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annika- C'è un pò di Divino in te!
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Re: Formula 1
annika- C'è un pò di Divino in te!
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Re: Formula 1
Formula1, Sochi: primo centro di Bottas; Vettel 2°, 3° Raikkonen
Niente da fare, il GP di Russia resta territorio Mercedes. La quarta edizione del GP a Sochi è stata ancora una volta vinta da una Freccia d’argento, quest’anno da quella di uno straordinario Valtteri Bottas. Il finlandese ha conquistato la prima vittoria della carriera battendo le Ferrari di Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen. Un risultato che consente a Vettel di allungare nel Mondiale ai danni di un opaco Lewis Hamilton, quarto e mai protagonista. Però dopo la strepitosa prima fila di ieri, un po’ di amaro in bocca il Cavallino ce l’ha.
ONORE — Onore però a Bottas, che ha risposto alle critiche, per due GP consecutivi ha bastonato Hamilton in qualifica e oggi è andato a prendersi con merito la vittoria, con una partenza al fulmicotone e resistenza nel finale di gara al ritorno di Vettel dopo l’unico pit stop del GP. La Ferrari torna comunque col bicchiere mezzo pieno da questa trasferta. La classifica iridata è positiva e un altro passo in avanti importante in termini di prestazioni è stato compiuto, con una prima fila storica che mancava da 9 anni. Quinto Verstappen, sesto Perez, settimo Ocon.
SCATTO BOTTAS — Al via, come detto, fulminante scatto di Bottas: niente da fare per la Ferrari di Vettel che ha protetto l’interno, ma si è vista sfilare in accelerazione dalla Mercedes del finlandese, con Raikkonen bravo a difendere il terzo posto su Hamilton. La gara si è però subito neutralizzata per l’immediato ingresso della Safety car a seguito dell’incidente alla curva 2 tra Grosjean e Palmer. Il francese della Haas ha sbagliato ingresso, toccato la Renault del britannico che nel girarsi ha centrato la vettura motorizzata Ferrari: ritiro per entrambi. Ennesimo problema per Lance Stroll, che si è girato in curva 7: per l’esordiente canadese un inizio di stagione a dir poco problematico nelle partenze.
CHE DISTACCHI — Col rientro dalla Safety car gara vera e Bottas ha sfruttato bene la posizione di testa. Il finlandese ha girato forte rifilando in 20 giri 5 secondi a Vettel, 10 a Raikkonen e 14 a Hamilton. In questa fase si è capito come la stagione sia ristretta alle prime due squadre: il primo dei rivali era Max Verstappen con la Red Bull a 31 secondi! Per Milton Keynes, tra l’altro, mesto ritiro di Daniel Ricciardo per guai ai freni al 15° giro.
RIMONTA VETTEL — E’ stata strepitosa la progressione di Vettel tra il 23° e il 26° giro, con sfruttamento dei doppiaggi di Bottas che ha visto ridursi il vantaggio sulla Ferrari a soli 2”5. E così la Mercedes ha deciso di effettuare il pit stop del finlandese il giro dopo. Seb ha ricevuto l’ordine di spingere dai box e al giro 29 è toccato a Raikkonen rientrare. Vettel ha proseguito e al 30° è stato Hamilton a fermarsi. Malgrado montasse gomme ultrasoft usate, Seb è riuscito a tirare fino al giro 33, ha cambiato le gomme ed è ripartito dietro a Bottas per un finale tutto all’attacco.
DUELLO FINALE — Al 38° giro errorino di Bottas alla curva 13 ed ecco Vettel a soli tre secondi dalla Mercedes. Impressionante il recupero della Ferrari con la gomma supersoft: al 42° giro Seb si è portato a un solo secondo e 4 decimi dalla Mercedes. Tutto pronto per l’attacco? Seb ci ha provato: ma tra doppiaggi e gestione di gara, Bottas non è stato mai a tiro di sorpasso.
DISASTRO ALONSO — Da registrare l’ennesimo GP da dimenticare per Alonso, ritiratosi addirittura nel giro di formazione… La 500 Miglia di Indianapolis gli servirà davvero per dimenticare questa disgraziata stagione.
La Gazzetta dello Sport
Il finlandese della Mercedes brucia le Ferrari al via e centra la sua vittoria n.1 in F.1. Seb prova il forcing, ma deve accordarsi, però nel mondiale va a +13 su Hamilton, 4° dopo una gara opaca. Podio per Kimi, 5° Verstappen, due Force India a punti
Niente da fare, il GP di Russia resta territorio Mercedes. La quarta edizione del GP a Sochi è stata ancora una volta vinta da una Freccia d’argento, quest’anno da quella di uno straordinario Valtteri Bottas. Il finlandese ha conquistato la prima vittoria della carriera battendo le Ferrari di Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen. Un risultato che consente a Vettel di allungare nel Mondiale ai danni di un opaco Lewis Hamilton, quarto e mai protagonista. Però dopo la strepitosa prima fila di ieri, un po’ di amaro in bocca il Cavallino ce l’ha.
ONORE — Onore però a Bottas, che ha risposto alle critiche, per due GP consecutivi ha bastonato Hamilton in qualifica e oggi è andato a prendersi con merito la vittoria, con una partenza al fulmicotone e resistenza nel finale di gara al ritorno di Vettel dopo l’unico pit stop del GP. La Ferrari torna comunque col bicchiere mezzo pieno da questa trasferta. La classifica iridata è positiva e un altro passo in avanti importante in termini di prestazioni è stato compiuto, con una prima fila storica che mancava da 9 anni. Quinto Verstappen, sesto Perez, settimo Ocon.
SCATTO BOTTAS — Al via, come detto, fulminante scatto di Bottas: niente da fare per la Ferrari di Vettel che ha protetto l’interno, ma si è vista sfilare in accelerazione dalla Mercedes del finlandese, con Raikkonen bravo a difendere il terzo posto su Hamilton. La gara si è però subito neutralizzata per l’immediato ingresso della Safety car a seguito dell’incidente alla curva 2 tra Grosjean e Palmer. Il francese della Haas ha sbagliato ingresso, toccato la Renault del britannico che nel girarsi ha centrato la vettura motorizzata Ferrari: ritiro per entrambi. Ennesimo problema per Lance Stroll, che si è girato in curva 7: per l’esordiente canadese un inizio di stagione a dir poco problematico nelle partenze.
CHE DISTACCHI — Col rientro dalla Safety car gara vera e Bottas ha sfruttato bene la posizione di testa. Il finlandese ha girato forte rifilando in 20 giri 5 secondi a Vettel, 10 a Raikkonen e 14 a Hamilton. In questa fase si è capito come la stagione sia ristretta alle prime due squadre: il primo dei rivali era Max Verstappen con la Red Bull a 31 secondi! Per Milton Keynes, tra l’altro, mesto ritiro di Daniel Ricciardo per guai ai freni al 15° giro.
RIMONTA VETTEL — E’ stata strepitosa la progressione di Vettel tra il 23° e il 26° giro, con sfruttamento dei doppiaggi di Bottas che ha visto ridursi il vantaggio sulla Ferrari a soli 2”5. E così la Mercedes ha deciso di effettuare il pit stop del finlandese il giro dopo. Seb ha ricevuto l’ordine di spingere dai box e al giro 29 è toccato a Raikkonen rientrare. Vettel ha proseguito e al 30° è stato Hamilton a fermarsi. Malgrado montasse gomme ultrasoft usate, Seb è riuscito a tirare fino al giro 33, ha cambiato le gomme ed è ripartito dietro a Bottas per un finale tutto all’attacco.
DUELLO FINALE — Al 38° giro errorino di Bottas alla curva 13 ed ecco Vettel a soli tre secondi dalla Mercedes. Impressionante il recupero della Ferrari con la gomma supersoft: al 42° giro Seb si è portato a un solo secondo e 4 decimi dalla Mercedes. Tutto pronto per l’attacco? Seb ci ha provato: ma tra doppiaggi e gestione di gara, Bottas non è stato mai a tiro di sorpasso.
DISASTRO ALONSO — Da registrare l’ennesimo GP da dimenticare per Alonso, ritiratosi addirittura nel giro di formazione… La 500 Miglia di Indianapolis gli servirà davvero per dimenticare questa disgraziata stagione.
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Re: Formula 1
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Re: Formula 1
Formula 1 Gp Spagna 2017, vince Hamilton su Vettel. La classifica aggiornata
Fuori Bottas e Raikkonen
Fuori subito dopo la partenza Kimi Raikkonen, toccato dal finlandese della Mercedes alla prima curva all'anteriore destra. Scartando, Kimi ha colpito Verstappen, causando il ritiro del pilota della Red Bull. Raikkonen sarebbe potuto essere una pedina fondamentale nella strategia di gara. In classifica Mondiale, Vettel mantiene il comando con 104 punti contro i 98 del vincitore di giornata.
VETTEL - "Ho spinto il più possibile, sono partito bene, ho avuto un piccolo pattinamento ma sono riuscito a restare davanti". C'è un pizzico di amarezza nelle parole di Sebastian Vettel. "È stata una sorpresa averlo affianco così al rientro in pista (dopo il secondo pit-stop, ndr), ho fatto tutto il possibile - aggiunge il pilota tedesco della Ferrari - ma lui è stato fantastico. Sarebbe stato bello vincerla ma va bene così sono ancora avanti".
Giro 25: Al rientro dal pit stop, Vettel si trova davanti Bottas che fa da 'tappo' al ferrarista. L'obiettivo in casa Mercedes è far guadagnare Hamilton, per giocarsi il possibile sorpasso alla prossima sosta ai box. Un paio di giri e Vettel piazza un sorpasso pazzesco ai danni di Bottas. Il ferrarista ha comunque perso diversi secondi dietro al pilota finlandese che sembra proiettato verso una sola sosta ai box.+
Giro 38: Vettel ai box, sosta senza inconvenienti. Rientra in pista appena davanti a Hamilton: sorpassi e controsorpassi, sono secondi col fiato sospeso. Quindi il ferrarista mantiene la testa della corsa. Boato del pubblico, euforia al box Ferrari: mancano 28 giri alla conclusione, entrambi i piloti hanno effettuato 2 soste ai box. Giro 39: fuori Valtteri Bottas per problemi al motore.
Giro 44 - Hamilton attacca Vettel all'esterno e si prende la prima posizione. "Non ho avuto nessun problema meccanico", commenta amareggiato il ferrarista.
L'ordine di arrivo
1. Lewis Hamilton Gbr/Mercedes 1:35:56.497
2. Sebastian Vettel Ger/Ferrari +00:03.490
3. Daniel Ricciardo Aus/Red Bull - TAG Heuer 01:15.820
4. Sergio Perez Mex/Force India - Mercedes 1 lap;
5. Esteban Ocon Fra/Force India - Mercedes 1 lap;
6. Nico Huelkenberg Ger/Renault 1 lap;
7. Pascal Wehrlein Ger/Sauber - Ferrari 1 lap;
8. Carlos Sainz Jr Spa/Toro Rosso - Renault 1 lap;
9. Daniil Kvyat Rus/Toro Rosso - Renault 1 lap;
10. Romain Grosjean Fra/Haas - Ferrari 1 lap;
11. Marcus Ericsson Sve/Sauber - Ferrari; 2 laps;
12. Fernando Alonso Spa/McLaren 2 laps;
13. Felipe Massa Bra/Williams-Mercedes 2 laps;
14. Kevin Magnussen Dan/Haas - Ferrari 2 laps;
15. Jolyon Palmer Gbr/Renault 2 laps;
16. Lance Stroll Can/Williams-Mercedes 2 laps.
Ritirati: Valtteri Bottas Fin/Mercedes, Stoffel Vandoorne Bel/McLaren, Max Verstappen Ola/Red Bull - TAG Heuer e Kimi Raikkonen Fin/Ferrari
Quotidiano.Net
Fuori Bottas e Raikkonen
Barcellona, 14 maggio 2017 - Lewis Hamilton su Mercedes ha vinto il Gp di Spagna 2017 di Formula 1 sul circuito del Montmelò. Alle sue spalle la Ferrari di Sebastian Vettel, staccata di 3 secondi e mezzo. Sul podio anche Daniel Ricciardo su Red Bull. Quarta la Force India di Perez. Decisivo il secondo pit stop: Vettel, che guidava la gara fino a quel momento, rientra davanti di pochissimo al britannico, ma dopo pochi giri Lewis riesce a sorpassarlo e a prendere il largo. Il tedesco della Ferrari era rimasto bloccato, in precedenza, da Bottas, compagno di squadra di Hamilton che aveva fatto da 'tappo' per alcuni giri. Lo stesso Bottas si era poi ritirato per problemi al motore.
Fuori subito dopo la partenza Kimi Raikkonen, toccato dal finlandese della Mercedes alla prima curva all'anteriore destra. Scartando, Kimi ha colpito Verstappen, causando il ritiro del pilota della Red Bull. Raikkonen sarebbe potuto essere una pedina fondamentale nella strategia di gara. In classifica Mondiale, Vettel mantiene il comando con 104 punti contro i 98 del vincitore di giornata.
VETTEL - "Ho spinto il più possibile, sono partito bene, ho avuto un piccolo pattinamento ma sono riuscito a restare davanti". C'è un pizzico di amarezza nelle parole di Sebastian Vettel. "È stata una sorpresa averlo affianco così al rientro in pista (dopo il secondo pit-stop, ndr), ho fatto tutto il possibile - aggiunge il pilota tedesco della Ferrari - ma lui è stato fantastico. Sarebbe stato bello vincerla ma va bene così sono ancora avanti".
Giro 25: Al rientro dal pit stop, Vettel si trova davanti Bottas che fa da 'tappo' al ferrarista. L'obiettivo in casa Mercedes è far guadagnare Hamilton, per giocarsi il possibile sorpasso alla prossima sosta ai box. Un paio di giri e Vettel piazza un sorpasso pazzesco ai danni di Bottas. Il ferrarista ha comunque perso diversi secondi dietro al pilota finlandese che sembra proiettato verso una sola sosta ai box.+
Giro 38: Vettel ai box, sosta senza inconvenienti. Rientra in pista appena davanti a Hamilton: sorpassi e controsorpassi, sono secondi col fiato sospeso. Quindi il ferrarista mantiene la testa della corsa. Boato del pubblico, euforia al box Ferrari: mancano 28 giri alla conclusione, entrambi i piloti hanno effettuato 2 soste ai box. Giro 39: fuori Valtteri Bottas per problemi al motore.
Giro 44 - Hamilton attacca Vettel all'esterno e si prende la prima posizione. "Non ho avuto nessun problema meccanico", commenta amareggiato il ferrarista.
L'ordine di arrivo
1. Lewis Hamilton Gbr/Mercedes 1:35:56.497
2. Sebastian Vettel Ger/Ferrari +00:03.490
3. Daniel Ricciardo Aus/Red Bull - TAG Heuer 01:15.820
4. Sergio Perez Mex/Force India - Mercedes 1 lap;
5. Esteban Ocon Fra/Force India - Mercedes 1 lap;
6. Nico Huelkenberg Ger/Renault 1 lap;
7. Pascal Wehrlein Ger/Sauber - Ferrari 1 lap;
8. Carlos Sainz Jr Spa/Toro Rosso - Renault 1 lap;
9. Daniil Kvyat Rus/Toro Rosso - Renault 1 lap;
10. Romain Grosjean Fra/Haas - Ferrari 1 lap;
11. Marcus Ericsson Sve/Sauber - Ferrari; 2 laps;
12. Fernando Alonso Spa/McLaren 2 laps;
13. Felipe Massa Bra/Williams-Mercedes 2 laps;
14. Kevin Magnussen Dan/Haas - Ferrari 2 laps;
15. Jolyon Palmer Gbr/Renault 2 laps;
16. Lance Stroll Can/Williams-Mercedes 2 laps.
Ritirati: Valtteri Bottas Fin/Mercedes, Stoffel Vandoorne Bel/McLaren, Max Verstappen Ola/Red Bull - TAG Heuer e Kimi Raikkonen Fin/Ferrari
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Re: Formula 1
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Re: Formula 1
Gp di Monaco: trionfo Ferrari, vince Vettel, secondo Raikkonen
Successo della Rossa a Montecarlo 16 anni dopo l’ultima vittoria, quando a imporsi sul circuito cittadino era stato Schumacher. Terzo Ricciardo, solo settimo Hamilton
Sebastian Vettel
L’incantesimo si è rotto. Sedici anni dopo la Ferrari torna a vincere il Gp di Montecarlo. Un successo schiacciante, esagerato: doppietta Vettel-Raikkonen, per trovare due Rosse davanti a tutti bisogna tornare al 2010 (Alonso e Massa in Germania). Sebastian allunga nel Mondiale (+25 su Hamilton), e quello assestato a Monaco è un colpo pesantissimo. Perché la Mercedes semplicemente non c’è mai stata: Hamilton disperso dopo un sabato da incubo ha dato tutto per agguantare un settimo posto. Valtteri Bottas ha smarrito la via del podio, beffato da una strategia super-aggressiva della Red Bull che ha premiato Ricciardo e punito Verstappen. L’olandese l’ha presa malissimo: «Un fottuto disastro». Anche lui deve inchinarsi a una Ferrari da “Guerre Stellari” – in tribuna anche George Lucas si gode lo spettacolo-, bandiere rosse ovunque. A Maranello suoneranno le campane.
Dominio Ferrari
La Ferrari non ha mai sudato, né sofferto. Alla Santa Devota, la prima curva dopo lo start dove di solito ne succedono di tutti i colori, Kimi dalla pole è schizzato via. Vettel ha chiuso la porta a un timido tentativo di Bottas. Le Rosse hanno imposto un passo infernale alla gara, nessuno è stato in grado minimamente di contrastarle. La svolta si consuma al 40° giro con il sorpasso di Vettel su Kimi dopo il cambio gomme. Dal muretto decidono il “sacrificio” di Iceman, una mossa ampiamente prevista e prevedibile. Se hai un pilota leader del campionato e il principale avversario nei bassifondi del Principato i calcoli sono indispensabili. Finché è stato in testa (34° giro) il finlandese non ha mai ceduto la posizione, né favorito il passaggio del compagno. Ma a un certo punto il suo ritmo è calato, l’ex campione del mondo ha perso il piglio dei primi giri caldissimi. Ma avrebbe vinto comunque perché qui non si passa. Poi quando Vettel si è rimesso al comando gli ha rifilato un distacco importante in poche tornate, affrontate in modalità qualifica. E la faccia di Kimi prima di salire sul podio è tutta un programma.
Finale
Brividi nel finale. La safety car entra al 60° giro per uno spaventoso incidente in cui la Sauber di Wehrlein finisce incastrata sul muretto semi-ribaltata. Il pilota non riesce a uscire dall’abitacolo, intervengono i commissari. Per fortuna sta bene. A farlo decollare è stato Jenson Button che lo ha speronato prima dell’ingresso del tunnel. Chiamato dalla McLaren a sostituire Fernando Alonso – impegnato nella 500 Miglia di Indianapolis- l’iridato ha recitato un ruolo che ormai non è più suo. Peggio ha fatto solo Ericsson mandando a muro la Sauber gemella mentre si trovava dietro alla safety car. Out anche Stoffel Vandoorne per un altro doppio zero della McLaren. Alla fiera degli errori si aggiunge Perez che rovina la domenica di Kvyat franandogli addosso alla Rascasse. Fra i giovani della F1 brilla solo Sainz, sesto: merita un otto e mezzo.
Fonte: Il Corriere della Sera
Successo della Rossa a Montecarlo 16 anni dopo l’ultima vittoria, quando a imporsi sul circuito cittadino era stato Schumacher. Terzo Ricciardo, solo settimo Hamilton
Sebastian Vettel
L’incantesimo si è rotto. Sedici anni dopo la Ferrari torna a vincere il Gp di Montecarlo. Un successo schiacciante, esagerato: doppietta Vettel-Raikkonen, per trovare due Rosse davanti a tutti bisogna tornare al 2010 (Alonso e Massa in Germania). Sebastian allunga nel Mondiale (+25 su Hamilton), e quello assestato a Monaco è un colpo pesantissimo. Perché la Mercedes semplicemente non c’è mai stata: Hamilton disperso dopo un sabato da incubo ha dato tutto per agguantare un settimo posto. Valtteri Bottas ha smarrito la via del podio, beffato da una strategia super-aggressiva della Red Bull che ha premiato Ricciardo e punito Verstappen. L’olandese l’ha presa malissimo: «Un fottuto disastro». Anche lui deve inchinarsi a una Ferrari da “Guerre Stellari” – in tribuna anche George Lucas si gode lo spettacolo-, bandiere rosse ovunque. A Maranello suoneranno le campane.
Dominio Ferrari
La Ferrari non ha mai sudato, né sofferto. Alla Santa Devota, la prima curva dopo lo start dove di solito ne succedono di tutti i colori, Kimi dalla pole è schizzato via. Vettel ha chiuso la porta a un timido tentativo di Bottas. Le Rosse hanno imposto un passo infernale alla gara, nessuno è stato in grado minimamente di contrastarle. La svolta si consuma al 40° giro con il sorpasso di Vettel su Kimi dopo il cambio gomme. Dal muretto decidono il “sacrificio” di Iceman, una mossa ampiamente prevista e prevedibile. Se hai un pilota leader del campionato e il principale avversario nei bassifondi del Principato i calcoli sono indispensabili. Finché è stato in testa (34° giro) il finlandese non ha mai ceduto la posizione, né favorito il passaggio del compagno. Ma a un certo punto il suo ritmo è calato, l’ex campione del mondo ha perso il piglio dei primi giri caldissimi. Ma avrebbe vinto comunque perché qui non si passa. Poi quando Vettel si è rimesso al comando gli ha rifilato un distacco importante in poche tornate, affrontate in modalità qualifica. E la faccia di Kimi prima di salire sul podio è tutta un programma.
Finale
Brividi nel finale. La safety car entra al 60° giro per uno spaventoso incidente in cui la Sauber di Wehrlein finisce incastrata sul muretto semi-ribaltata. Il pilota non riesce a uscire dall’abitacolo, intervengono i commissari. Per fortuna sta bene. A farlo decollare è stato Jenson Button che lo ha speronato prima dell’ingresso del tunnel. Chiamato dalla McLaren a sostituire Fernando Alonso – impegnato nella 500 Miglia di Indianapolis- l’iridato ha recitato un ruolo che ormai non è più suo. Peggio ha fatto solo Ericsson mandando a muro la Sauber gemella mentre si trovava dietro alla safety car. Out anche Stoffel Vandoorne per un altro doppio zero della McLaren. Alla fiera degli errori si aggiunge Perez che rovina la domenica di Kvyat franandogli addosso alla Rascasse. Fra i giovani della F1 brilla solo Sainz, sesto: merita un otto e mezzo.
Fonte: Il Corriere della Sera
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L'Organizzazione è ciò che distingue i Dodo dalle bestie! By la vostra APUMA sempre qui!
Con delizia banchettiamo di coloro che vorrebbero assoggettarci.
Salva una Pianta, mangia un Vegano!
Un Mega Bacio alla mia cara Hunterus Heroicus KIM, Mishamiga in Winchester!
La Fretta è nemica della Perfezione!
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Re: Formula 1
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Re: Formula 1
F1, GP Canada 2017: Doppietta Mercedes con dominio di Hamilton
La gara canadese di quest’anno, riconsegna ai fan della Formula 1 un Lewis Hamilton e una Mercedes in grande spolvero, capaci di dominare il Gran Premio di Montreal dal primo giro, gestendo con margine il compagno, Bottas, secondo al traguardo con la W08 gemella.
La Ferrari tampona i danni, dopo un sabato che aveva impensierito solo parzialmente, per la pole mancata e una domenica andata poi ben peggio del previsto, con le rosse attardate da piccoli disguidi e inefficienze aerodinamiche, soprattutto per Vettel, costretto a una repentina sosta subito dopo il via che lo vedeva in prima fila (e già la controllava quella macchina, guardandoci sotto... di lì a poco l'avrebbe anche rovinata per piccoli urti). Ora il campionato vede una classifica più corta, con 12 punti di vantaggio per il tedesco della Ferrari, capace di risalire dall'ultima posizione fino a ridosso del podio, sfiorato e potenzialmente possibile se solo ci fossero stati alcuni giro in più da percorrere.
Le 70 tornate del Gran Premio si sono susseguite abbastanza amabilmente, per gli appassionati, nonostante la staticità delle posizioni di vertice (Bottas ha chiuso a +20 da Lewis) e l'assenza di Verstappen, agguerrito e subito secondo al via, ma costretto al ritiro dopo breve. È quindi stato Riccardo a sudarsi in tutti i sensi il terzo gradino del podio, avvantaggiato dal ritmo non veloce come si prevedeva per le Ferrari, inizialmente, ma dovendo poi tamponare la rincorsa anche delle Force India, oggi molto efficaci. Sul finale non tutti avrebbero tenuto alla pressione come il pilota Red Bull, sperando magari in qualche difficoltà dei rivali più veloci in rimonta, come è poi stato. Proprio l'australiano sul podio si è esibito in uno show per lui usuale, facendo questa volta però bere Champagne dalla sua seconda scarpa persino il noto attore Sir Patrick Hawes Stewart (caduto nel tranello, dopo che Ricciardo ha bevuto e lanciato la scarpa al pubblico: “ne vorresti anche tu?” - “si, ma ormai hai gettato” – “ecco, ne ho un'altra”).
Ma lo show canadese non è stato solo per i protagonisti delle prime posizioni, anche Fernando Alonso, ritiratosi sul fine di gara quando poteva ottenere qualche punto, non ha lesinato la propria disponibilità ai tifosi canadesi, uscendo dalla macchina e andando tra loro. Una Formula 1 tutto sommato ancora viva umanamente, con comportamenti forti dei piloti in pista, quello di Perez anche troppo nei confronti del giovane Ocon, mai lasciato passare quando forse avrebbe potuto tentare o un attacco a Ricciardo, per il podio, o quantomeno un allungo nei confronti del rimontante Vettel.
Delusione Ferrari anche per Kimi Raikkonen, che come Vettel era stato costantemente veloce nelle libere: il finlandese conduce una gara di prestazione abbastanza similare (forse sacrificata) a quella di Vettel, poco dietro al podio, nonostante non abbia patito il medesimo ritardo iniziale. La rossa SF70H numero 7 si ritrova purtroppo attardata sul finire, "ferita" secondo il comunicato della Scuderia, dovendo chiudere settima a quasi un minuto dal leader, mentre Ricciardo e Vettel sono a + 35, ovvero +15 da Bottas.
Punti iridati anche per il giovane Stroll, oggi consistente come si deve a un pilota che meriti la F1, nono in casa davanti a Hulkenberg. Rapida delusione invece per Massa e Sainz, a contatto e ritirati. Il campionato è ancora molto lungo, la lotta Ferrari Mercedes apertissima, prossimo GP a fine mese: Azerbaijan.
2. Bottas - Mercedes - +19"783
3. Ricciardo - Red Bull - +35"297
4. Vettel - Ferrari - +35"907
5. Perez - Force India - +40"476
6. Ocon - Force India - +40"716
7. Raikkonen - Ferrari - +58"632
8. Hulkenberg - Renault - +1'00"374
9. Stroll - Williams - +1 giro
10. Grosjean - Haas - +1 giro
11. Palmer - Renault - +1 giro
12. Magnussen - Haas - +1 giro
13. Ericsson - Sauber - +1 giro
14. Vandoorne - McLaren - +1 giro
15. Wehrlein - Sauber - +1 giro
automoto.it
A Montreal Hamilton in grande spolvero, veloce e vincente dal primo giro. Dietro a Bottas, secondo, Ricciardo si suda il podio contro Vettel, autore di una grande rimonta
La gara canadese di quest’anno, riconsegna ai fan della Formula 1 un Lewis Hamilton e una Mercedes in grande spolvero, capaci di dominare il Gran Premio di Montreal dal primo giro, gestendo con margine il compagno, Bottas, secondo al traguardo con la W08 gemella.
La Ferrari tampona i danni, dopo un sabato che aveva impensierito solo parzialmente, per la pole mancata e una domenica andata poi ben peggio del previsto, con le rosse attardate da piccoli disguidi e inefficienze aerodinamiche, soprattutto per Vettel, costretto a una repentina sosta subito dopo il via che lo vedeva in prima fila (e già la controllava quella macchina, guardandoci sotto... di lì a poco l'avrebbe anche rovinata per piccoli urti). Ora il campionato vede una classifica più corta, con 12 punti di vantaggio per il tedesco della Ferrari, capace di risalire dall'ultima posizione fino a ridosso del podio, sfiorato e potenzialmente possibile se solo ci fossero stati alcuni giro in più da percorrere.
Le 70 tornate del Gran Premio si sono susseguite abbastanza amabilmente, per gli appassionati, nonostante la staticità delle posizioni di vertice (Bottas ha chiuso a +20 da Lewis) e l'assenza di Verstappen, agguerrito e subito secondo al via, ma costretto al ritiro dopo breve. È quindi stato Riccardo a sudarsi in tutti i sensi il terzo gradino del podio, avvantaggiato dal ritmo non veloce come si prevedeva per le Ferrari, inizialmente, ma dovendo poi tamponare la rincorsa anche delle Force India, oggi molto efficaci. Sul finale non tutti avrebbero tenuto alla pressione come il pilota Red Bull, sperando magari in qualche difficoltà dei rivali più veloci in rimonta, come è poi stato. Proprio l'australiano sul podio si è esibito in uno show per lui usuale, facendo questa volta però bere Champagne dalla sua seconda scarpa persino il noto attore Sir Patrick Hawes Stewart (caduto nel tranello, dopo che Ricciardo ha bevuto e lanciato la scarpa al pubblico: “ne vorresti anche tu?” - “si, ma ormai hai gettato” – “ecco, ne ho un'altra”).
Ma lo show canadese non è stato solo per i protagonisti delle prime posizioni, anche Fernando Alonso, ritiratosi sul fine di gara quando poteva ottenere qualche punto, non ha lesinato la propria disponibilità ai tifosi canadesi, uscendo dalla macchina e andando tra loro. Una Formula 1 tutto sommato ancora viva umanamente, con comportamenti forti dei piloti in pista, quello di Perez anche troppo nei confronti del giovane Ocon, mai lasciato passare quando forse avrebbe potuto tentare o un attacco a Ricciardo, per il podio, o quantomeno un allungo nei confronti del rimontante Vettel.
Delusione Ferrari anche per Kimi Raikkonen, che come Vettel era stato costantemente veloce nelle libere: il finlandese conduce una gara di prestazione abbastanza similare (forse sacrificata) a quella di Vettel, poco dietro al podio, nonostante non abbia patito il medesimo ritardo iniziale. La rossa SF70H numero 7 si ritrova purtroppo attardata sul finire, "ferita" secondo il comunicato della Scuderia, dovendo chiudere settima a quasi un minuto dal leader, mentre Ricciardo e Vettel sono a + 35, ovvero +15 da Bottas.
Punti iridati anche per il giovane Stroll, oggi consistente come si deve a un pilota che meriti la F1, nono in casa davanti a Hulkenberg. Rapida delusione invece per Massa e Sainz, a contatto e ritirati. Il campionato è ancora molto lungo, la lotta Ferrari Mercedes apertissima, prossimo GP a fine mese: Azerbaijan.
Ordine d’arrivo – GP Canada F1 2017
1. Hamilton - Mercedes - 70 giri2. Bottas - Mercedes - +19"783
3. Ricciardo - Red Bull - +35"297
4. Vettel - Ferrari - +35"907
5. Perez - Force India - +40"476
6. Ocon - Force India - +40"716
7. Raikkonen - Ferrari - +58"632
8. Hulkenberg - Renault - +1'00"374
9. Stroll - Williams - +1 giro
10. Grosjean - Haas - +1 giro
11. Palmer - Renault - +1 giro
12. Magnussen - Haas - +1 giro
13. Ericsson - Sauber - +1 giro
14. Vandoorne - McLaren - +1 giro
15. Wehrlein - Sauber - +1 giro
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Re: Formula 1
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Re: Formula 1
F1, GP Azerbaijan 2017: vince Ricciardo
25 giugno 2017 -
Red Bull sugli scudi a Baku: ad aggiudicarsi il Gran Premio dell’Azerbaijan, ottava prova del mondiale 2017 di Formula 1, è stato Daniel Ricciardo. Quella sulla pista azera è la quinta vittoria in carriera e la prima stagionale per il pilota australiano, che ha preceduto Valtteri Bottas e Lance Stroll, splendido terzo. Come si evince dal podio, si è trattato di una corsa pazza, condita da diversi regimi di Safety Car causati dal vistoso problema dei detriti in pista, che hanno anche portato ad una bandiera rossa, e da continui sorpassi. Ma c’è stato molto di più: la battaglia tra Hamilton e Vettel si è fatta decisamente bruciante, con tanto di sportellate. La lotta tra i due, idillica in precedenza, è oggi culminata in un episodio che potrebbe cambiare il corso del campionato.
Hamilton ha preso la testa della corsa in partenza e ha effettuato la sua prima sosta approfittando del regime di Safety Car causato dal ritiro di Kvyat, fermatosi in mezzo alla pista. Hamilton, naturalmente, ha scelto gomme soft. Alla fine dell’ennesimo regime di Safety Car per permettere la rimozione di detriti dalla pista, Hamilton ha rallentato vistosamente, e Vettel lo ha leggermente tamponato. Arrabbiato per il comportamento di Hamilton, il tedesco ha reagito: si è affiancato all’inglese e gli ha dato una sonora sportellata. I due sono finiti sotto investigazione, e a Vettel è stato comminato uno stop-and-go di dieci secondi.
Gara finita? Neanche per idea. Hamilton ha accusato un problema singolare: la protezione alla testa della sua W08 non è stata fissata bene in regime di bandiera rossa. L’inglese ha cercato di sistemarla da solo, ma non ci è riuscito, ed è stato costretto a rientrare ai box per sostituire il pezzo. L’inglese ha riguadagnato la pista alle spalle di Sainz, in nona posizione, ed è finito alle spalle di Vettel dopo la penalità del tedesco.
Chi si è ritrovato al comando del Gran Premio? Ricciardo. L’australiano, fermatosi per un detrito incastrato nei freni dopo 5 giri, ha cercato di risalire la china con le gomme soft. Il regime di Safety Car causato dalla Toro Rosso di Kvyat gli ha permesso di effettuare un altro pit stop per montare gomme supersoft. La strategia, complici i vari regimi di Safety Car, ha pagato: Ricciardo alla bandiera rossa si trovava in quinta posizione. Alla ripartenza, Ricciardo ha tirato una staccata fantastica, che gli è valso il podio virtuale. Non era finita qui: grazie al problema alla protezione della testa di Hamilton e alla penalità di Vettel, Ricciardo ha conquistato la vetta, e l'ha mantenuta fino alla bandiera a scacchi.
Seconda posizione per Bottas, la cui gara sembrava compromessa subito: in un contatto con Raikkonen nel primo giro si è danneggiata l’ala anteriore della sua monoposto. La sosta per cambiare il componente gli ha fatto perdere moltissimo terreno: il finlandese è rientrato in pista doppiato. Bottas ha rimontato le supersoft in regime di Safety Car per cercare di riguadagnare la top ten. Missione compiuta: Bottas è entrato tra i primi dieci intorno al giro numero 25, ed è poi riuscito ad agguantare la terza posizione. Bottas ha infine sopravanzato Stroll al photofinish sul traguardo.
Alle sue spalle, quindi, un’altra sorpresa: Lance Stroll, al primo podio in carriera. Sia Massa che Stroll sono riusciti ad approfittare delle ambasce altrui per portarsi in zona podio prima dello stop. Stroll ha sopravanzato Massa alla ripartenza dopo la bandiera rossa, ma entrambi sono stati beffati da Ricciardo. Massa ha accusato un problema all’ammortizzatore, che lo ha costretto al ritiro. Le ambasce di Vettel e Hamilton hanno permesso a Stroll di entrare in zona podio; il canadese è riuscito ad amministrare la sua gara, ritrovandosi secondo alle spalle di Ricciardo. Stroll si aggiudica anche un primato: è il più giovane rookie della storia a podio.
Quarta posizione per Sebastian Vettel. Vettel, quarto al via, ha approfittato delle ambasce dei due finnici Bottas e Raikkonen, arrivati al contatto, per balzare in seconda posizione, alle spalle di Hamilton. Vettel, così come Hamilton, ha effettuato la sua sosta per montare gomme soft in regime di Safety Car. Alla ripartenza, Vettel si è dovuto vedere dall’attacco di Perez: la difesa è stata esemplare. Dopo la fine di un altro regime di Safety Car, Vettel ha tenuto alle sue spalle Massa e Perez. L’imprevisto, però, era dietro l’angolo, nella forma del contatto con Hamilton che gli è costato uno stop-and-go di dieci secondi. Vettel, dopo aver scontato la penalità, è rientrato davanti ad Hamilton. Vettel e Hamilton hanno risalito la china, portandosi ai piedi della zona podio a meno di dieci giri dalla fine della corsa. Hamilton ha cercato invano di superarlo, e Vettel ha tagliato il traguardo davanti all’inglese.
Sesta posizione per Esteban Ocon: il pilota della Force India è riuscito a risalire la china dopo un incidente con Perez. Un contatto fratricida tra Perez e Ocon ha causato danni ad entrambe alle vetture: Ocon ha chiuso la porta a Perez, che non poteva farsi da parte, non avendo spazio. Ocon dopo la ripartenza si è trovato in zona podio, ma è stato sopravanzato sia da Bottas, che da Vettel e Hamilton. Completano la top ten Kevin Magnussen, della Haas Racing; Carlos Sainz, della Toro Rosso; Fernando Alonso, finalmente al traguardo con la McLaren; e Pascal Wehrlein, della Sauber. Fuori dai punti il compagno di squadra di Wehrlein, Marcus Ericsson; Stoffel Vandoorne, della McLaren, e Romain Grosjean, della Haas Racing.
Baku non ha certo sorriso a Kimi Raikkonen, vittima, spesso e volentieri suo malgrado, di iatture di ogni tipo. I guai sono cominciati subito: Raikkonen e Bottas sono stati protagonisti di un contatto in curva 2. Raikkonen ha cercato di passare all’esterno Bottas, e i due si sono toccati quando Bottas è impattato sul cordolo. Bottas ha danneggiato l'ala anteriore, mentre Raikkonen ha toccato il muro. Nonostante il vistoso danno rimediato sul fianco della SF70H di Raikkonen, il finnico è riuscito a girare con tempi competitivi nel primo stint.
Le cose sono però peggiorate: Raikkonen, visibilmente lento, ha subito il doppio sorpasso da parte di Ocon e Massa alla ripartenza dopo il regime di Safety Car. I guai, tuttavia, non erano finiti: i detriti centrati in pista hanno ulteriormente danneggiato la già compromessa SF70H, e Raikkonen non ha potuto fare altro che tornare ai box. Grazie al lavoro indefesso dei tecnici in regime di bandiera rossa, Raikkonen è riuscito a riprendere la gara con gli altri, ma gli è stato comminato un drive through per le riparazioni effettuate. A pochi giri dal termine della corsa, Raikkonen si è ritirato.
Così come Raikkonen, anche Sergio Perez ha approfittato del regime di bandiera rossa per poter rientrare in pista, con un giro di ritardo sul resto del gruppo; il drive through comminatogli per le riparazioni, però, lo ha relegato nei bassifondi, e il messicano è stato costretto al ritiro per un problema al sedile. Perez, terzo dopo lo start, si era dovuto vedere dagli attacchi di Verstappen. Una volta eliminata la minaccia dell’olandese, Perez aveva effettuato la sua sosta in regime di Safety Car e aveva tentato il sorpasso su Vettel alla ripartenza, senza riuscirvi. Poi il contatto con Ocon, che ha compromesso la sua corsa.
Ritiro anche per Max Verstappen. Il pilota della Red Bull è stato vittima inconsapevole dell’incidente tra Raikkonen e Bottas: un detrito è entrato nei freni della RB13 dell’olandese. Dopo aver tentato l’assalto alla terza posizione ai danni di Sainz, un calo di pressione dell’olio sulla sua monoposto lo ha fermato. Out Jolyon Palmer: il pilota della Renault è stato abbandonato dalla sua R.S.17 dopo soli otto giri. Weekend decisamente no per il britannico, che non ha nemmeno disputato le qualifiche dopo una perdita di olio accusata nelle FP3. Out anche Daniil Kvyat, della Toro Rosso, e Nico Hulkenberg, della Renault.
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25 giugno 2017 -
Daniel Ricciardo vince il Gran Premio dell'Azerbaijan, davanti a Valtteri Bottas e a Lance Stroll. Quarto Vettel, quinto Hamilton
Red Bull sugli scudi a Baku: ad aggiudicarsi il Gran Premio dell’Azerbaijan, ottava prova del mondiale 2017 di Formula 1, è stato Daniel Ricciardo. Quella sulla pista azera è la quinta vittoria in carriera e la prima stagionale per il pilota australiano, che ha preceduto Valtteri Bottas e Lance Stroll, splendido terzo. Come si evince dal podio, si è trattato di una corsa pazza, condita da diversi regimi di Safety Car causati dal vistoso problema dei detriti in pista, che hanno anche portato ad una bandiera rossa, e da continui sorpassi. Ma c’è stato molto di più: la battaglia tra Hamilton e Vettel si è fatta decisamente bruciante, con tanto di sportellate. La lotta tra i due, idillica in precedenza, è oggi culminata in un episodio che potrebbe cambiare il corso del campionato.
Hamilton ha preso la testa della corsa in partenza e ha effettuato la sua prima sosta approfittando del regime di Safety Car causato dal ritiro di Kvyat, fermatosi in mezzo alla pista. Hamilton, naturalmente, ha scelto gomme soft. Alla fine dell’ennesimo regime di Safety Car per permettere la rimozione di detriti dalla pista, Hamilton ha rallentato vistosamente, e Vettel lo ha leggermente tamponato. Arrabbiato per il comportamento di Hamilton, il tedesco ha reagito: si è affiancato all’inglese e gli ha dato una sonora sportellata. I due sono finiti sotto investigazione, e a Vettel è stato comminato uno stop-and-go di dieci secondi.
Gara finita? Neanche per idea. Hamilton ha accusato un problema singolare: la protezione alla testa della sua W08 non è stata fissata bene in regime di bandiera rossa. L’inglese ha cercato di sistemarla da solo, ma non ci è riuscito, ed è stato costretto a rientrare ai box per sostituire il pezzo. L’inglese ha riguadagnato la pista alle spalle di Sainz, in nona posizione, ed è finito alle spalle di Vettel dopo la penalità del tedesco.
Chi si è ritrovato al comando del Gran Premio? Ricciardo. L’australiano, fermatosi per un detrito incastrato nei freni dopo 5 giri, ha cercato di risalire la china con le gomme soft. Il regime di Safety Car causato dalla Toro Rosso di Kvyat gli ha permesso di effettuare un altro pit stop per montare gomme supersoft. La strategia, complici i vari regimi di Safety Car, ha pagato: Ricciardo alla bandiera rossa si trovava in quinta posizione. Alla ripartenza, Ricciardo ha tirato una staccata fantastica, che gli è valso il podio virtuale. Non era finita qui: grazie al problema alla protezione della testa di Hamilton e alla penalità di Vettel, Ricciardo ha conquistato la vetta, e l'ha mantenuta fino alla bandiera a scacchi.
Seconda posizione per Bottas, la cui gara sembrava compromessa subito: in un contatto con Raikkonen nel primo giro si è danneggiata l’ala anteriore della sua monoposto. La sosta per cambiare il componente gli ha fatto perdere moltissimo terreno: il finlandese è rientrato in pista doppiato. Bottas ha rimontato le supersoft in regime di Safety Car per cercare di riguadagnare la top ten. Missione compiuta: Bottas è entrato tra i primi dieci intorno al giro numero 25, ed è poi riuscito ad agguantare la terza posizione. Bottas ha infine sopravanzato Stroll al photofinish sul traguardo.
Alle sue spalle, quindi, un’altra sorpresa: Lance Stroll, al primo podio in carriera. Sia Massa che Stroll sono riusciti ad approfittare delle ambasce altrui per portarsi in zona podio prima dello stop. Stroll ha sopravanzato Massa alla ripartenza dopo la bandiera rossa, ma entrambi sono stati beffati da Ricciardo. Massa ha accusato un problema all’ammortizzatore, che lo ha costretto al ritiro. Le ambasce di Vettel e Hamilton hanno permesso a Stroll di entrare in zona podio; il canadese è riuscito ad amministrare la sua gara, ritrovandosi secondo alle spalle di Ricciardo. Stroll si aggiudica anche un primato: è il più giovane rookie della storia a podio.
Quarta posizione per Sebastian Vettel. Vettel, quarto al via, ha approfittato delle ambasce dei due finnici Bottas e Raikkonen, arrivati al contatto, per balzare in seconda posizione, alle spalle di Hamilton. Vettel, così come Hamilton, ha effettuato la sua sosta per montare gomme soft in regime di Safety Car. Alla ripartenza, Vettel si è dovuto vedere dall’attacco di Perez: la difesa è stata esemplare. Dopo la fine di un altro regime di Safety Car, Vettel ha tenuto alle sue spalle Massa e Perez. L’imprevisto, però, era dietro l’angolo, nella forma del contatto con Hamilton che gli è costato uno stop-and-go di dieci secondi. Vettel, dopo aver scontato la penalità, è rientrato davanti ad Hamilton. Vettel e Hamilton hanno risalito la china, portandosi ai piedi della zona podio a meno di dieci giri dalla fine della corsa. Hamilton ha cercato invano di superarlo, e Vettel ha tagliato il traguardo davanti all’inglese.
Sesta posizione per Esteban Ocon: il pilota della Force India è riuscito a risalire la china dopo un incidente con Perez. Un contatto fratricida tra Perez e Ocon ha causato danni ad entrambe alle vetture: Ocon ha chiuso la porta a Perez, che non poteva farsi da parte, non avendo spazio. Ocon dopo la ripartenza si è trovato in zona podio, ma è stato sopravanzato sia da Bottas, che da Vettel e Hamilton. Completano la top ten Kevin Magnussen, della Haas Racing; Carlos Sainz, della Toro Rosso; Fernando Alonso, finalmente al traguardo con la McLaren; e Pascal Wehrlein, della Sauber. Fuori dai punti il compagno di squadra di Wehrlein, Marcus Ericsson; Stoffel Vandoorne, della McLaren, e Romain Grosjean, della Haas Racing.
Baku non ha certo sorriso a Kimi Raikkonen, vittima, spesso e volentieri suo malgrado, di iatture di ogni tipo. I guai sono cominciati subito: Raikkonen e Bottas sono stati protagonisti di un contatto in curva 2. Raikkonen ha cercato di passare all’esterno Bottas, e i due si sono toccati quando Bottas è impattato sul cordolo. Bottas ha danneggiato l'ala anteriore, mentre Raikkonen ha toccato il muro. Nonostante il vistoso danno rimediato sul fianco della SF70H di Raikkonen, il finnico è riuscito a girare con tempi competitivi nel primo stint.
Le cose sono però peggiorate: Raikkonen, visibilmente lento, ha subito il doppio sorpasso da parte di Ocon e Massa alla ripartenza dopo il regime di Safety Car. I guai, tuttavia, non erano finiti: i detriti centrati in pista hanno ulteriormente danneggiato la già compromessa SF70H, e Raikkonen non ha potuto fare altro che tornare ai box. Grazie al lavoro indefesso dei tecnici in regime di bandiera rossa, Raikkonen è riuscito a riprendere la gara con gli altri, ma gli è stato comminato un drive through per le riparazioni effettuate. A pochi giri dal termine della corsa, Raikkonen si è ritirato.
Così come Raikkonen, anche Sergio Perez ha approfittato del regime di bandiera rossa per poter rientrare in pista, con un giro di ritardo sul resto del gruppo; il drive through comminatogli per le riparazioni, però, lo ha relegato nei bassifondi, e il messicano è stato costretto al ritiro per un problema al sedile. Perez, terzo dopo lo start, si era dovuto vedere dagli attacchi di Verstappen. Una volta eliminata la minaccia dell’olandese, Perez aveva effettuato la sua sosta in regime di Safety Car e aveva tentato il sorpasso su Vettel alla ripartenza, senza riuscirvi. Poi il contatto con Ocon, che ha compromesso la sua corsa.
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Re: Formula 1
F1, Gp Austria: trionfa Bottas, Vettel secondo, Hamilton fuori dal podio
Il pilota finlandese della Mercedes ha preceduto la Ferrari di Sebastian Vettel che allunga a +20 in classifica su Lewis Hamilton, quarto con l'altra Mercedes. Terza la Red Bull di Ricciardo
SPIELBERG - Con una partenza fulminante, vicina a essere falsa ma invece verissima (tempo di reazione 0''2), Valtteri Bottas porta la Mercedes a vincere per il quarto anno di fila il gp d'Austria, esattamente da quando la gara è tornata in calendario. Sul Red Bull Ring, circuito corto e veloce, pieno di saliscendi e curve veloci, il finlandese della Freccia d'Argento dopo la pole si prende il successo, il suo secondo quest'anno e in carriera, e terzo podio della stagione. "Ho fatto la partenza migliore della mia vita" dice infatti alla fine. "Ero proprio sul pezzo. Finora è una bella stagione, ho un buon bottino di punti, c'è la lotta per il titolo, non siano ancora nemmeno a metà anno, io ci credo, il mio team crede in me. Abbiamo un lungo anno davanti, stiamo continuando a crescere. Sono sicuro che andrà bene".
Sotto gli occhi del presidente della Ferrari Sergio Marchionne, la Gina di Sebastian Vettel succhia le ruote del finlandese agli ultimi giri, tenta di prenderla, la annusa, ma alla fine deve accontentarsi della seconda piazza. Una gara simile a quella di Sochi, nell'attacco conclusivo. "Ci fosse stato un altro in giro più ti avrei preso" dice infatti il tedesco della Rossa al vincitore, con cui si congratula e abbraccia. "Come mi sento? Come uno che è arrivato a mezzo secondo dal vincitore. Ero sicuro che Valtteri avesse fatto falsa partenza. Io sono più soddisfatto della seconda parte della gara, ho cambiato le gomme, con le slim avevano un buon ritmo: un altro giro, e avrei preso Bottas. Purtroppo, il doppiaggio di Perez mi ha fatto perdere qualche secondo di troppo". L'altro ferrarista Kimi Raikkonen è terzo. Soddisfatto il team principal della Rossa Maurizio Arrivabene: "Seb ha dimostrato che c'è, la Ferrari c'è, Kimi ha allargato in partenza ma poi si è difeso bene. Bisogna essere umili e andare avanti così".
Col secondo posto Seb allunga in classifica generale a 171 punti, +20 punti sul rivale Lewis Hamilton (151): il britannico della Mercedes partito ottavo per scontare una penalizzazione di cinque piazze dovuta alla sostituzione del cambio, ha rimontato fino al quarto posto.
Terzo l'australiano della Red Bull Daniel Ricciardo, reduce dalla vittoria a Baku: per lui quinto podio stagionale, questo all'ultimo davvero sudato: negli ultimi giri ha dovuto difendersi dall'attacco di Lewis: "Al penultimo giro è arrivato vicinissimo, ma sono stato contento di tenerlo dietro. E felice quando ho visto la bandiera a scacchi". Il suo compagno di squadra Max Verstappen, qui secondo l'anno scorso, è costretto al ritiro già al primo giro dopo essere finito in una mischia innescata da Kvyat. Era attesa la pioggia, e invece non c'è stata. E magari un'altra lotta tra Vettel e Hamilton, e invece non c'è stata. C'è stata una partenza fulminante, che magari porterà a un finale imprevisto: Bottas è a soli -15 punti da Hamilton. E adesso in casa Mercedes ce ne sono due, di stelle, contro la Ferrari.
la repubblica.it
Il pilota finlandese della Mercedes ha preceduto la Ferrari di Sebastian Vettel che allunga a +20 in classifica su Lewis Hamilton, quarto con l'altra Mercedes. Terza la Red Bull di Ricciardo
SPIELBERG - Con una partenza fulminante, vicina a essere falsa ma invece verissima (tempo di reazione 0''2), Valtteri Bottas porta la Mercedes a vincere per il quarto anno di fila il gp d'Austria, esattamente da quando la gara è tornata in calendario. Sul Red Bull Ring, circuito corto e veloce, pieno di saliscendi e curve veloci, il finlandese della Freccia d'Argento dopo la pole si prende il successo, il suo secondo quest'anno e in carriera, e terzo podio della stagione. "Ho fatto la partenza migliore della mia vita" dice infatti alla fine. "Ero proprio sul pezzo. Finora è una bella stagione, ho un buon bottino di punti, c'è la lotta per il titolo, non siano ancora nemmeno a metà anno, io ci credo, il mio team crede in me. Abbiamo un lungo anno davanti, stiamo continuando a crescere. Sono sicuro che andrà bene".
Sotto gli occhi del presidente della Ferrari Sergio Marchionne, la Gina di Sebastian Vettel succhia le ruote del finlandese agli ultimi giri, tenta di prenderla, la annusa, ma alla fine deve accontentarsi della seconda piazza. Una gara simile a quella di Sochi, nell'attacco conclusivo. "Ci fosse stato un altro in giro più ti avrei preso" dice infatti il tedesco della Rossa al vincitore, con cui si congratula e abbraccia. "Come mi sento? Come uno che è arrivato a mezzo secondo dal vincitore. Ero sicuro che Valtteri avesse fatto falsa partenza. Io sono più soddisfatto della seconda parte della gara, ho cambiato le gomme, con le slim avevano un buon ritmo: un altro giro, e avrei preso Bottas. Purtroppo, il doppiaggio di Perez mi ha fatto perdere qualche secondo di troppo". L'altro ferrarista Kimi Raikkonen è terzo. Soddisfatto il team principal della Rossa Maurizio Arrivabene: "Seb ha dimostrato che c'è, la Ferrari c'è, Kimi ha allargato in partenza ma poi si è difeso bene. Bisogna essere umili e andare avanti così".
Col secondo posto Seb allunga in classifica generale a 171 punti, +20 punti sul rivale Lewis Hamilton (151): il britannico della Mercedes partito ottavo per scontare una penalizzazione di cinque piazze dovuta alla sostituzione del cambio, ha rimontato fino al quarto posto.
Terzo l'australiano della Red Bull Daniel Ricciardo, reduce dalla vittoria a Baku: per lui quinto podio stagionale, questo all'ultimo davvero sudato: negli ultimi giri ha dovuto difendersi dall'attacco di Lewis: "Al penultimo giro è arrivato vicinissimo, ma sono stato contento di tenerlo dietro. E felice quando ho visto la bandiera a scacchi". Il suo compagno di squadra Max Verstappen, qui secondo l'anno scorso, è costretto al ritiro già al primo giro dopo essere finito in una mischia innescata da Kvyat. Era attesa la pioggia, e invece non c'è stata. E magari un'altra lotta tra Vettel e Hamilton, e invece non c'è stata. C'è stata una partenza fulminante, che magari porterà a un finale imprevisto: Bottas è a soli -15 punti da Hamilton. E adesso in casa Mercedes ce ne sono due, di stelle, contro la Ferrari.
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Re: Formula 1
Formula 1: Hamilton re a Silverstone, Vettel fora e ora solo +1
L'assolo delle Mercedes a Silverstone riapre un Mondiale che probabilmente non era mai stato chiuso. Sullo storico circuito britannico ha vinto Lewis Hamilton (quinto successo casalingo in carriera, come Jim Clark e Alain Prost, quarto consecutivo), scattato dalla pole e poi uscito dalle inquadrature per manifesta superiorità. Sul podio anche Valtteri Bottas con la seconda vettura d'argento, nonostante la partenza dalla nona casella in griglia, causa la sostituzione del cambio. Terzo Kimi Raikkonen ed è l'unico sorriso Ferrari in una corsa dal finale beffardo, che ha relegato Sebastian Vettel al settimo posto. Il vantaggio del tedesco su Hamilton in una sola gara è crollato da +20 punti a +1 (177 a 176, con Bottas terzo incomodo a 154).
La debacle è piombata sulle rosse di Maranello a pochi chilometri dal traguardo. Ed entrambi i piloti hanno pagato il cedimento della soft anteriore sinistra, l'appoggio più sfruttato a Silverstone, afflitta da un evidente blistering che li ha costretti al box. Prima Raikkonen, al 49/o dei 51 giri di gara. 'Ice man' ha però avuto il tempo per rientrare e perdere solo una posizione. A favore di Bottas, bravo a risalire la corrente dopo essere partito con le soft, sostituite solo alla 33/a tornata. Al 50/o è toccato a Vettel, in quel momento quarto, prendere la via laterale per rientrare settimo. "No, non è stata colpa dei detriti in pista, non so che problema abbiano avuto le gomme". Faccia scura e pochissima voglia di parlare per Vettel. Sul pneumatico di Raikkonen si sarebbe improvvisamente staccato il battistrada dalla carcassa, mentre quello di Vettel è stato vittima di una foratura. "E' stata una gara difficile fin dall'inizio - ha proseguito il tedesco - I freni hanno cominciato a bruciare mentre ero sulla griglia e questo ha pregiudicato la partenza. Poi sono rimasto tanti giri dietro Verstappen. L'ho passato solo grazie al pit stop. Il suo comportamento in pista? Non sono io a dover giudicare".
Effettivamente l'olandese è ricorso ad ogni mezzo per non dare spazio al ferrarista, che l'superato al 13/o giro, ma appena per poche centinaia di metri. E ne ha avuto ragione solo grazie alla prima sosta. La Red Bull può gioire non solo per Verstappen quarto, ma anche per la bella gara di Daniel Ricciardo, 19/o in griglia e quinto sotto la bandiera a scacchi. Intanto davanti proseguiva la cavalcata solitaria di Hamilton, che ha fatto il vuoto alle proprie spalle senza mostrare mai un attimo di cedimento e ottenendo anche il giro veloce. Sul podio è salito raggiante, premiato dall'attore Owen Wilson. Non prima di essersi consegnato selfie e corpo ai fan in delirio, per un rigenerante bagno di folla. Assente - tra le polemiche - alla parata delle monoposto per le vie di Londra giovedì, Hamilton nel fine settimana è tornato al volante più forte e determinato che mai: "Il mondiale? Il mio piano è quello. La strada però è molto lunga. Oggi voglio solo ringraziare tutta la squadra per l'incredibile lavoro svolto".
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Assolo Mercedes, Bottas è secondo. Raikkonen terzo con un problema alle gomme
L'assolo delle Mercedes a Silverstone riapre un Mondiale che probabilmente non era mai stato chiuso. Sullo storico circuito britannico ha vinto Lewis Hamilton (quinto successo casalingo in carriera, come Jim Clark e Alain Prost, quarto consecutivo), scattato dalla pole e poi uscito dalle inquadrature per manifesta superiorità. Sul podio anche Valtteri Bottas con la seconda vettura d'argento, nonostante la partenza dalla nona casella in griglia, causa la sostituzione del cambio. Terzo Kimi Raikkonen ed è l'unico sorriso Ferrari in una corsa dal finale beffardo, che ha relegato Sebastian Vettel al settimo posto. Il vantaggio del tedesco su Hamilton in una sola gara è crollato da +20 punti a +1 (177 a 176, con Bottas terzo incomodo a 154).
La debacle è piombata sulle rosse di Maranello a pochi chilometri dal traguardo. Ed entrambi i piloti hanno pagato il cedimento della soft anteriore sinistra, l'appoggio più sfruttato a Silverstone, afflitta da un evidente blistering che li ha costretti al box. Prima Raikkonen, al 49/o dei 51 giri di gara. 'Ice man' ha però avuto il tempo per rientrare e perdere solo una posizione. A favore di Bottas, bravo a risalire la corrente dopo essere partito con le soft, sostituite solo alla 33/a tornata. Al 50/o è toccato a Vettel, in quel momento quarto, prendere la via laterale per rientrare settimo. "No, non è stata colpa dei detriti in pista, non so che problema abbiano avuto le gomme". Faccia scura e pochissima voglia di parlare per Vettel. Sul pneumatico di Raikkonen si sarebbe improvvisamente staccato il battistrada dalla carcassa, mentre quello di Vettel è stato vittima di una foratura. "E' stata una gara difficile fin dall'inizio - ha proseguito il tedesco - I freni hanno cominciato a bruciare mentre ero sulla griglia e questo ha pregiudicato la partenza. Poi sono rimasto tanti giri dietro Verstappen. L'ho passato solo grazie al pit stop. Il suo comportamento in pista? Non sono io a dover giudicare".
Effettivamente l'olandese è ricorso ad ogni mezzo per non dare spazio al ferrarista, che l'superato al 13/o giro, ma appena per poche centinaia di metri. E ne ha avuto ragione solo grazie alla prima sosta. La Red Bull può gioire non solo per Verstappen quarto, ma anche per la bella gara di Daniel Ricciardo, 19/o in griglia e quinto sotto la bandiera a scacchi. Intanto davanti proseguiva la cavalcata solitaria di Hamilton, che ha fatto il vuoto alle proprie spalle senza mostrare mai un attimo di cedimento e ottenendo anche il giro veloce. Sul podio è salito raggiante, premiato dall'attore Owen Wilson. Non prima di essersi consegnato selfie e corpo ai fan in delirio, per un rigenerante bagno di folla. Assente - tra le polemiche - alla parata delle monoposto per le vie di Londra giovedì, Hamilton nel fine settimana è tornato al volante più forte e determinato che mai: "Il mondiale? Il mio piano è quello. La strada però è molto lunga. Oggi voglio solo ringraziare tutta la squadra per l'incredibile lavoro svolto".
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Re: Formula 1
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Re: Formula 1
F1, doppietta Ferrari a Budapest: vince Vettel, Raikkonen è secondo
Vettel festeggia la vittoria a fine gara.
Nonostante un problema allo sterzo il tedesco si impone in Ungheria davanti al compagno di squadra e porta a 14 i punti di vantaggio su Hamilton. Il britannico restituisce la posizione a Bottas e chiude quarto
BUDAPEST - Con una splendida doppietta, maturata al termine di una gara un po' noiosa in pista ma tesissima dal punto di vista dei nervi e degli equilibri tra i piloti, la Ferrari risponde alla Mercedes inviando un messaggio chiaro: "Combatteremo fino alla fine".
Come si diceva la gara non ha offerto molti spunti di cronaca. Di fatto si è chiusa alla partenza. Che, per i ferraristi, è stata perfetta: non solo tecnicamente, ma anche strategicamente, con Raikkonen che ha chiuso la strada a chiunque da dietro potesse infastidire Vettel (leader mondiale, oggi a +14 rispetto ad Hamilton), e con il tedesco a guadagnare quel tanto di margine che gli potesse garantire due ore di serenità relativa, lì davanti. Il resto è stato una processione verso la bandiera a scacchi.
Una processione in realtà più turbolenta di quanto non si possa immaginare: Vettel ha infatti dovuto guidare per tutti e 70 i giri evitando i cordoli per via di un problema allo sterzo ("che tirava verso sinistra", ha spiegato via radio ai suoi ingegneri), e forse non sarebbe finita così se alle sue spalle Raikkonen, molto più veloce di lui, non lo avesse difeso dalle aggressioni prima di Valtteri Bottas e poi di Lewis Hamilton le cui Mercedes, nella seconda parte della gara, andavano decisamente più forte.
Alla fine si può dire che è stata la gara degli ordini di scuderia. Quello della Mercedes, che ha costretto Bottas a lasciar passare Hamilton per dare modo all'inglese di provarle tutte per arrivare almeno secondo e limitare dunque i danni in classifica generale; e quello della Ferrari che ha impedito a Raikkonen di sorpassare Vettel (poteva farlo comodamente rimanendo fuori un paio di giri in più con le gomme rosse, quelle più veloci).
Entrambi i secondi piloti, da dire, in scadenza di contratto, sono stati ligi al loro dovere. Ed entrambi sono stati ripagati. Bottas si è visto restituire da Hamilton la posizione, è successo proprio negli ultimi metri, quando l'inglese ha capito che non ce n'era, e che avrebbe potuto provare qualsiasi mossa ma Raikkonen, lì davanti a lui, era un muro. E Raikkonen - invero più riottoso di Bottas ad accettare il diktat del team - ha ricevuto di persona i complimenti di Sergio Marchionne, "una felicità enorme", accorso proprio questa mattina nel paddock ungherese. In fase di trattativa per i rinnovi dei contratti (entrambi in scadenza) una simile dimostrazione di attaccamento all'azienda era proprio quello che ci voleva.
Questo l'ordine d'arrivo del Gran Premio di Ungheria
1. Sebastian Vettel (Ger) Ferrari 1h39'46"713 alla media di 184,386 Km/h
2. Kimi Raikkonen (Fin) Ferrari a 0"908
3. Valterri Bottas (Fin) Mercedes 12"462
4. Lewis Hamilton (Gbr) Mercedes 12"885
5. Max Verstappen (Ned) Red Bull 13"276
6. Fernando Alonso (Esp) McLaren Honda 1'11"223
7. Carlos Sainz (Esp) Toro Rosso 1 giro
8. Sergio Perez (Mex) Force India Mercedes 1 giro
9. Esteban Ocon (Fra) Force India Mercedes 1 giro
10. Stoffel Vandoorne (Bel) McLaren Honda 1 giro
11. Daniil Kvyat (Rus) Toro Rosso 1 giro
12. Jolyon Palmer (Gbr) Renault 1 giro
13. Kevin Magnussen (Den) Haas Ferrari 1 giro
14. Lance Stroll (Can) Williams Mercedes 1 giro
15. Pascal Wehrlein (Ger) Sauber Ferrari 2 giri
16. Marcus Ericsson (Swe) Sauber Ferrari 2 giri
17. Nico Hulkenberg (Ger) Renault DNF
Giro più veloce: (69°) Alonso in 1'20"182 a 196,697 Km/h
Fonte: La Repubblica
Vettel festeggia la vittoria a fine gara.
Nonostante un problema allo sterzo il tedesco si impone in Ungheria davanti al compagno di squadra e porta a 14 i punti di vantaggio su Hamilton. Il britannico restituisce la posizione a Bottas e chiude quarto
BUDAPEST - Con una splendida doppietta, maturata al termine di una gara un po' noiosa in pista ma tesissima dal punto di vista dei nervi e degli equilibri tra i piloti, la Ferrari risponde alla Mercedes inviando un messaggio chiaro: "Combatteremo fino alla fine".
Come si diceva la gara non ha offerto molti spunti di cronaca. Di fatto si è chiusa alla partenza. Che, per i ferraristi, è stata perfetta: non solo tecnicamente, ma anche strategicamente, con Raikkonen che ha chiuso la strada a chiunque da dietro potesse infastidire Vettel (leader mondiale, oggi a +14 rispetto ad Hamilton), e con il tedesco a guadagnare quel tanto di margine che gli potesse garantire due ore di serenità relativa, lì davanti. Il resto è stato una processione verso la bandiera a scacchi.
Una processione in realtà più turbolenta di quanto non si possa immaginare: Vettel ha infatti dovuto guidare per tutti e 70 i giri evitando i cordoli per via di un problema allo sterzo ("che tirava verso sinistra", ha spiegato via radio ai suoi ingegneri), e forse non sarebbe finita così se alle sue spalle Raikkonen, molto più veloce di lui, non lo avesse difeso dalle aggressioni prima di Valtteri Bottas e poi di Lewis Hamilton le cui Mercedes, nella seconda parte della gara, andavano decisamente più forte.
Alla fine si può dire che è stata la gara degli ordini di scuderia. Quello della Mercedes, che ha costretto Bottas a lasciar passare Hamilton per dare modo all'inglese di provarle tutte per arrivare almeno secondo e limitare dunque i danni in classifica generale; e quello della Ferrari che ha impedito a Raikkonen di sorpassare Vettel (poteva farlo comodamente rimanendo fuori un paio di giri in più con le gomme rosse, quelle più veloci).
Entrambi i secondi piloti, da dire, in scadenza di contratto, sono stati ligi al loro dovere. Ed entrambi sono stati ripagati. Bottas si è visto restituire da Hamilton la posizione, è successo proprio negli ultimi metri, quando l'inglese ha capito che non ce n'era, e che avrebbe potuto provare qualsiasi mossa ma Raikkonen, lì davanti a lui, era un muro. E Raikkonen - invero più riottoso di Bottas ad accettare il diktat del team - ha ricevuto di persona i complimenti di Sergio Marchionne, "una felicità enorme", accorso proprio questa mattina nel paddock ungherese. In fase di trattativa per i rinnovi dei contratti (entrambi in scadenza) una simile dimostrazione di attaccamento all'azienda era proprio quello che ci voleva.
Questo l'ordine d'arrivo del Gran Premio di Ungheria
1. Sebastian Vettel (Ger) Ferrari 1h39'46"713 alla media di 184,386 Km/h
2. Kimi Raikkonen (Fin) Ferrari a 0"908
3. Valterri Bottas (Fin) Mercedes 12"462
4. Lewis Hamilton (Gbr) Mercedes 12"885
5. Max Verstappen (Ned) Red Bull 13"276
6. Fernando Alonso (Esp) McLaren Honda 1'11"223
7. Carlos Sainz (Esp) Toro Rosso 1 giro
8. Sergio Perez (Mex) Force India Mercedes 1 giro
9. Esteban Ocon (Fra) Force India Mercedes 1 giro
10. Stoffel Vandoorne (Bel) McLaren Honda 1 giro
11. Daniil Kvyat (Rus) Toro Rosso 1 giro
12. Jolyon Palmer (Gbr) Renault 1 giro
13. Kevin Magnussen (Den) Haas Ferrari 1 giro
14. Lance Stroll (Can) Williams Mercedes 1 giro
15. Pascal Wehrlein (Ger) Sauber Ferrari 2 giri
16. Marcus Ericsson (Swe) Sauber Ferrari 2 giri
17. Nico Hulkenberg (Ger) Renault DNF
Giro più veloce: (69°) Alonso in 1'20"182 a 196,697 Km/h
Fonte: La Repubblica
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F1, in Belgio vince Hamilton. Vettel ci prova ma è secondo
Il britannico si impone a Spa dopo un lungo duello con il tedesco della Ferrari e accorcia le distanze nella classifica iridata (-7), terzo Ricciardo davanti a RaikkonenSPA - Lewis sbatte i guanti prima di salire sul podio, poi fa sì con la testa durante l'inno. Una gioia piena di rabbia e pressione che evapora insieme allo champagne giù sui fan. E' di Hamilton il gp di Spa, in Belgio, il 12esimo della stagione: il britannico della Mercedes dimezza lo svantaggio dal rivale della Ferrari Sebastian Vettel, da -14 punti a -7, e lascia al tedesco della Rossa la seconda piazza. Terzo e al suo sesto podio stagionale, senza mai troppi clamori, l'australiano della Red Bull Daniel Ricciardo che prima di tutto manda un saluto ("Grazie a tutti gli olandesi che sono venuti a fare il tifo") allo sfortunato compagno di squadra Max Verstappen, costretto un'altra volta al ritiro per un problema al motore già all'ottavo giro. Quarta l'altra Rossa di Kimi Raikkonen, che ha dovuto scontare una penalità di 10 secondi con Stop&Go per non aver decelerato con doppia bandiera gialla. Mentre la Mercedes di Vallteri Bottas è quinta.
Successo numero 58 per Lewis, che ieri ha eguagliato il record storico di 68 pole come Michael Schumacher. Oggi una celebrazione per il sette volte campione tedesco che qui vinse il suo primo Gp 25 anni fa. Suo figlio Mick ha fatto un giro d'onore sulla Benetton con cui il padre vinse il primo mondiale nel '94. Una giornata speciale, per Lewis, che ha molti ricordi di Schumi e anche dei suoi inizi: "Era il 1996, ero con mio papà e non eravamo nessuno. Adesso eccomi qua. Il che dimostra che nella vita non bisogna mai mollare".
Lui non l'ha fatto. Partito in prima fila, primo è rimasto difendendosi dagli attacchi di Vettel già al via e soprattutto negli ultimi giri quando il tedesco si porta a un soffio dal britannico. Ma la gara sembra scritta già ai semafori: Hamilton tiene la testa davanti al rivale, dietro c'è il trenino con Bottas e Raikkonen, poi le Red Bull di Verstappen e Ricciardo. Il britannico prova subito a prendere il largo, al quarto giro il vantaggio sul tedesco è di 1''3. I quattro procedono puliti e stabili, è alle loro spalle la bagarre: tra le Force India di Ocon e Perez con la McLaren di Fernando Alonso innanzitutto, poi tra i due della Force in una lotta fratricida.
Tra i due duellanti del mondiale, la gara procede con tempi simili, prendono il largo, lasciando dietro Bottas e Raikkonen. Verstappen è costretto al ritiro e non è per niente contento: è il sesto in stagione. Al 10 giro si configura il quadro: Hamilton conduce con un margine di 1''7 su Vettel, a 6''4 Bottas, a 9''6 Raikkonen. Il tedesco della Ferrari con gomme ultrasoft viaggia spedito e leggero. Hamilton va i box, è il 12° giro, passa alle soft, rientra alle spalle di Raikkonen con Vettel primo davanti a Bottas. Rientra anche l'altra Mercedes, in testa ci sono ora le due Ferrari con Hamilton a 14''8 da Vettel che risponde fermandosi tre giri dopo, passa alle soft.
Rientra terzo, davanti Hamilton si riprende la testa passando d'imperio Raikkonen: il finlandese subito dopo viene sanzionato con 10 secondi di stop&go per non aver rallentato in regime di doppia bandiera gialla. Si ritrova settimo, dopo pochi giri sorpassa la Force India di Ocon e sale sesto.
A metà gara, c'è sempre Hamilton davanti a tutti, Vettel lo segue a 1''8, Bottas nelle retrovie (a +7''4) mentre quarta si piazza la Red Bull di Ricciardo. Raikkonen prova a risalire, passa la Renault di Hulkenberg, Alonso mestamente si ritira per un problema al motore, dietro i Force India si azzannano: al 30° Ocon tenta il sorpasso in uscita alla Source, ma viene stretto al muro dal compagno Perez. Ci rimette l'alettone, mentre Perez fora la gomma posteriore destra fino a perderla a pezzi.
Safety car. Ne approfittano tutti i big per cambiare le gomme. Hamilton se ne lamenta ("non ci sono detriti, perché hanno chiamato la safety, è ridicolo"), la pressione su di lui sale anche perché sta viaggiando su Pirelli soft, invece il suo inseguitore su Ultrasoft nuove, più fresche e performanti. Il team principal della Mercedes Toto Wolff lo nota e lo dice in radio a Lewis: "Sta gestendo in modo intelligente gli pneumatici". Sta distante, ma solo per non consumarli, ma per risparmiarli alla fine.
La safety esce al 33° giro, Vettel prova ad attaccare Hamilton, è a soli 0,3 di svantaggio, ruota a ruota, fiato sul collo, ma l'inglese di nuovo si difende. Intanto dietro i due duellanti, Bottas viene superato all'esterno da Ricciardo e all'interno da Raikkonen, così il finlandese della Stella d'argento finisce quinto. Lewis spinge forte sull'acceleratore a scanso di equivoci e segna il nuovo record della pista in 1'46'603. Seb a 1.3, che al 42° gli risponde abbassando ulteriormente il primato a 1'46'557. Ma Lewis è spaziale, forse teme, ma non cede. Dice: "E' stato un weekend molto forte da parte mia e del team che ha fatto un lavoro straordinario, gli sono molto grato. Ringrazio il pubblico, vedere tutte queste bandiere ha fatto la differenza. Vettel oggi è stato veramente forte, per questo sono ancora più contento di aver vinto".
Tra una settimana, Monza. "Il gp di casa" dice Vettel che ha appena firmato un rinnovo triennale con Ferrari. "Abbiamo dato tutto, speravo che Lewis facesse un errore, gli sono stato vicino, ma non l'ha fatto. Avevamo un ottimo passo, siamo migliorati e guardiamo con ottimismo alla gara di casa a Monza''. Ci andrà, ancora da leader.
la repubblica.it
Il britannico si impone a Spa dopo un lungo duello con il tedesco della Ferrari e accorcia le distanze nella classifica iridata (-7), terzo Ricciardo davanti a RaikkonenSPA - Lewis sbatte i guanti prima di salire sul podio, poi fa sì con la testa durante l'inno. Una gioia piena di rabbia e pressione che evapora insieme allo champagne giù sui fan. E' di Hamilton il gp di Spa, in Belgio, il 12esimo della stagione: il britannico della Mercedes dimezza lo svantaggio dal rivale della Ferrari Sebastian Vettel, da -14 punti a -7, e lascia al tedesco della Rossa la seconda piazza. Terzo e al suo sesto podio stagionale, senza mai troppi clamori, l'australiano della Red Bull Daniel Ricciardo che prima di tutto manda un saluto ("Grazie a tutti gli olandesi che sono venuti a fare il tifo") allo sfortunato compagno di squadra Max Verstappen, costretto un'altra volta al ritiro per un problema al motore già all'ottavo giro. Quarta l'altra Rossa di Kimi Raikkonen, che ha dovuto scontare una penalità di 10 secondi con Stop&Go per non aver decelerato con doppia bandiera gialla. Mentre la Mercedes di Vallteri Bottas è quinta.
Successo numero 58 per Lewis, che ieri ha eguagliato il record storico di 68 pole come Michael Schumacher. Oggi una celebrazione per il sette volte campione tedesco che qui vinse il suo primo Gp 25 anni fa. Suo figlio Mick ha fatto un giro d'onore sulla Benetton con cui il padre vinse il primo mondiale nel '94. Una giornata speciale, per Lewis, che ha molti ricordi di Schumi e anche dei suoi inizi: "Era il 1996, ero con mio papà e non eravamo nessuno. Adesso eccomi qua. Il che dimostra che nella vita non bisogna mai mollare".
Lui non l'ha fatto. Partito in prima fila, primo è rimasto difendendosi dagli attacchi di Vettel già al via e soprattutto negli ultimi giri quando il tedesco si porta a un soffio dal britannico. Ma la gara sembra scritta già ai semafori: Hamilton tiene la testa davanti al rivale, dietro c'è il trenino con Bottas e Raikkonen, poi le Red Bull di Verstappen e Ricciardo. Il britannico prova subito a prendere il largo, al quarto giro il vantaggio sul tedesco è di 1''3. I quattro procedono puliti e stabili, è alle loro spalle la bagarre: tra le Force India di Ocon e Perez con la McLaren di Fernando Alonso innanzitutto, poi tra i due della Force in una lotta fratricida.
Tra i due duellanti del mondiale, la gara procede con tempi simili, prendono il largo, lasciando dietro Bottas e Raikkonen. Verstappen è costretto al ritiro e non è per niente contento: è il sesto in stagione. Al 10 giro si configura il quadro: Hamilton conduce con un margine di 1''7 su Vettel, a 6''4 Bottas, a 9''6 Raikkonen. Il tedesco della Ferrari con gomme ultrasoft viaggia spedito e leggero. Hamilton va i box, è il 12° giro, passa alle soft, rientra alle spalle di Raikkonen con Vettel primo davanti a Bottas. Rientra anche l'altra Mercedes, in testa ci sono ora le due Ferrari con Hamilton a 14''8 da Vettel che risponde fermandosi tre giri dopo, passa alle soft.
Rientra terzo, davanti Hamilton si riprende la testa passando d'imperio Raikkonen: il finlandese subito dopo viene sanzionato con 10 secondi di stop&go per non aver rallentato in regime di doppia bandiera gialla. Si ritrova settimo, dopo pochi giri sorpassa la Force India di Ocon e sale sesto.
A metà gara, c'è sempre Hamilton davanti a tutti, Vettel lo segue a 1''8, Bottas nelle retrovie (a +7''4) mentre quarta si piazza la Red Bull di Ricciardo. Raikkonen prova a risalire, passa la Renault di Hulkenberg, Alonso mestamente si ritira per un problema al motore, dietro i Force India si azzannano: al 30° Ocon tenta il sorpasso in uscita alla Source, ma viene stretto al muro dal compagno Perez. Ci rimette l'alettone, mentre Perez fora la gomma posteriore destra fino a perderla a pezzi.
Safety car. Ne approfittano tutti i big per cambiare le gomme. Hamilton se ne lamenta ("non ci sono detriti, perché hanno chiamato la safety, è ridicolo"), la pressione su di lui sale anche perché sta viaggiando su Pirelli soft, invece il suo inseguitore su Ultrasoft nuove, più fresche e performanti. Il team principal della Mercedes Toto Wolff lo nota e lo dice in radio a Lewis: "Sta gestendo in modo intelligente gli pneumatici". Sta distante, ma solo per non consumarli, ma per risparmiarli alla fine.
La safety esce al 33° giro, Vettel prova ad attaccare Hamilton, è a soli 0,3 di svantaggio, ruota a ruota, fiato sul collo, ma l'inglese di nuovo si difende. Intanto dietro i due duellanti, Bottas viene superato all'esterno da Ricciardo e all'interno da Raikkonen, così il finlandese della Stella d'argento finisce quinto. Lewis spinge forte sull'acceleratore a scanso di equivoci e segna il nuovo record della pista in 1'46'603. Seb a 1.3, che al 42° gli risponde abbassando ulteriormente il primato a 1'46'557. Ma Lewis è spaziale, forse teme, ma non cede. Dice: "E' stato un weekend molto forte da parte mia e del team che ha fatto un lavoro straordinario, gli sono molto grato. Ringrazio il pubblico, vedere tutte queste bandiere ha fatto la differenza. Vettel oggi è stato veramente forte, per questo sono ancora più contento di aver vinto".
Tra una settimana, Monza. "Il gp di casa" dice Vettel che ha appena firmato un rinnovo triennale con Ferrari. "Abbiamo dato tutto, speravo che Lewis facesse un errore, gli sono stato vicino, ma non l'ha fatto. Avevamo un ottimo passo, siamo migliorati e guardiamo con ottimismo alla gara di casa a Monza''. Ci andrà, ancora da leader.
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Re: Formula 1
Gp di Monza, Hamilton domina. Vettel terzo perde la testa del mondiale
Gara senza storia con il fuoriclasse inglese in testa dall’inizio alla fine che ora è anche in testa alla classifica mondiale. Ferrari in difficoltà con Raikkonen che finisce quinto
Lewis Hamilton
La Mercedes fa doppietta nel Gp d’Italia con Lewis Hamilton davanti a Valtteri Bottas. La Ferrari subisce una batosta di proporzioni galattiche sulla pista di casa colorata dalla marea rossa. Si aspettava di soffrire ma non in questo modo: lo scacco di Lewis vale il sorpasso nel Mondiale, Sebastian Vettel con il terzo posto insegue a -3 sperando che la ruota torni a girare dalla sua parte fra due settimane a Singapore, circuito «amico!». «È stata una giornata difficile- ammette il tedesco-, grazie ai tifosi. Negli ultimi 20-25 giri qualcosa non ha funzionato, ecco perché sono andato così».
Il distacco di 36,3” da Hamilton è una sentenza, la Ferrari sembra tornata quella impacciata dell’anno scorso e la Mercedes la schiacciasassi di una volta. E’ vero che il Cavallino la corsa l’aveva già persa al sabato con delle qualifiche da film horror sotto il diluvio, ma in gara non ha mai dato la sensazione di potere attaccare. Se si toglie un assalto di Raikkonen a Bottas in partenza – respinto-, la cavalcata di Hamilton è stata solitaria e devastante.
A Spa, su un circuito altrettanto veloce, avevamo assistito a un bel testa e testa che aveva fatto ben sperare per Monza. Ma evidentemente è stata un’illusione, o almeno le curve più tortuose della pista belga hanno aiutato a mascherare i limiti della Ferrari su circuiti da basso carico aerodinamico come quello brianzolo. Il podio di Seb è il minimo sindacale, il quinto posto di Raikkonen invece è doloroso: perché Kimi, autore di un ottimo start, si è poi perso per strada.
La facilità con cui Daniel Ricciardo lo ha sverniciato al 41°giro è stata imbarazzante, l’australiano partiva dalle ultime file con una montagna di penalità. Sergio Marchionne assisteva ai box con il premier Paolo Gentiloni. La gara si è chiusa nei primi tre giri: per Hamilton e per Bottas è stato uno scherzo liberarsi degli “intrusi” Stroll e Ocon, poi si sono limitati a gestire fino alla bandiera a scacchi. Per i due ragazzini di Williams e Force India comunque il sesto e l’ottavo posto sono ottimi piazzamenti. Completano la top 10 Massa, Perez e Verstappen. Da segnalare l’ennesimo ritiro di Fernando Alonso (a causa del pessimo motore Honda), sempre più triste, solitario y final. Si sarà consolato con l’affetto che gli ha riservato il pubblico di Monza, un ex così come lui non si dimentica. Come non si dimentica lo spettacolo sul rettilineo dell’arrivo con migliaia di cartoncini tricolori in volo, anche se la Ferrari è solo terza.
Fonte: Il Corriere dello Sport
Gara senza storia con il fuoriclasse inglese in testa dall’inizio alla fine che ora è anche in testa alla classifica mondiale. Ferrari in difficoltà con Raikkonen che finisce quinto
Lewis Hamilton
La Mercedes fa doppietta nel Gp d’Italia con Lewis Hamilton davanti a Valtteri Bottas. La Ferrari subisce una batosta di proporzioni galattiche sulla pista di casa colorata dalla marea rossa. Si aspettava di soffrire ma non in questo modo: lo scacco di Lewis vale il sorpasso nel Mondiale, Sebastian Vettel con il terzo posto insegue a -3 sperando che la ruota torni a girare dalla sua parte fra due settimane a Singapore, circuito «amico!». «È stata una giornata difficile- ammette il tedesco-, grazie ai tifosi. Negli ultimi 20-25 giri qualcosa non ha funzionato, ecco perché sono andato così».
Il distacco di 36,3” da Hamilton è una sentenza, la Ferrari sembra tornata quella impacciata dell’anno scorso e la Mercedes la schiacciasassi di una volta. E’ vero che il Cavallino la corsa l’aveva già persa al sabato con delle qualifiche da film horror sotto il diluvio, ma in gara non ha mai dato la sensazione di potere attaccare. Se si toglie un assalto di Raikkonen a Bottas in partenza – respinto-, la cavalcata di Hamilton è stata solitaria e devastante.
A Spa, su un circuito altrettanto veloce, avevamo assistito a un bel testa e testa che aveva fatto ben sperare per Monza. Ma evidentemente è stata un’illusione, o almeno le curve più tortuose della pista belga hanno aiutato a mascherare i limiti della Ferrari su circuiti da basso carico aerodinamico come quello brianzolo. Il podio di Seb è il minimo sindacale, il quinto posto di Raikkonen invece è doloroso: perché Kimi, autore di un ottimo start, si è poi perso per strada.
La facilità con cui Daniel Ricciardo lo ha sverniciato al 41°giro è stata imbarazzante, l’australiano partiva dalle ultime file con una montagna di penalità. Sergio Marchionne assisteva ai box con il premier Paolo Gentiloni. La gara si è chiusa nei primi tre giri: per Hamilton e per Bottas è stato uno scherzo liberarsi degli “intrusi” Stroll e Ocon, poi si sono limitati a gestire fino alla bandiera a scacchi. Per i due ragazzini di Williams e Force India comunque il sesto e l’ottavo posto sono ottimi piazzamenti. Completano la top 10 Massa, Perez e Verstappen. Da segnalare l’ennesimo ritiro di Fernando Alonso (a causa del pessimo motore Honda), sempre più triste, solitario y final. Si sarà consolato con l’affetto che gli ha riservato il pubblico di Monza, un ex così come lui non si dimentica. Come non si dimentica lo spettacolo sul rettilineo dell’arrivo con migliaia di cartoncini tricolori in volo, anche se la Ferrari è solo terza.
Fonte: Il Corriere dello Sport
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L'Organizzazione è ciò che distingue i Dodo dalle bestie! By la vostra APUMA sempre qui!
Con delizia banchettiamo di coloro che vorrebbero assoggettarci.
Salva una Pianta, mangia un Vegano!
Un Mega Bacio alla mia cara Hunterus Heroicus KIM, Mishamiga in Winchester!
La Fretta è nemica della Perfezione!
annika- C'è un pò di Divino in te!
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Re: Formula 1
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DIETRO OGNI PROBLEMA C'E' UN' OPPORTUNITA' (GALILEO GALILEI)
Non curante, ma non indifferente
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Re: Formula 1
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