Michael domina i 200 farfalla, poi trionfa con la 4x200 e alimenta la sua leggenda olimpica. Commosso sul podio, poi corre in tribuna dal piccolo Boomer. Terzo oro per l'ungherese che vince i 200 misti col record olimpico. Dotto non va in finale
9 AGOSTO 2016 - RIO DE JANEIRO (BRA)
La linguaccia dello Squalo.
La ventesima meraviglia di Michael Phelps: nei 200 farfalla, in cui si rivelò a 15 anni. Un altro oro, un altro super Phelps per prendersi la rivincita su Chad Le Clos, che lo incalzava a fianco ed è scoppiato nel finale. L'americano trentunenne, invece, no: è rimasto in testa dall'inizio alla fine e il suo oro non è mai stato messo in discussione neanche dal campione mondiale Laszlo Cseh che è trentenne come MP ed ha toccato settimo in 1'56"24. Se Cseh ha preso 3" da Phelps qualcosa vuol dire: tramontano tutti ma non Lo Squalo, leggendario e felice, papà che pare un ragazzino in acqua ed infatti batte il ventenne nipponico Masato Sakai, nato nel 1995, autore di 1'53"40, e il diciannovenne Tamas Kenderesi, che aveva dominato batterie e semifinali ed è stato breve in 3 sedute a restare al top senza avvertire il peso o la tensione dell'attesa, autore i 1'53"62. Il grande bocciato è Le Clos, in 1'54"06: reduce dall'argento nei 200 sl, forse ha pagato cara questa scelta, anche se a 23 anni si può fare di tutto. Certamente l'obiettivo di ripetersi contro l'avversario che aveva accettato la sfida 4 anni dopo è qualcosa che dovrà farlo riflettere.
Michale Phelps commosso sul podio.
UNICO — Pensava, il sudafricano, che Michael non avrebbe retto negli ultimi 50 metri (30"68) ma lui ha fatto peggio in 30"71 mentre il più lesto è stato il nipponico meno quotato, però capace di nuotare in 29"67. La fortuna ha aiutato l'audacissimo Michelone perché quando si vince 4 centesimi non sai mai dove lo sconfitto abbia buttato l'occasione. Certamente ancora una volta, il 25 volte medagliato olimpico (di cui 21 ori, appunto) ha dimostrato di essere unico quando si tratta di vincere. La prima vittoria individuale da papà: anche questa è una cosa che voleva, Michael. E l'ha ottenuta. Incredibilmente. Cose solo da Phelps.
Phelps corre in tribuna e abbraccia il piccolo Boomer, 3 mesi.
COMMOSSO — Con questo oro, Phelps diventa il nuotatore più longevo della storia a 31 anni a conquistare un oro individuale ai Giochi: un'impresa davvero epica visto che cancella Duke Kahanamoku, che vinse a 30 anni ad Anversa 1920. Sul podio Michael non riesce ad evitare le lacrime. Commozione vera, intensa. Comprensibilissima. Poi Michael con la medaglia in mano va a prendere in braccio il figlio Boomer nato a maggio e bacia la compagna Nicole Johnson, ex miss California, accanto alla mamma Debbie in un tripudio di flash. E' una delle scene più emozionanti dei Giochi in piscina spesso accostati in questi giorni alle polemiche doping.
Phelps accolto dai compagni dopo la vittoria nella 4x200.
DOPO 20, C'È 21! — E dopo la medaglia individuale nei 200 farfalla, matura anche l'oro bis di giornata ma il terzo di questi Giochi per Phelps, grazie alla 4x200 che gli Usa dal 2000, da quando cioè ha cominciato a vincere il leggendario nuotatore, che adesso aggiorna a 21 ori su 25 totale il conto totale dei suoi podi a cinque cerchi. Troppo superiori gli americani, autori di 7'00"66 con Conor Dwyer che apre in 1'45"23 e dà il cambio a Townley Haas, 19 anni, autore di 1'44"14 (la sesta frazione lanciata più veloce della storia); quindi tocca a Ryan Lochte che consegna l'ultima frazione a Phelps dopo un 1'46"03 di routine per uno come lui che arriva al 12° podio olimpico che gli vale il sorpasso a Mark Spitz e diventa il 2° uomo della storia plurimedagliato olimpico. Quando tocca a Michael, autore di 1'45"26, è tutto ormai definito per il podio: gli inglesi sono d'argento a 2"47 (Guy 1'44"85), il Giappone di Hagino (1'45"34 in prima frazione) sono di bronzo a 2"84, e clamorosamente l'Australia di Horton (1'45"37) resta sotto il podio a 3"52 consolandosi soltanto di aver battuto la Russia di Lobintsev, un altro di quelli nella lista nera del rapporto Wada di McLaren. Ma stanotte è la notte solo di Phelps...
DOTTO — La serata si è aperta con Luca Dotto che ci prova, è secondo dopo la prima vasca dietro Morozov, ma chiude settimo in 48"49 e non va in finale dei 100 sl. La sua semi va a Nathan Adrian in 47"32 su McEvoy e Dressel. Per l'azzurro il 13° crono totale. Dotto: "Ci ho provato, stavo bene, ho fatto un gran passaggio. Ma non ne ho avuto più negli ultimi 15 metri. Mi vien da dire che sono arrivato all’Olimpiade troppo stanco. Oppure ho esagerato con il lavoro o... boh. In altre parti della stagione lavoravo un po’ meno, ma davo di più. Non avevo resistenza. Bisognava andare veloce: ci ho provato, ma alla fine mi sono scomposto e non riuscivo più a tenere la tecnica giusta. Dispiace perché con 48” basso si entra tranquillamente in finale. Dispiace molto. Mi sono trovato in difficoltà".
AZZURRI ELIMINATI — Ancora sotto l'effetto della mancata medaglia della Pellegrini, uscita nera dall'acqua, altri due azzurri dovevano nuotare nella quarta sessione: Alessia Polieri chiude al 14° posto le semifinali dei 200 farfalla in 2'09"35 (in testa l'australiana Madeline Groves in 2'05"66 sulla spagnola Mireia Belmote in 2'06"06 e sulla cinese Zhou Yilin 2'06"52). Luca Pizzini, invece, è 14° nelle semifinali dei 200 rana in 2'11"53: il bronzo europeo non è riuscito a rompere il muro dei 2'10" nella gara dominata dal nipponico Watanabe in 2'07"22 sull'inglese Willis da 2'07"73 e dall'altro nipponico Koseki da 2'07"91.
KATINKA — Il tris di Katinka Hosszu, baciata da una condizione smagliante e da una resistenza impossibile per le altre, conquista anche i 200 misti in 2'06"68 (record olimpico) dopo aver fatto traballare il record del mondo per 150 metri con passaggi da 27"23 a dorso, 58"89 a delfino, 1'35"72 a rana. L'argento è della britannica ventenne O'Connor in 2'06"88 ed il bronzo di Maya Dirado in 2'08"79 (quarta è l'altra americana Melanie Margalis in 2'09"21).
Fonte: La Gazzetta dello Sport