^-^IO L'HO VISTO E MO' TE NE PARLO

Non è un biopic nel vero senso del termine, non è un film di azione, non è la ricostruzione di un'epoca.. Eppure è tutto questo ma con qualcosa di più, qualcosa di profondo che francamente non mi aspettavo dal buon Howard, regista di esperienza ma, a mio avviso, poco propenso a scandagliare l'animo umano. In questa pellicola invece è proprio la sostanziale differenza dell'essere umano Lauda e dell'essere umano Hunt a focalizzare la scena. Ovviamente le immagini adrenaliniche, le inquadrature ravvicinate sull'interno delle monoposto, la tensione creata dalla gara, saranno forse ciò che colpisce i più, ma per me si riduce tutto alle scelte dettate dal carattere e dalla personalità, nonchè dalla visione della vita, che i due protagonisti hanno. Non si puo' parteggiare nè per l'uno nè per l'altro, e quindi li si ama allo stesso modo, con le loro debolezze e incertezze e con la loro grandezza sportiva e frivolezza umana. Gran bel film, ed è la prima volta che Ron Howard mi convince dal principio alla fine. Da vedere!  :390: 

Terza prova di McQueen, tratta da una storia vera,quella di Salomon Northup  che dal 1841 al 1853 visse da schiavo. Tratto in inganno da 2 uomini che gli promettono un ingaggio come violinista in un circo. Purtroppo passerà da un padrone all'altro come schiavo. McQueen e il cinema mainstream, non per i costi ma per il cast che comprende in ordine sparso Paul Giamatti, Benedict Cumberbutch, Alfre Woodward, Sarah Paulson, Micheal Fassbender, Chiwetel Ejiofor ebbene riesce a confezionare un film potente su un tema disturbante .

PACIFIC RIM
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Il Film parla dell'ultima e strenua difesa della razza umana contro dei mostri chiamati Kaiju (che è un omaggio al genere Kaiju-Mostri-Giapponese).
Personalmente la  pellicola può piacere o non piacere a seconda dei gusti personali ma anche a chi è campato a Mazinga e Godzilla può far venire qualche dubbio...
Nel complesso il Film è godibile...con buoni momenti d'azione...e buoni effetti speciali..certo non aspettatevi chissà che trama ma tutto sommato lo trovo molto meglio degli ultimi due Transformers (sempre in tema di Robot)
Se da un lato ,come ho già detto, il film è buono...c'è appunto la questione di chi usufruisce della pellicola...
Io di Getter Robot ne ho visti a iosa e passi che tutto il film sembra anche essere un omaggio continuo al genere Robottoni...ma troppi omaggi stonano specialmente in certe soluzioni sia tematiche che di inquadratura (una su tutte..L'impero dei Dinosauri/Kaiju)....
Il mio dubbio è...La generazione a cui è destinato il Film..conosce da chi a tratto ispirazione?
Tutto questo perchè non vorrei che i miei mitici anime anni 70/80/90 facessero la fine di Biancaneve.
Dopo che l'ha fatta la Disney....tutte le volte che ci si riferisce visivamente a questa favola si pensa sempre a al cartone U.S.A e non alla vera favola dei Grimm...
Comunque il film non è male..dategli un occhiata e ditemi che ne pensate....
(Azz..come m'è venuta lunga!!)

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La guerra è una gran brutta bestia, ogni guerra, in ogni tempo e luogo e il buon Clooney lo sa, però in questa sua pellicola non ci mostra il lato che tutti conosciamo, o meglio, ce ne mostra una parte che molti ignorano. Il Nazismo ha procurato ferite profonde ed incancellabili, ma forse non tutti sanno o ricordano che il Terzo Reich, oltre a spazzare via un'intera razza, fece anche razzia di opere d'arte requisite spesso agli ebrei destinati alla deportazione, o semplicemente rubate da ogni chiesa, museo, galleria d'arte, dei paesi sotto il suo dominio. Il film concentra il suo obiettivo su pochi uomini (in realtà i Monuments Men erano molti di più) che, a rischio della vita, attuano una vera e propria caccia al tesoro, riuscendo nell'impresa. La narrazione è scorrevole, gli interpreti azzeccatissimi per ogni ruolo, con una menzione speciale per il sempre eclettico Bill Murray e l'immarcescibile John Goodman. Il regista Clooney sacrifica l'attore Clooney, giustamente, per dare spazio agli altri personaggi, forse più incisivi, ma, soprattutto, per non offuscare lo scopo del film, cioè quello di onorare persone che pensavano, a ragione, che alle volte una vita umana ha forse meno valore di un'opera d'arte, che è il risultato delle imprese di uomini che hanno costruito il nostro passato e determinato il nostro futuro.

 Film coreano (Corea del Sud), muto e provocatorio per i nostri standard.  Si poteva intitolare Interno familiare  con  inferno. Una donna (la moglie) sulle scale che beve di primo mattino (si capisce che è mattino perchè il figlio si appresta ad andare a scuola). Un uomo, il marito, che riceve una  telefonata, ovvio ha l'amante. La moglie dopo aver assistito, non vista, alle effusioni del marito con l'altra donna,  prende una decisione drastica: tenta di evirarlo. Non riesce, ma ne paga le conseguenze il figlio... Scena clou, dopo la seconda evirazione, il maltolto viene gettato per strada e investito a più riprese. Sconsigliato ai maschi...

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Avevo colpevolmente mancato di vedere questo film, mi ripromettevo di farlo, sentivo che ne sarebbe valsa la pena, ma per un motivo o per l'altro, rimandavo, beh, forse era destino che lo recuperassi in un momento come quello attuale, momento in cui in televisione si appresta a fare il suo ingresso invadente il Festival di San Remo. Perchè ho fatto questo preambolo? Perchè mi manca Il fatto del compianto Enzo Biagi, perchè sono stufa della televisione di intrattenimento (che poi intrattenimento de che se io piuttosto di assistervi mi faccio cavare gli occhi). Ma veniamo al film, una sorta di docudramma, perfettamente messo in scena, in un rigoroso bianco e nero, come è giusto che sia, visti i numerosi spezzoni d'epoca, egregiamente integrati nel girato. Clooney sa di cosa parla e si vede, deve essere spesso stato a trovare il padre giornalista e aver assorbito le atmosfere cariche di idee, critiche, discussioni e fumo, tanto fumo, perchè in quell'America era politically correct consumare sigarette come fossero noccioline, era quasi un must. Il misurato Strathairn ridà voce e volto al giornalista televisivo forse più amato dal pubblico americano, quell'Edward R. Murrow che, a dispetto del clima di terrore instaurato dal Senatore McCarthy, risvegliò le coscienze di un'intera nazione, fino al punto in cui lo stesso Senatore venne messo sotto accusa proprio in virtù delle verità enunciate dagli speciali portati sullo schermo dal team di Person to person (la trasmissione condotta da Murrow). Il Clooney regista mi piace assai, sia per gli argomenti che tratta, sia per la maniera garbata con cui lo fa, non esagera mai, non si autocompiace, è sempre al servizio della storia e poi, lasciatemelo dire, ha ottimi gusti musicali, la colonna sonora, interamente jazz, è una feste per le orecchie. Gran bella pellicola!