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KEANU REEVES
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Re: KEANU REEVES
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Re: KEANU REEVES
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Re: KEANU REEVES
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Re: KEANU REEVES
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Re: KEANU REEVES
John Wick 2 si farà? Chad Stahelski e David Leitch progettano il sequel
Dopo il buon successo di John Wick, i registi Chad Stahelski e David Leitch stanno raccogliendo le idee per un sequel, ma vogliono assicurarsi di avere una storia valida e un protagonista che piaccia: ecco le loro dichiarazioni.
Tra i più recenti action americani di genere “puro”, John Wick è certamente uno dei migliori, soprattutto grazie alla drammatica tenerezza della premessa narrativa, alla calcolatissima pulizia delle scene d’azione e al fantasioso ritratto del sottomondo criminale, illustrato come una realtà parallela, sconosciuta alla gente “comune”, affollata da killer professionisti che ubbidiscono a regole proprie.
Ebbene, il discreto bacino di fan che si è coagulato attorno al film potrebbe condurre i registi Chad Stahelski e David Leitch a realizzarne un sequel, come hanno dichiarato loro stessi a Movies.com:
Abbiamo diverse idee, e siamo certi di poter superare l’azione del primo film. Si tratta di trovare la storia giusta e di far piacere il personaggio. È sempre quello, l’aspetto più importante. Se c’è grande azione, ma il personaggio non piace a nessuno ed è privo di carisma, la gente non lo guarderà. Pensa a qualunque star d’azione, che sia Harrison Ford o Liam Neeson o Robert Downey Jr., scegli un nome, e ti accorgerai di amare in primo luogo il personaggio. L’azione può essere fatta bene o male, ma ti piacerà il semplice fatto di vedere quegli attori in un contesto del genere. Quindi vogliamo assicurarci di avere una storia e un personaggio che piacciano a tutti, poi la arricchiremo con l’azione, e promettiamo che sarà fantastica.
Richiamare Keanu Reeves sarebbe certamente un passo concreto in quel senso, poiché l’attore canadese ha ormai preso posto tra le star d’azione di mezza età che mietono successi in tutto il mondo (basti pensare a Liam Neeson, citato proprio dai due registi), e i fan hanno già dimostrato molta simpatia per questa sua “evoluzione”. Il sequel, inoltre, potrebbe approfondire il sottomondo dei killer professionisti, ma prima Stahelski e Leitch dovranno trovare una nuova motivazione che costringa John Wick a imbracciare le sue armi: speriamo che stavolta gli animali domestici possano dormire sonni più tranquilli.screenweek
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- Messaggio n°131
Re: KEANU REEVES
Mi fà estremamente piacere che i due registi stiano pensando ad un Sequel, significa che il film è stato apprezzato...ma solamente KEANU REEVES può interpretare John Wick....!!!
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- Messaggio n°132
Re: KEANU REEVES
Keanu Reeves nel nuovo film di Nicolas Winding Refn
Keanu Reeves è tornato. Dopo un periodo non esaltante professionalmente parlando, l'attore, da poco nelle sale con John Wick è entrato a far parte del cast di The neon demon, nuovo film di Nicolas Winding Refn.
Qualche giorno fa vi avevamo annunciato che al progetto del regista danese si era aggiunta anche la modella australiana Abbey Lee Kershaw, la quale andava ad affiancare Elle Fanning. Reeves è entrato nel cast insieme a Christina Hendricks: l'attrice ha già lavorato con Winding Refn in Drive e, di recente, è stata protagonista di Lost river (regia di Ryan Gosling). Inoltre, fa parte del cast di Dark places, adattamento sul grande schermo del romanzo di Gillian Flynn.
Come ha specificato tempo fa lo stesso Winding Refn, The neon demon sarà un horror tutto al femminile e, a questo punto, siamo tutti curiosi di vedere come se la caverà il cineasta in questo nuovo progetto. Per Winding Refn questa è la prima incursione nell'horror (che è cosa ben diversa dalla violenza insita in ogni sua pellicola, da Pusher ai lavori più recenti). Il suo ultimo film, Solo Dio perdona, è stato un po' un flop, aspramente attaccato (forse un po' troppo) dalla critica - pare, inoltre, che il regista non abbia reagito particolarmente bene a questi giudizi negativi. Ci auguriamo un risultato migliore con la prossima pellicola.
Fonte: La bottega di Hamlin
Keanu Reeves è tornato. Dopo un periodo non esaltante professionalmente parlando, l'attore, da poco nelle sale con John Wick è entrato a far parte del cast di The neon demon, nuovo film di Nicolas Winding Refn.
Qualche giorno fa vi avevamo annunciato che al progetto del regista danese si era aggiunta anche la modella australiana Abbey Lee Kershaw, la quale andava ad affiancare Elle Fanning. Reeves è entrato nel cast insieme a Christina Hendricks: l'attrice ha già lavorato con Winding Refn in Drive e, di recente, è stata protagonista di Lost river (regia di Ryan Gosling). Inoltre, fa parte del cast di Dark places, adattamento sul grande schermo del romanzo di Gillian Flynn.
Come ha specificato tempo fa lo stesso Winding Refn, The neon demon sarà un horror tutto al femminile e, a questo punto, siamo tutti curiosi di vedere come se la caverà il cineasta in questo nuovo progetto. Per Winding Refn questa è la prima incursione nell'horror (che è cosa ben diversa dalla violenza insita in ogni sua pellicola, da Pusher ai lavori più recenti). Il suo ultimo film, Solo Dio perdona, è stato un po' un flop, aspramente attaccato (forse un po' troppo) dalla critica - pare, inoltre, che il regista non abbia reagito particolarmente bene a questi giudizi negativi. Ci auguriamo un risultato migliore con la prossima pellicola.
Fonte: La bottega di Hamlin
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- Messaggio n°133
Re: KEANU REEVES
Il "polinesiano" Keanu Reeves inaugura la mostra di Gauguin
L'attore ha infatti ascendenti polinesiani nel ramo paterno della sua famiglia
BERNA - Una grande mostra di 51 opere del pittore francese Paul Gauguin (1848-1903) è stata inaugurata oggi alla Fondazione Beyeler di Riehen presso Basilea. All'inaugurazione ha partecipato anche l'attore Keanu Reeves, che ha ascendenti polinesiani nel ramo paterno della sua famiglia. Nell'occasione Reeves ha letto alcuni brani tratti dal libro "Noa Noa", scritto dallo stesso Gauguin sulle sue esperienze a Tahiti. L'attore ha affermato di comprendere la delusione di Gauguin per la colonizzazione e l'occidentalizzazione di Tahiti.
Cuore dell'allestimento, che sarà visitabile fino al 28 giugno, sono dipinti e sculture del periodo tardo impressionista, quello in cui l'artista di "autoesilio" a Tahiti. Fra le opere in mostra in Svizzera molte sono quelle provenienti da altri Paesi. L'opera più importante è probabilmente il dipinto "Nafea faa Ipoipo" (Quando ti sposi?) che era in prestito al Museo di Basilea ed è stato recentemente venduto per il prezzo più alto mai raggiunto da un'opera d'arte, quasi 300 milioni di dollari.
Fonte: Ticinonline
L'attore ha infatti ascendenti polinesiani nel ramo paterno della sua famiglia
BERNA - Una grande mostra di 51 opere del pittore francese Paul Gauguin (1848-1903) è stata inaugurata oggi alla Fondazione Beyeler di Riehen presso Basilea. All'inaugurazione ha partecipato anche l'attore Keanu Reeves, che ha ascendenti polinesiani nel ramo paterno della sua famiglia. Nell'occasione Reeves ha letto alcuni brani tratti dal libro "Noa Noa", scritto dallo stesso Gauguin sulle sue esperienze a Tahiti. L'attore ha affermato di comprendere la delusione di Gauguin per la colonizzazione e l'occidentalizzazione di Tahiti.
Cuore dell'allestimento, che sarà visitabile fino al 28 giugno, sono dipinti e sculture del periodo tardo impressionista, quello in cui l'artista di "autoesilio" a Tahiti. Fra le opere in mostra in Svizzera molte sono quelle provenienti da altri Paesi. L'opera più importante è probabilmente il dipinto "Nafea faa Ipoipo" (Quando ti sposi?) che era in prestito al Museo di Basilea ed è stato recentemente venduto per il prezzo più alto mai raggiunto da un'opera d'arte, quasi 300 milioni di dollari.
Fonte: Ticinonline
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- Messaggio n°134
Re: KEANU REEVES
Il protagonista di Matrix rimarca come la mancanza di offerte di lavoro delle grandi case cinematografiche faccia schifo
La "brutta fine" di Keanu Reeves
Keanu Reeves, uno degli attori più famosi del mondo a cavallo degli anni novanta e del duemila, non riceve più offerte per ruoli importanti dalle grandi cinematografiche statunitensi. Reeves se ne è lamentato apertamente in un’intervista concessa ad una rivista di cinema indipendente, l’unico ambito dove ora riesce a lavorare.
KEANU REEVES E LA SCOMPARSA DAL CINEMA - Tutti noi conosciamo il nome di Keanu Reeves, almeno se abbiamo più di 20 anni. L’attore canadese era diventato molto famoso negli anni novanta, recitando in film di grande successo come Point Break, Dracula di Bram Stoker, Speed e la trilogia di Matrix, una delle serie di fantascienza più apprezzate da tutti i tempi. Durante la sua carriera Reeves non è mai apparso come una stella che apprezzasse particolarmente il successo e l’attenzione ossessiva dai media, ma l’assenza di offerte di lavoro rilevanti amareggia l’attore, come confessato in un’intervista concessa al sito IndieWire. « Cosa penso del fatto che le grandi case cinematografiche di Hollywood non mi offrano più ruoli importanti? Fa schifo» , rivela candidamente l’attore che negli ultimi 6 anni ha recitato in soli 2 film di «cassetta», 47 Ronin e Ultimatum alla Terra. Un’amarezza per un attore abituato a ricevere offerte importanti, e che durante la sua carriera ha guadagnato decine di milioni di dollari grazie alle sue partecipazioni in film di particolare successo.
KEANU REEVES E IL CINEMA INDIPENDENTE - Nel corso dell’intervista a IndieWire Reeves rimarca di apprezzare il suo lavoro nel cinema indipendente, dove l’attore canadese recita, così come dirige o produce nuove opere. Un ambito professionale in cui Reeves però si sente confinato, ormai marginalizzato dal grande cinema prodotto a Hollywood. Nel periodo di maggior successo l’attore americano si era distinto per la sua passione musicale – ha suonato in una band grunge facendo dischi e concerti – e per un certo disinteresse verso la celebrità. Keanu Reeves ha avuto anche una vita personale segnata da lutti molto gravi. Nel 1999 la sua fidanzata Jennifer Syme aveva concepito una bambina già morta. La relazione naufragò in seguito a questo dramma, e dopo pochi mesi, nel 2011, Jennifer Syme è deceduta in un incidente stradale. Uno dei migliori amici di Keanu Reeves, River Phoenix, morì molto giovane all’inizio degli anni novanta in seguito a un’overdose.
Fonte: Giornalettissimo
La "brutta fine" di Keanu Reeves
Keanu Reeves, uno degli attori più famosi del mondo a cavallo degli anni novanta e del duemila, non riceve più offerte per ruoli importanti dalle grandi cinematografiche statunitensi. Reeves se ne è lamentato apertamente in un’intervista concessa ad una rivista di cinema indipendente, l’unico ambito dove ora riesce a lavorare.
KEANU REEVES E LA SCOMPARSA DAL CINEMA - Tutti noi conosciamo il nome di Keanu Reeves, almeno se abbiamo più di 20 anni. L’attore canadese era diventato molto famoso negli anni novanta, recitando in film di grande successo come Point Break, Dracula di Bram Stoker, Speed e la trilogia di Matrix, una delle serie di fantascienza più apprezzate da tutti i tempi. Durante la sua carriera Reeves non è mai apparso come una stella che apprezzasse particolarmente il successo e l’attenzione ossessiva dai media, ma l’assenza di offerte di lavoro rilevanti amareggia l’attore, come confessato in un’intervista concessa al sito IndieWire. « Cosa penso del fatto che le grandi case cinematografiche di Hollywood non mi offrano più ruoli importanti? Fa schifo» , rivela candidamente l’attore che negli ultimi 6 anni ha recitato in soli 2 film di «cassetta», 47 Ronin e Ultimatum alla Terra. Un’amarezza per un attore abituato a ricevere offerte importanti, e che durante la sua carriera ha guadagnato decine di milioni di dollari grazie alle sue partecipazioni in film di particolare successo.
KEANU REEVES E IL CINEMA INDIPENDENTE - Nel corso dell’intervista a IndieWire Reeves rimarca di apprezzare il suo lavoro nel cinema indipendente, dove l’attore canadese recita, così come dirige o produce nuove opere. Un ambito professionale in cui Reeves però si sente confinato, ormai marginalizzato dal grande cinema prodotto a Hollywood. Nel periodo di maggior successo l’attore americano si era distinto per la sua passione musicale – ha suonato in una band grunge facendo dischi e concerti – e per un certo disinteresse verso la celebrità. Keanu Reeves ha avuto anche una vita personale segnata da lutti molto gravi. Nel 1999 la sua fidanzata Jennifer Syme aveva concepito una bambina già morta. La relazione naufragò in seguito a questo dramma, e dopo pochi mesi, nel 2011, Jennifer Syme è deceduta in un incidente stradale. Uno dei migliori amici di Keanu Reeves, River Phoenix, morì molto giovane all’inizio degli anni novanta in seguito a un’overdose.
Fonte: Giornalettissimo
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- Messaggio n°135
Re: KEANU REEVES
KEANU REEVES: «SONO UN UOMO IN FUGA»
Era sparito dalle scene, ma ora, a 50 anni, Keanu Reeves è tornato in un film d’azione, John Wick, subito osannato dalla critica. Il quotidiano americano The New York Times ne celebra la perfezione, il settimanale Time loda l’humor nelle scene violente. Ora anche il pubblico italiano potrà rivedere l’attore al cinema e rimanere per lo meno sedotto dai suoi occhi esotici e da quell’aria timida così irresistibilmente sexy.
Per Reeves è un ritorno alla grande, ma non bisogna illudersi: presto scomparirà di nuovo, perché lui non è il solito divo di Hollywood. È un uomo che ama le fughe, che diserta la mondanità, che nasconde il proprio nome anche quando regala in beneficenza migliaia di dollari, che è stato scoperto dai paparazzi a passare la mattina con un barbone a Los Angeles, per donare ascolto e conforto.
Reeves è imprevedibile, perché non segue le logiche del business. All’apice del successo si è messo a girare in lungo e in largo gli Stati Uniti con la band che aveva fondato, i Dogstar, vivendo senza fissa dimora per mesi. Oggi ha ripreso a suonare il basso e sta pensando di rimettere in piedi i Dogstar: «La band non è ancora ricostituita del tutto. Abbiamo ricominciato da poco. È un po’ come reincontrare dei vecchi amici dopo tanto tempo», racconta. Come faccia a essere così indipendente dalle regole di Hollywood? Per Reeves i soldi non contano: «Potrei tranquillamente vivere per i prossimi secoli con quello che ho già guadagnato», ha dichiarato.
Ma dietro la sua irrequietezza c’è anche altro. Il padre drogato e spacciatore, la leucemia che ha colpito la sorella Kim, di due anni più giovane di lui, il suo più grande punto di riferimento familiare, la figlia nata morta e la compagna Jennifer Syme scomparsa in un incidente d’auto.
Keanu Reeves è in fuga, ma i demoni del suo passato lo seguono ovunque. Oggi dice di essere single, di non avere tempo per l’amore, la verità è che il fantasma di Jennifer non è facile da sostituire. Meglio la solitudine.
In una vita lontana dai fasti, l’unico capriccio che l’attore si concede è la passione per le moto. Ha fondato la Arch Motorcycle Co., che costruisce moto su misura. Ha scritto un libretto di poesie, Ode to Happiness, Ode alla felicità, quasi per esorcizzare il dolore. E l’anno scorso ha debuttato alla regia con Man of Tai Chi, girato interamente in Cina e di cui è anche protagonista.
Reeves parla a Grazia da Los Angeles, quando ha appena terminato la produzione dei thriller Knock, Knock, di Eli Roth, e The Whole Truth, con Renée Zellweger. E per le fan italiane c’è una buona notizia: Maria De Filippi l’ha voluto fortissimamente in questa edizione del suo programma C’è posta per te.
Che cosa l’ha attratta di John Wick?
«Mi è piaciuto il mondo un po’ di fantasia in cui vive, con case bellissime, soldi a palate, oggetti sofisticati e opere d’arte. Mi sono piaciuti i dialoghi, ma soprattutto le cose che non vengono dette. Prediligo il mistero e le strade che si incrociano silenziosamente. I film d’azione mi sono sempre piaciuti, ma cerco di raccontare storie che abbiano qualcosa in più. È il motivo per cui sono andato da Chat e David (Stahelski e Leitch, i registi di John Wick, ndr) con questo progetto, avevo intuito che potevano rendere al meglio questo mondo sommerso».
Hanno un passato di stunt, hanno lavorato in molti film d’azione e uno dei due era la sua controfigura in Matrix. Com’è stato averli come registi?
«Ho sentito che l’asticella si alzava, in termini di aspettative. Entrambi vengono dal mondo delle arti marziali e non cedono di un millimetro sui dettagli, per questo mi sono sottoposto a una preparazione fisica estremamente impegnativa, ho cominciato mesi prima delle riprese, cinque volte a settimana otto ore al giorno. Poi mi sono allenato un’estate intera per diventare John Wick».
Un uomo che è praticamente scomparso dopo aver detto addio alla vita da killer. Anche lei, uno degli attori più famosi di Hollywood, riesce a rimanere defilato dallo sguardo del pubblico.
«Non so se John sia un uomo che cerca più di scomparire o di uscire dalla vita. Io non ho mai cercato di abbandonare la vita, ho sempre e solo voluto raccontare storie e mi reputo estremamente fortunato di riuscirci ancora».
C’è una linea sottile nel film, riassumibile in “ognuno ha un prezzo”, concorda?
«Sì, ogni persona ha il suo prezzo. Ma credo dipenda da quello che si sta comprando e vendendo, non trova?».
Willem Dafoe, il grande cattivo del film, ha detto di aver accettato il ruolo solo per lavorare con lei. Il motivo è che lei fa i film d’azione in modo diverso da tutti gli altri: riesce a mescolare mistero e forza.
«È molto bello da parte sua. Sono un grande fan di Willem, sono cresciuto guardando le sue interpretazioni, oneste e coraggiose, sia a teatro sia al cinema. Lavorare ai dialoghi è stato meraviglioso, recitare insieme ancora meglio. Snervante, ma molto divertente».
Quali sono i tocchi personali che ha dato al film?
«Il mio apporto più grande è stato il video di John e sua moglie, che lui continua a guardare e riguardare. Lei avrebbe dovuto essere solo un flashback all’inizio del film, ma mi è venuta l’idea del video e ho voluto che diventasse una specie di leitmotiv per ricordare allo spettatore qual è il motore di tutta la storia».
I suoi colleghi di Hollywood si lamentano spesso del fatto che è sempre più difficile ottenere parti che piacciano davvero, è d’accordo?
«A me sembra che nel cinema indipendente si stia vivendo un vero Rinascimento, ci sono molte opportunità. Mi vengono in mente i film di Paul Thomas Anderson e di Christopher Nolan, geni che hanno stravolto le regole del settore».
Come si è sentito in una New York leggermente proiettata nel futuro?
«Sono contento che la nomini, è una componente importante dell’atmosfera e ai miei occhi è un misto di passato, presente e futuro. Il look più forte che rintracci è nelle linee degli abiti, eleganti, ma dai colori futuristici come gli ori e i rossi. Ci si ispira al cinema di Hong Kong ma anche a Steven Spielberg e ai noir degli Anni 70».
C’è un’ultima domanda che voglio fare prima di salutarlo: in questo film l’attore ha scelto l’eleganza. Mi racconta che il costumista Luca Mosca ha dato agli abiti molti significati simbolici: «Il nero è funereo ed è sacerdotale, è anche molto elegante, ma non richiama l’attenzione. Quando lo indosso, senz’altro mi influenza», spiega Reeves, che d’altronde con il look di Matrix aveva lanciato uno stile.
Poi lo saluto, sapendo già che presto lui “scomparirà” di nuovo.
Fonte: Grazia.it
Era sparito dalle scene, ma ora, a 50 anni, Keanu Reeves è tornato in un film d’azione, John Wick, subito osannato dalla critica. Il quotidiano americano The New York Times ne celebra la perfezione, il settimanale Time loda l’humor nelle scene violente. Ora anche il pubblico italiano potrà rivedere l’attore al cinema e rimanere per lo meno sedotto dai suoi occhi esotici e da quell’aria timida così irresistibilmente sexy.
Per Reeves è un ritorno alla grande, ma non bisogna illudersi: presto scomparirà di nuovo, perché lui non è il solito divo di Hollywood. È un uomo che ama le fughe, che diserta la mondanità, che nasconde il proprio nome anche quando regala in beneficenza migliaia di dollari, che è stato scoperto dai paparazzi a passare la mattina con un barbone a Los Angeles, per donare ascolto e conforto.
Reeves è imprevedibile, perché non segue le logiche del business. All’apice del successo si è messo a girare in lungo e in largo gli Stati Uniti con la band che aveva fondato, i Dogstar, vivendo senza fissa dimora per mesi. Oggi ha ripreso a suonare il basso e sta pensando di rimettere in piedi i Dogstar: «La band non è ancora ricostituita del tutto. Abbiamo ricominciato da poco. È un po’ come reincontrare dei vecchi amici dopo tanto tempo», racconta. Come faccia a essere così indipendente dalle regole di Hollywood? Per Reeves i soldi non contano: «Potrei tranquillamente vivere per i prossimi secoli con quello che ho già guadagnato», ha dichiarato.
Ma dietro la sua irrequietezza c’è anche altro. Il padre drogato e spacciatore, la leucemia che ha colpito la sorella Kim, di due anni più giovane di lui, il suo più grande punto di riferimento familiare, la figlia nata morta e la compagna Jennifer Syme scomparsa in un incidente d’auto.
Keanu Reeves è in fuga, ma i demoni del suo passato lo seguono ovunque. Oggi dice di essere single, di non avere tempo per l’amore, la verità è che il fantasma di Jennifer non è facile da sostituire. Meglio la solitudine.
In una vita lontana dai fasti, l’unico capriccio che l’attore si concede è la passione per le moto. Ha fondato la Arch Motorcycle Co., che costruisce moto su misura. Ha scritto un libretto di poesie, Ode to Happiness, Ode alla felicità, quasi per esorcizzare il dolore. E l’anno scorso ha debuttato alla regia con Man of Tai Chi, girato interamente in Cina e di cui è anche protagonista.
Reeves parla a Grazia da Los Angeles, quando ha appena terminato la produzione dei thriller Knock, Knock, di Eli Roth, e The Whole Truth, con Renée Zellweger. E per le fan italiane c’è una buona notizia: Maria De Filippi l’ha voluto fortissimamente in questa edizione del suo programma C’è posta per te.
Che cosa l’ha attratta di John Wick?
«Mi è piaciuto il mondo un po’ di fantasia in cui vive, con case bellissime, soldi a palate, oggetti sofisticati e opere d’arte. Mi sono piaciuti i dialoghi, ma soprattutto le cose che non vengono dette. Prediligo il mistero e le strade che si incrociano silenziosamente. I film d’azione mi sono sempre piaciuti, ma cerco di raccontare storie che abbiano qualcosa in più. È il motivo per cui sono andato da Chat e David (Stahelski e Leitch, i registi di John Wick, ndr) con questo progetto, avevo intuito che potevano rendere al meglio questo mondo sommerso».
Hanno un passato di stunt, hanno lavorato in molti film d’azione e uno dei due era la sua controfigura in Matrix. Com’è stato averli come registi?
«Ho sentito che l’asticella si alzava, in termini di aspettative. Entrambi vengono dal mondo delle arti marziali e non cedono di un millimetro sui dettagli, per questo mi sono sottoposto a una preparazione fisica estremamente impegnativa, ho cominciato mesi prima delle riprese, cinque volte a settimana otto ore al giorno. Poi mi sono allenato un’estate intera per diventare John Wick».
Un uomo che è praticamente scomparso dopo aver detto addio alla vita da killer. Anche lei, uno degli attori più famosi di Hollywood, riesce a rimanere defilato dallo sguardo del pubblico.
«Non so se John sia un uomo che cerca più di scomparire o di uscire dalla vita. Io non ho mai cercato di abbandonare la vita, ho sempre e solo voluto raccontare storie e mi reputo estremamente fortunato di riuscirci ancora».
C’è una linea sottile nel film, riassumibile in “ognuno ha un prezzo”, concorda?
«Sì, ogni persona ha il suo prezzo. Ma credo dipenda da quello che si sta comprando e vendendo, non trova?».
Willem Dafoe, il grande cattivo del film, ha detto di aver accettato il ruolo solo per lavorare con lei. Il motivo è che lei fa i film d’azione in modo diverso da tutti gli altri: riesce a mescolare mistero e forza.
«È molto bello da parte sua. Sono un grande fan di Willem, sono cresciuto guardando le sue interpretazioni, oneste e coraggiose, sia a teatro sia al cinema. Lavorare ai dialoghi è stato meraviglioso, recitare insieme ancora meglio. Snervante, ma molto divertente».
Quali sono i tocchi personali che ha dato al film?
«Il mio apporto più grande è stato il video di John e sua moglie, che lui continua a guardare e riguardare. Lei avrebbe dovuto essere solo un flashback all’inizio del film, ma mi è venuta l’idea del video e ho voluto che diventasse una specie di leitmotiv per ricordare allo spettatore qual è il motore di tutta la storia».
I suoi colleghi di Hollywood si lamentano spesso del fatto che è sempre più difficile ottenere parti che piacciano davvero, è d’accordo?
«A me sembra che nel cinema indipendente si stia vivendo un vero Rinascimento, ci sono molte opportunità. Mi vengono in mente i film di Paul Thomas Anderson e di Christopher Nolan, geni che hanno stravolto le regole del settore».
Come si è sentito in una New York leggermente proiettata nel futuro?
«Sono contento che la nomini, è una componente importante dell’atmosfera e ai miei occhi è un misto di passato, presente e futuro. Il look più forte che rintracci è nelle linee degli abiti, eleganti, ma dai colori futuristici come gli ori e i rossi. Ci si ispira al cinema di Hong Kong ma anche a Steven Spielberg e ai noir degli Anni 70».
C’è un’ultima domanda che voglio fare prima di salutarlo: in questo film l’attore ha scelto l’eleganza. Mi racconta che il costumista Luca Mosca ha dato agli abiti molti significati simbolici: «Il nero è funereo ed è sacerdotale, è anche molto elegante, ma non richiama l’attenzione. Quando lo indosso, senz’altro mi influenza», spiega Reeves, che d’altronde con il look di Matrix aveva lanciato uno stile.
Poi lo saluto, sapendo già che presto lui “scomparirà” di nuovo.
Fonte: Grazia.it
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Re: KEANU REEVES
Keanu Reeves è un gentiluomo anche in incognito
- NEW YORK - Keanu Reeves ha dimostrato di essere un gentiluomo anche fuori dal set. I ruoli romantici della sua carriera, come quello nel Profumo del mosto selvatico e in La casa sul lago del tempo sembrano aver lasciato il segno nell'attore, che si è alzato dal suo sedile nella metropolitana di New York per cedere il posto a una signora e proseguire il viaggio in piedi.
Un gesto così nobile e non scontato è stato ripreso da un altro viaggiatore che ha poi voluto rendere nota la cavalleria di Reeves pubblicando il video in rete. L'artista è sempre stato molto riservato sulla sua vita privata ma nella nuova era digitale la sua cortesia non è passata inosservata.
Fonte: Yahoo notizie
- NEW YORK - Keanu Reeves ha dimostrato di essere un gentiluomo anche fuori dal set. I ruoli romantici della sua carriera, come quello nel Profumo del mosto selvatico e in La casa sul lago del tempo sembrano aver lasciato il segno nell'attore, che si è alzato dal suo sedile nella metropolitana di New York per cedere il posto a una signora e proseguire il viaggio in piedi.
Un gesto così nobile e non scontato è stato ripreso da un altro viaggiatore che ha poi voluto rendere nota la cavalleria di Reeves pubblicando il video in rete. L'artista è sempre stato molto riservato sulla sua vita privata ma nella nuova era digitale la sua cortesia non è passata inosservata.
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Re: KEANU REEVES
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Re: KEANU REEVES
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- Messaggio n°139
Re: KEANU REEVES
Keanu Reeves trova stalker in casa: prima la calma, poi chiama la polizia
L'attore ha assistito alla scena da infarto di ritrovarsi una donna in casa alla 4 di notte, nella sua biblioteca. Grande sangue freddo da parte sua, che riesce a calmare gli istinti della donna, prima di chiamare le forze dell'ordine e farla arrestare.
Sono questi tempi in cui, i divi di Hollywood, più che di un flop devono preoccuparsi necessariamente di aggressioni, invasioni in casa, stalking puro da parte dei fan. Con l'incremento del peso del web, i potenziali aggressori non possono che essere maggiormente attratti da una possibilità di maggiore risonanza. Si può dire che, a soffrire di entrambi questi problemi è Keanu Reeves, il celebre attore protagonista di Matrix, che nell'ultimo anno, oltre al flop del suo film più recente 47 Ronin, è stato vittima di un'esperienza terribile nella notte scorsa, quando d'improvviso, alle 4 di notte, si è ritrovato in casa una fan, all'interno della sua biblioteca. L'attore era stato insospettito da alcuni rumori in casa ed è dunque sceso verso la zona dell'abitazione dalla quale questi provenivano.
La scena terrificante cui ha dovuto assistere è stata quella della donna ferma, probabilmente al buio, nella sua biblioteca. La reazione immediata di Reeves è stata pacata e degna di una persona dal sangue freddo: ha infatti provato a parlare e calmare la donna, parlandole con tranquillità e chiamando la polizia solamente in un momento successivo. Polizia che, una volta arrivata, ha ovviamente portato via la donna. Esperienza simile a quella di cui è stata vittima una sua collega e amica di successi cinematografici, Sandra Bullock, che con lui realizzò Speed, il famoso film d'azione. Qualche mese fa infatti, la Bullock, che è una delle attrici più pagate al mondo, si è ritrovata in casa uno stalker e, per scampare al pericolo si è chiusa in bagno, chiamando da lì la polizia. Nel frattempo, si può certamente dire che la celebrità di Reeves è sicuramente calata in maniera vertiginosa negli ultimi anni, essendo stato dimenticato da Hollywood dopo i fasti del decennio scorso e quello ancora precedente, nei quali tra titoli come Speed, Point Break e la saga di Matrix.
Fonte: Cinema.fanpage.it
L'attore ha assistito alla scena da infarto di ritrovarsi una donna in casa alla 4 di notte, nella sua biblioteca. Grande sangue freddo da parte sua, che riesce a calmare gli istinti della donna, prima di chiamare le forze dell'ordine e farla arrestare.
Sono questi tempi in cui, i divi di Hollywood, più che di un flop devono preoccuparsi necessariamente di aggressioni, invasioni in casa, stalking puro da parte dei fan. Con l'incremento del peso del web, i potenziali aggressori non possono che essere maggiormente attratti da una possibilità di maggiore risonanza. Si può dire che, a soffrire di entrambi questi problemi è Keanu Reeves, il celebre attore protagonista di Matrix, che nell'ultimo anno, oltre al flop del suo film più recente 47 Ronin, è stato vittima di un'esperienza terribile nella notte scorsa, quando d'improvviso, alle 4 di notte, si è ritrovato in casa una fan, all'interno della sua biblioteca. L'attore era stato insospettito da alcuni rumori in casa ed è dunque sceso verso la zona dell'abitazione dalla quale questi provenivano.
La scena terrificante cui ha dovuto assistere è stata quella della donna ferma, probabilmente al buio, nella sua biblioteca. La reazione immediata di Reeves è stata pacata e degna di una persona dal sangue freddo: ha infatti provato a parlare e calmare la donna, parlandole con tranquillità e chiamando la polizia solamente in un momento successivo. Polizia che, una volta arrivata, ha ovviamente portato via la donna. Esperienza simile a quella di cui è stata vittima una sua collega e amica di successi cinematografici, Sandra Bullock, che con lui realizzò Speed, il famoso film d'azione. Qualche mese fa infatti, la Bullock, che è una delle attrici più pagate al mondo, si è ritrovata in casa uno stalker e, per scampare al pericolo si è chiusa in bagno, chiamando da lì la polizia. Nel frattempo, si può certamente dire che la celebrità di Reeves è sicuramente calata in maniera vertiginosa negli ultimi anni, essendo stato dimenticato da Hollywood dopo i fasti del decennio scorso e quello ancora precedente, nei quali tra titoli come Speed, Point Break e la saga di Matrix.
Fonte: Cinema.fanpage.it
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- Messaggio n°140
Re: KEANU REEVES
Keanu Reeves rende felice una famiglia colpita da una tragedia
L'attore partecipa alla lettera di tre ragazzi che, dopo la tragica morte della madre, sono cresciuti in un istituto perché il padre e la compagna non potevano permettersi di accudirli. Tuttavia qualcuno su Twitter si chiede se le due persone, anziane, conoscessero davvero l'attore americano.
Keanu Reeves è stato ospite di Maria De Filippi a C'è posta per te, mostrando tutta la sua simpatia e la capacità di saper stare sulla scena di un attore del calibro internazionale. Reeves si è sottoposto anche ad un quiz della conduttrice, rispondendo a domande frivole ma anche relative ai suoi affetti: "Mi commuove sempre andare via da casa, dagli affetti e dalle cose cui sono legato. Ciò che invece mi fa sorridere è attendere con ansia di salire a cavallo di una moto". L'attore poi, come da prassi, ha ascoltato attentamente la vicenda che l'ha visto protagonista. Si tratta di tra fratelli che hanno deciso di chiamare il padre in trasmissione. La madre è morta diversi anni fa, quando erano bambini, a causa di un incendio e i tre ragazzi, pur di crescere in maniera consona e rimanere insieme, vengono portati in un istituto, potendo vedere il padre solo di rado, fino a quando il padre, avendo incontrato un'altra donna che vorrebbe diventare la loro nuova madre, tenta di riportarli a casa con sé, cosa che gli viene negata a causa del suo basso stipendio e i ragazzi rimarranno nell'istituto. L'obiettivo dei tre ragazzi è far capire al padre, così come alla donna, che non ci sia alcun motivo di sentirsi in colpa per tutto quanto accaduto, anche grazie alla presenza di Reese, che con i suoi film ha dato speranza ai genitori, per diversi motivi.
Il racconto ha naturalmente gettato nella commozione più totale i due genitori, che hanno accolto con grande emozione il messaggio dei tre ragazzi con il quale hanno provato a disobbligarli da ogni imbarazzo nei confronti dell'idea di non aver dato tutto quello che avrebbero voluto ai figli: "Lasciateci aiutarvi, contribuire ai vostri bisogni, aiutarvi nel dare un po' di sollievo". Questo il messaggio finale dei tre ragazzi, prima che arrivasse in studio l'attore:
"Ascoltando la vostra storia sono rimasto molto colpito per le grandi difficoltà che avete superato, per il fatto che siate rimasi uniti nonostante tutto. Quello che ho visto nei vostri figli è quello che spero di vedere nei miei figli quando un giorno ne avrò."
Reeves ha chiesto ai due genitori di mantenere le promesse che i figli gli chiedono di mantenere, ovvero smetterla di pensare che le loro mancanze in termini economici li facciano sentire in colpa. Una promessa in cambio di tre doni: una macchina da cucito, lamette da barba e anche dei soldi. Ma Domenico, il padre dei tre ragazzi, ha comunque avuto difficoltà ad accettare i doni dei ragazzi, scoppiando in lacrime. Nel frattempo, su Twitter, alcuni hanno notato come, probabilmente, Keanu Reeves avesse poca attinenza con i destinatari del messaggio, visto che probabilmente i due genitori, anziani, non sapevano chi Keanu Reeves fosse realmente.
Fonte: Fanpage.it
L'attore partecipa alla lettera di tre ragazzi che, dopo la tragica morte della madre, sono cresciuti in un istituto perché il padre e la compagna non potevano permettersi di accudirli. Tuttavia qualcuno su Twitter si chiede se le due persone, anziane, conoscessero davvero l'attore americano.
Keanu Reeves è stato ospite di Maria De Filippi a C'è posta per te, mostrando tutta la sua simpatia e la capacità di saper stare sulla scena di un attore del calibro internazionale. Reeves si è sottoposto anche ad un quiz della conduttrice, rispondendo a domande frivole ma anche relative ai suoi affetti: "Mi commuove sempre andare via da casa, dagli affetti e dalle cose cui sono legato. Ciò che invece mi fa sorridere è attendere con ansia di salire a cavallo di una moto". L'attore poi, come da prassi, ha ascoltato attentamente la vicenda che l'ha visto protagonista. Si tratta di tra fratelli che hanno deciso di chiamare il padre in trasmissione. La madre è morta diversi anni fa, quando erano bambini, a causa di un incendio e i tre ragazzi, pur di crescere in maniera consona e rimanere insieme, vengono portati in un istituto, potendo vedere il padre solo di rado, fino a quando il padre, avendo incontrato un'altra donna che vorrebbe diventare la loro nuova madre, tenta di riportarli a casa con sé, cosa che gli viene negata a causa del suo basso stipendio e i ragazzi rimarranno nell'istituto. L'obiettivo dei tre ragazzi è far capire al padre, così come alla donna, che non ci sia alcun motivo di sentirsi in colpa per tutto quanto accaduto, anche grazie alla presenza di Reese, che con i suoi film ha dato speranza ai genitori, per diversi motivi.
Il racconto ha naturalmente gettato nella commozione più totale i due genitori, che hanno accolto con grande emozione il messaggio dei tre ragazzi con il quale hanno provato a disobbligarli da ogni imbarazzo nei confronti dell'idea di non aver dato tutto quello che avrebbero voluto ai figli: "Lasciateci aiutarvi, contribuire ai vostri bisogni, aiutarvi nel dare un po' di sollievo". Questo il messaggio finale dei tre ragazzi, prima che arrivasse in studio l'attore:
"Ascoltando la vostra storia sono rimasto molto colpito per le grandi difficoltà che avete superato, per il fatto che siate rimasi uniti nonostante tutto. Quello che ho visto nei vostri figli è quello che spero di vedere nei miei figli quando un giorno ne avrò."
Reeves ha chiesto ai due genitori di mantenere le promesse che i figli gli chiedono di mantenere, ovvero smetterla di pensare che le loro mancanze in termini economici li facciano sentire in colpa. Una promessa in cambio di tre doni: una macchina da cucito, lamette da barba e anche dei soldi. Ma Domenico, il padre dei tre ragazzi, ha comunque avuto difficoltà ad accettare i doni dei ragazzi, scoppiando in lacrime. Nel frattempo, su Twitter, alcuni hanno notato come, probabilmente, Keanu Reeves avesse poca attinenza con i destinatari del messaggio, visto che probabilmente i due genitori, anziani, non sapevano chi Keanu Reeves fosse realmente.
Fonte: Fanpage.it
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- Messaggio n°147
Re: KEANU REEVES
Articolo del 7 Marzo 2015:
Keanu Reeves, vita privata: il ricordo della fidanzata e della figlia
Keanu Reeves è single?
Keanu Reeves è uno degli attori più richiesti nel mondo del cinema internazionale. Siamo abituati a vederlo in ruoli importanti e forti come, ad esempio, in Matrix dove ha vestito i panni di Neo. Sono molti i successi e i risultati positivi ottenuti dall’attore grazie al suo talento e al suo fascino in grado di catturare l’interesse del popolo femminile. Questa sera, Keanu Reeves sarà ospite a C’è posta per te. Chi meglio dell’attore poteva essere il protagonista di un programma in grado di far emozionare con le storie raccontate? Reeves è molto riservato, ma sappiamo che la sua vita privata è avvolta in un terribile alone di tristezza. L’attore, però, non vuole dare di sé l’immagine di un uomo triste e solo, lui ama definirsi romantico, gioioso e allegro. Ma cosa è successo, in passato, nella vita privata di Keanu Reeves?
Keanu Reeves, vita privata: il suo tragico passato
Per quanto riguarda la sua vita privata, Keanu Reeves deve fare i conti con un passato dai contorni tragici e con cui l’attore convive giorno dopo giorno. A 50 anni è felicemente single. Ha affermato di non trovare l’amore poiché è sempre in giro per il suo lavoro e anche i suoi amici hanno rinunciato a presentargli nuove ragazze. Ma nella sua vita vi è un ricordo triste o, per meglio dire, due. Keanu Reeves è stato fidanzato, a lungo tempo, con Jennifer Syme. La coppia, nel 1999, aspettava una figlia. Avevano già scelto il nome per la piccola in arrivo, Ava Archer, ma la bambina è nata morta. Un grave lutto per Keanu e Jennifer, ma il destino sembra essersi accanito contro l’attore. Infatti, il 2 aprile 2001 anche Jennifer Syme è deceduta. La ragazza è morta all’età di 28 anni in seguito ad un incidente d’auto. Stava tornando da una festa organizzata da Marylin Manson quando il suo veicolo è finito contro un albero e lei è morta sul colpo. Jennifer, adesso, è sepolta al Westwood Village Memorial Park Cemetery di Los Angeles vicino alla figlia. Da quel momento, Keanu Reeves non è riuscito più a vivere grandi storie d’amore e il ricordo della fidanzata e della figlia è sempre con lui.
Fonte: Gossipetv
Keanu Reeves, vita privata: il ricordo della fidanzata e della figlia
Keanu Reeves è single?
Keanu Reeves è uno degli attori più richiesti nel mondo del cinema internazionale. Siamo abituati a vederlo in ruoli importanti e forti come, ad esempio, in Matrix dove ha vestito i panni di Neo. Sono molti i successi e i risultati positivi ottenuti dall’attore grazie al suo talento e al suo fascino in grado di catturare l’interesse del popolo femminile. Questa sera, Keanu Reeves sarà ospite a C’è posta per te. Chi meglio dell’attore poteva essere il protagonista di un programma in grado di far emozionare con le storie raccontate? Reeves è molto riservato, ma sappiamo che la sua vita privata è avvolta in un terribile alone di tristezza. L’attore, però, non vuole dare di sé l’immagine di un uomo triste e solo, lui ama definirsi romantico, gioioso e allegro. Ma cosa è successo, in passato, nella vita privata di Keanu Reeves?
Keanu Reeves, vita privata: il suo tragico passato
Per quanto riguarda la sua vita privata, Keanu Reeves deve fare i conti con un passato dai contorni tragici e con cui l’attore convive giorno dopo giorno. A 50 anni è felicemente single. Ha affermato di non trovare l’amore poiché è sempre in giro per il suo lavoro e anche i suoi amici hanno rinunciato a presentargli nuove ragazze. Ma nella sua vita vi è un ricordo triste o, per meglio dire, due. Keanu Reeves è stato fidanzato, a lungo tempo, con Jennifer Syme. La coppia, nel 1999, aspettava una figlia. Avevano già scelto il nome per la piccola in arrivo, Ava Archer, ma la bambina è nata morta. Un grave lutto per Keanu e Jennifer, ma il destino sembra essersi accanito contro l’attore. Infatti, il 2 aprile 2001 anche Jennifer Syme è deceduta. La ragazza è morta all’età di 28 anni in seguito ad un incidente d’auto. Stava tornando da una festa organizzata da Marylin Manson quando il suo veicolo è finito contro un albero e lei è morta sul colpo. Jennifer, adesso, è sepolta al Westwood Village Memorial Park Cemetery di Los Angeles vicino alla figlia. Da quel momento, Keanu Reeves non è riuscito più a vivere grandi storie d’amore e il ricordo della fidanzata e della figlia è sempre con lui.
Fonte: Gossipetv
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- Messaggio n°148
Re: KEANU REEVES
Keanu Reeves visita la Ferrari: «E' un sogno»
Il divo del cinema ha passato una giornata a Maranello dove ha voluto visitare tutti i reparti della Casa del Cavallino Rampante
Alla lista dei numerosi VIP che ogni tanto si recano a Maranello per far visita alla Ferrari si aggiunge anche l'attore statunitense Keanu Reeves, che nei giorni scorsi si è concesso un full immersion nel mondo del Cavallino Rampante visitando la pista di Fiorano, le linee di assemblaggio e i reparti Tailor Made, Classiche e Nuova Ges.
Il protagonista di Matrix, Speed, Point Break e Il Piccolo Buddha ha dimostrato di essere un ottimo pilota anche al volante, quando ha avuto la possibilità di provare sul circuito di Fiorano l’ultima nata del Cavallino Rampante, la Ferrari 488 GTB, di cui ha detto: «Una vettura con cui si instaura subito una sinergia incredibile. È come se ti fosse cucita addosso, come se fosse un’estensione del tuo corpo e della tua mente. Non c’è dubbio: la Ferrari è un sogno».
Nella seconda parte del pomeriggio, l’attore è passato anche al reparto Classiche, dove ha mostrato tutto il suo entusiasmo di fronte a due modelli appena restaurati: una Ferrari 500 Mondial e una monoposto realizzata in un unico esemplare negli anni Cinquanta per partecipare alla 500 Miglia di Indianapolis. «Qui si sente la trasmissione di valori del passato che sono un patrimonio da conservare con cura, come fate con i disegni e i progetti di ogni singolo modello nel vostro incredibile archivio», ha commentato l'attore.
Infine, dopo aver ammirato LaFerrari esposta in atelier e le monoposto della Formula 1 Clienti, con particolare attenzione a quelle di Michael Schumacher di cui è un grande fan, per la stella di Hollywood la giornata si è conclusa con un giro di prova su una Ferrari California T.
Fonte: Automoto
Il divo del cinema ha passato una giornata a Maranello dove ha voluto visitare tutti i reparti della Casa del Cavallino Rampante
Alla lista dei numerosi VIP che ogni tanto si recano a Maranello per far visita alla Ferrari si aggiunge anche l'attore statunitense Keanu Reeves, che nei giorni scorsi si è concesso un full immersion nel mondo del Cavallino Rampante visitando la pista di Fiorano, le linee di assemblaggio e i reparti Tailor Made, Classiche e Nuova Ges.
Il protagonista di Matrix, Speed, Point Break e Il Piccolo Buddha ha dimostrato di essere un ottimo pilota anche al volante, quando ha avuto la possibilità di provare sul circuito di Fiorano l’ultima nata del Cavallino Rampante, la Ferrari 488 GTB, di cui ha detto: «Una vettura con cui si instaura subito una sinergia incredibile. È come se ti fosse cucita addosso, come se fosse un’estensione del tuo corpo e della tua mente. Non c’è dubbio: la Ferrari è un sogno».
Nella seconda parte del pomeriggio, l’attore è passato anche al reparto Classiche, dove ha mostrato tutto il suo entusiasmo di fronte a due modelli appena restaurati: una Ferrari 500 Mondial e una monoposto realizzata in un unico esemplare negli anni Cinquanta per partecipare alla 500 Miglia di Indianapolis. «Qui si sente la trasmissione di valori del passato che sono un patrimonio da conservare con cura, come fate con i disegni e i progetti di ogni singolo modello nel vostro incredibile archivio», ha commentato l'attore.
Infine, dopo aver ammirato LaFerrari esposta in atelier e le monoposto della Formula 1 Clienti, con particolare attenzione a quelle di Michael Schumacher di cui è un grande fan, per la stella di Hollywood la giornata si è conclusa con un giro di prova su una Ferrari California T.
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- Messaggio n°149
Re: KEANU REEVES
Keanu Reeves "Quel set in Nepal mi ha cambiato la vita"
L'attore di "Piccolo Buddha" sarà stasera a Roma all'Auditorium con Bertolucci per aiutare il paese colpito dal sisma
LOS ANGELES - "È stato uno dei momenti più straordinari della mia vita, non solo per il fatto di lavorare con Bernardo Bertolucci, che considero il più grande regista con cui abbia lavorato, ma per aver interpretato Siddharta, un ruolo che mi ha cambiato la vita". Keanu Reeves ricorda così la lavorazione di Piccolo Buddha , in partenza per Roma dove domani sera il film sarà proiettato, all'Auditorium Parco della Musica, in occasione dell'evento "Bertolucci per il Nepal", una serata voluta dal regista per raccogliere fondi (con Emergency per il Nepal e Children Village) in favore delle popolazioni colpite dal devastante sisma del 25 aprile.
Reeves è il protagonista del film del 1994, girato in gran parte in Buthan e Nepal. Reso celebre dalla saga Matrix, ora anche regista dopo il debutto nel 2013 con Man of taichi, Reeves ha parecchi film in uscita, dal thriller di Eli Roth Knock Knock ai drammatici Jersey River e The Whole Truth e ha appena finito di girare a Los Angeles il nuovo film di Nicolas Winding Refn The neon demon.
Che ricordo ha di Piccolo Buddha?
"E' stata un'esperienza indimenticabile, sia per il rapporto che si era instaurato con il resto del cast e la troupe, sia per l'accoglienza da parte delle popolazioni locali che per la scoperta di quelle terre, dove non sono più stato, da allora, ma dove vorrei tornare. Un momento di magia e poesia e un'esperienza spirituale, aver conosciuto così da vicino temi come la compassione, l'impermanenza, hanno arricchito la mia coscienza e mi hanno insegnato a vivere in un modo diverso. Non sapevo nulla di meditazione ma lì ho sentito l'energia dei monaci buddisti".
Nasce da lì il suo interesse per l'oriente, per le arti marziali?
"L'avevo già sviluppato ma quell'occasione è stata una grande scuola, ho imparato molto sul concetto di pazienza e disciplina, su come la tua vita può avere un'influenza su chi ti è vicino".
E' stato anche a stretto contatto con gli abitanti di quei luoghi.
"Nella troupe erano quasi tutti nepalesi. E nei momenti di pausa mi piaceva girare per le strade di Katmandu, andare nei bar, nei ristoranti, visitare i templi. La cultura buddista si sente in modo forte, percepisci la sensazione della circolarità della vita... Ricordo quella volta in cui mi sono seduto sulla riva del Gange a guardare la gente che pregava. Quando qualcuno muore, le cerimonie si svolgono sul fiume e questo dà più il senso dello scorrere della vita che non della fine, della morte".
Cosa ha provato di fronte alle immagini del terremoto dello scorso aprile?
"E' stato terribile, una catastrofe. Anche se sono lontano, mi sono sentito vicino col cuore. Per questo, quando Bertolucci mi ha chiamato per partecipare alla serata, non ho avuto esitazioni. Non so bene cosa dovrò fare ma quel che conta è esserci, sarò felice di invitare le persone a mettere mano al portafogli per questa causa".
Con Bertolucci è rimasto in contatto?
"Ci siamo visti nel corso degli anni, per me è un onore conoscerlo, è un maestro del racconto, amo la sua intelligenza e il suo senso dell'umorismo, la curiosità, la voglia instancabile di porsi domande su tutto. Pragmatico nel lavoro, e premuroso, semplice, collaborativo. E' bello farsi portare per mano da un maestro come lui".
Qual è secondo lei il valore, l'attualità di un film come Piccolo Buddha?
"Negli anni ho incontrato tante persone che hanno visto il film e ne sono rimaste toccate. Impossibile non sentirsi toccati, il film emana lo spirito meraviglioso della favola di Siddharta e ha a che fare anche con il mondo in cui viviamo, è una riflessione sulle relazioni familiari, sui rapporti fra genitori e figli. E, quindi, sulla nostra vita".
Il film sarà visibile in streaming su Repubblica.it. Cosa pensa del ruolo del web per iniziative di questo genere?
"E' scontato dirlo, ma la tecnologia può essere un grande strumento di comunicazione e contatto globale. La comunicazione e la condivisione del pensiero sono sempre un bene".
È impegnato con altre organizzazioni benefiche?
"Ho una fondazione con la quale aiutiamo i bambini bisognosi di Los Angeles ad avere un'istruzione, e ci occupiamo anche della loro salute. Poi svolgo attività in difesa dell'Amazzonia e per aiutare le comunità indigene che vivono in quell'area".
Fonte: Repubblica.it
L'attore di "Piccolo Buddha" sarà stasera a Roma all'Auditorium con Bertolucci per aiutare il paese colpito dal sisma
LOS ANGELES - "È stato uno dei momenti più straordinari della mia vita, non solo per il fatto di lavorare con Bernardo Bertolucci, che considero il più grande regista con cui abbia lavorato, ma per aver interpretato Siddharta, un ruolo che mi ha cambiato la vita". Keanu Reeves ricorda così la lavorazione di Piccolo Buddha , in partenza per Roma dove domani sera il film sarà proiettato, all'Auditorium Parco della Musica, in occasione dell'evento "Bertolucci per il Nepal", una serata voluta dal regista per raccogliere fondi (con Emergency per il Nepal e Children Village) in favore delle popolazioni colpite dal devastante sisma del 25 aprile.
Reeves è il protagonista del film del 1994, girato in gran parte in Buthan e Nepal. Reso celebre dalla saga Matrix, ora anche regista dopo il debutto nel 2013 con Man of taichi, Reeves ha parecchi film in uscita, dal thriller di Eli Roth Knock Knock ai drammatici Jersey River e The Whole Truth e ha appena finito di girare a Los Angeles il nuovo film di Nicolas Winding Refn The neon demon.
Che ricordo ha di Piccolo Buddha?
"E' stata un'esperienza indimenticabile, sia per il rapporto che si era instaurato con il resto del cast e la troupe, sia per l'accoglienza da parte delle popolazioni locali che per la scoperta di quelle terre, dove non sono più stato, da allora, ma dove vorrei tornare. Un momento di magia e poesia e un'esperienza spirituale, aver conosciuto così da vicino temi come la compassione, l'impermanenza, hanno arricchito la mia coscienza e mi hanno insegnato a vivere in un modo diverso. Non sapevo nulla di meditazione ma lì ho sentito l'energia dei monaci buddisti".
Nasce da lì il suo interesse per l'oriente, per le arti marziali?
"L'avevo già sviluppato ma quell'occasione è stata una grande scuola, ho imparato molto sul concetto di pazienza e disciplina, su come la tua vita può avere un'influenza su chi ti è vicino".
E' stato anche a stretto contatto con gli abitanti di quei luoghi.
"Nella troupe erano quasi tutti nepalesi. E nei momenti di pausa mi piaceva girare per le strade di Katmandu, andare nei bar, nei ristoranti, visitare i templi. La cultura buddista si sente in modo forte, percepisci la sensazione della circolarità della vita... Ricordo quella volta in cui mi sono seduto sulla riva del Gange a guardare la gente che pregava. Quando qualcuno muore, le cerimonie si svolgono sul fiume e questo dà più il senso dello scorrere della vita che non della fine, della morte".
Cosa ha provato di fronte alle immagini del terremoto dello scorso aprile?
"E' stato terribile, una catastrofe. Anche se sono lontano, mi sono sentito vicino col cuore. Per questo, quando Bertolucci mi ha chiamato per partecipare alla serata, non ho avuto esitazioni. Non so bene cosa dovrò fare ma quel che conta è esserci, sarò felice di invitare le persone a mettere mano al portafogli per questa causa".
Con Bertolucci è rimasto in contatto?
"Ci siamo visti nel corso degli anni, per me è un onore conoscerlo, è un maestro del racconto, amo la sua intelligenza e il suo senso dell'umorismo, la curiosità, la voglia instancabile di porsi domande su tutto. Pragmatico nel lavoro, e premuroso, semplice, collaborativo. E' bello farsi portare per mano da un maestro come lui".
Qual è secondo lei il valore, l'attualità di un film come Piccolo Buddha?
"Negli anni ho incontrato tante persone che hanno visto il film e ne sono rimaste toccate. Impossibile non sentirsi toccati, il film emana lo spirito meraviglioso della favola di Siddharta e ha a che fare anche con il mondo in cui viviamo, è una riflessione sulle relazioni familiari, sui rapporti fra genitori e figli. E, quindi, sulla nostra vita".
Il film sarà visibile in streaming su Repubblica.it. Cosa pensa del ruolo del web per iniziative di questo genere?
"E' scontato dirlo, ma la tecnologia può essere un grande strumento di comunicazione e contatto globale. La comunicazione e la condivisione del pensiero sono sempre un bene".
È impegnato con altre organizzazioni benefiche?
"Ho una fondazione con la quale aiutiamo i bambini bisognosi di Los Angeles ad avere un'istruzione, e ci occupiamo anche della loro salute. Poi svolgo attività in difesa dell'Amazzonia e per aiutare le comunità indigene che vivono in quell'area".
Fonte: Repubblica.it
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