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Alexander è un film storico del 2004 diretto da Oliver Stone sulle conquiste di Alessandro Magno e del suo dominio sulla Macedonia.
Trama
La storia inizia a Babilonia nel 323 a.C. con le immagini dell'agonia e della successiva morte di Alessandro. Egli muore lasciando cadere, dal suo letto, un anello. Poi le immagini si spostano nell'Alessandria di circa 40 anni dopo. Tolomeo, ora faraone d'Egitto, ricorda alla sua corte, dettando le sue parole allo scriba, la storia di Alessandro. Parla allora del ragazzo che crebbe a Pella, come figlio di Olimpiade e di Filippo, anche se non v'era uomo che vedendoli insieme, 'non s'interrogasse' sulla loro reale discendenza. Olimpiade lo tiene, da bambino, nella sua stanza come i suoi numerosi serpenti, e lo chiamava 'il mio piccolo Achille'. Gli insegna a trattare gli uomini come lei tratta i serpenti: se non fa attenzione gli si possono rivoltare contro e morderlo. Alessandro ad un certo punto assiste anche ad una lite tremenda tra la madre e Filippo, il marito, che era appena tornato dalla sua ultima campagna di guerra. Poi la scena cambia, Alessandro cresce e viene preparato alla lotta, assieme ad Efestione e a tutti gli altri che poi faranno parte della sua vita di condottiero. Egli anche diventa capace, in una memorabile giornata, di addomesticare il cavallo che condividerà la sua carriera di conquistatore: Bucefalo.
Filippo ne è orgoglioso. Alessandro viene istruito sulle tragiche sorti degli antichi eroi dal padre in una visita alle catacombe, e sul timore di come la vita possa essere stravolta dagli dèi in ogni momento. Filippo gli dice anche per tutta la tua vita, guardati dalle donne. Sono molto più pericolose degli uomini. Sempre in quei tempi della sua infanzia, Aristotele a lezione teorizza la conquista del mondo esplorando le terre sconosciute, eppure dice anche ad Alessandro, che si chiede perché non conquistano la Persia, che l'Asia, aspirazione dei greci, è un luogo che fa perdere gli uomini che vi s'addentrano. 8 anni dopo Olimpiade vede la nuova moglie di Filippo arrivare, incinta, al palazzo. Ad Alessandro consiglia di prendere moglie prima di partire per l'Asia, assieme al padre, perché potrebbe avere così un figlio di razza macedone e diventare l'erede al trono, scalzando la concorrenza della prole di Euridice, la nipote di Attalo. Ma Alessandro non l'ascolta perché è innamorato di Efestione. Al matrimonio di Filippo con Euridice scoppia tuttavia una tremenda lite tra Attalo e Alessandro, come anche tra questi e Filippo, che lo bandisce dal suo regno e nega che sia suo figlio. Il tutto sotto lo sguardo della madre, che osserva silenziosa da una finestra. All'improvviso tutto cambia, con la morte di Filippo. La storia si sposta direttamente a Gaugamela, accennando appena alla conquista dell'Egitto (e ignorando la battaglia di Isso). Alessandro pone le sue condizioni e spiega il suo audace piano d'attacco ai generali, per la battaglia del mattino dopo: una serie di manovre per raggiungere con la cavalleria il centro dello schieramento e provare ad uccidere Dario, il re nemico. La notte vi è un'eclissi di luna, che tutti interpretano di cattivo auspicio. Il giorno dopo, i Macedoni marciano verso il loro destino. Alessandro, dopo aver sacrificato un toro agli dèi, arringa i suoi uomini. Le sarisse vibrano nell'aria e gli scudi vengono percossi ad ogni esclamazione. Alessandro parte alla carica, mentre Dario, considerato mandante dell'assassinio del padre, osserva indifferente, al centro dello schieramento e attorniato dai suoi 10000 immortali. Il re persiano manda Besso con la cavalleria pesante all'attacco, per circondare Alessandro, mentre fa sparare frecce a nugoli contro la falange in avanzata. Tutto sembra procedere bene, ma i carri da guerra -seguiti dalla fanteria- che avrebbero dovuto dare il colpo di grazia allo schieramento nemico, vengono fermati dalle falangi, che poi continuano nella loro avanzata massacrando i fanti persiani, i quali sono meno organizzati e attaccano in ordine sparso.
Alessandro, con una memorabile cavalcata, elude Besso e nel polverone alzatosi attacca il centro dello schieramento. A quel punto, si avvicina molto allo schieramento avversario e quasi resta ucciso dallo scontro con alcuni nemici, salvato solo dai suoi eteri, compagni della cavalleria, come Clito, Efestione e Tolomeo, che smontati da cavallo, lo proteggono da ogni lato. Alla fine Alessandro raggiunge, in un caos incredibile, il re Dario e mancatolo di poco con un giavellotto lo mette in fuga. L'esercito è in rotta, ma anche l'ala sinistra comandata dal vecchio e saggio Parmenione, quello a cui Alessandro il giorno prima aveva detto "lo farei (ritirarmi) se io fossi Parmenione, ma sono Alessandro e come la Terra non ha due soli, l'Asia non conterrà 2 re", sta cedendo, troppo debole com'è stata lasciata per rinforzare le altre ali dello schieramento (i Persiani, pare, superassero di oltre un chilometro le linee macedoni in estensione del loro esercito). Alcuni persiani sono arrivati anche alle salmerie. A quel punto Alessandro lascia perdere l'inseguimento e torna indietro a rafforzare l'ala sinistra. La battaglia è vinta. Mentre il sole cade all'orizzonte, Alessandro assiste, in un ospedale da campo improvvisato, alla morte del giovane Glauco, un soldato anonimo che morente, lo invoca, mentre un punteruolo lo colpisce alla nuca, per dargli il colpo di grazia. Alessandro piange alla vista della strage che quel giorno è stata fatta, per sua volontà, con gli avvoltoi implacabili che cominciano il banchetto, e i cui occhi vengono paragonati a quelli del re di Macedonia. A quel punto, con la sua ambizione è diventato, a 25 anni, Re del Mondo. Dopo la presa di coscienza del senso di quella immensa e sanguinosa battaglia, segue la trionfante entrata a Babilonia , con i Greci in parata e accolti dalla popolazione festante. Alessandro intuisce che tutte queste ricchezze porterebbero alla corruzione dell'anima, e ancora di più mentre osserva l'harem di Dario. Ad un certo punto arriva Statira, la principessa figlia di Dario che implora per la vita sua e della sua famiglia. Alessandro acconsente affinché venga trattata da principessa, come è il suo rango. I suoi generali non sembrano gradire. In seguito riceve una lettera dalla madre che lo sprona a sposarla e a svegliarsi perché i suoi compagni d'arme potrebbero rivoltarsi come serpenti, contro di lui, in ogni momento. Già vi sono complotti da parte di alcuni di loro, come Antipatro. Olimpiade vorrebbe che lui la invitasse a Babilonia per aiutarlo a mantenere il controllo della situazione. Alessandro parla con Efestione e gli confida il suo pensiero, alla luce della notte di Babilonia. Lui vorrebbe portare la libertà e la civiltà a tutte le genti del mondo, mentre i suoi generali sono intenti solo ad arricchirsi. Non è più questione di combattere o di conquistare. È un nuovo mondo da costruire. Parmenione gli aveva detto: "questo non era il piano di tuo padre" e Alessandro di rimando "e io non sono mio padre". È chiaro che i suoi compagni non riescono a capire l'idea di Alessandro, sono intenti a placare solo desideri ben più vili. Solo Efestione gli resta vicino. Lui e l'enigmatico Bagoa, "bellissimo" eunuco di corte. La caccia a Dario prosegue, fino a quando i suoi generali lo uccidono e lo fanno trovare da Alessandro. Ma lui decide di punirli per il tradimento del loro re e continua ad attaccarli. Arriva in Afghanistan orientale, in terre "mitiche" come la Sogdiana e la Battriana. "I nostri geografi dicono che qui si incontrano l'Asia e l'Europa. In realtà ci eravamo persi", il racconto che fa la voce fuoricampo di Tolomeo. Alla fine, in visita ad una tribù di montagna decide di sposare Rossane. Questo scatena una discussione micidiale con i suoi generali, per niente contenti di questa scelta. I suoi generali gli chiedono di smetterla di costruire città e strade in Asia. Vogliono tornare a casa. Loro vorrebbero anche "un erede macedone" come gli chiede Parmenione, e non figlio di una barbara. Ma Alessandro impone la sua volontà e se la prende soprattutto con Cassandro, che si crede migliore degli asiatici per pregiudizi ancestrali. Alla fine, dopo 10 anni di suppliche della madre per sposarsi con una macedone, avviene il matrimonio con Rossane, figlia di un capo tribù asiatico. La prima notte di nozze quasi si trasforma in un dramma perché Rossane scopre che Alessandro ed Efestione hanno una relazione. Ne segue una battaglia sul letto coniugale, ma alla fine Rossane cede e buttato via un pugnale che ha puntato alla gola del Gran re Sikander, fanno invece l'amore. Di lì a poco viene scoperto un complotto per avvelenare Alessandro. Nel complotto è coinvolto Filota, compagno da una vita di Alessandro e figlio di Parmenione, che viene processato, torturato e condannato a morte. Ma anche il padre, che non si sa sia coinvolto, viene fatto uccidere, una scelta non fatta a cuor leggero.
Alessandro si consola dalle amarezze della vita e dei tradimenti, con l'eunuco Bagoa, silenzioso compagno che sembra avere sostituito Efestione, a poco a poco. Alessandro si ritrova ad osservare le montagne dell'Hindu Kush, così alte e fredde, senza attraversamenti possibili, come gli conferma Tolomeo. I due discutono sul da farsi. Alessandro chiede a Tolomeo dove vorrebbe andare a vivere una volta tornato e lui, con sguardo malizioso, ci pensa un po' e gli dice che vorrebbe vivere ad Alessandria d'Egitto, perché "almeno fa caldo". Alessandro invece non riesce a trovare la fine del Mondo e pensa che la morte sarà l'ultima conquista che farà, facendo silenziosamente preoccupare Tolomeo. Comunque accetta la sconfitta contro la Natura e sceglie di deviare verso sud, andando in India. Lì le piogge torrenziali e la foresta arrestano le speranze di una facile conquista, non meno delle tribù e dei branchi di scimmie aggressive. Poi inizia a piovere per 60 giorni e alla fine arrivano anche i serpenti. La pazienza, anche di persone fedeli come il generale Cratero, figura defilata ma fondamentale per la storia, comincia a vacillare. Ma peggio di tutto questo, avviene la lite con Clito, che rimprovera ad Alessandro, durante una festa, di avergli dato una satrapia tanto ad est da casa, a cui capisce non farà mai ritorno. Poi insiste dicendogli che non è giusto che lui accetti le genuflessioni dei sudditi e infine lo accusa di essere un tiranno che si circonda di servi asiatici. Sono tutti assai ubriachi e Alessandro alla fine, quando Clito nomina anche la madre, lo uccide con un giavellotto, preso da un attacco d'ira. È il dramma più nero, Efestione cerca di consolare Alessandro ma senza successo: dopo 3 giorni è ancora in uno stato confusionale. Teme che Clito abbia detto la verità e capisce di avere fallito nelle sue idee. Il pensiero corre a qualche anno prima, quando Alessandro e Filippo marciano insieme verso i giochi nuziali (della sorella di Alessandro) in una città greca. Là Filippo viene ucciso da Pausania, capo della sua guardia scelta. Alessandro, sconvolto per l'assassinio viene subito acclamato re. Il tutto sotto gli occhi compiaciuti della madre, che indossa un'elegantissima veste rossa. Dopo i funerali, Alessandro irrompe nella stanza della madre e le chiede, senza giri di parole, chi abbia ucciso il padre. Lei dice "Pausania". Non ammette nulla che la possa far sentire colpevole, e comunque il vero padre di Alessandro è Zeus, non Filippo. Alla fine raggiungono un sofferto accordo tra cui l'uccisione di Attalo, zio di Euridice. Ma Alessandro non avrebbe più rivisto, da allora, la madre. Si ritorna al presente. Alessandro, con i capelli lunghi e la barba incolta, arringa i suoi a continuare ad avanzare ad est. Cratero gli chiede di poter tornare a casa, perché loro sono uomini semplici e vorrebbero rivedere le proprie famiglie prima di raggiungere gli antenati nell'Ade. Alessandro gli dice ad un certo punto: "tu sogni, Cratero. La vostra semplicità si è perduta quando avete preso mogli asiatiche, vi siete arricchiti e innamorati di tutte le cose che distruggono l'uomo". Finisce con una ribellione soffocata nel sangue. La battaglia successiva, comabattuta ad Idaspe contro Re Poro, è il momento culminante dell'avanzata di Alessandro. Dalla giungla sbucano immensi elefanti da guerra, riccamente ornati, corazzati, e con numerosi guerrieri in groppa: è l'esercito di Re Poro che avanza contro la falange macedone, che viene massacrata. Intanto Alessandro arriva a combattere contro i fanti nemici, li sbaraglia e tenta di salvare la Falange. Ma i cavalli hanno paura ad avvicinarsi agli elefanti. Alessandro, solo e disperato, arringa i suoi macedoni e si lancia all'attacco del Re Poro. In una scena cardine del film, carica contro l'elefante del re, ma Bucefalo viene colpito a morte e lui stesso ferito gravemente. I suoi uomini lo vedono in azione, lo vedono cadere, si rianimano come una furia sovrumana e mettono in fuga gli Indiani: la battaglia dell'Idaspe è vinta per poco, ma Alessandro una volta guarito dalle ferite, decide che ne ha abbastanza e torna verso Babilonia. Sbaglia drammaticamente a sceglier la via più breve e molti muoiono, dopo essere sopravvissuti a tante battaglie, nel deserto. A Babilonia, Alessandro subisce la morte di Efestione, a causa, pare, del tifo. È presente quando muore, anche se quasi non se ne accorge, mentre parla di come le loro vite saranno belle negli anni a venire, di nuove spedizioni, anche contro Roma.
Ma Efestione non può più seguirlo nei suoi sogni di gloria. Alessandro crede che a ucciderlo sia stata Rossane,che aspettava finalmente un figlio. Dopo la lite Alessandro si stava divertendo ad una festa quando, mentre ha addosso una pelle di leone(avendo molto bevuto) si sente male. Egli ha una tremenda malattia (dovuta al troppo alcool) e muore, circondato da spiriti e persone reali. In seguito alla sua morte, senza testamento, il mondo cade nelle guerre e divisioni ancora una volta. Solo Tolomeo, dopo tutti quegli anni, è sopravvissuto per raccontare la storia del grande Alessandro, ma la verità, come confessa allo scriba prima di fagli cancellare quella parte, è che i sognatori uccidono chi sta loro vicino, e quindi devono morire prima che questo accada ai loro seguaci. Alessandro l'hanno ucciso loro, in fondo. Eppure, Tolomeo non può fare a meno di pensare con affetto al suo Re, e a quello che ha provato a fare per cambiare il mondo ("il suo fallimento, e che fallimento, ha superato in gloria tutti i trionfi"). Sulla statua di Alessandro e la musica di Vangelis finisce la storia.
Inesattezze storiche
Aristotele è il precettore di Alessandro per ordine di Filippo ma non era il maestro di Efestione, Tolomeo ecc. come nel film.
Tebe non fu distrutta per volere di Alessandro ma per volere della lega di Corinto cosa che aveva chiesto il re macedone alla lega.
Antigono Monoftalmo chiamato così perché perse un occhio, nel film dall'inizio è già senza un occhio ma in realtà lo perde al Granico per difendere Alessandro che stava rischiando la morte.
Nel film Alessandro rimprovera i Greco-Macedoni di aver preso in moglie persiani e di aver avuto da loro dei figli, ma in realtà fu una legge di Alessandro che li costrinse a prendere in moglie donne orientali.
Filota venne ucciso perché sospettato di essere a conoscenza della congiura contro Alessandro, nel film sembra che si faccia capire che è Filota il mandante della congiura e su padre Parmenione non viene ucciso perché era legge macedone che il padre prendesse le responsabilità del figlio,ma perché poteva chiudere i rifornimenti all'esercito di Alessandro.
Nearco generale di Alessandro era capitano della flotta Macedone.
Filota non era il capitano della guardia di Alessandro ma era il capitano della cavalleria macedone.
Persepoli fu bruciata per un motivo che i greci si portavano già dal passato dalle guerre persiane e per vendetta per la distruzione di Atene fece saccheggiare il palazzo dai suoi e lo fece bruciare, nel film sembra che Persepoli fosse stata distrutta da Alessandro per rabbia mentre invece era per vendetta per quello che i persiani avevano fatto alle città greche.
Besso era il satrapo della Bactria dove Dario III si era rifugiato e dove fu ucciso a tradimento dal Satrapo, nel film Dario viene ucciso dalle sue guardie mentre Besso e un servo di Alessandro, storicamente parlando Besso non ha mai servito il re macedone anzi si autoproclamò gran re e fuggì, fu ucciso e consegnato a Tolomeo dai suoi uomini.
Rossane è una principessa della Battria figlia di Ossiarte Satrapo della Battria mentre nel film appare come una donna selvaggia e non ha mai cercato di uccidere Alessandro.
Efestione muore a Ecbatana e non a Babilonia come succede nel film.
Alla divisione dei territori dell'impero le figure più importanti che devono tenere in piedi l'impero sono Antipatro in Grecia, Perdicca in Asia e Cratero si occuperà degli aspetti governativi al posto del fratellastro di Alessandro,Filippo Arrideo che soffre di demenza.
I territori che si dividono i diadochi sono questi, Poliperconte in Grecia alla morte di Antipatro, Lisimaco in Tracia, Antigono in Asia Minore, Tolomeo in Egitto e Seleuco in Persia. Cassandro non faceva parte della cerchia più stretta di Alessandro.
Seleuco nel film non esiste proprio anche se viene nominato verso la fine del film nel momento della divisione dell'impero lui non è presente nemmeno in nessuna delle battaglie a cui a partecipato in realtà e prima di avere la Persia faceva parte della cerchia di ministri a fianco a Perdicca e fu uno dei suoi assassini.
Alessandro decide di ritornare in Grecia dopo la conquista di Sangala essendo persuaso da Rossana e dai suoi generali.Quindi la sua ultima battaglia non fu quella contro Poros (il comandante indiano che fa impennare l'elefante di fronte ad Alessandro).In quella battaglia Alessandro non fu ferito e Bucefalo morì.
Alessandro oltre che con Rossana era sposato anche con Statira,la figlia di Dario.
Fonte: WIKIPEDIA