnar ha funzionato, le navi sono di nuovo sulla Senna e i Vichinghi si apprestano ad avvicinarsi a Parigi, Ragnar vuole assolutamente uccidere Rollo...
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