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La testa nel pallone
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Re: La testa nel pallone
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Re: La testa nel pallone
La Pistoiese sconfigge l'Aglianese per 2 a 1!
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Re: La testa nel pallone
La Pistoiese vince il derby con l'Aglianese: 2-1 in zona Cesarini
La rete decisiva porta la firma di Ferrandino, al 49' della ripresa. Ma quanta fatica hanno fatto gli arancioni, in superiorità numerica per oltre due terzi di gara.
Agliana (Pistoia) 24 settembre 2023 – La Pistoiese vince, 2-1, il derby con l’Aglianese: ma quanta fatica. La squadra allenata da Luigi Consonni, infatti, gioca per più di due terzi in superiorità numerica per una sciocchezza di Bifini, avanti di casa, fattosi cacciare dal terreno di gioco. Nonostante questo, viene raggiunta a inizio ripresa dai rivali e incomincia a disperare, visti i risultati delle prime della classe. Poi, in zona Cesarini, ecco il lampo di Ferrandino e i preziosi 3 punti prendono la direzione del capoluogo di provincia.
Prima frazione di gioco disputata soprattutto a metà campo, senza emozioni, ma con un episodio importante. Al 28’, infatti, “pazzia” di Bifini, che già ammonito falcia il portiere arancione Ricco, peraltro già in possesso di palla, al limite dei sedici metri: il direttore di gara Marinoni non ha dubbi e lo espelle dal campo. Al 42’, al primo tiro in porta del primo tempo, Piscitella risolve una mischia venutasi a creare nell’area aglianese: con un tocco di destro, riesce a spedire il pallone in rete.
Al 48’ Marquez va via tutto solo, ma spara alle stelle da buonissima posizione. Al 9’ del secondo tempo, al loro primo tentativo, il pareggio dei neroverdi di Agliana con Bocalon: tutto facile per l’attaccante che, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, si trova tutto solo sottomisura e, con un colpo di testa, insacca, festeggiando non poco. È da sempre la bestia nera della Pistoiese, a cui ha realizzato gol con le maglie di Prato e Alessandria.
Al 23’ Piscitella va vicino al raddoppio: spara da pochi passi, ma un difensore devia la palla in corner. Alla mezz’ora, ancora Piscitella ci prova dalla distanza: la sfera finisce di poco a lato. Al 41’ buona opportunità per gli arancioni, che con diagonale del subentrato Ferrandino dalla sinistra impensieriscono Vilardi, costretto a rifugiarsi in angolo. Al 49’, infine, il gol del successo: dapprima calcia La Monica dalla sinistra, sulla respinta del portiere aglianese, Ferrandino è il più lesto a buttarla dentro. Grande la festa orange, ma Consonni si è accorto che c’è ancora da lavorare, se si vogliono cullare sogni di gloria.
AGLIANESE – PISTOIESE 1-2
AGLIANESE (4-3-3): Vilardi; D’Ancona, Pupeschi, Viscomi, Maloku; Simonetti (31’ st Marcellusi), Marino, Ranelli; Gabbianelli (39’ st Santarpia), Bocalon (25’ st Poli), Bifini. A disposizione: Moretti, Fiaschi, Perugi, Lika, D’Amico, Zumpano. Allenatore: Maraia.
PISTOIESE (4-3-3): Ricco; Pertica (21’ st Goffredi), Davì, Salto, Chrysovergis; Oubakent (32’ st Ferrandino), Tanasa, Costa (32’ st Nardella); Diodato (21’ st La Monica), Marquez, Piscitella (32’ Di Mino). A disposizione: Valentini, Diallo, Chiesa, Silvestro. Allenatore: Consonni.
ARBITRO: Marinoni di Lodi.
MARCATORI: 42’ pt Piscitella; 9’ Bocalon, 49’ st Ferrandino.
NOTE: giornata ventosa. Espulso: 28’ pt Bifini per somma di ammonizioni (falli di gioco). Ammoniti: Marino, Piscitella, D’Ancona, Viscomi, Costa, Ferrandino. Angoli: 3-4. Recupero: 3’, 5’.
Fonte: LaNazione .It
La rete decisiva porta la firma di Ferrandino, al 49' della ripresa. Ma quanta fatica hanno fatto gli arancioni, in superiorità numerica per oltre due terzi di gara.
Agliana (Pistoia) 24 settembre 2023 – La Pistoiese vince, 2-1, il derby con l’Aglianese: ma quanta fatica. La squadra allenata da Luigi Consonni, infatti, gioca per più di due terzi in superiorità numerica per una sciocchezza di Bifini, avanti di casa, fattosi cacciare dal terreno di gioco. Nonostante questo, viene raggiunta a inizio ripresa dai rivali e incomincia a disperare, visti i risultati delle prime della classe. Poi, in zona Cesarini, ecco il lampo di Ferrandino e i preziosi 3 punti prendono la direzione del capoluogo di provincia.
Prima frazione di gioco disputata soprattutto a metà campo, senza emozioni, ma con un episodio importante. Al 28’, infatti, “pazzia” di Bifini, che già ammonito falcia il portiere arancione Ricco, peraltro già in possesso di palla, al limite dei sedici metri: il direttore di gara Marinoni non ha dubbi e lo espelle dal campo. Al 42’, al primo tiro in porta del primo tempo, Piscitella risolve una mischia venutasi a creare nell’area aglianese: con un tocco di destro, riesce a spedire il pallone in rete.
Al 48’ Marquez va via tutto solo, ma spara alle stelle da buonissima posizione. Al 9’ del secondo tempo, al loro primo tentativo, il pareggio dei neroverdi di Agliana con Bocalon: tutto facile per l’attaccante che, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, si trova tutto solo sottomisura e, con un colpo di testa, insacca, festeggiando non poco. È da sempre la bestia nera della Pistoiese, a cui ha realizzato gol con le maglie di Prato e Alessandria.
Al 23’ Piscitella va vicino al raddoppio: spara da pochi passi, ma un difensore devia la palla in corner. Alla mezz’ora, ancora Piscitella ci prova dalla distanza: la sfera finisce di poco a lato. Al 41’ buona opportunità per gli arancioni, che con diagonale del subentrato Ferrandino dalla sinistra impensieriscono Vilardi, costretto a rifugiarsi in angolo. Al 49’, infine, il gol del successo: dapprima calcia La Monica dalla sinistra, sulla respinta del portiere aglianese, Ferrandino è il più lesto a buttarla dentro. Grande la festa orange, ma Consonni si è accorto che c’è ancora da lavorare, se si vogliono cullare sogni di gloria.
AGLIANESE – PISTOIESE 1-2
AGLIANESE (4-3-3): Vilardi; D’Ancona, Pupeschi, Viscomi, Maloku; Simonetti (31’ st Marcellusi), Marino, Ranelli; Gabbianelli (39’ st Santarpia), Bocalon (25’ st Poli), Bifini. A disposizione: Moretti, Fiaschi, Perugi, Lika, D’Amico, Zumpano. Allenatore: Maraia.
PISTOIESE (4-3-3): Ricco; Pertica (21’ st Goffredi), Davì, Salto, Chrysovergis; Oubakent (32’ st Ferrandino), Tanasa, Costa (32’ st Nardella); Diodato (21’ st La Monica), Marquez, Piscitella (32’ Di Mino). A disposizione: Valentini, Diallo, Chiesa, Silvestro. Allenatore: Consonni.
ARBITRO: Marinoni di Lodi.
MARCATORI: 42’ pt Piscitella; 9’ Bocalon, 49’ st Ferrandino.
NOTE: giornata ventosa. Espulso: 28’ pt Bifini per somma di ammonizioni (falli di gioco). Ammoniti: Marino, Piscitella, D’Ancona, Viscomi, Costa, Ferrandino. Angoli: 3-4. Recupero: 3’, 5’.
Fonte: LaNazione .It
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- Messaggio n°279
Re: La testa nel pallone
La Juventus batte il Lecce per 1 a 0!
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- Messaggio n°280
Re: La testa nel pallone
Milik scaccia la paura: riscatto Juve col Lecce e secondo posto
Il polacco, alla prima da titolare, decide l'anticipo della sesta giornata e rilancia i bianconeri dopo la sconfitta col Sassuolo di tre giorni fa.
Una zampata di Milik rialza la Juventus e ferma la corsa del Lecce. Il gol di rapina del polacco, decisivo a inizio ripresa, e la prestazione difensiva attenta regalano una vittoria di misura ai bianconeri e permettono alla squadra di Massimiliano Allegri di cancellare la pesante sconfitta di sabato contro il Sassuolo. Successo di “corto muso” e secondo posto in solitaria per una notte, in attesa della partita del Milan. Si ferma all’Allianz Stadium, invece, l’imbattibilità dei giallorossi.
SOLO CHIESA E… FISCHI - Allegri conferma Szczesny dopo gli errori di Reggio Emilia e inizialmente lancia dal primo minuto Milik al posto di Vlahovic. Rotazioni anche per D’Aversa, che però non rinuncia al bomber Krstovic e alle sgasate di Almqvist. La Juventus, complice un Lecce in grande fiducia, fatica a prendere in mano la partita e a guadagnare campo. Il palleggio prolungato dei giallorossi, che hanno in Krstovic un punto di riferimento importante per la manovra, finisce per sfiduciare i bianconeri, attentissimi in fase difensiva ma probabilmente ancora un po’ frastornati dalla sconfitta con il Sassuolo. A svegliare la Signora, dopo qualche timido tentativo, è il solito Chiesa. Il numero 7, poco prima della mezz’ora, si inserisce in area con i tempi giusti, ma poi il suo diagonale finisce fuori di pochi centimetri. Troppo poco per il pubblico dell’Allianz Stadium, che fischia i bianconeri alla fine del primo tempo.
IRROMPE MILIK - A trasformare i mugugni in applausi ci pensa Milik, che a inizio secondo tempo (12’ s.t.) trova una zampata sotto porta delle sue su assist volante di testa di Rabiot. Primo gol stagionale per il polacco, che si sblocca e… sblocca mentalmente anche la Juventus, più libera in tutti sensi da quel momento. La rete dell’ex Marsiglia trasmette fiducia ai bianconeri, più pericolosi in avanti e sempre blindati dietro. C’è tempo anche per l’ingresso di Vlahovic (al posto di Milik) e il rilancio di Gatti, protagonista dell’autogol fantozziano di Reggio Emilia, in campo nella ripresa al posto di Rugani. Il Lecce ci prova fino alla fine, a evitare la prima sconfitta in campionato, ma non ci riesce anche a causa dell’espulsione finale (doppia ammonizione) di Kaba.
Fonte: Gazzetta.It
Il polacco, alla prima da titolare, decide l'anticipo della sesta giornata e rilancia i bianconeri dopo la sconfitta col Sassuolo di tre giorni fa.
Una zampata di Milik rialza la Juventus e ferma la corsa del Lecce. Il gol di rapina del polacco, decisivo a inizio ripresa, e la prestazione difensiva attenta regalano una vittoria di misura ai bianconeri e permettono alla squadra di Massimiliano Allegri di cancellare la pesante sconfitta di sabato contro il Sassuolo. Successo di “corto muso” e secondo posto in solitaria per una notte, in attesa della partita del Milan. Si ferma all’Allianz Stadium, invece, l’imbattibilità dei giallorossi.
SOLO CHIESA E… FISCHI - Allegri conferma Szczesny dopo gli errori di Reggio Emilia e inizialmente lancia dal primo minuto Milik al posto di Vlahovic. Rotazioni anche per D’Aversa, che però non rinuncia al bomber Krstovic e alle sgasate di Almqvist. La Juventus, complice un Lecce in grande fiducia, fatica a prendere in mano la partita e a guadagnare campo. Il palleggio prolungato dei giallorossi, che hanno in Krstovic un punto di riferimento importante per la manovra, finisce per sfiduciare i bianconeri, attentissimi in fase difensiva ma probabilmente ancora un po’ frastornati dalla sconfitta con il Sassuolo. A svegliare la Signora, dopo qualche timido tentativo, è il solito Chiesa. Il numero 7, poco prima della mezz’ora, si inserisce in area con i tempi giusti, ma poi il suo diagonale finisce fuori di pochi centimetri. Troppo poco per il pubblico dell’Allianz Stadium, che fischia i bianconeri alla fine del primo tempo.
IRROMPE MILIK - A trasformare i mugugni in applausi ci pensa Milik, che a inizio secondo tempo (12’ s.t.) trova una zampata sotto porta delle sue su assist volante di testa di Rabiot. Primo gol stagionale per il polacco, che si sblocca e… sblocca mentalmente anche la Juventus, più libera in tutti sensi da quel momento. La rete dell’ex Marsiglia trasmette fiducia ai bianconeri, più pericolosi in avanti e sempre blindati dietro. C’è tempo anche per l’ingresso di Vlahovic (al posto di Milik) e il rilancio di Gatti, protagonista dell’autogol fantozziano di Reggio Emilia, in campo nella ripresa al posto di Rugani. Il Lecce ci prova fino alla fine, a evitare la prima sconfitta in campionato, ma non ci riesce anche a causa dell’espulsione finale (doppia ammonizione) di Kaba.
Fonte: Gazzetta.It
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Re: La testa nel pallone
La Pistoiese pareggia contro Carpi 0 a 0!
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Re: La testa nel pallone
La Juventus pareggia contro l'Atalanta 0 a 0!
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Re: La testa nel pallone
La Juventus vince il Derby battendo il Torino 2 a 0!
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- Messaggio n°284
Re: La testa nel pallone
Milinkovic sbaglia, Gatti e Milik ringraziano: il derby è della Juve
Il successo bianconero matura nella ripresa, sugli sviluppi di due calci d'angolo su cui il portiere granata esce male.
Due regali di Milinkovic mandano la Juventus in paradiso: Allegri fa festa in un derby equilibrato e bruttino grazie a due uscite a “farfalla” del portiere di Juric che regalano gioia prima a Gatti poi a Milik. Per i bianconeri è l’incastro perfetto: portano a casa il bottino pieno nonostante le assenze di Vlahovic e Chiesa e senza grandi patemi. Allegri “mangia” due punti all’Inter e sale a 17 punti in classifica. Dal Toro ci si attendeva tantissimo di più in questa stracittadina, finisce per produrre poco e viene punito dai propri errori. Per Juric inizia da domani una sosta di riflessioni: nelle ultime 3 partite i granata hanno raccolto un solo punto (in casa col Verona), non segnando mai.
CORPO A CORPO - Si guardano allo specchio, Juventus e Toro. Non si perdono mai di vista, in un corpo a corpo che in partenza divampa a tutto campo. Allegri non ha Chiesa e Vlahovic, a Juric mancano Buongiorno e Djidji (oltre al non convocato Radonjic), e allora i due tecnici sono costretti a ridisegnare le squadre con i calciatori superstiti dagli infortuni. Max schiera i bianconeri con un 3-5-1-1 con Miretti a supporto di Kean, modulo molto dinamico perché in fase di attacco Miretti sale a fare il centrocampista mentre le due mezzali Mckennie e Rabiot si trasformano quasi in trequartisti. L’Ivan granata adatta un ottimo Tameze come terzo di difesa e davanti lancia la coppia Seck-Vlasic a supporto di Zapata. Come da filosofia di Juric, il Toro è sagomato a uomo a tutto campo ai calciatori della Juventus che accettano il duello.
DERBY BLOCCATO - Nel primo tempo è un derby bloccato: la posta in palio è già significativa per entrambi. Sembra prevalere la tensione, a tratti palleggia di più il Toro, a momenti sale l’onda bianconera con le folate delle mezzali. Nessun tiro in porta da parte di entrambi a metà partita, perché un rimpallo sbilenco di Rabiot (piede destro, poi piede sinistro) finito tra le braccia di Milinkovic non può essere considerato una conclusione nello specchio. Al quarto minuto l’unico vero sussulto della prima metà della stracittadina torinese è in fuorigioco: Kean scarica un bolide imprendibile ma in partenza è nettamente davanti a Schuurs. Se la Juventus gioca di fatto senza attacco, là davanti fa tanta fatica anche il Toro: l’unico mezzo spunto dei granata arriva al 17’ con Lazaro che spreca sulla traversa una potenziale occasione. Zero a zero all’intervallo.
L’URLO DI GATTI - Allegri mette subito dentro Milik per Miretti. L’avvio di secondo tempo del Toro è da film horror. Pronti via, e Ilic sbaglia un passaggio facile all’indietro che lancia Kean verso lo specchio, poi recuperato da Schuurs. Ma il peggio arriva al secondo minuto: Milinkovic esce a farfalla su un calcio d’angolo, Bremer ribatte con Rodriguez che salva sulla linea. Ma Gatti timbra il rimpallo in porta: in presa diretta l’arbitro Massa annulla per fuorigioco, poi dopo un lungo check al Var si evidenzia il tocco di Tameze che tiene tutti in gioco. Quasi cinque minuti dopo, Gatti può liberare l’urlo che sblocca il derby.
Fonte: Gazzetta.It
Il successo bianconero matura nella ripresa, sugli sviluppi di due calci d'angolo su cui il portiere granata esce male.
Due regali di Milinkovic mandano la Juventus in paradiso: Allegri fa festa in un derby equilibrato e bruttino grazie a due uscite a “farfalla” del portiere di Juric che regalano gioia prima a Gatti poi a Milik. Per i bianconeri è l’incastro perfetto: portano a casa il bottino pieno nonostante le assenze di Vlahovic e Chiesa e senza grandi patemi. Allegri “mangia” due punti all’Inter e sale a 17 punti in classifica. Dal Toro ci si attendeva tantissimo di più in questa stracittadina, finisce per produrre poco e viene punito dai propri errori. Per Juric inizia da domani una sosta di riflessioni: nelle ultime 3 partite i granata hanno raccolto un solo punto (in casa col Verona), non segnando mai.
CORPO A CORPO - Si guardano allo specchio, Juventus e Toro. Non si perdono mai di vista, in un corpo a corpo che in partenza divampa a tutto campo. Allegri non ha Chiesa e Vlahovic, a Juric mancano Buongiorno e Djidji (oltre al non convocato Radonjic), e allora i due tecnici sono costretti a ridisegnare le squadre con i calciatori superstiti dagli infortuni. Max schiera i bianconeri con un 3-5-1-1 con Miretti a supporto di Kean, modulo molto dinamico perché in fase di attacco Miretti sale a fare il centrocampista mentre le due mezzali Mckennie e Rabiot si trasformano quasi in trequartisti. L’Ivan granata adatta un ottimo Tameze come terzo di difesa e davanti lancia la coppia Seck-Vlasic a supporto di Zapata. Come da filosofia di Juric, il Toro è sagomato a uomo a tutto campo ai calciatori della Juventus che accettano il duello.
DERBY BLOCCATO - Nel primo tempo è un derby bloccato: la posta in palio è già significativa per entrambi. Sembra prevalere la tensione, a tratti palleggia di più il Toro, a momenti sale l’onda bianconera con le folate delle mezzali. Nessun tiro in porta da parte di entrambi a metà partita, perché un rimpallo sbilenco di Rabiot (piede destro, poi piede sinistro) finito tra le braccia di Milinkovic non può essere considerato una conclusione nello specchio. Al quarto minuto l’unico vero sussulto della prima metà della stracittadina torinese è in fuorigioco: Kean scarica un bolide imprendibile ma in partenza è nettamente davanti a Schuurs. Se la Juventus gioca di fatto senza attacco, là davanti fa tanta fatica anche il Toro: l’unico mezzo spunto dei granata arriva al 17’ con Lazaro che spreca sulla traversa una potenziale occasione. Zero a zero all’intervallo.
L’URLO DI GATTI - Allegri mette subito dentro Milik per Miretti. L’avvio di secondo tempo del Toro è da film horror. Pronti via, e Ilic sbaglia un passaggio facile all’indietro che lancia Kean verso lo specchio, poi recuperato da Schuurs. Ma il peggio arriva al secondo minuto: Milinkovic esce a farfalla su un calcio d’angolo, Bremer ribatte con Rodriguez che salva sulla linea. Ma Gatti timbra il rimpallo in porta: in presa diretta l’arbitro Massa annulla per fuorigioco, poi dopo un lungo check al Var si evidenzia il tocco di Tameze che tiene tutti in gioco. Quasi cinque minuti dopo, Gatti può liberare l’urlo che sblocca il derby.
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Re: La testa nel pallone
La Pistoiese pareggia contro la Sammaurese 1 a 1!
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Re: La testa nel pallone
Qualificazioni Europei: l'Italia batte Malta 4 a 0!
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Re: La testa nel pallone
La Pistoiese pareggia contro Mezzolara 0 a 0!
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Re: La testa nel pallone
- INGHILTERRA 3 - ITALIA 1 -
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La Juventus sconfigge il Milan 1 a 0!
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Re: La testa nel pallone
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La Juventus sconfigge il Verona 1 a 0!
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Re: La testa nel pallone
Cambiaso sfonda il muro del Verona all'ultimo secondo: la Juve vince, vola in testa e sogna
I bianconeri non sprecano l'occasione per sorpassare, almeno per una notte, la capolista Inter.
All’ultimo secondo – e dopo due gol annullati a Moise Kean dalla Var – la Juventus si prende la testa della classifica per una notte grazie a un insospettabile. Vlahovic, Chiesa o Milik? No, il timbro sul primo posto virtuale della Signora, in attesa dei risultati di Milan e Inter di domani, lo mette Andrea Cambiaso in pieno recupero. Un gol pesantissimo, da bomber d’area. Bianconeri di nuovo al comando in Serie A, almeno per poche ore, come non succedeva da 1182 giorni e dallo scudetto di Maurizio Sarri.
DUE GOL ANNULLATI A KEAN - Allegri riparte da Vlahovic in coppia con Kean. E l’attaccante della Nazionale, in gol all’andata e al ritorno lo scorso anno contro il Verona, ripaga immediatamente la fiducia del tecnico. Il primo tempo e l’inizio del secondo si trasformano in una sorta di Moise contro tutti e di Djuric, il centro-boa del Verona, contro Gatti, Bremer e Rugani. Kean prova in tutti i modi a segnare alla sua ex squadra e prima del quarto d’ora ci riesce con una straordinaria percussione personale. Talmente bella, da essere poi annullata dalla Var per un fuorigioco millimetrico del numero 18. Un tacchetto, massimo due, cancellano la prodezza dell’azzurro, che però insiste e sfiora il vantaggio in almeno altre tre occasioni: colpo di testa, deviazione nell’area piccola e conclusione violenta. Porta stregata, come per Vlahovic (incornata alta da buona posizione). E il Verona? Prima incassa i colpi come un pugile nell’angolo cercando conforto e respiro nella fisicità di Djuric, poi reclama un rigore per un presunto tocco di petto-braccio di Weah (verificato dalla Var) e infine, sulla sirena del primo tempo, fa vivere un brivido al pubblico bianconero con un gran tiro di Bonazzoli respinto ancora meglio da Szczesny. A inizio ripresa stesso film: Kean tarantolato e di nuovo a segno (stavolta di testa), ma ancora una volta il gol è annullato dalla Var per un fallo a inizio azione dello stesso Moise su Faraoni. L’azzurro si innervosisce, si fa ammonire, e alla fine Allegri lo sostituisce con Chiesa. Kean rientra subito negli spogliatoi, deluso: “Perché? Perché?”.
LA ZAMPATA DI CAMBIASO - Chiesa si presenta con il piglio giusto e dà la scossa alla Juventus con una serie di tiri. Nel momento di massima pressione è sempre Fede a tentare l’azione personale e a reclamare un calcio di rigore per la spinta ricevuta in area da Folorunsho. Allegri le tenta tutte e nel finale aggiunge a Chiesa e Milik anche Yildiz e il giovane turco sfiora il gol della serata. Quando lo 0-0 e lo scherzetto del Verona sembrano cosa fatta, ecco la zampata di Cambiaso (tap in dopo il palo colpito di testa da Milik) che vale la testa della classifica almeno fino a domani e ai risultati delle milanesi.
Fonte: Gazzetta.It
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All’ultimo secondo – e dopo due gol annullati a Moise Kean dalla Var – la Juventus si prende la testa della classifica per una notte grazie a un insospettabile. Vlahovic, Chiesa o Milik? No, il timbro sul primo posto virtuale della Signora, in attesa dei risultati di Milan e Inter di domani, lo mette Andrea Cambiaso in pieno recupero. Un gol pesantissimo, da bomber d’area. Bianconeri di nuovo al comando in Serie A, almeno per poche ore, come non succedeva da 1182 giorni e dallo scudetto di Maurizio Sarri.
DUE GOL ANNULLATI A KEAN - Allegri riparte da Vlahovic in coppia con Kean. E l’attaccante della Nazionale, in gol all’andata e al ritorno lo scorso anno contro il Verona, ripaga immediatamente la fiducia del tecnico. Il primo tempo e l’inizio del secondo si trasformano in una sorta di Moise contro tutti e di Djuric, il centro-boa del Verona, contro Gatti, Bremer e Rugani. Kean prova in tutti i modi a segnare alla sua ex squadra e prima del quarto d’ora ci riesce con una straordinaria percussione personale. Talmente bella, da essere poi annullata dalla Var per un fuorigioco millimetrico del numero 18. Un tacchetto, massimo due, cancellano la prodezza dell’azzurro, che però insiste e sfiora il vantaggio in almeno altre tre occasioni: colpo di testa, deviazione nell’area piccola e conclusione violenta. Porta stregata, come per Vlahovic (incornata alta da buona posizione). E il Verona? Prima incassa i colpi come un pugile nell’angolo cercando conforto e respiro nella fisicità di Djuric, poi reclama un rigore per un presunto tocco di petto-braccio di Weah (verificato dalla Var) e infine, sulla sirena del primo tempo, fa vivere un brivido al pubblico bianconero con un gran tiro di Bonazzoli respinto ancora meglio da Szczesny. A inizio ripresa stesso film: Kean tarantolato e di nuovo a segno (stavolta di testa), ma ancora una volta il gol è annullato dalla Var per un fallo a inizio azione dello stesso Moise su Faraoni. L’azzurro si innervosisce, si fa ammonire, e alla fine Allegri lo sostituisce con Chiesa. Kean rientra subito negli spogliatoi, deluso: “Perché? Perché?”.
LA ZAMPATA DI CAMBIASO - Chiesa si presenta con il piglio giusto e dà la scossa alla Juventus con una serie di tiri. Nel momento di massima pressione è sempre Fede a tentare l’azione personale e a reclamare un calcio di rigore per la spinta ricevuta in area da Folorunsho. Allegri le tenta tutte e nel finale aggiunge a Chiesa e Milik anche Yildiz e il giovane turco sfiora il gol della serata. Quando lo 0-0 e lo scherzetto del Verona sembrano cosa fatta, ecco la zampata di Cambiaso (tap in dopo il palo colpito di testa da Milik) che vale la testa della classifica almeno fino a domani e ai risultati delle milanesi.
Fonte: Gazzetta.It
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Re: La testa nel pallone
La Pistoiese sconfigge Progresso per 2 a 1!
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Re: La testa nel pallone
La Pistoiese vince 2-1 con il Progresso
La squadra arancione, col nuovo tecnico Manoni in panchina, batte la formazione emiliana. Ma è ancora convalescente.
Pistoia, 28 ottobre 2023 – Dopo una striscia negativa fatta di una sconfitta e tre pareggi (e, nel frattempo, l’eliminazione dalla Coppa Italia), la Pistoiese torna alla vittoria nel campionato di serie D: 2-1 al Progresso. Un brodino caldo per la squadra, ancora convalescente.
L’allenatore Manoni, che in settimana ha rilevato l’esonerato Consonni sulla panchina arancione, sceglie Florentine, Pertica e Costa dall’inizio. Non succede praticamente nulla nei primi 45 minuti di gioco: le due squadre si annullano.
Ma il calcio è strano: non è una novità. Al 46’, proprio agli sgoccioli della prima frazione di gioco, sugli sviluppi di un calcio d’angolo di Piscitella, dormita della difesa emiliana sino a quel momento perfetta e Florentine è lesto, con un colpo di testa sottomisura, a battere Cheli sul primo palo.
Florentine che a inizio secondo tempo sarà sostituito da Trotta. Pronti via e al 2’ della ripresa Davì, già ammonito nel primo tempo, commette un ingenuo fallo da rigore su Matta: calcia Selleri, pallone da una parte e portiere dall’altra.
All’11’ conclusione di Tanasa dai 20 metri che non impensierisce Cheli, che para a terra. Sessanta secondi dopo, mancino maligno di Barbieri dal limite dell’area, con la palla che scivola sul fondo vicino al palo alla sinistra di Ricco. Al 16’ una punizione di Costa dalla trequarti sinistra crea qualche apprensione al portiere avversario. Al 18’ l’arbitro pareggia il conto dei penalty: fallo di Baccolini su Pertica e Marquez trasforma dagli undici metri, sbloccandosi (almeno su palla inattiva).
Al 45’ bella discesa sulla destra di Di Mino, che arrivato ai 16 metri scocca il diagonale: la sfera termina sull’esterno della rete. Al 47’ Piscitella non trova il tris per poco: a centro area batte di destro a rientrare, ma il cuoio va fuori di poco. Finisce col pubblico arancione contento, una tantum, per il successo. Ma la strada che porta alla guarigione (al vertice della classifica, l’obiettivo stagionale) è lunga.
TABELLINO
PISTOIESE (4-3-3): Ricco; Goffredi, Davì, Salto, Chrysovergis; Pertica (24’ st Di Mino), Tanasa, Costa (46’ st Diodato); Florentine (1’ st Trotta), Marquez (40’ st Ferrandino), Piscitella. A disposizione: Valentini, Di Mino, Diallo, Chiesa, Silvestro, Nardella. Allenatore: Manoni.
PROGRESSO (3-5-2): Cheli; Mele, Hasanaj, Biguzzi; Grandini (24’st Cantelli), Corzani (24’ st Ghebreselassie), Selleri (24’ st Matteo Cocchi), Sakaj, Baccolini (30’ st Simone Cocchi); Barbieri (27’ st Di Piedi), Matta. A disposizione: Bizzini, Georgiev, Panzacchi, Mandes. Allenatore: Vullo.
ARBITRO: Torreggiani di Civitavecchia. MARCATORI: 46’ pt Florentine; 3’ Selleri (rig), 19’ st Marquez (rig). NOTE: giornata nuvolosa e ventilata. Ammoniti: Pertica, Davì. Angoli: 5-2. Recupero: 1’, 6’.
Fonte: Sport.Quotidiano.Net
La squadra arancione, col nuovo tecnico Manoni in panchina, batte la formazione emiliana. Ma è ancora convalescente.
Pistoia, 28 ottobre 2023 – Dopo una striscia negativa fatta di una sconfitta e tre pareggi (e, nel frattempo, l’eliminazione dalla Coppa Italia), la Pistoiese torna alla vittoria nel campionato di serie D: 2-1 al Progresso. Un brodino caldo per la squadra, ancora convalescente.
L’allenatore Manoni, che in settimana ha rilevato l’esonerato Consonni sulla panchina arancione, sceglie Florentine, Pertica e Costa dall’inizio. Non succede praticamente nulla nei primi 45 minuti di gioco: le due squadre si annullano.
Ma il calcio è strano: non è una novità. Al 46’, proprio agli sgoccioli della prima frazione di gioco, sugli sviluppi di un calcio d’angolo di Piscitella, dormita della difesa emiliana sino a quel momento perfetta e Florentine è lesto, con un colpo di testa sottomisura, a battere Cheli sul primo palo.
Florentine che a inizio secondo tempo sarà sostituito da Trotta. Pronti via e al 2’ della ripresa Davì, già ammonito nel primo tempo, commette un ingenuo fallo da rigore su Matta: calcia Selleri, pallone da una parte e portiere dall’altra.
All’11’ conclusione di Tanasa dai 20 metri che non impensierisce Cheli, che para a terra. Sessanta secondi dopo, mancino maligno di Barbieri dal limite dell’area, con la palla che scivola sul fondo vicino al palo alla sinistra di Ricco. Al 16’ una punizione di Costa dalla trequarti sinistra crea qualche apprensione al portiere avversario. Al 18’ l’arbitro pareggia il conto dei penalty: fallo di Baccolini su Pertica e Marquez trasforma dagli undici metri, sbloccandosi (almeno su palla inattiva).
Al 45’ bella discesa sulla destra di Di Mino, che arrivato ai 16 metri scocca il diagonale: la sfera termina sull’esterno della rete. Al 47’ Piscitella non trova il tris per poco: a centro area batte di destro a rientrare, ma il cuoio va fuori di poco. Finisce col pubblico arancione contento, una tantum, per il successo. Ma la strada che porta alla guarigione (al vertice della classifica, l’obiettivo stagionale) è lunga.
TABELLINO
PISTOIESE (4-3-3): Ricco; Goffredi, Davì, Salto, Chrysovergis; Pertica (24’ st Di Mino), Tanasa, Costa (46’ st Diodato); Florentine (1’ st Trotta), Marquez (40’ st Ferrandino), Piscitella. A disposizione: Valentini, Di Mino, Diallo, Chiesa, Silvestro, Nardella. Allenatore: Manoni.
PROGRESSO (3-5-2): Cheli; Mele, Hasanaj, Biguzzi; Grandini (24’st Cantelli), Corzani (24’ st Ghebreselassie), Selleri (24’ st Matteo Cocchi), Sakaj, Baccolini (30’ st Simone Cocchi); Barbieri (27’ st Di Piedi), Matta. A disposizione: Bizzini, Georgiev, Panzacchi, Mandes. Allenatore: Vullo.
ARBITRO: Torreggiani di Civitavecchia. MARCATORI: 46’ pt Florentine; 3’ Selleri (rig), 19’ st Marquez (rig). NOTE: giornata nuvolosa e ventilata. Ammoniti: Pertica, Davì. Angoli: 5-2. Recupero: 1’, 6’.
Fonte: Sport.Quotidiano.Net
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Re: La testa nel pallone
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Re: La testa nel pallone
La Juventus sconfigge la Fiorentina per 1 a 0!
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Re: La testa nel pallone
La Fiorentina ci prova, la Juve vince: un gol di Miretti tiene Allegri nella scia dell'Inter
Il centrocampista, al primo gol, nell'unica vera occasione, regala ai bianconeri i punti necessari a restare a -2 dalla capolista.
Una fiammata di Miretti dopo dieci minuti regala alla Juventus una vittoria pesantissima in casa della Fiorentina. Ai punti – e soprattutto al conteggio dei cross e del predomino territoriale, avrebbero potuto vincere anche i viola. Ma i bianconeri hanno segnato in avvio e poi hanno alzato il muro, dimostratosi imperforabile anche al Franchi. La Signora non incassa reti da sei partite e delle sei subite, quattro sono arrivate tutte il 23 settembre (Sassuolo-Juve 4-2). Da quel momento Szczesny ha alzato la saracinesca e la Signora è partita a tavoletta. Con i tre punti di Firenze, la Juventus resta seconda e a meno due dell’Inter. E dopo la sosta (26 novembre) ci sarà il derby d’Italia-scudetto. La Fiorentina si può consolare con il gioco e lo spirito, ma adesso le sconfitte consecutive in campionato sono tre: Empoli, Lazio e Juventus.
FIAMMATA MIRETTI - Italiano parte con Beltran assistito dal trio offensivo Gonzalez-Barak-Kouame. Mentre Allegri conferma Kean al centro dell’attacco in coppia con Chiesa, alla prima da avversario al Franchi tre anni dopo il trasferimento bianconero. La Juventus parte forte e alla prima fiammata, avviata da Rabiot e rifinita da Kostic, sorprende la Fiorentina (Parisi prima e Quarta poi si addormentano) e passa in vantaggio con un insospettabile: Fabio Miretti. Maledizione finita per il centrocampista bianconero, che dopo 57 presenze in prima squadra si sblocca sotto rete. Così, dopo appena dieci minuti, la partita si incanala sui binari preferiti dalla Juventus. La Fiorentina, incassato il colpo, prende in mano il gioco e prova a dare la scossa trascinata da Gonzalez. Inizia una sorta di tiro/cross al bersaglio. Dove finisce l’imprecisione e la sfortuna dei viola, inizia l’abilità del muro bianconero, con Szczesny decisivo in almeno due occasioni: prima un gran riflesso su Gonzalez e poi un’ottima risposta sulla punizione di Biraghi.
MURO JUVE - Il secondo tempo è una sorta di copia carbone del primo. Italiano cambia uomini e munizioni (dentro Nzola e Bonaventura) e comanda sempre più il gioco: cross e conclusioni a getto continuo, pericoli veri pochi. Ma se la Juventus non subisce gol dal 23 settembre – e dalla disfatta in casa del Sassuolo - non può essere un caso. La difesa e la fase difensiva – guidate alla perfezione da Szczesny e dal trio Gatti-Bremer-Rugani – reggono anche all’assedio viola. Protezione dell’area perfetta e pochi rischi reali nella ripresa. L’impressione è che si sarebbe potuto giocare per altre due ore senza vedere reti. Alla fine gli unici veri brividi del secondo tempo sono quelli che avranno provato Chiesa e Vlahovic, i grandi ex, subissati dai fischi del Franchi al momento del cambio.
Fonte: Gazzetta.It
Il centrocampista, al primo gol, nell'unica vera occasione, regala ai bianconeri i punti necessari a restare a -2 dalla capolista.
Una fiammata di Miretti dopo dieci minuti regala alla Juventus una vittoria pesantissima in casa della Fiorentina. Ai punti – e soprattutto al conteggio dei cross e del predomino territoriale, avrebbero potuto vincere anche i viola. Ma i bianconeri hanno segnato in avvio e poi hanno alzato il muro, dimostratosi imperforabile anche al Franchi. La Signora non incassa reti da sei partite e delle sei subite, quattro sono arrivate tutte il 23 settembre (Sassuolo-Juve 4-2). Da quel momento Szczesny ha alzato la saracinesca e la Signora è partita a tavoletta. Con i tre punti di Firenze, la Juventus resta seconda e a meno due dell’Inter. E dopo la sosta (26 novembre) ci sarà il derby d’Italia-scudetto. La Fiorentina si può consolare con il gioco e lo spirito, ma adesso le sconfitte consecutive in campionato sono tre: Empoli, Lazio e Juventus.
FIAMMATA MIRETTI - Italiano parte con Beltran assistito dal trio offensivo Gonzalez-Barak-Kouame. Mentre Allegri conferma Kean al centro dell’attacco in coppia con Chiesa, alla prima da avversario al Franchi tre anni dopo il trasferimento bianconero. La Juventus parte forte e alla prima fiammata, avviata da Rabiot e rifinita da Kostic, sorprende la Fiorentina (Parisi prima e Quarta poi si addormentano) e passa in vantaggio con un insospettabile: Fabio Miretti. Maledizione finita per il centrocampista bianconero, che dopo 57 presenze in prima squadra si sblocca sotto rete. Così, dopo appena dieci minuti, la partita si incanala sui binari preferiti dalla Juventus. La Fiorentina, incassato il colpo, prende in mano il gioco e prova a dare la scossa trascinata da Gonzalez. Inizia una sorta di tiro/cross al bersaglio. Dove finisce l’imprecisione e la sfortuna dei viola, inizia l’abilità del muro bianconero, con Szczesny decisivo in almeno due occasioni: prima un gran riflesso su Gonzalez e poi un’ottima risposta sulla punizione di Biraghi.
MURO JUVE - Il secondo tempo è una sorta di copia carbone del primo. Italiano cambia uomini e munizioni (dentro Nzola e Bonaventura) e comanda sempre più il gioco: cross e conclusioni a getto continuo, pericoli veri pochi. Ma se la Juventus non subisce gol dal 23 settembre – e dalla disfatta in casa del Sassuolo - non può essere un caso. La difesa e la fase difensiva – guidate alla perfezione da Szczesny e dal trio Gatti-Bremer-Rugani – reggono anche all’assedio viola. Protezione dell’area perfetta e pochi rischi reali nella ripresa. L’impressione è che si sarebbe potuto giocare per altre due ore senza vedere reti. Alla fine gli unici veri brividi del secondo tempo sono quelli che avranno provato Chiesa e Vlahovic, i grandi ex, subissati dai fischi del Franchi al momento del cambio.
Fonte: Gazzetta.It
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Re: La testa nel pallone
La Pistoiese sconfigge il Certaldo per 1 a 0!
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- Messaggio n°299
Re: La testa nel pallone
La Pistoiese torna al successo: battuto 1-0 il fanalino di coda Certaldo
Gol vincente di Salto, ma il protagonista della partita è il redivivo Caponi.
Pistoia, 5 novembre 2023 – Tre punti prima del derby col Prato. La Pistoiese torna alla vittoria nel campionato di serie D battendo 1-0 il fanalino di coda Certaldo, che pure non ha sfigurato. Il tecnico Consonni, tornato in settimana ma squalificato per la gara (è stato sostituito in panchina da Tommaso Salvestroni), stravolge l’undici di partenza: dentro Valentini, Chiesa, il neo arrivato Caponi, Nardella e Diodato. Come dire, proviamole tutte. Inizio promettente degli ospiti, con la Pistoiese costretta a difendersi.
Al 14’ Nardella ci prova con un calcio piazzato da distanza siderale: tiro centrale, nessun problema per Bruni. Al 21’ azione personale di Orsucci, che arriva in area e da posizione favorevole consegna il pallone tra le mani di Valentini. Sul capovolgimento di fronte, Di Mino dalla destra serve una palla deliziosa a centro area piccola a Marquez, che solo dinnanzi al portiere non trova di meglio che colpire la traversa calciando a botta sicura.
Al 39’ Tanasa tenta la conclusione da fuori con scarso successo. Ripresa che inizia sotto il segno degli orange: al 5’ punizione pennellata da Caponi, assist di testa a centro area di Marquez per l’accorrente Salto, che di testa insacca. Al 32’ stacca di testa da pochi passi Orsucci, ma la palla si perde sul fondo. Al 37’ Caponi saggia le qualità di Bruni, con una botta da oltre 30 metri: l’estremo difensore respinge. Al 43’ Borboryo azzarda un tiro da lontano: sfera sopra la traversa. Al 50’ Chiti spreca da dentro area: splendido il cross dalla destra di Ndiaye, ma l’acrobazia non è la mossa azzeccata per arrivare al pari. Finisce con la Pistoiese finalmente felice e vincente: basterà per rimontare il distacco dalla prima della classe?
PISTOIESE – CERTALDO 1-0
PISTOIESE (3-4-2-1): Valentini; Davì, Chiesa, Salto; Di Mino (35’ st Ennasry), Tanasa, Caponi (39’ st Silvestro), Chrysovergis; Nardella (17’ st Costa); Diodato (24’ st Goffredi); Marquez (33’ st Trotta). A disposizione: Ricco, Pertica, Florentine, Piscitella. Allenatore: Consonni.
CERTALDO (3-5-2): Bruni; Borboryo, De Pellegrin, Orsucci; Innocenti (27’ st Pagliai), Zanaj (39’ st Barducci), Gargiulo (13’ st Campagna), Bouhamed (31’ st Chiti), Nunziati (13’ st Becucci); Akammadu, Ndiaye. A disposizione: Fontanelli, Bassano, Razzanelli, Romei. Allenatore: Ramerini.
ARBITRO: Menozzi di Treviso.
MARCATORE: 5’ st Salto. NOTE: giornata nuvolosa, spettatori 830. Ammoniti: Ndiaye, Orsucci, Zanaj, Pagliai, Silvestro, Campagna. Angoli: 3-1. Recupero: 1’, 6’.
Fonte: LaNazione.It
Gol vincente di Salto, ma il protagonista della partita è il redivivo Caponi.
Pistoia, 5 novembre 2023 – Tre punti prima del derby col Prato. La Pistoiese torna alla vittoria nel campionato di serie D battendo 1-0 il fanalino di coda Certaldo, che pure non ha sfigurato. Il tecnico Consonni, tornato in settimana ma squalificato per la gara (è stato sostituito in panchina da Tommaso Salvestroni), stravolge l’undici di partenza: dentro Valentini, Chiesa, il neo arrivato Caponi, Nardella e Diodato. Come dire, proviamole tutte. Inizio promettente degli ospiti, con la Pistoiese costretta a difendersi.
Al 14’ Nardella ci prova con un calcio piazzato da distanza siderale: tiro centrale, nessun problema per Bruni. Al 21’ azione personale di Orsucci, che arriva in area e da posizione favorevole consegna il pallone tra le mani di Valentini. Sul capovolgimento di fronte, Di Mino dalla destra serve una palla deliziosa a centro area piccola a Marquez, che solo dinnanzi al portiere non trova di meglio che colpire la traversa calciando a botta sicura.
Al 39’ Tanasa tenta la conclusione da fuori con scarso successo. Ripresa che inizia sotto il segno degli orange: al 5’ punizione pennellata da Caponi, assist di testa a centro area di Marquez per l’accorrente Salto, che di testa insacca. Al 32’ stacca di testa da pochi passi Orsucci, ma la palla si perde sul fondo. Al 37’ Caponi saggia le qualità di Bruni, con una botta da oltre 30 metri: l’estremo difensore respinge. Al 43’ Borboryo azzarda un tiro da lontano: sfera sopra la traversa. Al 50’ Chiti spreca da dentro area: splendido il cross dalla destra di Ndiaye, ma l’acrobazia non è la mossa azzeccata per arrivare al pari. Finisce con la Pistoiese finalmente felice e vincente: basterà per rimontare il distacco dalla prima della classe?
PISTOIESE – CERTALDO 1-0
PISTOIESE (3-4-2-1): Valentini; Davì, Chiesa, Salto; Di Mino (35’ st Ennasry), Tanasa, Caponi (39’ st Silvestro), Chrysovergis; Nardella (17’ st Costa); Diodato (24’ st Goffredi); Marquez (33’ st Trotta). A disposizione: Ricco, Pertica, Florentine, Piscitella. Allenatore: Consonni.
CERTALDO (3-5-2): Bruni; Borboryo, De Pellegrin, Orsucci; Innocenti (27’ st Pagliai), Zanaj (39’ st Barducci), Gargiulo (13’ st Campagna), Bouhamed (31’ st Chiti), Nunziati (13’ st Becucci); Akammadu, Ndiaye. A disposizione: Fontanelli, Bassano, Razzanelli, Romei. Allenatore: Ramerini.
ARBITRO: Menozzi di Treviso.
MARCATORE: 5’ st Salto. NOTE: giornata nuvolosa, spettatori 830. Ammoniti: Ndiaye, Orsucci, Zanaj, Pagliai, Silvestro, Campagna. Angoli: 3-1. Recupero: 1’, 6’.
Fonte: LaNazione.It
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Re: La testa nel pallone
Juve, difesa in gol e altra notte da capolista. Ma che sofferenza col Cagliari
Nella ripresa Bremer e Rugani portano in vantaggio i bianconeri, dimezza il passivo Dossena. L'imbattibilità di Szczesny finisce dopo 615'.
Una notte da capolista. La Juventus batte il Cagliari 2-1, vola in testa alla classifica con 29 punti e ora aspetta la risposta dell’Inter, ferma momentanea nel posticipo col Frosinone. E’ la solita Juve versione 2023-24: fatica a creare e sbloccare contro le piccole, se non su palla inattiva, per lunghi tratti annoia e fa storcere il naso ai puristi, ma… vince. E continua a vincere: cinque successi di fila. A sporcare la serata è solo il gol subito da Szczesny dopo 615’ d’imbattibilità della porta bianconera. Conoscendo Max Allegri non l’avrà presa benissimo, ma la perfezione non è di questo mondo. E dopo la sosta si ripartirà con Juve-Inter.
BRODINO - Privo dello squalificato Rabiot e degli infortunati Danilo, Alex Sandro e De Sciglio, Allegri schiera per 10/11 la formazione vittoriosa con la Fiorentina. Unico cambio, Cambiaso in fascia con McKennie che si sposta poco più in là, da mezzala destra. Ancora Kean-Chiesa davanti, con Vlahovic in panchina. Ranieri risponde lanciando Petagna dal 1’ e un trio alle sue spalle composto da Jankto, Viola e Luvumbo. L’inizio della Juve è di quelli volenterosi (tre corner in 8’), ma i primi tiri sono dei sardi, con Zappa e Viola che da fuori area non inquadrano la porta. Al 18’ il primo squillo bianconero, con Chiesa che alza troppo la mira su punizione. Il Cagliari chiude bene gli spazi, concede poco come aveva chiesto Ranieri alla vigilia e pizzica in ripartenza, guadagnandosi un angolo sul quale Dossena di testa colpisce male da posizione favorevole. Le difficoltà a trovare varchi e a prendere le misure agli avversari porta Allegri a cambiare anche modulo in corsa, passando alla difesa a 4 e al centrocampo a rombo. L’effetto è di far perdere le distanze al Cagliari. Così al 32’ una giocata illuminante di Chiesa mette Kean a tu per tu con Scuffet, non fosse che il controllo difettoso del centravanti della Nazionale dia modo al portiere rossoblù di fermare tutto. E’ di fatto la prima occasione costruita nel vero senso della parola dalla Juve. Replicata poco dopo da un sinistro alto di Cambiaso dai 16 metri su pregevole invito dello stesso Kean. Mentre McKennie allarga troppo al volo su cross di Kostic al 43’. Poca roba per chiudere una prima frazione di gioco che non passerà di certo alla storia.
FERMI TUTTI - All’intervallo Ranieri sostituisce Petagna con Lapadula, mentre la Juve parte lancia in resta e Chiesa scalda subito le mani a Scuffet dalla distanza. Primo tiro nello specchio dell’intera partita al 46’. Chiesa ci riprova al volo poco dopo: alto, ma non di molto. Il Cagliari ora però soffre. Al 55’ Scuffet ferma prima Kostic e poi Chiesa a due passi dalla porta. E alla fine il muro sardo capitola proprio all’ora di gioco: punizione dalla trequarti di Kostic, Dossena e Zappa si perdono Bremer che tutto solo ha persino il tempo di mirare l’angolino opposto per la zuccata vincente. Al 66’ Allegri inserisce Vlahovic e Iling Junior per Kean e Miretti, mentre Ranieri getta nella mischia Oristanio per Viola. La reazione dei rossoblù allo svantaggio è praticamente nulla. E al 71’ arriva anche il 2-0, sempre su azione da calcio da fermo: corner tagliato di Kostic, Scuffet scavalcato e Rugani al secondo tentativo, dopo aver colpito la traversa, accompagna in rete di petto. Il raddoppio sembrerebbe segnare la parola fine alla gara, ma la granitica difesa bianconera per una volta si addormenta e consente a Dossena su azione d’angolo di riaprire il match: 2-1, con tre gol su tre di difensori da palla inattiva. La Juve torna a subire una rete dopo 615’ d’imbattibilità. Ma soprattutto s’impaurisce, tanto che all’82’ sempre Dossena di testa colpisce il palo, mettendo i brividi allo Stadium. Allegri concede il debutto stagionale a Nicolussi Caviglia, Ranieri ci prova anche con l’amuleto Pavoletti, l’uomo dei gol nel recupero. Ma stavolta la magia non riesce. E seppur con qualche patema inatteso, la Juve si prende i tre punti e la vetta.
Fonte: Gazzetta.It
Nella ripresa Bremer e Rugani portano in vantaggio i bianconeri, dimezza il passivo Dossena. L'imbattibilità di Szczesny finisce dopo 615'.
Una notte da capolista. La Juventus batte il Cagliari 2-1, vola in testa alla classifica con 29 punti e ora aspetta la risposta dell’Inter, ferma momentanea nel posticipo col Frosinone. E’ la solita Juve versione 2023-24: fatica a creare e sbloccare contro le piccole, se non su palla inattiva, per lunghi tratti annoia e fa storcere il naso ai puristi, ma… vince. E continua a vincere: cinque successi di fila. A sporcare la serata è solo il gol subito da Szczesny dopo 615’ d’imbattibilità della porta bianconera. Conoscendo Max Allegri non l’avrà presa benissimo, ma la perfezione non è di questo mondo. E dopo la sosta si ripartirà con Juve-Inter.
BRODINO - Privo dello squalificato Rabiot e degli infortunati Danilo, Alex Sandro e De Sciglio, Allegri schiera per 10/11 la formazione vittoriosa con la Fiorentina. Unico cambio, Cambiaso in fascia con McKennie che si sposta poco più in là, da mezzala destra. Ancora Kean-Chiesa davanti, con Vlahovic in panchina. Ranieri risponde lanciando Petagna dal 1’ e un trio alle sue spalle composto da Jankto, Viola e Luvumbo. L’inizio della Juve è di quelli volenterosi (tre corner in 8’), ma i primi tiri sono dei sardi, con Zappa e Viola che da fuori area non inquadrano la porta. Al 18’ il primo squillo bianconero, con Chiesa che alza troppo la mira su punizione. Il Cagliari chiude bene gli spazi, concede poco come aveva chiesto Ranieri alla vigilia e pizzica in ripartenza, guadagnandosi un angolo sul quale Dossena di testa colpisce male da posizione favorevole. Le difficoltà a trovare varchi e a prendere le misure agli avversari porta Allegri a cambiare anche modulo in corsa, passando alla difesa a 4 e al centrocampo a rombo. L’effetto è di far perdere le distanze al Cagliari. Così al 32’ una giocata illuminante di Chiesa mette Kean a tu per tu con Scuffet, non fosse che il controllo difettoso del centravanti della Nazionale dia modo al portiere rossoblù di fermare tutto. E’ di fatto la prima occasione costruita nel vero senso della parola dalla Juve. Replicata poco dopo da un sinistro alto di Cambiaso dai 16 metri su pregevole invito dello stesso Kean. Mentre McKennie allarga troppo al volo su cross di Kostic al 43’. Poca roba per chiudere una prima frazione di gioco che non passerà di certo alla storia.
FERMI TUTTI - All’intervallo Ranieri sostituisce Petagna con Lapadula, mentre la Juve parte lancia in resta e Chiesa scalda subito le mani a Scuffet dalla distanza. Primo tiro nello specchio dell’intera partita al 46’. Chiesa ci riprova al volo poco dopo: alto, ma non di molto. Il Cagliari ora però soffre. Al 55’ Scuffet ferma prima Kostic e poi Chiesa a due passi dalla porta. E alla fine il muro sardo capitola proprio all’ora di gioco: punizione dalla trequarti di Kostic, Dossena e Zappa si perdono Bremer che tutto solo ha persino il tempo di mirare l’angolino opposto per la zuccata vincente. Al 66’ Allegri inserisce Vlahovic e Iling Junior per Kean e Miretti, mentre Ranieri getta nella mischia Oristanio per Viola. La reazione dei rossoblù allo svantaggio è praticamente nulla. E al 71’ arriva anche il 2-0, sempre su azione da calcio da fermo: corner tagliato di Kostic, Scuffet scavalcato e Rugani al secondo tentativo, dopo aver colpito la traversa, accompagna in rete di petto. Il raddoppio sembrerebbe segnare la parola fine alla gara, ma la granitica difesa bianconera per una volta si addormenta e consente a Dossena su azione d’angolo di riaprire il match: 2-1, con tre gol su tre di difensori da palla inattiva. La Juve torna a subire una rete dopo 615’ d’imbattibilità. Ma soprattutto s’impaurisce, tanto che all’82’ sempre Dossena di testa colpisce il palo, mettendo i brividi allo Stadium. Allegri concede il debutto stagionale a Nicolussi Caviglia, Ranieri ci prova anche con l’amuleto Pavoletti, l’uomo dei gol nel recupero. Ma stavolta la magia non riesce. E seppur con qualche patema inatteso, la Juve si prende i tre punti e la vetta.
Fonte: Gazzetta.It
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