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Da APUMA Ven Ott 24, 2014 2:04 pm
Gneo[Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]SCHEDA TECNICA
NOME: Gneo
PROFESSIONE: Gladiatore
POPOLO: n.p.
CORPORATURA: Fisico molto muscoloso, capelli quasi del tutto rasati, occhi azzurri
RELAZIONI: Quinto Lentulus Batiato (Dominus) Enomao (Maestro) Gannicus (Amico) Crisso (Amico) Barca (Amico/Rivale) Pietro (Vittima) Spartacus (Rivale)
ATTORE: Raicho Vasilev
Gneo è uno dei più talentuosi gladiatori della Casa di Batiato.
ASPETTO
Alla sua prima apparizione in Spartacus: Sangue e Sabbia, Gneo si presenta come una persona di grande statura ed un fisico muscoloso, in varie parti compaiono alcune cicatrici segnate dai precedenti combattimenti, possiede un viso ovale contraddistinto da una leggera barba, i capelli rasati e gli occhi incavati e celesti.
Durante la prima stagione Gneo non combatterà mai nell'arena quindi durante i suoi allenamenti nello stile del reziario impugna il suo tridente, una fasciatura imbottita sull'avambraccio sinistro, una manica formata da scaglie di bronzo che ricopre tutto il braccio destro, infine un grosso cinturone di colore marrone dove tiene legato anche un piccolo pugnale.
Nella miniserie Spartacus: Gli Dei dell'Arena che si svolge in un arco temporale precedente, la fisionomia di Gneo è pressoché identica, le uniche differenze sono la barba ed i capelli più folti ma sempre corti, indossa una collana che non è presente nella serie passata ed avendo inizialmente uno stile di combattimento diverso non dispone durante gli allenamenti del cinturone ma solo di una piccola protezione sempre al braccio destro.
Per quanto riguarda i combattimenti nell'arena Gneo usa in principio lo stile del Trace quindi dispone di uno scudo rettangolare color crema e di una spada ricurva mentre nell'incontro finale della Nuova Arena in cui combatte nel suo nuovo stile indossa una protezione formata da lacci di cuoio che circondano completamente il braccio sinistro finendo con una spalliera di acciaio ornata da figure di uomini contro degli animali, infine sempre durante i Giochi impugna un tridente a forma di un uncino a cinque punte.
PERSONALITA'
Il carattere di Gneo non si sviluppa molto in Spartacus: Gli Dei dell'Arena però comunque dimostra lo stesso la sua arroganza apparsa maggiormente nella prima stagione.
Nonostante il suo comportamento, ha rispetto per i suoi vecchi compagni più talentuosi infatti instaura un rapporto di amicizia con Gannicus, Barca e successivamente Crisso, anche quando viene opposto a Varro nell'esame finale, il romano è una semplice recluta ma entrambi combattono alla pari quindi i due si scambiano un segno di rispetto al termine del combattimento.
Il primo atto della sua insubordinazione avviene quando combattendo nell'arena con lo stile del Trace viene sconfitto ed umiliato da Barca a causa del suo uso maldestro della spada, questo fatto porta Tito ad assegnare il nuovo stile del reziario su suggerimento del figlio al meno abile, la scelta cade proprio su Gneo e nel momento in cui Enomao gli ordina di cominciare ad allenarsi con la rete ed il tridente, lui gli risponde malamente mancandogli di rispetto e portando il Maestro a colpirlo con la frusta per guadagnarsi la fiducia dei suoi vecchi compagni.
Nei cinque anni che seguono gli ultimi eventi Gneo diventa uno dei migliori gladiatori del ludus di Batiato e a detta proprio del padrone il più forte reziario di tutta Capua, il successo ottenuto aumenta la sua arroganza e sbruffonaggine specialmente per le reclute.
Un'altra caratteristica che contraddistingue Gneo è la sua ira che gli acceca la mente, il primo episodio in questione si colloca durante i Giochi finali della Nuova Arena quando dopo aver eliminato un avversario dandogli fuoco con la sua rete attacca a testa bassa Caburus semplicemente con un'ascia non calcolando il pericolo e che senza esitazione con la sua maggiore forza fisica lo respinge con lo scudo facendolo cadere fuori dal cerchio infuocato lasciandolo dopodiché ad imprecare per l'eliminazione subita.
Stessa cosa succede quando viene provocato da Spartacus per prendere il suo posto nel primus dei Vulcanalia contro Crisso durante l'allenamento, Gneo carica il trace come un toro e quest'ultimo spostandosi all'ultimo momento lo spinge verso il palo dei gladiatori mettendolo fuori gioco.
Comunque sia la vera natura perfida di Gneo si manifesta quando Barca viene ucciso e lascia solo Pietro nel ludus senza protezione e Gneo probabilmente, ricordandosi dell'umiliazione subita in precedenza o semplicemente per gusto personale, ne approfitta per seviziarlo e violentarlo sessualmente oltre a non mostrare nessun rimorso nel momento in cui Pietro si suicida per le vessazioni subite senza fine.
ABILITA' DI COMBATTIMENTO
Il personaggio di Gneo combatte al principio con lo stile del Trace:
- Spada: Inizialmente durante l'allenamento non mostra difficoltà ma la sua carenza viene alla luce nel combattimento contro Barca nell'arena nonostante riesca a ferirlo al primo affondo, la poca esperienza rispetto al cartaginese e lo stile dell'Oplita spiazza completamente Gneo che non riesce a sfruttare le molte occasioni che Barca gli consente con la lancia facendosi parare dal piccolo scudo ovale ogni attacco. Terminati i Giochi nell'arena, Gneo si scontra più volte con Crisso in allenamento e viene ripetutamente steso a terra e per questa ragione gli vengono affidate la rete ed il tridente. Questa non sarà comunque l'ultima occasione in cui Gneo impugna una spada, infatti succede di nuovo durante i combattimenti funebri in onore di Tito e quando affronta Varro nella sfida finale per l'acquisizione del marchio, e pur difendendosi bene, non riesce ad avere la meglio sulla recluta che con un pareggio entra ufficialmente nella Confraternita.
Successivamente riceve permanentemente lo stile del reziario diventando uno dei migliori se non il più forte di Capua da come viene considerato da Batiato:
- Tridente: Quest'arma viene usata da Gneo non come arma principale ma di supporto alla rete, è per lui più efficace della spada perché riesce grazie alla sua lunghezza a tenere a distanza il suo avversario e dopo averlo steso con l'uso della rete può finirlo trafiggendolo tranquillamente senza rischi, anche nel combattimento finale della Nuova Arena, Gneo usa il tridente in posizione orizzontale per parare gli attacchi e colpire con calci e pugni gli avversari o infilzarli dopo averli disorientati con la rete, nel momento finale lo abbandona come del resto la rete e raccoglie qualsiasi arma gli capiti vicino in quel momento.
- Rete: Questa è la vera arma con cui Gneo riesce a sconfiggere prevalentemente i suoi avversari, fin da subito dimostra una certa abilità nel maneggiare questi strumenti specialmente nei Giochi iniziali della Nuova Arena quando al principio atterra il suo avversario proprio grazie alla rete con cui lo avvolge per poi farlo volare e trafiggerlo raggiunto il suolo, oppure nella stessa maniera ma concludendo con un calcio per gettarlo a terra, infine sfruttando la maggiore velocità del reziario che non dispone di armature o bardature pesanti può uccidere con il tridente o semplicemente mettere fuori gioco il contendente. Nella sfida finale dei Giochi della Nuova Arena, Gneo usa la rete per far perdere l'equilibrio all'avversario e addirittura trafiggerlo al volo con il tridente, invece come ulteriore danno da infliggere al nemico pone la sua rete su una parte del cerchio di fuoco facendola incendiare completamente per poi gettarla addosso all'avversario ed intrappolarlo in una morsa infuocata.
- Ascia: Gneo usa quest'arma soltanto nell'ultima parte del combattimento finale della Nuova Arena dopo aver perso il tridente e la sua abilità sembra la stessa della spada soltanto che il supporto della rete porta il verdetto finale a suo vantaggio, la impugna di nuovo quando si lancia contro Caburus ma non ha il tempo di infliggere alcun danno prima di essere eliminato.
Fonte: Spartacus Wiki
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